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Autore: Britin_Kinney    22/07/2012    1 recensioni
"Merlino .. ma .. che cosa ..?" il servo sospira chiudendo gli occhi "Chi ti ha fatto questo?" chiede sconvolto, scoprendo porzioni di pelle più ampia per rispondere solo alle sue certezze. Merlino distoglie lo sguardo da lui "Nessuno" il principe lo fissa con lo sguardo pieno di apprensione "Non è vero, chi è stato l'essere ripugnante che ha osato toccarti?" Merlino non risponde "Amore mio, se mi dici chi è stato lo caccerò lo farò andare via, lontano da te lande e lande" Merlino scuote il capo "La situazione peggiorerà se tu interverrai. Farà di peggio" risponde con nello sguardo tanta paura che fà rabbrividire il principe riempendolo di rabbia per lo sconosciuto che ha osato oltraggiare il corpo della sua esistenza, la sua unica ragione di vita. Cerca di non piangere, deve essere forte. Si sente tremendamente avvilito e in colpa, avrebbe dovuto essere lì picchiare chi avrebbe osato sfiorarlo anche solo con uno sguardo, tenerlo stretto a sè e proteggerlo. invece eccola lì, la consapevolezza schiaffata in faccia. Ogni livido di Merlino, una fitta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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All The Magic Of The World Is In You


La tenda dell'armeria dove Merlino sta quasi terminando di lucidare l'armatura di Artù si apre con un fruscio.
"Artù?" chiama Merlino, pensando che sia lui.
"Ti piacerebbe, vero, brutto idiota di un servo"
Merlino sobbalza.
"Chi è?" chiede, scrutando nella penombra. Poi vede sette figure accerchiarlo. Leon, Galvano, Percival, Owen, Pellinor, Iwaine, Nott
"Devi smetterla, hai capito?" comincia con aria minacciosa Galvano.
"Cosa? Di fare che cosa?" chiede sorpreso il maghetto.
"Di stare con il principe, sappiamo tutto. Vi abbiamo visto. Il principe non è un mezzo uomo, e se osi soltanto avvicinarti di nuovo a lui finirai molto male, lurido servo"
Merlino rimane a bocca aperta per qualche secondo, poi la richiude, riordinando gli ultimissimi eventi in ordine cronologico, lo stanno... lo stanno minacciando?
"N-non ho la più pallida idea di cosa stiate dicendo, sir Galvano"
"Oh, non dire sciocchezze sai benissimo di cosa sto parlando e a cosa mi riferisco. Lascia stare il principe o ne pagherai le conseguenze"
ripete.
"Artù mi ama" dice poi il valletto forte della sicurezza dell'amore che Artù prova per lui, indissolubile, forgiato dal destino.
Scoppiano tutti a ridere, sono delle risate cattive, derisorie. "Non mi pare di aver detto qualcosa di divertente".
Galvano a quelle parole gli si avvicina di colpo serio.
"Bene! Visto che sei così intestardito nel portare avanti le tue convinzioni, sono sicuro che un uomo vale l'altro!" si avvicina ancora, pericolosamente "In ginocchio" ordina a Merlino. Ma lui non ne vuole sapere di eseguire gli ordini di un essere così repellentemente scortese. "Mettetelo in ginocchio" gli altri eseguono i suoi ordini.
"No!" grida il servo "Lasciatemi!" cerca di divincolarsi ma la sua stazza notevolmente ridotta non glielo permette.
"Faccia a terra" dice Galvano e Leon ad un tratto sembra intuire ciò che l'amico ha in serbo per il mago.
"Non vorrai mica..." comincia Leon, sconvolto dalle sue stesse deduzioni.
"Ho. Detto. Faccia. A. Terra" Leon fa una smorfia disgustata.
"Sei un essere spregevole. Io mi tiro fuori" pronuncia Leon e Galvano ghigna
"Bene, posso fare a meno di un rammollito. Owen, prendi il suo posto" ordina
"No!" grida Merlino Ma Galvano sembra ignorare le sue lamentele "Vi prego, lasciatemi!" implora, ma nessuno ascolta
"Sta' zitto!" lo zittisce con un calcio sferrato al suo fianco gracile.
"Ah..." Merlino geme sommessamente dal dolore e tossisce.
"Ecco, appunto. E se non fai come dico, ce ne saranno altri, molto, molto più violenti"
Merlino stavolta esplode di rabbia "Non mi piegherete mai alla vostra volontà!" esclama, e quello sferra parecchi calci, sul petto, sul fianco, sulle gambe, sulle braccia, il viso lo ignora, per fortuna...
"Io dico di sì, Merlino. Spogliatelo!"
"No! No! Non potete farlo! Non potete!" Merlino è sempre più spaventato e inorridito all'idea di ciò che stà per succedere all'interno di quello squallido tendone.
"Ho detto spogliatelo, su, forza. I pantaloni, via! Sir Pellinor, avanti!" Galvano incita il ragazzo a spogliare Merlino e lui non se lo fa ripetere due volte, gli vengono sfilati a pantaloni e le cosce del ragazzo si scontrano con il pavimento freddo dell'armeria.
"No! Per favore!" Galvano si china su di lui e Merlino piange rumorosamente. 
"Stavolta non ti servirà strillare, Merlino" lo sbeffeggia il cavaliere "Apri le gambe" ordina.
"No!" si oppone Merlino.
"Bene, allora vuol dire che mi arrangerò da solo" Galvano afferra saldamente le sue cosce... altri segni che difficilmente se ne andranno. Si mette su di lui e viola il suo corpo. Così. All'improvviso.
"No!" grida Merlino dal dolore, piangendo. E tutti gli altri cavalieri distolgono lo sguardo, cominciando a pentirsi di aver dato manforte a Galvano. "No! Ah!" il dolore lo invade e la consapevolezza di essere praticamente stuprato e picchiato consegna alle sue lacrime le chiavi per uscire dai suoi occhi. "Lasciatemi! Mi fate male! No... Ah!" strilla Merlino.
"Ho detto zitto" lo rimprovera Galvano e spinge in profondità e Merlino crede di potersi sentire male dal dolore da un momento all'altro. Piange, singhiozzando.

