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Autore: ronloveshermione    21/07/2012    2 recensioni
devo ammetterlo: il bello e dannato affascina sempre. rory e dean? troppo comuni. rory e logan? troppo stravaganti.
ho sempre preferito rory e jess.
e se in un'ipotetica ottava serie un incontro riaccendesse in loro la passione?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI - Donna
 

L'avevo guardata finire il suo piatto di maccheroni e avevo ritrovato in lei la stessa voracità di quando aveva 16 anni: niente era cambiato in lei, se non nell'aspetto estiore. Adesso Rory era una donna. Ed era forse la prima donna che metteva piede in quest'appartamento.
"Allora Jess, spiegami com'è che sei diventato Luke due la vendetta." dice poggiando i gomiti sul tavolo e intrecciando le mani.
"Io non sono Luke due la vendetta!" mi guarda con un sopracciglio alzato, e io capisco che non posso controbbattere: deve avere lei l'ultima parola in questa discussione. "Ok, diciamo che ho aperto un locale e la mia casa è sopra di questo, ma sono solo coincidenze. E poi il mio non è un monolocale: è un appartamento. Costava la metà se prendevo entrambe le cose."
"Quando lo dirò a mamma schiatterà a terra, morta. Luke non mi aveva detto nulla di questo tuo impiego..." si versa del vino rosso in un bicchiere di plastica e lo beve come se fosse al ristorante.
"Non lo sa." dico io, mentre comincio a sparecchiare. Rory si alza per aiutarmi, ma io le faccio segno di restare seduta. Ha già cucinato per me, in casa mia: non le permetterò di fare altro. "Ho aperto da poco il locale e non volevo disturbarlo dal suo idillio d'amore con tua madre."
"Perchè non c'eri al matrimonio?" dice Rory, improvvisamente seria.
"Stars Hollow mi ha ripudiato..."
"Jess..."
"Che c'è, Rory? Sai che in quella cittadina mi odiano tutti e io non volevo rovinare a zio Luke il giorno più importante di tutta la sua vita. E comunque non sapevo a chi lasciare il locale..." Metto tutto nella lavastoviglie e sbatto con violenza lo sportello. Zio Luke mi aveva invitato, ma sapevo che vedere Rory con Logan sarebbe stato troppo difficile per me e sicuramente Lorelai sarebbe stata più felice della mia assenza che del contrario. Se solo avessi saputo della rottura con Logan avrei avuto un buon motivo per essere presente...
"Ti sei perso una bella cerimonia, sai?" dice Rory, adesso vicino a me, seduta sul marmo vicino al lavello e il solito bicchiere di vino in mano.
"Non stai bevendo troppo?" Le chiedo, togliendole il vino dalle mani.
"No!" dice lei, come una bimba seccata a cui è stato tolto un peluche dalle braccia. Scuoto la testa: è grande ormai, che faccia quello che vuole.
"Allora...dicevi, questa cerimonia?" cerco di cambiare discorso perchè non voglio sembrarle eccessivamente apprensivo.
"Ah si! Ma ci vorrebbe troppo tempo e si sta facendo tardi, forse è meglio che io vada..."
"O forse puoi restare qui." Non è un'affermazione la mia, ma una domanda piena di timore.
"Oh..." dice lei, stupita. "Ok! Ma è meglio che tu ti sieda perchè non sai quello che sto per raccontarti!"
 
Rory rideva, parlava e rideva. Anche io ridevo, ma la mia felicità era derivata dalla sua presenza in casa mia, nel mio mondo. Adesso era vicina a me come non mai perchè respirava la mia stessa aria, mangiava il mio stesso cibo, sedeva sul mio divano e poggiava i piedi su quel tavolino dove pochi giorni prima avevo sparpagliato le nostre foto.
"Jess? Non ho ancora visto il resto della casa." mi chiede improvvisamente. 
"Che scortese che sono!" Mi sbatto la mano sulla fronte, enfatizzando questo gesto e lei continua a ridere. "Rory? Sicura di non aver esagerato con il vino?"
"Naaaa!" fa lei e mi liquida con un gesto della mano. Le faccio vedere il resto della casa: il bagno, il ripostiglio, il mio studio, la camera degli ospiti e tengo per ultima la mia camera.
"é molto bella Jess!" dice Rory, stupita non so da cosa, visto che la mia stanza è molto semplice: c'è dentro il minimo indispensabile.
"Almeno qui non dormo su un materassino!" dico sorridendo.
"Che scemo che sei! Luke ti aveva comprato un letto..." lei si sposta, prendendo possesso del mio piccolo regno: sfiora il cassettone, poggia le mani sull'armadio e fissa la libreria. "Ne hai una anche qui?" Si gira e mi guarda, negli occhi la felicità. 
"Si, è una deformazione professionale." mi lascio cadere sul letto ammettendo la mia colpa e la guardo da qui. Anche lei mi guarda per un pò, poi si gira e fissa gli scaffali a braccia conserte.
"Manca qualcosa, ma si può sempre rimediare!" dice lei, lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi. "Posso?" mi chiede indicando il letto.
"Certo..." dico e mi sposto, come a volerle fare spazio nonostante il letto sia abbastanza grande per entrambi. Ma Rory prende posto proprio vicino a me, si siede e saltella. "Che fai? Romperai le molle del materasso."
"Test della comodità! Io e mamma abbiamo provato così tutti i letti del Drangonfly Inn!"
"Poveri ospiti!" sussurro io.
"Vedi che ti sento Jess!" Mi rimprende con tono da maestrina e mi salta addosso, cosa che una maestra con un alunno non farebbe mai.
"Che fai?" sono molto in imbarazzo in questa posizione: non mi piace essere sovrastato, soprattutto dalle donne. Se dai loro un punto di vista favorevole riescono a leggerti anche l'anima.
"Il solletico!" e mi si butta addosso. 
"Rory! Per favore!" Io tossicchio e la imploro di smetterla, perchè se c'è una cosa che odio è il solletico. E lei lo sa.
"Mi piace vederti implorare!" ride, ma lascia la presa su di me, così in un attimo le prendo i polsi e rovescio la situazione. Adesso sono io che la sovrasto, che le leggo l'anima e riesco a vedere nei suoi occhi la maturità: non era più quella ragazzina che in una camera da letto mi chiedeva di smetterla, non aveva più paura di me. Mi avvicino piano al suo viso e le sfioro una guancia con le labbra, piano per farle sentire la dolcezza che un tempo non sapevo di avere.
"Sta ferma un attimo." le sussurro in un orecchio, per poi tornare sulla guancia e finire sulle labbra, per permettere alle nostre anime di toccarsi, ancora e ancora.
  
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