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Autore: maryleny    21/07/2012    1 recensioni
La mia è la prima fan fiction. Più che una fan fiction è un vero e proprio episodio. Lo scritta come se fosse il copione di un'episodio di Castle. In questo ipotetico episodio ormai Kate e Rick stanno insieme così come Esposito e Lanie. Il caso riguarda l'omicidio del proprietario di un bar nel quale viene coinvolta una vecchia conoscenza di Kate.....
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Ecco la seconda e penultima parte del mio episodio...  :)


Cambio di scena, al distretto arrivano Isabel e Hilary Enders accompagnate da Ryan e Esposito che le portano nella stanza per i familiari. Nella stanza entrano anche Beckett e Castle.
Beckett: Isabel, Hilary, sono la detective Kate Beckett, ho alcune domande da farvi.
Isabel: Abbiamo detto tutto quello che sapevamo agli altri agenti.(con un cenno del capo indica Ryan e Esposito che ormai sono usciti dalla stanza)
Beckett: Si ma lo volevo sentire di persona se non vi dispiace.
Hilary: Se ci tiene così tanto allora dica pure.
Beckett: Bene, mi ripetete cosa avete visto quella sera prima che il signor Est vi dicesse di andare a casa.
Isabel: Non abbiamo visto niente. Il Signor Est è semplicemente entrato al bar verso le 21:30 e ci ha detto che per quella sera avevamo finito e che potevamo andarcene.
Hilary: Poi ha aggiunto che doveva incontrarsi con delle persone per una questione importante.
Beckett: E lui come era? Sembrava turbato, ansioso?
Isabel: Si forse un po’ più del solito, continuava a guardare l’orologio e a camminare avanti e indietro per il bar.
Hilary: Ma ci è sembrato normale, voglio dire forse era impaziente di incontrare quelle persone.
Castle: Avete idea di chi dovesse incontrare?
Hilary: Gli ho già detto di no, quante volte lo devo ripetere.
Beckett: E’ capitato altre volte che chiudesse il bar prima per incontrare qualcuno?
Isabel: Che io ricordi no, forse però Claire e Mity sanno qualcosa. Sa loro facevano il turno di notte più volte di noi, circa cinque volte alla settimana, dicevano che gli stava bene così.
Beckett: Conoscete bene Claire e Mity?
Hilary: Diciamo che ci andiamo d’accordo, sa non capitava spesso di incontrarsi visto che facevamo due turni diversi, non le conosciamo così bene anche se ormai lavoriamo insieme da un po’ di tempo.
Castle: Quando hanno incominciato a lavorare Claire e Mity?
Isabel: Da circa 6 mesi, credo. Sono arrivate insieme.
Beckett: Cioè si conoscevano prima che incominciassero a lavorare al bar?
Isabel: Assolutamente si, non so da quanto tempo si conoscessero ma da come parlavano tra loro sembrava che si conoscessero da un po’.
Castle: Cosa vuol dire da come si parlavano?
Hilary: Vuol dire che nei primi mesi restavano sempre tra loro. Spesso le vedevamo in un angolino che discutevano e quando ci avvicinavamo subito smettevano di parlare.
Beckett: Vuoi dire che litigavano?
Hilary: No, no voglio dire che sembrava che quello che si dicessero doveva rimanere assolutamente tra loro, come se nascondessero qualcosa, un segreto di cui non potevano parlare.
Isabel: E’ vero all’inizio era anche molto irritante, una volta ho provato ha chiedergli di cosa parlavano,ma mi hanno fulminato con lo sguardo. Poi però dopo un po’ hanno smesso.
Beckett: Ho capito, sentite e invece come si comportavano con il signor Est?
Hilary: Normali, anzi andavano molto d’accordo con lui.
Castle: Non avete notato niente di strano, niente di insolito?
Isabel: Si forse una volta, (riferita alla sorella) ti ricordi Hilary? Sono andata sul retro per prendere una cassa di birre e ho visto che dietro uno scafale c’era il signor Est con Claire e Mity, ho sentito che stavano parlando poi però me ne sono andata perché mia sorella mi ha chiamato.
Beckett: Hai sentito che cosa si dicevano?
Isabel: No mi dispiace. Ma ora che ci penso ho visto che gli dava delle carte magnetiche, una specie di pass.
Beckett: Cavolo, (riferita a Castle) quindi abbiamo la conferma che effettivamente ci sono anche loro in tutta questa storia.
Hilary: Quale storia?
Beckett guarda le due ragazze e tira fuori le foto che sono state scattate nella stanza laboratorio.
Beckett: Avete mai visto questo posto?
Isabel: (guarda le foto che poi passa alla sorella) No, io non l’ho mai visto.
Hilary: Neanche io. Ma che cos’è?
Castle: Questo c’è lo dovreste dire voi.
Hilary: Non so di cosa stia parlando, io e mia sorella non abbiamo mai visto questa stanza.
Beckett: Strano perché si trova proprio sotto il bar, e indovina un po’ Isabel ci si accede da una porta che si trova dietro uno scafale con una carta magnetica.
Isabel: Detective io non ne so niente, io non ho mai visto questo posto e non sapevo che ci fosse una stanza del genere sotto il bar. Io ho solo visto Est che dava dei pass a Claire e Mity, per il resto non so niente.
Hilary: E’ vero Detective Beckett noi non sappiamo in cosa fossero coinvolte quelle due ne tanto meno Est. Ora si spiega perché erano così misteriose. Ma noi non ne sappiamo niente, ci dovete credere.
Beckett e Castle si guardano.
Beckett: Ok va bene, un ultima domanda sapevate che Mity aveva un ragazzo e una figlia?
Isabel: Certo Michael e Kate, parlava spesso di loro, gli abbiamo anche conosciuti, Michael qualche volta passava al bar e portava anche la bambina.
Castle: Mity per caso vi ha detto di cosa si occupava Michael?
Hilary: No non c’è l’ha detto. Ma una volta è venuto al bar con una tuta, sa una di quelle che si usano nelle officine per riparare auto.
