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Autore: ferao    21/07/2012    2 recensioni
Raccolta di drabble notturne scritte per sfida, ciascuna in un quarto d'ora.
1. Ridi, ridi, ridi e vorresti piangere, vorresti che tua madre ti abbracciasse e ti dicesse che è un incubo, che si aggiusta, che non fa niente.
2. Ma la vera follia era il suo essere felice di tutto ciò.
3. E una volta che si cade… non ci si può rialzare.
4. Che palle essere un cane.
5. - Sai tenere un segreto, Tosca?
6. La gente non lo capirà mai, Ginny Weasley.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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[Pairing Minerva/altro personaggio (Sorpresa), http://www.youtube.com/watch?v=ObuBL3_Y_YA]
 

Minerva avrebbe sempre ricordato le lunghe passeggiate delle estati della sua adolescenza: era capace di camminare per tutto il giorno, nella brughiera, senza quasi sentire la stanchezza o la fatica.
Avrebbe ricordato per sempre anche il suo compagno di scarpinate, incontrato per caso in un pomeriggio particolarmente piovoso. Un giovane mago di qualche anno più di lei, dai modi gentili, il cognome buffo e un amore per le camminate quasi pari al suo; sin dal loro primo incontro lui e Minerva presero l’abitudine di attraversare insieme la brughiera ogni volta che potevano – perché camminare da soli era bello, ma la compagnia faceva bene al cuore.
Alle passeggiate si accompagnavano, ovviamente, le conversazioni. L’amico di Minerva era sveglio, sebbene spesso non dimostrasse l’intelligenza di cui era dotato; parlare con lui, comunque, era piacevole, e la giovane Minerva amava comunque le loro discussioni.
Dall’amare quelle all’amare lui fu un passo sin troppo breve. Ma erano giovani, con ancora tutta la vita da costruire – anzi, da immaginare, – e quella storia rimase sempre sospesa a metà. Indefinita, relegata nello spazio riservato ai ricordi.
 
Minerva non avrebbe mai dimenticato le lunghe passeggiate e i dialoghi stimolanti, né il suo amore per le maniere timide e gentili di quel ragazzo scozzese. Una parte di lei sarebbe sempre rimasta lì, sotto il cielo piovoso della sua adolescenza, a immaginare una vita costruita attorno – insieme – al suo più caro amico.
Ma l’altra parte di lei, quella che viveva nel presente ed era costretta ad invecchiare, non poteva fare a meno di realizzare quanto poco di quel giovane era rimasto in Cornelius Caramell.
Dov’era finito il suo amico? Dov’era il ragazzo con cui un tempo aveva vagheggiato di condividere parte della sua vita?
Sparito, cancellato, sostituito da un uomo che non aveva scrupoli nel portare i Dissennatori nella scuola.
 
Minerva sapeva bene che tutto mutava, che gli uomini invecchiavano e non rimanevano mai gli stessi. Ma sentiva sempre una fastidiosa stretta al cuore, quando guardava Cornelius e non vi ritrovava il ragazzo gentile che aveva amato nella brughiera.
 
 
 
 
 


[Personaggi a scelta, escluse generazione di Harry e nuova generazione (Tosca/Salazar), "Ho un segreto, riesci a mantenerlo? Giura che questa volta lo terrai per te. Faresti meglio a sigillarlo nella tua tasca, portandotelo dietro fino alla tomba. Se te lo mostro, allora so che non dirai quello che ti ho detto, perché due persone possono mantenere un segreto solo se uno di loro è morto..."]
 

