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Autore: Altinn    20/07/2012    2 recensioni
Questa storia l'ho scritta dal cellulare, su quella minitastiera del blackberry.. Una pazzia! E' nato tutto da una fantasia, dopo aver visto le foto dell'evento di Lea a New York del 20 Luglio u.u
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                         1.


"E' vero, sono ad Halifax a girare un film. Amo questo posto! Raccomandazioni su ristoranti/bar sono molto gradite." scrisse velocemente sulla tastiera del suo iphone, una volta essersi sistemato in albergo ed aver familiarizzato con quella camera che l'avrebbe ospitato per un po' di tempo.
Sospirò esausto lanciando il cellulare sul letto e stendendosi a sua volta, respirando con calma.
Era stanco. Stanco perché il viaggio che aveva intrapreso l'aveva distrutto, forse anche perché non sopportava l'aereo.. Soprattutto da solo.
Qualche mese prima era stato in quella meravigliosa nazione del Regno Unito con la sua ragazza che, in quel momento, gli mancava moltissimo.
Dopo tutto non era passato poi chissà quanto tempo dall'ultima volta che l'aveva vista, ma Cory aveva bisogno della sua risata attorno per poter vivere appieno.
Non volendo però deprimersi troppo, decise che sarebbe andato a fare un giro per la città, magari vestendosi casual ed indossando degli occhiali da sole per non essere riconosciuto e non dare troppo nell'occhio.
Il giorno successivo sarebbe stato faticoso, avrebbe iniziato a prendere mano con il set e forse avrebbe iniziato a girare qualche scena. Uscito dalla hall dell'albergo si ricordò di aver chiesto consiglio ai suoi fans su twitter su un posto dove poter mangiar bene o prendere un buon caffé.
Diede un'occhiata ai tweet e decise di andare ad un bar che, secondo l'app delle mappe non era poi così lontano. Se non sei un gleek, ovviamente, non conosci uno come lui, soprattutto se non sei a Los Angeles. Entrò con disinvoltura nel piccolo locale ben tenuto ed ordinò, appunto, un caffé.
La cameriera probabilmente non lo conosceva dato che si comportava con molta naturalezza.. Ma, alla fine, era meglio così. in pochi minuti un piattino con una tazzina fumante comparve sul tavolo dove si era seduto, lo guardò per un po' e poi si decise a berlo. Era tutto così tranquillo e perfetto, ma mancava qualcosa.. Anzi, qualcuno.
Prese l'iphone e digitò un numero, speranzoso che non fosse occupato e che potesse parlare.
"Ciao a chiunque tu sia, sono Lea! Adesso non posso rispondere, probabilmente ho da fare o sto lavorando.. Ti richiamerò, baci!", riattaccò sconsolato.
Lea era una donna davvero impegnata e poche volte riusciva a stare dietro al telefono, anche se il più delle volte se lo scordava da qualche parte.
Comunque alla fine riuscì a finire il caffé, lasciò i soldi sul tavolo e se ne andò da quel piccolo bar.
Non sapeva cosa fare, non conosceva quella città e non aveva nemmeno tanta voglia di visitarla, a dire la verità.
Tornò in albergo con l'intenzione di dormire un po' e di recuperare quelle ore di sonno perse in aereo. Gli avrebbe fatto davvero bene, soprattutto a lui che se non era ben riposato lavorava a rilento. Fece schioccare la serratura della porta della sua camera e vi rientrò, togliendosi la giacca ed appoggiandola ad una sedia che era lì.
Non fece in tempo a coricarsi che, finalmente, sentì vibrare il suo telefono.
Quando lo afferrò e lesse il mittente della chiamata, un sorriso sghembo comparve sul suo volto.. Come ogni santa volta che leggeva quel nome.
-"Amore, mi manchi."
Non fece nemmeno in tempo a dire "pronto" che quella vocina che tanto amava lo spiazzò, facendogli battere il cuore come solo lei sapeva fare.
-"Anche tu, credimi. Da morire.".
Dall'altro capo della cornetta avrebbe potuto giurare di aver sentito i muscoli facciali della sua ragazza formare un sorriso mozzafiato, quelli che solo lei sapeva fare.
-"Vorrei averti qui, la casa senza di te è vuota.. Pure Sheila è mogia, manchi anche a lei!", al suono di quelle parole, Cory sorrise.
-"A me però manca di più la padrona.. Sai? E comunque, domani comincerò a lavorare.. Terrò il telefono con me ma non so fino a quando potrò rispondere.. Mi mancherai e ti penserò.".
Non voleva ammetterlo, ma Lea l'aveva cambiato. Non era mai stato uno romantico che badava alle smancerie, tutt'alto.
Per lui non era fondamentale sentirsi tutti i giorni con la sua ragazza.. Ma Lea era diversa, era quella giusta.
-"Beh, anche io domani ho da fare.. Torno dai miei a New York ed ho confermato la mia presenza ad un evento di beneficenza, per la Valspar.. Sarà interessante! E.. Ovviamente ti penserò, Cory. Come potrei non farlo?".