Castle: Ti ricordi se sopra alla tuta c’era un logo o il nome di qualche officina?
Hilary: Si, dunque il nome mi sembra che fosse…  “Emerson riparazioni auto”. O una cosa del genere.
Beckett: Bene, grazie ragazze ora potete andare ma rimanete a disposizione.
Isabel e Hilary: Si certo.
Le ragazze escono dalla stanza e vanno verso l’ascensore. Entrano nella stanza Ryan e Esposito.
Esposito: Novità? Vi hanno detto qualcosa che non sapevamo?
Beckett: Veramente non hanno detto molto, a quanto pare non erano a conoscenza del laboratorio.
Castle: Anche se Isabel dice di aver visto Est che dava dei pass a Claire e Mity.
Ryan: Conoscevano Micheal e Kate?
Beckett: Si gli hanno conosciuti e forse sappiamo dove lavora Michael, Hilary ci ha detto che una volta l’ha visto con una tuta da meccanico e sopra ha letto il nome di un’officina, una certa Emerson riparazioni auto.
Ryan: Controllo immediatamente magari loro sanno dirci qualche cosa in più.
Intanto un agente entra nella stanza dove si trova la squadra.
Poliziotta: Detective Beckett il numero che ha chiesto di controllare si è acceso, l’ho abbiamo localizzato.
Beckett: Dove si trova?
Poliziotta: E’ a Long Island ai capannoni abbandonati sulla Green Street.
Beckett: Muoviamoci.
Cambio di scena, ai capannoni abbandonati.
La squadra arriva, si mette i giubbotti anti-proiettile ed estraggono le loro pistole dalla fondina. 
Beckett: Ragazzi dividiamoci. Ryan, Esposito andate al secondo capanno io e Castle incominciamo dal primo.
Ryan e Esposito: Si ok.
Beckett e Castle si dirigono verso il primo capanno, aprono la porta ed entrano. Intanto si vede che Ryan e Esposito fanno la stessa cosa. Beckett avanza lentamente con la pistola puntata in avanti. Mentre avanzano i loro passi rimbombano. Si vedono nuovamente Ryan e Esposito anche loro avanzano lentamente facendo attenzione a ogni minimo rumore, poi ecco che sentono delle voci.
Mity: Ho fatto quello che voleva Paul, sono stata ai patti, ora ditemi dove sono Michael e Kate.
Uomo1: Prima devi fare un’altra consegna, poi ti diciamo dove sono.
Mity: Scordatelo, io ho chiuso con voi.
Uomo2: Ah si e da quando? Non mi sembra che Paul o Est ci abbiano informati.
Mity: Fanculo a Paul e a quello stronzo di Est. Ditemi dove gli avete portati.
Ryan e Esposito ormai possono vedere e sentire tutte quello che sta succedendo.
Mity: Ok non volete dirmi dove gli avete messi? Vediamo se con questa invece cambiate idea. (Mity tira fuori dai pantaloni una Sig-Sauer)
Uomo1: Wow Mity e quella dove l’hai presa?
Uomo2: Te l’ha prestata la tua cara amica Claire? Lo sai che le persone che non la sanno usare si possono fare molto male con quelle cose?
Mity: Chi ti dice che io non la sappia usare?
Uomo1: Andiamo Mity, finchè si tratta di servire ai tavoli o preparare un caffè sappiamo che sei la numero uno, ma con quella ti potresti veramente far male. (i due uomini ridono)
Uomo2: Dai mettila giù, senò ci costringi a farti vedere anche le nostre, e credimi non ti conviene.
Mity carica la pistola.
Mity: Ok allora, vediamo come ve l’ha cavate?
I due uomini si guardano e estraggono anche loro le pistole, due Glock 19. Ryan e Esposito si guardano, è arrivato il momento di intervenire.
Esposito: Polizia di New York, gettate le armi e alzate le mani.
Mity appena sente le voci si abbassa e si mette a riparo dietro una vecchia auto, i due uomini con cui stava parlando fanno fuoco sui due poliziotti. Ryan e Esposito si mettono al riparo, poi anche loro rispondono al fuoco. Mity rimane accovacciata dietro l’auto, i due uomini scappano, in quel momento esce dal nascondiglio.
Mity: Tornate indietro maledetti.
Ryan: (riferita a Mity) Getta la pistola a terra e voltati lentamente.
Mity si gira velocemente e punta la sua Sig verso Ryan e Esposito. E’ arrabbiata, per colpa loro ha perso l’opportunità di trovare Michael e Kate.
Ryan: Ho detto getta la pistola, subito.
Mity:( continua a tenere la pistola puntata) Chi diavolo siete voi? Cosa volete?
Esposito: Tu getta l’arma e noi risponderemo a tutte le tue domande.
Mity: Col cavolo io non getto proprio niente.
Ryan: Mity calmati, noi ti vogliamo solo aiutare.
Mity: Come sai il mio nome?
Esposito: Siamo stati al bar dove lavori, abbiamo saputo il tuo nome da Isabel e Hilary.
Mity: Perché siete andati là. Io non ho fatto niente. Cosa volete da me?
Esposito: Matthew Est è stato trovato morto stamattina nel suo bar.
Mity: Cazzate, l’avrei saputo.
Ryan: E’ la verità, gli hanno sparato al petto.
Mity: Non è possibile, non ci credo.( abbassa piano piano la pistola)
Esposito va verso di lei.
Mity: Che cavolo fai? Stai fermo dove sei.(ripunta la pistola)
Finalmente arrivano Castle e Beckett.
Beckett: Mity, che diavolo stai facendo? Abbassa immediatamente quella pistola.
Mity: Kate…. Io…. Io non posso.
Beckett: Certo che puoi.( intanto ripone la sua pistola nella fondina e con le mani in alto si dirige lentamente verso Mity)
Mity: Kate non ti avvicinare, per favore.
Beckett: Mity ti voglio solo aiutare, vieni via con me dai.
Mity: Non posso. Io devo andare, devo fare una cosa importante.
