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Autore: StormbornKay    20/07/2012    3 recensioni
La mia, è una di quelle storie che si sentono ogni giorno in televisione. La mia, è una di quelle vite che nessuno sogna di avere. Eppure spesso mi trovavo a dover fronteggiare l’invidia altrui, invidia per un qualcosa che non avevo scelto di avere, qualcosa che mi era stato donato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato un mese dal giorno in cui ero uscita dall’ospedale e i paparazzi ancora non si erano stancati di seguirmi praticamente ovunque andassi. Ero abituata ad averli attorno, è vero, ma spesso si lasciavano andare a commenti indesiderati e domande invadenti.
Quel che restava della mia famiglia non aveva preso bene la mia decisione di trovarmi un lavoro che non richiedesse le mie doti recitative, ma io ero felice così.

Varcai le porte dell’Hollister e mi precipitai subito nello spogliatoio, lasciando le mie cose nel piccolo armadietto prima di andare a prendere posto al piano. Martha, il mio capo, mi raggiunse poco dopo, annunciandomi l’arrivo di una nuova ragazza che avrei dovuto affiancare durante i suoi primi giorni. Sbuffai mentalmente all’idea, ma la seguii con il mio miglior sorriso stampato in faccia. La ragazza di fronte a me si guardava attorno, sicura e sorridente. La scrutai con attenzione, soffermandomi sul suo viso semplice e grazioso al tempo stesso. Sembrava un tipo solare e tranquillo, una di quelle ragazze che con me non avevano nulla a che fare.

-Eleanor, questa è Josie, ti spiegherà nei dettagli cosa fare durante le tue ore lavorative. Anche se non è qui da molto tempo, sono sicura che saprà risolvere qualsiasi dubbio possa sorgerti. Sarai in prova per due settimane, dopodiché ci aggiorneremo e decideremo il da farsi.-  vidi la ragazza annuire e posare lo sguardo su di me per un secondo –Josie- aggiunse Martha –mi raccomando.-
Le rivolsi il mio più finto e cortese sorriso per poi rivolgere la mia attenzione alla ragazza castana davanti a me –andiamo- le dissi semplicemente.
Spiegai rapidamente ed in modo semplice quello che avrebbe dovuto fare per compiacere Martha e mostrai lei il suo armadietto, lasciato vuoto qualche giorno prima da un’altra ragazza.
-Hai una faccia familiare- mi disse d’un tratto mentre si stava cambiando
-Si, è possibile- risposi rimanendo sul vago
-Da quanto sei qui?- chiese poi
-Da un mesetto- lapidaria, come sempre
La osservai mentre finiva di infilarsi le scarpe per poi riporre tutto il superfluo nel suo armadietto, presente con il corpo ma un po’ meno con la mente che vagava libera tra una considerazione e l’altra.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato, Josie?-
-Come scusa?- assunsi un’espressione stupita, spalancando lievemente gli occhi
-Non sembri molto contenta di avermi attorno, quindi mi chiedevo cosa potessi aver fatto per esser finita sulla tua lista nera in.. nove minuti scarsi- disse gettando una sguardo all’orologio che aveva al polso.
-Sono diffidente con le persone che non conosco- confessai alzandomi dalla panca e apprestandomi ad uscire dallo spogliatoio, lanciandole intendere che doveva seguirmi.

La giornata trascorse piuttosto lentamente e, per la maggior parte del tempo, potevo chiaramente sentire Eleanor ridere con qualcuno. Una collega, un collega, qualche cliente, tutti ridevano con lei e mai di lei. Il mio turno era finito, così decisi di passare da Starbucks per un frappuccino prima di tornare a casa e rilassarmi con un buon libro. Misi un berretto ed un paio di occhiali da sole, per poi uscire dalla porta di servizio sperando di passare inosservata per un po’.
Non riuscii a fare più di trecento metri prima di essere assalita da macchinette fotografiche. La cosa che odiavo di più, era quando iniziavano a ripetere il mio nome infinite volte, nel tentativo di farmi voltare verso i loro obiettivi, inutilmente.
-Ragazzi, non so chi voi stiate cercando ma sicuramente avete preso un abbaglio- Mi voltai verso la persona che aveva parlato, trovando una Eleanor con un’espressione meravigliata e confusa al tempo stesso -questa è mia cugina e di certo il suo nome non è Josie, ma Lauren, ed ora se non vi dispiace, noi avremmo da fare. Vieni Lo?- mi sentii afferrare per un braccio e tirare via fino ad un portone poco distante.
-Che hai in mente?- le chiesi non appena fummo al riparo.
-Ti evito una scocciatura Josie, non c’è di che- rispose lei piena di ironia e un pizzico di fastidio per i miei mancati ringraziamenti.
-Dove siamo?- chiesi ancora, cercando di usare un tono più cordiale
-Nel palazzo in cui lavoravo tempo fa, seguimi-
Feci come disse e dopo qualche corridoio e qualche porta antincendio, mi trovai nuovamente all’aria aperta, lontana da sguardi insistenti in cerca di scoop.
-Grazie- mormorai appena, una volta uscite in strada
-Di niente- sorrise, dolcemente –Allora Josie Clarke, cosa ci fai in un Hollister?-
-Come fai a..- non feci in tempo a finire la frase, le sue sopracciglia si curvarono rapidamente all’insù, lasciandomi intendere l’inutilità di quella domanda.
-Dai accompagnami da Starbucks, ti offro un frappuccino- le dissi arrendevole, lei sorrise genuinamente e, per la prima volta dopo tanto tempo mi lasciai andare ad un sorriso sincero.

