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Autore: Peyton Sawyer    21/07/2012    1 recensioni
Lily è stata rapita. Le hanno fatto il lavaggio del cervello. Non riesce più a distinguere la realtà dalla finzione. Ma non è tutto. Quelli che l’hanno portata via le hanno tolto i poteri: non è più in grado di fare magie. Altri cinque ragazzi sono nella sua stessa condizione. Chi ha bloccato i loro poteri, sa come fare a manifestarli come energia pura, e vuole trasformarli in un’arma micidiale, pronta a sterminare tutto e tutti. Neanche l’amore sembra poter nulla contro il potere assoluto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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< Ma che razza di incantesimo vi hanno fatto per farvi dimenticare Harry Potter? > chiese Robin Berretto Rosso.
< E’ la gioventù sfaticata di oggi. Ai tempi miei era tutto diverso, si dava più importanza alla storia! > disse Boggs.
I sei ragazzi non ricordavano minimamente chi fosse “il famoso Harry Potter”, ma secondo Nero era perché così nessuno di loro avrebbe avuto informazioni sulla vera vita degli altri.
< Che cosa facciamo quindi? > chiese Marie che aveva smesso di zoppicare del tutto. < Andiamo a cercare il padre di Lily e gli diciamo : “scusi signor Salvatore del Mondo Magico, dei maghi cattivi ci hanno rapiti e legati assieme per l’eternità. Potrebbe gentilmente aiutarci a recuperare la memoria e a tornare dalle nostre famiglie?” >
< Perché no. > rispose Nick. < Se davvero ha sconfitto quel Voldemort potrebbe aiutarci di sicuro. >
< La scelta spetta a Lily. > disse Adam. < E’ suo padre, tocca a lei decidere. >
Tutti si voltarono verso di lei in attesa di una risposta.
< Non mi ricordo niente di lui. > cominciò a dire. < Se devo tornare dalla mia famiglia voglio almeno ricordarmi come è fatta la mia casa o come si chiama mia madre. Credo che prima dovremmo provare a riacquistare la memoria usando il Potere. >
< Lily ha ragione. > disse Pevv. < Adesso so anch’io come si chiama mio padre e di certo non vorrei tornare da lui senza ricordarmi niente della mia
vita. >
< Sì, ma come facciamo? > chiese Nick.
< Credo che ci basti concentrarci su uno di noi e sul fatto di volerlo aiutare a ricordare tutta la sua vita. > propose Adam. < Quando eravamo a Hogwarts abbiamo dovuto solo pensare al fatto che il gargoyle si muovesse per farci accedere all’ufficio del preside. Non credo sia molto diverso ora. >
Boggs aveva ascoltato la conversazione dei ragazzi e ad un tratto si alzò in piedi. < Volete provare a usare il Potere Supremo? >
I ragazzi annuirono e poi assistettero alla strana fuga di Boggs, Nero e Robin che andarono a chiudersi dentro casa per sicurezza. Solo JarWheelie rimase vicino ai ragazzi.
< Ecchio… mi nu vuol esser bruciato vivo. Mi vuol viver maxi tanti anni anchiora. > e detto ciò corse a ripararsi in casa con gli altri.
< Nemmeno fossimo pronti ad esplodere. > commentò Marie.
< Su chi dobbiamo concentrarci? > chiese Pevv.
< Sam. > propose Lily.
< Cosa? Perché io? >
< Tu sei il primo che hanno preso, sei stato lontano dalla tua famiglia più a lungo. > spiegò Lily.
< Per quanto a volte proprio non ti sopporti, dovresti essere tu a ricordare per primo. > concordò Marie.
Sam stava per ribattere, ma tutti si ritrovarono d’accordo con le due ragazze.
< Come procediamo quindi? > domandò Nick.
< Prendiamoci per mano e concentriamoci su Sam e sui suoi ricordi. > disse Adam.
Così fecero, si presero tutti e sei per mano, chiusero gli occhi e si concentrarono su Sam. Subito sentirono come un’ondata di energia invadergli i polmoni, e una leggera scarica partì dal contatto delle loro mani e arrivò fino al cervello. Dopo pochi minuti fu come se si vosse creata una forza invisibile che fece cadere tutti quanti a terra.
Nero, Boggs, Robin e JarWheelie si precipitarono accanto ai ragazzi preoccupati che l’incantesimo fosse andato storto.
