Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Diley    22/07/2012    1 recensioni
[Zayn x nuovo personaggio] [Liam x nuovo personaggio]
Un giorno sbagliato, una suoneri, un accendino e uno sguardo, queste sono le cose che ci hanno fatto incontrare e innamorare.
In una L.A. appena conosciuta l'incontro tra una fan e il suo cantante preferito, un'amore impossibile che dovrà affrontare sfide e incomprensioni, riusciranno a stare insieme?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Scusateci per il ritardo!! Ma con le vacanze io e Shku ci siamo viste e parlate poco. Ecco il 6° Capitolo :)
Debbie & Shku


6. The concert!

 

Image and video hosting by TinyPic

 
Appena arrivata a casa, Shku si mise subito sotto la doccia per darsi una rinfrescata. Pensando che l'amica sarebbe stata in giro con Liam ancora per molto se la prese comodamente, ma invece scoprì subito che si sbagliava appena uscita dalla doccia.
Infatti Deborah la stava aspettando con le braccia conserte e le sopracciglia alzate << Allora? Te la sei presa con comoda? >>
Shkurta le sorrise << Cosa ci fai tu qui? Non dovresti essere in giro a fare l'innamorata con Liam? >> le chiese stuzzicandola.
Invece l'amica non era in vena di scherzi << Mentre tu te la prendevi con comodo , IO mi sono procurata i biglietti, e se ne vuoi uno devi prepararti in fretta, e con in fretta intendo che entro un quarto d'ora devi essere pronta! >> sentendosi enormemente soddisfatta di sé stessa, uscì anche lei a prepararsi. Se conosceva bene l'amica, e la conosceva bene, sarebbe stata pronta.
Shkurta capì subito che l'amica non stava scherzando e schizzò in camera a cercare i vestiti da mettersi, dopo 5 minuti optò per una paio di pantaloncini corti jeans chiaro e un top senza maniche bianco, con delle ballerine abbinate, non voleva certo suicidarsi con addosso dei tacchi per un concerto con un casino di ragazze che molto probabilmente l'avrebbero spinta da una parte e dall'altra. Guardò l'orologio e imprecò, le mancavano solo 5 minuti, e con questo pensiero in testa andò veloce in bagno a truccarsi. Alle 19:45 era pronta davanti alla camera dell'amica e stava per bussare quando questa si aprì e una Deborah le si parò davanti. Le amiche si guardarono a vicenda, poi riguardarono sé stesse e infine scoppiarono a ridere, si erano vestite allo stesso modo solo che una aveva il top bianco, mentre l'altra ce l'aveva nero. << Stai benissimo con la treccia >> disse Deborah, era da quando aveva avuto l'incidente che non la vedeva con una treccia addosso. Shkurta abbassò lo sguardo imbarazzata, aveva smesso di farsi la treccia perché voleva cambiare, come era cambiata l'amica dopo l'incidente, non voleva che si sentisse sola << Anche tu stai benissimo, ma ovviamente siamo sempre stupende >> le rispose la mora. Le due si sorrisero si avviarono fuori ad aspettare il taxi.
<< Allora per prima cosa perché hai detto a Liam che non hai mai abitato in Inghilterra? >>cominciò subito Shkurta.
<< Beh, lo sai il perché no? Non voglio che mi compatisca se gli racconto subito la storia...>>
<< Ma gliela racconterai, vero? Cioè per te è una cosa seria o no questa storia? >>la interruppe Shkurta.
<< Certo, certo...solo non ora >>e guardò l'amica come in cerca di una punizione, che non tardò, infatti l'amica le lanciò uno sguardo poco amichevole << Debi, secondo me stai sbagliando, e tra una settimana noi dovremmo tornare a casa, lo sai vero? O te ne sei dimenticata? >>. “Cazzo!” pensò Debi se lo era scordato << E...se io non me ne volessi andare? Se prendessi un appartamento qui e continuassi questa scuola, infondo mi ha aiutato molto con l'inglese e mi piace...e potrei restare con Liam >> le disse, e poi aggiunse << Perché non restiamo qui tutte e due? >> con la speranza negli occhi. Shkurta non voleva deluderla, ma lei doveva tornare, l'aveva promesso ad Ale ( il suo migliore amico) e poi aveva un lavoro come segretaria di un avvocato in Svizzera a Lugano << Debi, io non posso, davvero, l'ho promesso ad Ale e poi il lavoro come segretaria? Che faccio? lo mollo dopo averlo cercato faticosamente?, e poi mi aspetta da un anno oramai, e non voglio certo deludere l'avvocato, ma ovviamente ti aiuterò a cercare l'appartamento e poi ci possiamo sempre vedere in web, no? >> le rispose con le lacrime agli occhi, non voleva proprio lasciare l'amica. Anche Deborah stava ormai piangendo, ma capiva l'amica, quell'opportunità non andava di certo sprecata, ma faceva male lo stesso. Di slancio si abbracciarono strette << Comunque abbiamo ancora questa settimana da passare assieme, no? Dai smettila di piangere e hai fatto bene a mettere il mascara quello per l'acqua >> cercò di tirarla su la mora, e le strappò un sorriso << Senti chi parla quella che sta facendo un lago con le sue lacrime >> la punzecchiò Deborah, << Sì, ma un lago davvero grazioso >> le rispose divertita Shkurta. Poi si affrettarono a salire sul taxi che le stava aspettando.
 