Beckett: Non riuscirai a salvare Michael e Kate da sola.
Mity: Come fai a….
Beckett: ….Sapere che hai una figlia? Sono stata nel tuo appartamento, ho trovato una foto di voi tre insieme, dietro c’erano i loro nomi.
Mity: Sei sai già tutto, sai anche che in questi casi i rapitori dicono di non coinvolgere la polizia. Quindi ti prego vattene, lasciami andare.
Beckett: Mity ti prometto che non succederà niente a nessuno dei due. Ti prego lascia che ti aiuti.
Mity: Kate ho già perso la mia famiglia una volta, non posso rischiare di perderla di nuovo.
Beckett: Ti assicuro che non la perderai, fidati di me.
Mity: No Kate tu non capisci, è stato perché volevo denunciarli alla polizia che hanno rapito Michael e Kate.
Beckett: Chi volevi denunciare? Est e i suoi complici?
Mity: Tu non sai neanche di cosa stai parlando, non sai niente di quell’uomo.
Beckett: So più di quanto immagini, abbiamo trovato la stanza laboratorio, quella che Est usava per fare esperimenti su cavie umane, la stessa stanza dove ho trovato la tua cartella medica.
Mity: Come ho detto non sai di cosa stai parlando. Magari fosse tutto così semplice.
Beckett: Allora spiegamelo tu. Vieni con me al distretto e raccontami tutto quello che sai. Non permetterò a nessuno di portarti via la tua famiglia ancora una volta, a nessuno, fosse l’ultima cosa che faccio.
Beckett allunga la mano verso Mity, lei ha ancora la pistola puntata. Le due si guardano negli occhi, Mity scoppia a piangere e getta l’arma. Beckett le va incontro e l’abbraccia.
Beckett: Vieni qua… Mio dio quanto mi sei mancata.
Mity: Mi sei mancata molto anche tu.
Cambio di scena, al distretto, sala interrogatori.
Mity è già nella stanza. La squadra la osserva da dietro lo specchio. Beckett sta raccontando a Ryan e Esposito come ha conosciuto Mity.
Ryan: Dio mio questa ragazza ha passato le pene dell’inferno.
Esposito: Già, io non so se c’è l’avrei fatta a superare una cosa del generare, prima la morte dei miei genitori, poi un intervento per farmi rimuovere un tumore al cervello e poi ricominciare tutto da capo per costruirmi una nuova vita.
Ryan: Ma poi è rimasta qua o è tornata in Italia?
Beckett: Per un periodo è rimasta qua poi dopo il diploma ha deciso di ritornare a casa sua in Italia.
Castle: Chissà perché poi è tornata qua a New York.
Beckett: Bè vado a scoprirlo.
Castle: Ti posso fare compagnia?
Beckett: Castle preferisco parlare da sola con Mity, mi capisci vero?
Castle: Assolutamente.
Beckett esce dalla stanza ed entra nella sala interrogatori.
Beckett: Scusa se ti ho fatto aspettare.
Mity: Immagino che tu sia molto impegnata. Stai già cercando Michael e Kate?
Beckett: Si, ci stiamo già lavorando. Ma ora voglio sapere tutta la storia Mity, voglio sapere perché sei tornata a New York, cosa combinava Est in quella specie di bunker e soprattutto mi dici cosa ci faceva la pistola dello stesso calibro che ha ucciso Est a casa tua?
Mity: Cosa? La pistola?
Beckett: Si abbiamo trovato una nove millimetri in camera di Kate.
Mity: Che bastardi, non solo hanno rapito la mia famiglia ma volevano anche incastrarmi per l’omicidio di Est. Kate ti giuro non sono stata io, non sapevo neanche che Est fosse morto. Mi credi vero?
Beckett: Ovvio che non credo sia stata tu, ti conosco, so che non saresti capace di una cosa del genere, ma Mity hai un movente e non so dove eri al momento dell’omicidio.
Mity: Ero a cercare Michael e Kate dove credi che fossi.  
Beckett: Sei ritornata da Est?
Mity: A che scopo, non mi avrebbe mai detto dove lì nascondeva.
Beckett: Allora dove sei andata?
Mity: Sono andata al “rifugio” con Claire.
Beckett: Rifugio?
Mity: Si è un edificio abbandonato sulla Lenox all’incrocio con la Clayton, l’ho chiamiamo così perché è un posto sicuro, lì siamo certe che nessuno ci senta o ci spii.
Beckett: Ok farò controllare ai miei colleghi.
Intanto dietro al vetro.
Ryan: Mando qualcuno a recuperare i video della sorveglianza, magari qualche telecamera del traffico le ha riprese.
Castle e Esposito annuiscono. Si ritorna nella sala interrogatori.
Beckett: Ora Mity dimmi tutto quello che sai.
Mity: Ok, va bene. Da dove inizio?
Beckett: Da Est, dimmi tutto quello che sai su di lui.
Mity: Est…(si ferma e sospira) Quando ho incominciato a lavorare per lui, circa 6 mesi fa, consideravo Est la persona più gentile sulla faccia della terra prima che scoprissi che razza di figlio di puttana fosse. Ha sempre avuto un occhio di riguardo nei miei confronti, forse perché sapeva che avevo una figlia. Sai ogni volta che non potevo andare a fare il mio turno al bar oppure dovevo uscire prima per andare da Kate lui diceva che non c’era problema, che avrebbe trovato un’altra soluzione, di non preoccuparmi. E’ stato sempre molto disponibile, anzi negli ultimi 3 mesi è stato la persona che pensavo mi avrebbe salvato la vita fino a una settimana fa.
Beckett: Salvato la vita? Che vuoi dire?
Mity guarda Beckett negli occhi. La fissa per un po’ poi…
Mity: (sospira) kate… Ho di nuovo il cancro.
Beckett non riesce a parlare, così Mity continua.
Mity: Non so come lo abbia scoperto Est, ma dopo quello che mi ha proposto non mi interessava.