Sam era seduto per terra con gli occhi sbarrati e fissi nel vuoto.
< Sam come stai? > chiese Lily preoccupata accanto a lui.
Per qualche secondo il ragazzo biondo boccheggiò. < Io… ora ricordo… ricordo tutto. > disse sorridendo.
Quel breve momento di gioia finì quando Robin Berretto Rosso venne scaraventato contro un albero da una luce verde.
Accadde tutto in un momento.
Nero e Boggs estrassero subito le bacchette e iniziarono a lottare contro degli uomini vestiti di nero. JarWheelie cominciò a gridare spaventato. Una forte onda d’aria fece dividere i ragazzi: Sam, e Pevv furono laciati in mezzo al fiume; Marie e Nick finirono dentro la casa di Boggs; Adam e Lily furono scagliati contro un albero.
Riacquistando lucidità dopo la botta, Adam prese Lily per un braccio e la tirò dietro un albero, riparandosi dagli attacchi di quegli uomini che li avevano divisi dagli altri.
< Portiamoli via! > gridò Nero a Boggs e JarWheelie.
Subito Nero corse verso il fiume, prese Sam e Pevv e si smaterializzò via dalla battaglia. JarWheelie andò da Marie e Nick, ma tre uomini, che avevano notato il piccolo Gungan raggiungere i due ragazzi dentro la casa, scagliarono un potente incantesimo che fece esplodere l’abitazione e la rase al suolo.
< NO! > gridò Lily avendo osservato la scena.
Non potevano morire. Cercò di correre per aiutarli, ma Adam la bloccò stringendola a sé e cercando di calmarla.
< Lasciami! Posso aiutarli! >
< No, non puoi! > le urlò in risposta il moro.
Boggs li raggiunse, e prima che potesse smaterializzare via i due ragazzi, una donna gli puntò la bacchetta contrò e cercò di incenerirlo. < Questa è per te vecchio! >
Al sentirsi chiamare in quel mondo Boggs si fermò e si voltò verso la donna. < Vecchio?! >
Il getto di fuoco stava per raggiungere Boggs, ma Lily riuscì a liberarsi dalla presa di Adam e a fare da scudo per Boggs.
Infuriato, Boggs superò Lily e puntò la bacchetta verso la gola della donna. < Vecchio sto cazzo! >
Fece materializzare un coltello che si conficcò profondamente al centro del collo della donna. Lei cadde in ginocchio e dimezzò il poco tempo di vita che gli restava tirando fuori la lama e affogando nel suo stesso sangue.
Adam tirò sia Lily che Boggs al riparo e l’uomo li smaterializzò lontani da quel bosco.
Si ritrovarono immersi nella neve fino alle ginocchia, e subito Adam si avventò su Boggs.
< Ci hai fatto quasi ammazzare! Dovevamo andarcene subito! >
< Quella stronza mi ha chiamato vecchio! > si giustificò lui.
Adam capì che discutere con lui era tempo perso, così lo lasciò e iniziò a guardarsi intorno.
< Dove ci hai portati? > chiese assumento un tono calmo e controllato.
< Siamo in un paesino babbano vicino a Pokka, in Finlandia. > rispose Boggs stringendosi le mani al petto per il freddo.
A Lily non mancò di notare quel gesto, e poi guardò Adam e notò che anche lui era decisamente infreddolito. Il fatto che lei controllasse il fuoco probabilmete era il motivo per cui non sentiva quel freddo pungente, così si avvicinò al ragazzo moro e gli prese la mano. Subito Adam non capì, ma dopo poco, sentendosi riscaldare dal contatto delle loro mani, sorrise alla ragazza a mo’ di ringraziamento.
< Venite! Non voglio morire congelato qui fuori. > disse Boggs iniziando a camminare per le stradine innevate e illuminate da pochi lampioni a bordo della strada.
Camminarono per due minuti e poi entrarono in un piccolo e malandato capanno quasi completamente ricoperto di neve. Boggs illuminò la bacchetta e poi passò una fiaccola a Lily che la prese in mano e l’accese per fare altra luce.
< Seguitemi. > borbottò il mago iniziando a camminare per un lungo tunnel sotterraneo.