“ Porca puttana quante persone pensò Shkurta, erano riuscite miracolosamente ad andare in prima fila grazie ad un tizio che le ha scortate personalmente, si girò e notò anche che l'amica aveva qualche problema con tutte le ragazze che la spingevano, stava per tirarle a una che sembrava facesse apposta a spingere l'amica quando loro entrarono, e le due ragazze fecero in tempo e tapparsi le orecchie prima che tutti urlassero, e ovviamente continuavano a spingere. La loro prima canzone era “Moments” e Debi rimase tutto il tempo a fissare Liam incantata mentre lui la guardava negli occhi, poi ad un certo punto Debi la guardò dritta negli occhi e Shku vide che stava per mettersi a piangere, certo la canzone era molto bella ma non capivo perché stesse già piangendo, di solito iniziava solo dopo la terza canzone.
Le si avvicinò e le urlò nell'orecchio per farsi sentire da sopra tutto il baccano << CHE COSA C'È?>> le la strinse con più forza e le rispose urlando a sua volta << NON VOGLIO CHE TU TE NE VADA, SEI TUTTO PER ME! >> l'amica la guardò meravigliata, poi le sorrise con dolcezza << NON DOVRESTI DIRE QUESTE COSE A ME, SE NÒ LIAM SARÀ GELOSO >> come si aspettava l'amica si mise a ridere, poi si girarono guardando e ascoltando i 1D.
Finalmente era arrivata la canzone preferita delle ragazze, loro adoravano More Than This se ne erano innamorate subito, dalla prima volta che l'avevano sentita, in particolare adoravano il pezzo di Zayn. Debi era persa da Liam e continuava a cantare solo i suoi pezzi, e il ragazzo d'altro canto gongolava felice. “Cavoli questi due stanno benissimo insieme” pensò Shkurta. Poi i suoi pensieri si spensero all'improvviso. Zayn si era inginocchiato davanti a lei e le stava cantando il pezzo

 

 I never had the world tu say,
but now I'm asking you to stay,

for a little time inside my arms.

And as you close your eyes tonight
I pray that you will see the light,
the shining from the stars above. 

 
le strizzò l'occhio e si alzò a raggiungere Liam sul divano. Quando il suo cervello prese di nuovo a funzionare per prima cosa guardò l'amica che le stava sorridendo perché capiva quello che provava, per la prima volta da quando si ricordava non sapeva che dire, e questo per lei era spaventoso. Poi uno sgradevole pensiero le si insinuò nella testa, facendo finta di niente si girò da una parte, poi dall'altra “Cazzo lo sapevo“. Gli sguardi che aveva incontrato non erano per niente amichevoli, “ Beh, che cosa ti aspetti Shku, il loro idolo non le ha cagate ma ha cagato te, e ti ha dedicato un pezzo di una canzone “, ora Shkurta era veramente incazzata, “ Zayn lo ha fatto apposta “ con questo pensiero scoprì che la stava fissando, quindi lei decise di fargli vedere quanto era incazzata, gli fece un gestaccio e poi si girò dando le spalle al palco, non senza però cogliere lo sguardo di sgomento nei suoi occhi. Debi non ci credeva, poi presa dall'ilarità scoppiò a ridere, e non era la sola; Harry, che aveva visto tutta la scena non la smetteva di ridere. Fortunatamente le altre ragazze non l'avevano notato, se no, ne era certa, l'avrebbero come minimo uccisa.
Prese il cellulare per controllare l'ora perché stava morendo di fame e un'aragosta ci sarebbe stata di brutto (anche se non sapeva come mangiarla), e in quel momento le arrivò un messaggio:
Hey! Sfigata cos’è non chiami più il tuo ragazzo preferito? Quando leggi il messaggio chiamami. Mi manchi Bellezza. Baci Ale.
Tutta felice si girò verso la Debi e fece segno verso il cellulare, lei glielo prese, lesse il messaggio, alzò gli occhi al cielo e glielo ripassò, poi le fece segno verso un'uscita che portava ai camerini dove poteva passare con il pass e dove poteva chiamare tranquillamente.
 
