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Autore: frankyfitzgerald    20/07/2012    12 recensioni
Il popolo di tutto il mondo ormai è a conoscenza della loro esistenza, ma, nonostante questo, nessuno è ancora riuscito a farsene una ragione di vita. Una volta marchiati si viene considerati un abominio della natura e l'unico posto in cui ci si può rifugiare per sopravvivere è una delle tanti sedi della 'Casa della Notte'. Jamie, Margaret e Steven sono tre ragazzi completamente diversi, nati e cresciuti in contesti diversi, ma una cosa li accomuna: il loro marchio è completamente diverso da quello di qualsiasi altro vampiro.
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con un nuovo capitolo :'D
Non sono completamente ispirata,ma volevo andare avanti e sinceramente l'unico personaggio che mi ispirava era quello di Lerman. Come al solito non sto a ripetervelo,anzi,sì.
COMMENTATE e lasciatemi il vostro nickname nel commento (in caso sia la prima volta) così da potervi avvertire quando aggiorno. E spammeggiate un poquito la FF per me che sinceramente non se la caga nessuno LOL.


Back where I belong, yeah I never felt so strong

 

 

Steven si svegliò in un bagno di sudore mettendosi immediatamente a sedere con la stessa velocità con la quale uno strano liquido che qualcuno gli stava iniettando cadeva leggero come una piuma in un tubicino trasparente. Si guardò in giro guardingo cercando di capire dove fosse capitato,l'ultima cosa che si ricordava era di essere praticamente svenuto in macchina mentre lo stavano trascinando lontano da casa sua. Molto probabilmente in altre circostanze avrebbe pensato di avvertire i suoi,ma uno strano prurito sul retro del collo lo riportò sulla terra e gli fece abbandonare il lettino color candido per dirigersi verso uno specchio che occupava praticamente un'intera parete della stanza all'interno della quale si trovava completamente solo. Si voltò lentamente scostando il camice che gli era stato infilato e vide una leggera cicatrice,il segno di un tatuaggio, sulla sua pelle. Non era un semplice simbolo,ma era uno dei simboli che caratterizzavano quei vampiri di cui aveva sempre sentito parlare,una mezzaluna dalla quale partivano una serie di rami che si allungavano scalando le sue spalle.
« Fossi in te non me lo toccherei,peggiora solo la situazione» Steven sobbalzò al solo suono di quella voce femminile leggermente gracchiante in perfetto stile 'primo mattino'.
« Che cosa?»  Si girò e si trovò faccia a faccia con un ragazza dai capelli color mogano che lo fissava quasi stordita quanto lui con indosso un camice proprio come il suo,solo che il suo era leggermente più lungo e le copriva fino a sopra le ginocchia. « Dove ci troviamo?»  prese una leggera pausa per poi sospirare in attesa di una risposta da parte di quella ragazza che sembrava sapere molto più di lui.
« Quello che hai sul collo è un marchio,siamo entrambi stati marchiati. Loro ci stanno osservando per vedere come rispondiamo alle prime ore da vampiri» la ragazza a lui sconosciuta indicò verso il vetro verso il quale era girato fino a qualche secondo prima e lui si voltò prontamente con sguardo corrucciato.
Normalmente Steven era un ragazzo dal carattere pacato e controllato e non si faceva mai prendere da impeti di rabbia,ma l'idea di venir trattato come un coniglio in gabbia non lo allettava minimamente,quindi fece un bel respiro profondo e scagliò un pugno che infranse completamente il vetro a pochi centimetri da lui permettendogli di trovarsi a contatto con un secondo vetro che dava su una stanza nella quale vi si trovavano cinque figure completamente vestite di nero intente a fissare entrambi. «Lasciateci uscire di qui! Ora!» Il suo tono era deciso e fermo,ma le persone che li stavano osservando non sembravano minimamente impressionati dalla sua azione e si limitarono a premere un pulsante che li nascose nuovamente alla loro vista grazie a un'oscurazione della parete vetrata.