Arrivati alla fine del tunnel trovarono una grossa porta di legno, e una volta superata quella porta, si ritrovarono all’interno di una sorta di cantina vuota con le pareti in pietra. Dall’altro lato della stanza c’era un camino spento, che probabilmente serviva per la metropolvere, e una scala di legno che saliva e portava a una bellissima casa moderna.
Adam e Lily rimasero a bocca aperta nel notare che quell’abitazione era stata interamente ricavata all’interno della roccia. L’apertura di ampie finestre consentirono di vedere un panorama montuoso innevato assolutamente mozzafiato. La casa si sviluppava su quattro piani, senza contare la cantina; ai piani superiori c’erano dieci stanza da letto e cinque bagni, mentre al piano “terra” dove si trovavano i tre, c’era una cucina attrezzatissima e un salotto con un camino maestoso che riscaldava tutta la stanza. Davanti all’ingresso della casa c’era un cortile con una sorgente naturale e una vasca di acqua calda.
< Dove siamo? > chiese Lily.
< In Svizzera. > rispose Boggs.
Adam e Lily spostarono lo sguardo su quel mago decisamente bizzarro e con forti problemi mentali.
< Non eravamo in Finlandia? > domandò Adam.
Boggs lo guardò torvo. < Viviamo in un mondo pieno di magia, ragazzo. Vedi di svegliarti un po’. >
Adam fece un respiro profondo per mantenere la calma, ma fu sorpeso nel sentire il commento di Lily al suo fianco. < Se non ci servissimo di lui come passaporta l’avrei già ucciso. >
Dopo essersi sistemati, ed essersi cambiati i vestiti adattandosi al clima di montagna, Lily e Adam si ritrovarono a magiare qualcosa in cucina.
< Credi che siano morti? > chiese lei ripensando all’esplosione che aveva coinvolto Marie, Nick e JarWheelie.
Adam si ritrovò talmente assorto a pensare agli avvenimenti di qualche ora prima che quasi senza accorgersene gli si era dipinto una sottospecie di broncio in volto; le sopracciglia scure erano lievemente corrugate, facendo sembrare i suoi occhi più cupi e freddi del solito, mentre le labbra erano leggermente incurvate verso il basso. < Non credo. > rispose versandosi da bere. < Sei riuscita a fermare quell’ondata di fuoco, quindi non credo che il Cerchio sia stato spezzato. >
Ripensando a tutte le volte che Joseph e i suoi uomini erano riusciti a rintacciare i ragazzi, Lily ebbe come un’illuminazione. < Ecco come hanno fatto a trovarci! Sono riusciti a rintracciare il potere del Cerchio! > Adam la guardò stranito. < A Hogwarts sono arrivati dopo che abbiamo usato la magia sul gargoyle. Abbiamo usato molta più magia per far tornare la memoria a Sam, quindi sono arrivati molto più velocemente questa volta. >
< Questo vuol dire che noi… >
< Che noi non possiamo più usare il Potere del Cerchio senza rischiare di venire rintracciati di nuovo. >
 
 
Vennero sbalzati in qualcosa di freddo e bagnato.
JarWheelie li aveva raggiunti appena prima di un’imponente esplosione, che se non fosse stato per il Gungan li avrebbe bruciati vivi.
Quando aprirono gli occhi si ritrovarono sdraiati in mezzo alla neve.Nick si rimise in piedi e si batté le mani sulle ginocchia per pulire la neve dai jeans.
< Dove ci hai portati JarWheelie? > chiese Nick guardando la foresta innevata che lo circondava.
< Mi porta vu da amici. > rispose il Gungam sorridendo. < Seguiteme! >
Marie sbuffò. < Ci ha fatti scampare da morte certa, ma se ci fa finire giù per un burrone lo ammazzo. >
< Preoccupati piuttosto di non morire assiderata. > rispose Nick, indicando i loro vestiti che non erano assolutamente adatti a camminare nella neve.
Camminarono nella neve per venti minuti buoni e poi si ritrovarono davanti a una piccola costruzione di legno con finestre strette, verniciata in un rosso opaco che la faceva somigliare a un fienile in miniatura. JarWheelie andò alla porta e bussò. Quando Marie e Nick videro chi abitava in quella casa fecero dei passi indietro pronti a difendersi: era Jackson Calrissian, figlio di Lando il capo di Threed che li aveva consegnati ai Paladini.
< No! Jackson es good amico! > disse JarWheelie in difesa del ragazzo.
< Suo padre ci ha traditi! > disse rabbioso Nick.