Beckett: Cosa ti ha proposto? (la voce di Beckett si sente appena)
Mity: Di sottopormi a una cura sperimentale. Diceva che stava avendo molto successo e che la stava conducendo lui insieme a dei medici specializzati. Ovviamente erano tutte cazzate, ma di questo me ne sono accorta solo una settimana fa. ( il viso di Mity incomincia a rigarsi di lacrime)
Beckett: Perchè non ti sei rivolta a dei medici veri?
Mity: L’ho fatto, quando ero in Italia. Ho scoperto che il tumore era tornato 18 mesi fa. Ho subito iniziato a fare delle cure ma poi le ho interrotte.
Beckett: Perché?
Mity: Perché ho scoperto di essere incinta e non avrei mai e poi mai abortito. La mia piccola è la cosa più bella che mi sia capitata e se dovessi tornare indietro rifarei la stessa cosa. Dopo che ho avuto Kate ho ripreso immediatamente le cure, ma i medici in Italia mi hanno detto che ormai il tumore non rispondeva più alle cure e che tentare l’operazione sarebbe stato molto rischioso.
Beckett: Quindi sei tornata qua perché…
Mity: Perché Michael voleva fare un ultimo tentativo. Sono ritornata all’ospedale dove mi hanno operato la prima volta, il Dottor Krebs si ricordava ancora di me, purtroppo anche lui mi ha detto che l’operazione era molto rischiosa, con una probabilità di successo del 5%.
Beckett: Dio mio Mity….
Mity: Ecco perché quando Est mi ha parlato delle sue ricerche non ho esitato ad accettare.
Beckett: Ma non ti è venuto il sospetto che fosse tutta una fregatura? Insomma guarda dove ha messo il suo laboratorio.
Mity: Si lo so ho fatto una cavolata, ma quando una persona viene da te e ti dice che forse ha una cura che ti può aiutare e che non vuole niente in cambio, a tutto pensi tranne che stia cercando di fregarti. La prima cosa a cui ho pensato e che avrei potuto vedere Kate diventare grande. Invece la fregatura c’era eccome.
Beckett: Ti ha chiesto qualcosa in cambio.
Mity: Si, ma non subito. Per il primo mese scendevo solo nel laboratorio e li i medici mi davano dei medicinali. Stavo laggiù tre ore al giorno il tempo di finire la mia flebo con la miracolosa medicina. Poi Est un giorno è venuto da me, mi ha detto che la mia cura stava procedendo bene, sopra ogni aspettativa, e poi mi ha chiesto di fargli un favore.
Beckett: Che tipo di favore?
Mity: Dovevo consegnare un pacco ad un suo amico. Era una semplice richiesta, un favore, e come avrei potuto rifiutare dopo tutto quello che stava facendo per me? Sai all’inizio mi chiedeva questi favori saltuariamente, poi sempre più spesso. Ogni volta era la solita routine, dovevo consegnare semplicemente un pacchetto ad un suo amico, lui mi dava l’indirizzo e io andavo.
Beckett: Cosa c’era dentro quei pacchetti?
Mity all’inizio non risponde.
Beckett: Mity…. Cosa contenevano?
Mity: Cocaina….
Beckett: Che figlio di puttana.
Mity: Ho scoperto cosa contenevano solo una settimana fà. Lunedì sono scesa giù in laboratorio qualche minuto prima, ed è allora che ho visto Est che metteva la droga dentro i pacchetti che poi io consegnavo.
Beckett: Lui ti ha visto?
Mity: Si, mi ha visto.
Beckett: Cosa ti ha detto?
Mity: Che quello che facevo per lui era il prezzo da pagare per le mie cure, poi mi ha detto che se l’avessi detto alla polizia lui avrebbe ucciso sia Michael che Kate. A quel punto ho capito che la cura al mio tumore era tutta una grande bugia e che era solo una scusa per farmi diventare una sua spacciatrice.
Beckett: Che bastardo. Ma se hanno rapito Michael e Kate vuol dire che l’hai denunciato?
Mity: Magari, purtroppo non ci sono riuscita. Due giorni fa sono riuscita ad arrivare proprio qua sotto, all’ingresso del distretto, quando stavo per entrare Paul mi ha presa e mi ha portata da Est.
Beckett: Chi è Paul?
Mity: Paul Faraday, il braccio destro di Est.
Intanto dietro allo specchio…
Esposito: Vado a fare delle ricerche su quest’altro bastardo.
Ryan: Ti aiuto.
Ryan segue Esposito, dietro al vetro rimane solo Castle.
Beckett: Cos’è successo quando Faraday ti ha portato da Est?
Mity: Ha detto che avevo fatto lo sbaglio più grande della mia vita cercando di andare alla polizia e che ne avrei pagato le conseguenze, poi mi ha lasciato questo regalino.( mity si gira verso sinistra per far vedere a Beckett il taglio sulla guancia destra). Quando mi hanno lasciato andare sono corsa subito a casa, ma sono arrivata troppo tardi.
Beckett: Senti un’ultima domanda, dove è Claire ora? Hai detto che siete andate insieme al rifugio e poi?
Mity: Non lo so, ci siamo divise. Ho chiamato Paul per farmi dire dove diavolo fossero Michael e Kate, e lui mi ha detto che se volevo rivederli prima dovevo fare una delle solite consegne, mi ha detto dove raggiungerlo e Claire mi ha accompagnato. Quando Paul ha visto che c’era anche Claire ha dato un pacchetto pure a lei e ci ha dato l’indirizzo dove dovevamo consegnarli. Io sono andata a consegnare il mio e Claire il suo. Appena ho consegnato il pacchetto Faraday mi ha dato l’indirizzo di quei capannoni dove ci dovevano essere Michael e Kate.
Beckett: Quindi dopo che vi siete separate non l’hai più vista?
Mity: No non l’ho più vista.
Beckett: Ok va bene.
Mity e Beckett escono dalla sala interrogatori. Anche Castle esce dalla stanza di osservazione. La scena continua al distretto.
Beckett: Oh Mity ti presento Richard Castle, è uno scrittore ma collabora con noi da diverso tempo ormai.