«E' inutile che fai il duro,ci lasceranno andare quando penseranno che possiamo sopravvivere almeno per i prossimi mesi di trasformazione»  La ragazza si lasciò cadere a terra e si portò le braccia intorno alle ginocchia cercando di non pensare a quanto stava accadendo e lui vi si avvicinò senza sapere quanto si potesse fidare di lei. Aveva uno sguardo sofferente e sembrava una di quelle persone che non erano abituate alla compagnia di suoi coetanei,o che lo erano tanto quanto lui insomma. « In ogni caso il mio nome è Margaret,ti servirà in caso io muoia prima della fine di queste sei ore.» Morire? Prima di sei ore? Ma la ragazza era seria o si stava facendo beffe di lui? Steven si voltò e provò a scrutare qualche indizio che gli lasciasse intendere le sue vere intenzioni,ma sembrava terribilmente seria riguardo a tutto ciò che gli aveva appena detto e la cosa lo terrorizzava e non poco. Già metabolizzare il fatto che avrebbe dovuto abbandonare per sempre la sua vita,dato che ci teneva a vivere e a non farsi prendere da quei fanatici della chiesa che si divertivano ad uccidere persone come lui, era difficile,ma anche la morte per ciò che gli era capitato no,non lo poteva accettare.
 Scosse la testa con violenza per cercare di tornare alla realtà,per cercare di risvegliarsi da quell'incubo in cui era stato catapultato,tutto ciò con scarsissimi risultati. « Io sono Steven» Che senso avrebbe avuto non aprirsi con quella sconosciuta? Sembravano essere sulla stessa barca e alla fine confidarsi almeno i propri nomi sembrava il minimo.
« Non siamo i soli,c'è anche un altro ragazzo,solo che lui stranamente non si è ancora risvegliato e hanno tutti un occhio di riguardo in più per il suo caso » iniziò a spiegare la ragazza completamente presa da quanto stava dicendo e indicando un letto ricoperto da una sagoma immobile. Steven si alzò e si avvicinò al corpo fermo dell'altro ragazzo e ne notò i segni sul viso,il sangue rappreso che non era scomparso come invece era successo sul suo corpo e un tatuaggio che aveva già circondato il suo collo per scendere lungo i suoi pettorali. « Non è normale che un tatuaggio sia così avanzato,è per questo che hanno paura per lui,anche per Zoey è una cosa nuova.»  Era quasi come se quella sconosciuta avesse studiato tutte quelle cose da un'infinità di tempo e lui fosse stato catapultato li dentro per puro e semplice errore.
Steven si avvicinò di più al corpo e vi avvicinò il viso per sentire se stava respirando o meno, nessun cavo o tubo di alcuna forma e consistenza era collegato al suo corpo,come se lo volessero tenere sotto controllo,ma tutto in modo moderato e non volessero infierire in alcun modo con quello che stava succedendo. « Ho provato a sentirlo anche io,ma non c'è alcun segno..»  
Non appena pronunciò quella frase si spalancò una porta incavata nel muro bianco e dietro di essa si materializzòuna donna dai lunghi capelli neri e ricoperta da un vestito del medesimo colore che accarezzava il pavimento. Il suo passo era felpato e il suo sguardo completamente ammaliante e coinvolgente,avrebbe potuto incantare chiunque,persino Steven in persona. La donna prima si avvicinò al ragazzo privo di sensi per accarezzargli la fronte e poi si rivolse verso noi due con un sorriso raggiante,i suoi erano i denti più bianchi che avesse mai visto in vita sua.
«Salve a entrambi e benvenuti nella Casa della Notte. Entrambi avete passato il nostro controllo e siete pronti per entrare a fare parte del nostro studentato,ma per ragioni di sicurezza prima di tutto accompagnerò Margaret presso il suo dormitorio.» Margaret fece un balzo in avanti e dopo essersi sistemata i capelli passandoci una mano attraverso accettò i vestiti che gli erano stati porti dall'accompagnatore di quella donna innominata. Ci mise pochi secondi a vestirsi e nel frattempo nella stanza calò il silenzio più imbarazzante di sempre facendo sembrare Steven un cagasotto,cosa che nella maggior parte delle situazioni era anche vera.
Entrambe lasciarono la stanza con fare felice e lui rimase in piedi in quel luogo completamente asettico vicino al corpo di un ragazzo che a quanto pare avrebbe potuto non risvegliarsi più.
Fece giusto in tempo per appoggiarsi al muro quando in mezzo secondò balzò per aria: il ragazzo che fino a qualche istante prima era immobile si era alzato di scatto e si era messo a sedere sull'attenti,il suo respiro era corto e veloce e i suoi occhi erano sbarrati come chissà che cosa. A Steven venne praticamente istintivo alzarsi e correre a controllare come stesse,ma tutto ciò che riuscì a capire del suo farfugliamento era una sola frase ripetuta in continuazione. « Sangue ovunque,dobbiamo salvarci tutti.»  

  
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