< Mio padre, non io. > si giustificò il ragazzo.
< Nick! Marie! > li chiamò una voce familiare da dentro la casetta. Quando i due videro Sam spuntare da dietro Jakson non capirono se potersi fidare o se quello era un trucco per attirarli in una trappola.
< Entrate, state congelando. > disse Jackson aprendo completamente la porta per fare entrare i ragazzi.
Ancora sospettosi, ma vinti dal freddo, entrarono a riscaldarsi davanti al fuoco. Insieme a Sam trovarono anche Pevv e Nero, che spiegò ai ragazzi che mentre loro erano andati a cercare i documenti nelle varie scuole, lui aveva preso i contatti con Jackson e aveva concordato che se qualcosa fosse andato storto, sarebbero dovuti fuggire li.
< Lily e Adam dove sono? >
< Sono al sicuro, in una casa protetta chiamata The Hole, in Svizzera. È la nostra prossima tappa. > rispose Nero.
Il giovane Calrissian, come aveva fatto per gli altri, offrì a Marie e Nick dei vestiti pesanti e adatti a quelle temperature invernali. Durante il pranzo, spiegò loro che lui non aveva preso parte al tredimento ordito da suo padre. Conosceva le leggende e i pericoli legati ai maghi del Cerchio, ma una volta che aveva conosciuto i ragazzi aveva deciso che avrebbe fatto di tutto aiutarli a tornare come prima.
< Non possiamo tornare come prima. > disse Pevv spostandosi davanti al camino per riscaldarsi meglio. < Siamo condannati, e possiamo invecchiare solo se uno di noi muore. >
< Questo valeva per i membri del primo Cerchio, voi siete stati costretti ad accettare il Potere. > spiegò Jackson. < Il simbolo con cui hanno bloccato la normale magia che è in voi può essere rimosso. >
Il loro discorso fu interrotto da JarWheelie che fece cadere in terra un vaso poggiato sul davanzale della finestra che si ruppe in mille pezzi.
< Eschiusame. > disse mortificato il Gungan.
< Perché sei salito lì sopra? > chiese Marie seccata dalla goffaggine del piccoletto arancione.
< Mi sientito rumore, mi vuoleva controllare. > rispose quello.
Marie allora si alzò e si avvicinò alla finestra. < E’ solo un cervo JarWheelie. >
< Comunque sarebbe meglio raggiungere gli altri. > disse Jackson alzandosi in piedi. < Siete più forti tutti e sei. Se state insieme niente può ostacolarvi. >
 
 
Fece un respiro profondo annusando l'aria e l'odore di quel tempo a lui sconosciuto. Molti secoli erano passati dall’ultima volta che aveva camminato sulla terra degli uomini mortali.
Guardò alla sua destra e suo fratello Esos era lì, anche lui intento a risvegliare i propri sensi dopo una così lunga prigionia.
Davanti a loro c’erano i cinque umani discendenti di coloro che avevano giurato di servirli con lealtà tremila anni prima.
< Grazie Nicol Coulter. > disse il Padrone del Ghiaccio. < Il tuo lavoro con gli Ingoiatori di bambini ci è stato molto utile per rigenerarci. >
< E’ stato un onore potervi sevire, mio signore. > rispose lei chinando il capo a mo’ di inchino.
< Padrone. > la corresse lui.
< Padrone. > ripetè lei.
< Yotunn. > lo chiamò Esos, Padrone delle illusioni. < Stanno aspettando nostre notizie. >
Conrad, Victoria, Dylan, Xander e la Coulter usciro dal salone in cui avevano risvegliato i due Padroni delle Tenebre, e subito Esos rese buia la stanza, collegando la loro energia a quella dei Padroni ancora imprigionati.
< Il Cerchio si è ridestato. > comunicò a dire Yotunn. < Sei umani sono i nuovi Padroni della Luce. >
< Loro vorrebbere avere il suo potere. > rispose una voce mettalica proveniente dal buio.
< Sono giovani e inesperti. > intervenne Esos. < Loro non conoscono il potere come noi. >
< Tra non molto, noi saremo pronti a governare di nuovo. > disse una seconda voce.
< Il mondo sarà nostro! > eslamò una voce femminile.
< E quegli umani cosa possono fare… > disse una quarta voce proveniente dall’oscurità. < se non bruciare? >

  
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