Mity: Piacere, Mity.
Castle: Ciao, tanto piacere.
Mity Beckett e Castle si dirigono verso le scrivanie. Beckett appoggia la sua cartelletta sulla sua scrivania, Castle si avvicina a Ryan che nel frattempo sta aggiornando la lavagna, Esposito chiude il telefono.
Beckett: Mity loro invece sono i detective Ryan e Esposito.
Mity: Ciao di nuovo ragazzi.
Esposito e Ryan: Ciao.
Beckett: Vieni ti offro una tazza di te.
Esposito: Mi sa che dovrà aspettare. Hanno trovato Paul Faraday morto a Central Park.
Mity: Oh mio dio.
Beckett: Ok, andiamo. Castle tu rimani qua con Mity. (i detective vanno verso l’ascensore)
Castle: Ok va bene,(riferita al Mity) vieni te la offro io una tazza di te.
Cambio di scena, Central Park.
La squadra arriva sul luogo dell’omicidio, Esposito e Beckett vanno da Lanie, Ryan inizia a interrogare i testimoni.
Esposito: Ciao Lanie.
Lanie: Ei ciao ragazzi, allora,a quanto pare conoscete già la nostra vittima quindi salto le presentazioni. Questa volta abbiamo un colpo d’arma da fuoco alla testa, nessuna particolare contusione che faccia pensare a un qualche tipo di difesa, anzi sembra proprio che la nostra vittima non si aspettasse di essere colpita visto che il foro di proiettile è sulla nuca.
Beckett: Gli hanno sparato alle spalle.
Esposito: Sembra un assassinio su commissione.
Beckett:Si sono d’accordo.
Lanie: Ho sentito che avete trovato Mity, come stà?
Beckett: Non bene purtroppo.
Lanie: Che vuoi dire, è ferita?
Beckett: No, peggio. Ha di nuovo il cancro.
Lanie: Oh mio dio, e i medici cosa dicono?
Beckett: Che c’è la probabilità del 5% che superi l’intervento.
Lanie: Cavolo è terribile. Senti magari più tardi passo al distretto così vedo come sta. Ok?
Beckett: Si ok.
Esposito: Se hai altre novità ci fai sapere?
Lanie: Si certo, se ho qualcosa di nuovo vi chiamo.
Ryan va verso di loro.
Beckett: Novità?
Ryan: Si, sembra che quel gruppo di ragazzi abbia sentito lo sparo e che abbiano visto qualcuno allontanarsi. Sono loro che hanno chiamato la polizia.
Esposito: Ti hanno fatto una descrizione?
Ryan: No purtroppo no.
Beckett: Non ti hanno saputo dire neanche se fosse un uomo o una donna?
Ryan: Dicono che portava una felpa con cappuccio, quindi non l’hanno visto in faccia.
Esposito: In che direzione è scappato almeno lo sappiamo?
Ryan: Si, in direzione della Roosevelt.
Beckett: In pratica ancora una volta non abbiamo niente.
Esposito: Allora torniamo al distretto e vediamo cosa riusciamo a trovare su Paul Faraday, ci dovrà pur essere qualcosa che ci sia utile.
Beckett: Ok torniamo al distretto.          
Cambio di scena, al distretto. La squadra è riunita davanti alla lavagna.
Beckett: Ok ragazzi facciamo il punto della situazione. Il signor Matthew Est proprietario di un bar, viene trovato morto nel suo locale alle 7 del mattino dalle sorelle Enders. E’ stato accertato che la morte è avvenuta alle 22:30. Apparentemente era un uomo semplice con una sua attività, poi invece si scopre che…
Mity: Che era un grandissimo stronzo pronto a usare tutti per i suoi scopi… Scusate.
Beckett: Esatto, infatti abbiamo scoperto che era a capo di un traffico di cocaina e che sfruttava il suo laboratorio come copertura per poi reclutare persone che a loro insaputa diventavano spacciatori.
Ryan: E poi qualcuno l’ha fatto fuori, il movente molto probabilmente è legato ai suoi traffici.
Esposito: Ma non è l’unico che viene ucciso, infatti ben presto gli va a fare compagnia il suo braccio destro Paul Faraday anche lui coinvolto nel traffico di cocaina.
Castle: Cosa sappiamo su Faraday?
Esposito: A quanto pare a differenza di Est, Faraday aveva precedenti per spaccio infatti è stato dentro per qualche tempo ma è stato rilasciato 11 mesi fa.
Castle: Abbiamo qualche testimone del suo omicidio?
Ryan: Purtroppo no, alcuni ragazzi hanno dichiarato di aver sentito uno sparo e poi hanno visto qualcuno che si allontanava ma non hanno saputo descriverlo in quanto portava una felpa con cappuccio.
Beckett: L’unica cosa che sappiamo di per certo è che i due omicidi sono collegati, quindi forse chi ha ucciso Est ha anche ucciso Faraday.
Esposito: Quello che non sappiamo è il motivo per cui gli hanno uccisi, si insomma sappiamo che c’entra la droga in quanto era la loro occupazione principale, ma perché farli fuori entrambi adesso?
Castle: Regolazione di conti? Magari stavano dando fastidio a qualcuno, magari hanno sconfinato nella zona occupata già da altre belle persone.
Beckett: Mity dove consegnavi  i pacchetti?
Mity: Un po’ ovunque. Ma la zona dove andavo più spesso era a Central Park dalla parte della Madison.
Ryan: Bè se non ricordo male quella è la zona di Gonzalez.
Esposito: Si è vero. E se Est ha sconfinato nella sua zona allora forse sappiamo chi li ha uccisi.
Beckett: Allora andate a fare due chiacchiere con Gonzalez.
Esposito: Con molto piacere. Castle ti unisci a noi?
Castle: Molto volentieri.
Ryan Esposito e Castle escono dal distretto mentre Beckett resta con Mity.
Cambio di scena, in macchina i due detective e Castle stanno andando a interrogare Pedro Gonzalez.