"Ah!" strilla di nuovo "Basta!" un altra spinta. "Basta, vi prego..." implora tra i singhiozzi, ma il cavaliere è intenzionato a finire il lavoro appena cominciato. "Basta" sussurra Merlino tra i singulti, ormai completamente sottomesso.
"Basta, è una follia. Anche io mi tiro fuori" confessa sir Pellinor, disgustato dal compagno d'armi.
"Si anch'io mi tiro fuori è una cosa ripugnante" commenta sir Owen.
"Anche io, sono disgustato" aggiunge sir Nott.
"Anche io" commenta sir Iwaine, scambiando uno sguardo di intesa con Percival.
"Andate pure, brutti idioti" li insulta Galvano, congedandoli.
E ormai Merlino si sente perso e solo, in balia di quel mostro che continua ad affondare nel suo corpo brutalmente e irrispettosamente.
"Basta! Vi imploro" ma ormai è cosciente che pregarlo di smettere non darà i suoi frutti.
Galvano arriva al limite e si riversa in lui. Come prova della violenza subita, del sangue cola tra le gambe di Merlino. Il cavaliere se ne va, lanciandogli uno sguardo sprezzante. Lasciandolo per terra singhiozzante, dolorante e sconvolto.
"No..." sibila in lacrime Merlino "Non è successo davvero"
cerca di convicersi che sta solo sognando, che è solo un incubo terribile dal quale il suo Artù lo tirerà fuori cullandolo tra le sue braccia forti.
Prova ad alzarsi, ma ricade per terra, tossisce sangue, oltre a quello che sul pavimento è l'ennesima prova della violenza.
Si porta una mano alla bocca.
Mi dispiace, Artù... pensa, prima di ripulire tutto e decidere che forse è meglio fingere che non sia successo niente, per il bene di Artù e anche suo.
Loro.

  
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