Amava che anche Lea ci tenesse ad aiutare la gente, era una ragazza con un cuore d'oro proprio come lui. Sentì qualcuno bussare alla porta, probabilmente era il ragazzo che lo avvisava di scendere per poter andare a cena con gli altri del cast e la crew.
-"Perfetto, allora ci sentiremo domani.. Adesso devo andare a cena con gli altri, sai come sono queste cose "da film".. Ti amo."
-"Ma sono solo le cinque e mezza!" C'era uno sbalzo di 8 ore tra loro due, Lea sapeva che era presto per cenare, o meglio.. Per una di origini italo-spagnole.
-"Lo so.. Ma sai come sono gli inglesi.. Hanno i loro tempi!"
Asserì Cory, che veniva spazientito dal ragazzo che continuava costantemente a bussare alla porta, come se non avesse intuito che lo aveva sentito.
-"Arrivo!" Disse rivolto a quest'ultimo.
-"Vabbé, ci sentiamo.. Ti amo anche io, fai una buona impressione e mettiti qualcosa di grigio, che ti sta d'incanto."
Dette queste parole e salutatosi per bene, Cory chiuse la chiamata, mettendosi un maglioncino grigio come gli aveva consigliato la sua ragazza.
Uscì dalla porta, facendosi fare strada da quel ragazzino tutto tremante che, dopo averlo portato alla sala dove avrebbe cenato, molto timidamente gli chiese di fare una foto con lui ed un autografo. Cory sorrise contento e gli diede consenso per entrambe le cose, facendogli inoltre una dedica per averlo portato a mangiare, visto che aveva una fame da lupi.
Una volta entrato nella sala si accorse di essere l'ultimo, quindi si scusò e si sedette all'unico posto libero, quello accanto ad Adam Brody, co-star del film.. Bella figura. La cena passò veloce, i piatti erano ottimi.. Stranamente dagli standard inglesi.
Parlarono di come avrebbero organizzato il tutto e degli orari lavorativi.. Davvero da urlo! Cory non sapeva se avrebbe retto, soprattutto adesso che i suoi direttori non erano Ryan o Brad. Dopo essersi congedato con tutti, decise che sarebbe tornato in camera invece di andare a giro con gli altri in qualche locale, non aveva voglia di bere.
Più che altro non voleva far stare troppo in pensiero Lea, sapeva che era una ragazza gelosa e insicura in fatto di amore.. Credeva sempre di non essere abbastanza bella per uno come Cory, non accorgendosi di essere tutto ciò che avrebbe potuto desiderare.
Non volevo magari essere beccato da un paparazzo in una foto un po' fallace, che avrebbe potuto far nascere rumors perfidi e quindi rovinare la sua meravigliosa storia d'amore.
S'infilò nel letto e cadde in un sonno profondo, non si mise nemmeno il pigiama.
Probabilmente sognò ma a dire la verità non si ricordò niente, la mattina dopo. Era stato svegliato dal suono del telefono, quella sveglia programmata dagli alberghi che a seconda dell'orario che chiedi ti fanno squillare a vuoto il telefono.
Una nuova giornata stava per iniziare, le otto di mattina ed il suo pensiero andò a Lea che probabilente se ne stava andando a letto poprio in quel momento.
Prese l'iphone e le mandò un sms con la buonanotte, per poi vestirsi e scendere nella hall dell'albergo, pronto a salire sulla sua limousine e raggiungere il set.
Quello, a differenza degli altri che aveva girato in precedenza, era un film tranquillo senza uccisioni o trasformazioni in belve varie. Sarebbe stato interessante girare.
Appena vide Adam, lo raggiunse ed iniziarono a parlare esponendo le loro idee sul film, su come si trovassero e su come stessero andando le loro vite.
La giornata, stranamente da come aveva pensato, trascorse davvero velocemente e si ritrovò alle sette di sera all'albergo, già con lo stomaco pieno e tanta, tantissima noia.
Si ricordò che Lea, il giorno prima, gli aveva detto che avrebbe partecipato ad un evento, così senza pensarci due volte entrò su tumblr.. Ormai anche lui aveva capito che quello era il miglior sito per trovare immagini. Arrivò nella zona "cerca" ma non si ricordava davvero come cavolo si chiamasse l'associazione.. Merda!
Pensò per poco e poi si limitò a cercare il suo nome e cognome, sperando che comparissero lo stesso le foto. Così fu.
Rimase imbambolato per qualche secondo, ammirandola in quel vestito azzurro che risaltava la leggera abbronzatura che aveva preso a Parigi quando c'erano andati entrambi.
Quei capelli sempre perfetti e meravigliosi. Era perfetta.
Non vedeva l'ora di ricevere la sua chiamata, di dirle quanto fosse bella e di sentire il racconto della sua giornata, per poi invitarla a venirlo a trovare un giorno lì ad Halifax, che non ce l'avrebbe fatta a vedere senza il suo sole che gli avrebbe indicato la giusta via dove andare.
  
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