Castle: Allora ditemi, perché se sapete di Gonzalez lui è ancora a piede libero?
Ryan: Per il semplice fatto che oltre a non essere mai riusciti ad avere prove sufficienti contro di lui ha uno stormo di avvocati che non gli farebbe passare neanche 5 minuti in carcere.
Esposito: E poi ha anche amicizie ad alti livelli, quindi praticamente è intoccabile.
Castle: Capisco, e di cosa si occupa ufficialmente?
Ryan: Ha una catena di ristoranti sparsa in tutta New York, ma lui sta sempre al Gonzalez.
Castle: Caspita che nome originale.
Esposito: Si non si può dire che abbia molta fantasia.
I ragazzi arrivano al ristorante, vanno verso l’ingresso. Sulla porta c’è una guardia.
Esposito: Dobbiamo fare due chiacchiere con il signor Pedro Gonzalez.
Guardia: Mi dispiace in questo momento il ristorante è chiuso.
Ryan: Oh ma noi abbiamo un pass speciale. (fa vedere il distintivo)
La guardia comunica con un’auricolare la loro presenza.
Guardia: Ok potete passare, il signor Gonzalez vi aspetta dentro.
La scena si sposta all’interno del ristorante, in un angolo c’è Pedro Gonzelez seduto al suo tavolino che fuma un sigaro.
Gonzalez: Da questa parte detective, prego accomodatevi.
Ryan: Preferiamo rimanere in piedi grazie.
Gonzalez: Come preferite. Allora cosa posso fare per la polizia?
Esposito: Conosceva queste persone?(fa vedere le foto di Est e Faraday)
Gonzalez: Rinfrescatemi la memoria, com’è che si chiamano?
Castle: Matthew Est e Paul Faraday.
Gonzalez: Est e Faraday eh… Vediamo se la memoria non mi inganna sono proprio le persone trovate morte. Giusto?
Ryan: Si esatto signor Gonzalez, ora risponda alla domanda, li conosceva o li aveva mai visti qui in giro?
Gonzalez: No, non li conoscevo. Non di persona almeno.
Esposito: Cosa vuole dire?
Gonzalez: Che gli ho sentiti nominare, sa da certi amici.
Castle: Eh cosa gli avrebbero detto i suoi amici?
Gonzalez: Che stavano tentando di avviare una nuova attività.
Esposito: Che tipo di attività?
Gonzalez: Non lo so i miei amici non sono entrati molto nel dettaglio e io non ho chiesto. Sa sono un uomo discreto.
Ryan: Quindi è proprio sicuro che i suoi amici non gli abbiano detto qualcosa in più su questa nuova attività, che so magari dove la svolgevano.
Gonzalez: No, non mi hanno detto neanche questo, ma ora che ci penso mi hanno detto un’altra cosa.
Castle: Sarebbe?
Gonzalez: Che il Signor Est e il signor Faraday stavano aprendo questa nuova attività per conto di altre persone.
Esposito: Altre persone?
Gonzalez: Si altre persone che purtroppo essendo lontani dagli Stati Uniti non potevano seguire di persona i loro, come dire, affari.
Ryan: Il nome di queste altre persone?
Gonzalez: Vediamo mi faccia ricordare… Si ecco, il nome è Calabrese.
Castle: Ha detto Calabrese?
Gonzalez: Si, la famiglia Calabrese.
Esposito: Ne è sicuro?
Gonzalez: Certo che sono sicuro detective, che c’è non mi crede?
Esposito: Si, si certo. Grazie per la sua collaborazione signor Gonzalez.
Gonzalez: Quando si tratta di aiutare la polizia…
Ryan Esposito e Castle escono dal ristorante e si dirigono velocemente al distretto.
Cambio di scena, di nuovo al distretto. Beckett e Mity sono al distretto alla scrivania di Kate.
Beckett: Dimmi pensi di tentare l’operazione?
Mity: Non lo so. Ho paura. Se tento l’operazione e va male è finita ma se non la faccio posso stare ancora un po’ di tempo con Michael e Kate.
Beckett: Per quanto tempo?
Mity: Kate che importanza ha?
Beckett: Ha importanza invece. Allora per quanto tempo?
Mity: 3 mesi.
Kate si gira verso la scrivania, prende il suo te e lo beve. Il suo viso incomincia a rigarsi di lacrime.
Mity: Kate ti prego non fare così.
Beckett: Lo so scusa, mi dispiace. Quella che dovresti piangere qua sei tu e invece…
Mity: Ormai non serve più a niente piangere. Ho fatto la mia scelta Kate e ho scelto la mia famiglia.
Beckett: Ti capisco, davvero.
Mity: Sai quando sei fuori da quella sala interrogatori non sei così brava a mentire.
Beckett e Mity ridono.
Beckett: Ok va bene, hai ragione. E solo che forse io avrei fatto una scelta diversa.
Mity: Credimi quando sei di fronte a una scelta così difficile l’unica cosa che vuoi fare è restare il più tempo possibile con la tua famiglia. Sono sicura che un giorno mi capirai anche tu, a meno che anche tu…
Beckett: No io ancora non ho figli. Ma chissà un giorno….
Mity: Sai ti vedo bene a fare la mamma. Tuo figlio sarà molto fortunato ad aver una madre come te…. e un padre come Castle.
Beckett: Senti senti e tu cosa ne sai che proprio Castle sarà il padre dei miei figli.
Mity: Kate, ok che non ci vediamo da tanto tempo ma ho visto come vi guardavate e almeno che io non abbia le allucinazioni voi due state insieme.
Beckett: Ma guarda che attenta osservatrice. Si ok stiamo insieme e non mi dispiacerebbe se fosse lui il padre dei miei figli. Contenta?
Mity: Molto, anche perché state proprio bene insieme.
Beckett: Ok va bene, basta così.
Mity: No, no che basta così ora voglio sapere tutto. Per esempio come mai ancora non hai un figlio se stai con lui da un po’di tempo?
Beckett: Che ne sai tu da quanto tempo stiamo insieme?