- Sai tenere un segreto?
Pessima domanda, fatta dalla persona sbagliata nel momento sbagliato. Tosca sospirò e alzò lo sguardo su un Salazar più ubriaco che mai: ridacchiava e si appoggiava malamente alla parete per cercare di tenersi in piedi.
- Il vostro atteggiamento rende davvero onore ai Purosangue, messer Serpeverde… - osservò sarcastica. Il mago provò a staccarsi dalla parete, ma inciampò nei suoi stessi piedi. Tosca accorse a sorreggerlo; lo circondò con un braccio e lo accompagnò verso la panca situata nel suo studio, sulla quale lo fece adagiare.
Accertatasi che Salazar fosse in procinto di addormentarsi senza troppi problemi, la strega si allontanò e fece per avviarsi verso la propria stanza.
- Sai tenere un segreto, Tosca?
Sospirò di nuovo e tornò sui propri passi. Salazar aveva sollevato la testa dal suo giaciglio; non rideva più, ma la osservava con attenzione e serietà. Tosca si sedette sul bordo della panca, sperando di non doversi trattenere lì ancora a lungo.
- Ma certo che so tenerlo, messer Serpeverde.
L’uomo fece un mezzo sorriso. - Tu mi piaci tanto, Tosca - disse poi, afferrandole una mano. La donna cercò di ritrarsi, ma lui non glielo permise. - Mi piaci - continuò. - Tu sei… diversa da loro. Sì. Sei diversa. Mi piaci.
Tosca arrossì e abbassò lo sguardo. Da tempo desiderava sentirgli dire quelle parole, ma… non così. Non sotto gli effetti di qualche maledetto intruglio Babbano.
- E se ti dicessi un segreto, lo manterresti. - Lo sguardo di Salazar ormai era febbricitante, la mano che stringeva quella di Tosca era sudata. La strega strinse i denti e si alzò in piedi; non aveva intenzione di ascoltare altro per quella sera.
- È meglio che vi riposiate, domattina starete meglio. Buonanotte…
- Ho fatto una sciocchezza, Tosca.
La donna lo guardò confusa. Salazar ricambiò lo sguardo, poi tornò a ridacchiare. - Ho fatto una sciocchezza - rise poi, - e se te la dicessi poi dovresti morire. Però te la direi. Perché tu mi piaci e sei diversa, e non te lo meriti.
Abbassò gli occhi e fissò un punto nel vuoto. - No, non te lo meriti.
Tosca attese, trattenendo il fiato, che Salazar aggiungesse qualcosa, ma questi rimase in silenzio. Al che la strega gli augurò di nuovo buonanotte, e uscì in punta di piedi.
 
Non gli chiese mai quale fosse il segreto di cui voleva parlarle, né Salazar fece mai più accenno a quella sera.
In fondo, forse era meglio che certe cose rimanessero sepolte nel cuore di Hogwarts.
 
 
 
 
 


[James/Sirius, “Solo una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere”]
 
- James?
- …
- Jimmy?
- …
- Ehi!
- Eh? Uh?
- Sei sveglio?
- … adesso sì.
- Oh, bene. Volevo chiederti una cosa.
- Ma… Sirius, sono le tre di notte!
- Lo so, lo so, ma devo chiedertelo lo stesso.
- Uff.
- James?
- Mh?
- Come saremo tra dieci anni?
- Beh, saremo più vecchi.
- Sì, e poi?
- E poi io sarò un campione di Quidditch, mentre tu farai il mantenuto alle mie spalle. Come adesso.
- Ma saremo ancora insieme, secondo te?
- Noi due, intendi?
- E chi altro?
- Beh, ma certo che sì. Mi pare ovvio. Non vedo come tutto avrebbe un senso se non fossimo assieme.
- È la stessa cosa che penso io, Jimmy. Non vale la pena vivere senza di te.
- Cavolo, Sir, per essere le tre di notte sei profondo.
- Grazie. Anche tu non scherzi.
- Ehi, mi raccomando, tra dieci anni dovrai essere ancora nella mia vita.
- Contaci. Non ti libererai mai di me.
- Buonanotte, Sirius.
- Buonanotte, James.













Salve a tutti! Rieccomi con questa raccolta al limite dell'impossibile!
Stavolta mi sono lasciata prendere dalla grafomania. Come al solito non ho limato le drabble (o meglio, le flash) che ho scritto l'altra sera; voglio che vediate esattamente ciò che il mio stupido cervello crea quando viene lasciato a ruota libera.
Inutile dire che queste flash non mi convincono granché. Ad ogni modo, avete campo libero per criticare e anche insultarmi, se lo desiderate.

Note:
1) EBBENE SI'. Mi sono data al crack, ma crack pesante. Il riferimento ai Dissennatori è preso dal quarto libro, quando Caramell conduce un Dissennatore da Barty jr. Mi ha sempre fatto caso che Minerva gli desse del tu in quell'occasione, come se si conoscessero da prima (ma ppotrebbe essere solo una forzatura della traduzione italiana, in effetti...), così ho montato questa storia.
2) Non tutti sanno che Tosca/Salazar è un mio OTP. Scrivo raramente di loro, ma quando ne ho l'occasione sono ben felice di farlo. Il segreto di Salazar, per chi non lo avesse capito, è la creazione della Camera dei Segreti con annesso Basilisco; spero sia chiaro che il mago fa tutto quel discorso incoerente perché è ubriaco fradicio, non per altro.
3) Il rapporto tra James e Sirius mi piace molto, sia se si rimane nell'ambito dell'amicizia fraterna sia se lo si vuole trascinare nelle perigliose lande dello slash. Qui il dialogo è, credo, abbastanza ambiguo; ho interpretato liberamente il prompt e ci ho tirato fuori questa conversazione notturna da adolescenti mezzo addormentati che a malapena sanno quello che dicono.

... no, continuano a non convincermi. Oh, vabbè.
Se vi piacciono sono contenta; se non vi piacciono, vi chiedo scusa per avervi fatto perdere tempo.
Grazie di aver letto!
Sempre vostra
Fera





   
 
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