-Dimmi qualcosa di te-
Eleanor piantò i suoi occhi nei miei, probabilmente indecisa su come rispondere.
-Non c’è molto da dire in realtà- sussurrò lei e, per un momento, vidi il suo sguardo spegnersi nel vuoto e le sue labbra assumere un’espressione ben diversa da quel sorriso a cui mi aveva abituata –figlia unica, genitori presenti, vita senza intoppi insomma-
-Ma?- chiesi poi, notando la sua espressione pensierosa -Ma ho sempre avuto la sensazione che mancasse qualcosa nella mia vita- confessò –qualcosa di fondamentale, qualcosa che mi rendesse speciale, capisci? Qualcosa che potesse stravolgere la vita di una noiosa ragazza qualunque- -E l’hai trovato?-
-Non ancora- ammise, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia e concedendosi un sorriso mesto.
La confessione fattami da Eleanor mi lasciò a riflettere. Non avevo pensato che una ragazza del genere potesse avere quel tipo di pensieri a turbarle la quotidianità. Il mio era un pensiero superficiale, ne ero consapevole, eppure non ero riuscita ad evitare di vederla in quel modo. Non nel primo momento in cui l’avevo vista perlomeno.
La mia vita, al contrario della sua, era sempre stata piuttosto movimentata, ma conoscevo bene la sensazione di vuoto di cui parlava. Mi era capitato spesso di rifletterci su ed ro arrivata alla conclusione che ciò che mi mancava fosse l’amore incondizionato, quell’amore che ti fa sentire necessaria alla sopravvivenza altrui. Forse anche Eleanor aveva bisogno di sperimentare quel tipo di amore. -Hai un ragazzo?- le chiesi di getto, dando voce alle mie riflessioni
-No- rispose lei afferrando il suo frappuccino al cioccolato e tirandone su una sorsata –ne ho avuti un paio, ma nulla di veramente serio. Tu? Sai non presto poi così tanta attenzione ai gossip-
-Single, anche se secondo alcune riviste pare che io abbia una relazione con il mio vicino-
Rise con me dell’assurdità della situazione, poi di comune accordo ci alzammo e ci avviammo verso la fermata della metro più vicina.
-Sono contenta di averti conosciuta e di essere riuscita a strapparti qualche sorriso, sai? Sei molto meno altezzosa di quel che sembri- mi disse Eleanor una volta raggiunta la sua fermata
-Non dirlo in giro o mi rovini la reputazione!- le concessi un sorriso accompagnato da un occhiolino, prima di vederla sparire oltre le porte della metro.

Arrivata a casa, lasciai borsa e vestiti sparsi per la camera, desiderosa solamente di una doccia rilassante, che mi ero concessa senza troppa indulgenza.
Amavo passare il tempo in acqua. Calda, fredda, dolce o salata, poco importava, in acqua ero sempre rilassata e allegra. In acqua ero me stessa, più che mai, ma dando una rapida occhiata ai miei polpastrelli capii che forse era il caso che iniziassi ad asciugarmi.



Kiki's corner -

Allora, premetto che questa storia è nata un po' così, per caso, e che il solo postarla per me è un'enorme sfida. L'ho fatto perchè Acinorev_C mi ha più o meno costretta e, se da un lato la ringrazio, dall'altro la maledirò eternamente.. con amore! Questa è la prima volta che provo a scrivere dopo anni di blocco e spero vivamente di riuscire a produrre qualcosa di decente e, soprattutto, qualcosa che vi possa piacere. Soffro di SCARSISSIMA autostima, quindi se vorrete contribuire al risollevamento di quest'ultima con una recensione ve ne sarei immensamente grata! Se qualcuna di voi fosse interessata a farmi un banner mi contatti, la sposerò xD xx K.

  
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