Mity: Avanti Kate, oltre che un’ottima osservatrice sono anche una buona ascoltatrice e tu hai detto che Castle collabora con voi da diverso tempo, quindi, forse ok non state insieme da molto tempo ma lo conosci da tanto per sapere che è la persona giusta con cui mettere su famiglia. Sbaglio?
Beckett: No, non sbagli. Lo sai avevo dimenticato questo tuo lato?
Mity: Quale lato?
Beckett: Quello della sapientona.
Beckett e Mity ridono nuovamente. Nel frattempo al distretto arrivano Ryan Esposito e Castle.
Mity: A proposito di famiglia.
Beckett: Zitta sapientona. ( guarda ancora Mity e insieme continuo a ridere) Ciao ragazzi avete fatto buona caccia?
Ryan Esposito e Castle si guardano e poi tutti e tre guardano Mity.
Beckett: Ragazzi cos’è successo?
Mity: Perché mi guardate così, vi prego non mi dite che è stato questo Gonzalez ha rapire Michael e Kate.
Castle: No, non è stato lui.
Beckett: E allora perché avete quelle facce?
Ryan: Abbiamo scoperto una cosa importante su Est, molto importante.
Beckett: Che sarebbe?
Castle si avvicina a Beckett.
Castle: Forse è meglio che Mity non sappia. (dice quasi sussurrando)
Mity: Perché, cos’è successo? Cosa avete scoperto su Est?
Beckett: Mity puoi andare nel salottino dove eravamo prima? Poi ti raggiungo.
Mity: Ma..
Beckett: Niente ma… Vai…
Mity si alza dalla sedia dove era seduta e va verso la stanza della macchina da caffè.
Beckett: Ora ditemi cosa avete scoperto.
Esposito: Est era solo una pedina. Pensavamo che fosse a capo di tutto, invece non è così.
Beckett: Che vuoi dire?
Ryan: Che Est lavorava per conto di altri.
Beckett: Che sarebbero?
Castle: (sospira) La famiglia Calabrese.
Beckett guarda tutti e tre impietrita. Poi si siede alla sua scrivania.
Beckett: Siete sicuri? Magari Gonzalez ha fatto il loro nome per depistarci, per allontanare i sospetti da lui.
Ryan: Non sembrava che stesse mentendo, e poi pensaci bene Beckett ora tutto torna.
Esposito: E’ vero ora è chiaro perché hanno ucciso Est e Faraday. Il gioco si stava facendo troppo pericoloso, Mity stava andando a denunciarli e noi avremo scoperto che dietro a tutto questo c’era la famiglia Calabrese.
Castle: Così hanno pensato bene di eliminare tutti quelli che lavoravano per loro a cominciare da Est e Faraday.
Beckett: Ragazzi dobbiamo avere delle prove non possiamo basare la nostra indagine sulla parola di Gonzalez.
Castle: Hai intenzione di dirlo a Mity?
Beckett: Non finchè sarò sicura al 100%, perciò controlliamo gli aeroporti per vedere se qualche conoscenza o i Calabrese stessi sono venuti in visita qua negli Stati Uniti.
Ryan: Si vado io.
Esposito: Io vedo se riesco a trovare i due uomini che stavano con Mity ai capannoni magari non erano scagnozzi di Est ma dei Calabrese.
Beckett: Si buona idea. (riferita a Castle) Spero che dietro a tutta questa storia non ci siano davvero i Calabrese, Mity questa volta non lo sopporterebbe.
Castle: Immagino, in pratica per tutto questo tempo avrebbe lavorato per gli assassini dei suoi genitori.
Beckett: Già…
Castle: Novità su Michael e Kate?
Beckett: Abbiamo diramato la loro foto a tutti i distretti e alcune pattuglie piantonano il bar e casa di Mity, ma finora non abbiamo ricevuto notizie, purtroppo non sappiamo dove cercarli.
Castle: Cavolo anche questa non ci voleva.
Intanto squilla il telefono di Ryan.
Ryan: Ok, perfetto grazie. (chiude la chiamata e si rivolge a Beckett) Beckett era la scientifica abbiamo i risultati sulla pistola.
Beckett: Ti prego dimmi che sono buone notizie.
Ryan: Sulla pistola non ci sono impronte e confermano che è stata proprio quella nove millimetri a uccidere Est.
Beckett:Questo però non scagiona Mity.
Esposito: Questi però si. Sono appena arrivati i video delle telecamere sulla Lenox. Si vedono sia Claire che Mity che corrono per la strada alle 22:30. (mostra lo schermo del pc)
Castle: Se erano sulla Lenox alle 22:30 non potevano essere contemporaneamente al bar.
Beckett: Ok almeno ora sappiamo con assoluta certezza che non sono state loro. Ma allora chi è stato?
Castle: I Calabrese.
Beckett: Finchè non siamo certi che ci siano loro dietro a questa storia non possiamo essere sicuri che siano stati loro.
Ryan: Ma al momento è l’ipotesi più plausibile.
Beckett: Si ma rimane un’ipotesi finchè non riusciamo a verificarla. ( si alza dalla sedia e va verso la lavagna) Ah e guai se qualcuno pronuncia quel nome in presenza di Mity. Sono stata chiara?
Esposito: Chiaro.
Ryan: Mettiamoci a lavoro.
Beckett va da Mity mentre i ragazzi si mettono a lavoro.
Beckett: (entra nella stanza del caffè) Ei, ti va di mangiare qualcosa?
Mity: Che succede?
Beckett: Niente non ti preoccupare, va tutto bene.
Mity: Certo come no. Te lo leggo in faccia che c’è qualcosa che non va.
Beckett: Mity devi stare calma stiamo facendo tutto il possibile per trovare Michael e Kate. Credimi non ti devi preoccupare.
Mity: Ma se ci fosse qualche novità tu me le diresti vero?
Beckett: Certo, che domande fai?
Mity: Anche se fossero brutte?
Beckett: Non ti nasconderei mai niente, lo sai, ti ho sempre detto tutto, belle e cattive notizie. Senti ti va allora di mangiare?
Mity: Veramente non ho molta fame.
Beckett: L’ho prenderò come un si. (le due ridono ed escono dalla stanza)
La scena riprende al distretto la squadra e Mity sono intorno a un tavolo e mentre stanno mangiando arriva Lanie.
Lanie: Ei di casa si può?
Esposito: Ciao Lanie che sorpresa, vieni mangia con noi.
Lanie: Molto volentieri.
Mity: Dottoressa Parish, si ricorda di me? Sono Chiara, Mity.
Lanie: Ma certo che mi ricordo di te vieni qua fatti abbracciare. Come stai?
Mity: Potrei stare meglio. E lei?
Lanie: Io abbastanza bene, ma chiamami Lanie ti prego.
Mity: Ok Lanie.
Anche Lanie si siede e comincia a mangiare insieme agli altri.
Beckett: Allora Lanie hai altre novità interessanti sull’omicidio di Faraday?
Lanie: Non molte purtroppo, anzi direi quasi niente, ho scoperto solo che anche Faraday faceva uso costante di cocaina.
Ryan: Ci avrei giurato.
Castle: Certo che a parte la loro passione per la cocaina Est e Faraday avevano poco in comune.
Mity: Poco in comune?
Castle: Si bè Faraday era già stato dentro per spaccio mentre Est era incensurato, un semplice proprietario di un bar.
Mity: Scherzi vero? Est non può non essere schedato. Insomma spacciava cocaina.
Beckett: Si ma a quanto pare o lo faceva molto bene da diverso tempo e non è mai stato beccato oppure ha iniziato questa attività da poco e nessuno si era ancora accorto di niente.
Mity: Ma come da poco, uno non si alza una mattina e decide di iniziare a spacciare. Non si entra nel giro della droga da un mese a un altro.
Esposito: Si se hai dietro di te un nome importante.
Beckett Castle e Ryan si girano subito verso Esposito e lo guardano.
Mity: Un nome importante? Che vuoi dire?
Beckett: Niente, voleva dire che può essere un’ipotesi di come Est sia entrato nel giro.
Mity: Avete già fatto qualche ipotesi su questo nome?
Ryan: No, come ha detto Beckett è solo un’ipotesi che ci è venuta in mente. Ci stavamo riflettendo sopra.
Tutti continuano a mangiare. Ad un certo punto squilla il telefono di Castle.
Castle: Oh cavolo, mi ero completamente dimenticato che Alexis è tornata a casa.
Lanie: Corri da lei prima che venga qua e ti porti a casa per le orecchie.
Castle: Già sarà meglio. (rivolta a Beckett) Per qualsiasi cosa chiamami ok?
Beckett: Si certo non ti preoccupare. Ora vai, saluta Alexis da parte mia.
Lanie: Anche da parte mia, e dille di venirmi a trovare prima di ritornare ai suoi studi.
Castle: Sarà fatto. Buonanotte a tutti, ci vediamo domani.
Ryan e Esposito: Ciao Castle.
Ryan: Vado a vedere se ci sono novità.
Esposito: Vengo con te.
I ragazzi escono dalla stanza lasciando le ragazze da sole.
Lanie: Allora Mity mi hanno detto che hai una bambina adesso?
Mity: Già… Spero di potervela far conoscere.
Beckett: Ei la ritroveremo ok, sia Kate che Michael torneranno da te. Te l’ho promesso, e io le mie promesse le mantengo. Capito?
Mity: Capito. Bè nel frattempo vi posso fare vedere una foto. La porto sempre con me. ( Mity prende dalla tasca dei suoi pantaloni una foto).
Lanie: Oh mio dio, è bellissima.
Beckett: Ti assomiglia tanto sai.
Mity: Si me lo dicono tutti. Solo una cosa non si capisce da questa foto.
Beckett: Cosa?
Mity: Quanto si arrabbia se non le do da mangiare puntualmente.
Lanie e Beckett ridono.
Mity: Dico sul serio, diventa una furia. Ma per il resto non mi posso lamentare, quando non ha fame è un angelo, per non parlare poi di quando ride. Io e Michael ogni volta ci divertiamo più di lei. Mi mancherà un sacco tutto questo, davvero tanto.
Beckett: Ma tutto questo potresti averlo ancora per tanto tempo se solo lottassi.
Mity: Kate te lo già spiegato, preferisco altri 3 mesi con loro piuttosto che andarmene adesso.
Lanie: Sei sicura che l’operazione non si possa tentare?
Mity: Le probabilità di riuscita sono del 5%. E tu lo sai meglio di me Lanie che per i medici quel 5% vale praticamente zero, che tradotto vuol dire nessuna possibilità di sopravvivere.
Beckett: Mity io continuo a non capirti. La prima volta che hai fatto l’operazione eri così determinata eppure non avevi niente per cui lottare. Ora invece un motivo c’è l’hai, perché non ci provi?
Mity: Perché so che non servirebbe a niente, perché non sono ancora pronta a dire addio alle persone che amo perché voglio stare ancora con mia figlia. E così difficile da capire?
Beckett: Non hai mai pensato che anche per le persone che ti vogliono bene è difficile dirti addio?
Mity incomincia a piangere ed esce dalla stanza. Beckett va verso la porta per inseguirla ma Lanie la trattiene.
Lanie: Kate è meglio se la lasci un po’ da sola.
Beckett annuisce e si va a sedere di nuovo vicino a lei. Le scene si sovrappongono, prima si vede Mity accovacciata sul divanetto della sala familiari. Ryan e Esposito invece sono alle loro scrivanie e continuano a lavorare. Kate e Lanie sono ancora intorno al tavolo poi si vede Castle nel salotto del suo appartamento, è insieme ad Alexis e Martha, Alexis gli sta raccontando del college infine si vede Beckett che entra nel salottino dove c’è Mity.
Beckett: Mity?
Beckett si accorge che si è addormentata, gli mette sopra una coperta ed esce dalla stanza.
CONTINUA....
  
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