Intanto i ragazzi annunciavano la loro ultima canzone “Gotta Be You”, e Zayn voleva dannatamente sapere cosa c'era scritto in quel dannato cellulare, perché la ragazza sembrava tanto felice “ perché diavolo mi ha mandato a fanculo “ pensò frustrato, poi mentre la guardava allontanarsi verso i camerini si promise che l'avrebbe scoperto.
 
Shkurta aspettò che la canzone finisse, perché in quella canzone adorava Harry, poi si decise ad uscire e chiamare Ale che le rispose subito al primo squillo.
<< Hey bellezza com’è? >>
<< Ale aspetta un attimo che mi accendo una paglia, ok? >>senza lasciargli il tempo di rispondere appoggiò il cellulare sopra il muretto lì di fianco, accese la sigaretta, poi riprese il cellulare
<< Ecco scusami, è che questa è la prima oggi, non ne ho avuto bisogno fino ad ora >>chissà perché? Si disse tra sé. << Allora tutto bene lì? >>
<< certo bellezza, il lavoro va alla grande ed ho deciso di venire a prenderti a L.A. Domenica sera sarò lì all'aeroporto, non sei felice? >>le chiese dubbioso, cavoli gli mancava quella piccola peste.
<< Certo che lo sono!! non vedo l'ora, però credo di aver bisogno di una valigia in più ora che ci penso, sai ho fatto shopping... ahh e comunque la Debi non viene, ha deciso di rimanere..>>dall'altro capo del telefono si fece un silenzio glaciale, poi si scatenò l'inferno << COSA? No non se ne parla nemmeno, quella piccola monella torna indietro con te! Mi hai capito? Anzi vi vengo a prendere direttamente all'albergo e niente ma >> detto questo attaccò.
“ Cavoli non avrei dovuto dirlo, proprio per niente “. Sentendo dei passi che si avvicinavano, finì veloce la sigaretta, la spense e la buttò in un tombino li di fianco, poi si mise il disinfettante per le mani per togliere l'odore e mangiò una cicca, anche se non le piaceva per niente masticare. Si girò e vide che Debi si stava avvicinando con i ragazzi. << Allora che cosa ha detto? >> chiese subito Deborah che sembrava ansiosa quanto l'amica di sapere che cosa aveva detto Ale. Shkurta non sapeva come dirglielo quindi decise di usare le parole molto attentamente.
<< Ecco vedi, mi ha chiesto come me la passo, poi mi ha detto che lì in officina le cose vanno bene, ahh e che poi gli manco e ovviamente anche te, poi...uuhm...stavamo parlando appunto di quanto le mancavamo, poi ha detto che ci sarebbe venuto a prendere in aeroporto qui a L.A., poi gli ho detto che mi ci sarebbero volute più valigie del dovuto, perché abbiamo fatto shopping, e...>>
<< Ok! Ora dimmi che cosa gli hai detto, di solito quando parli con lui sei felice ma oggi sembri una ragazzina che ha combinato un guaio, su sputa il rospo>>la interruppe Deborah che sapeva che stava girando intorno a quello che era veramente importante.
Shkurta guardò prima i ragazzi che sembravano non volersi perdere neanche un secondo di quello che dicevano. Dopo aver preso un bel respiro annunciò << Ecco vedi gli ho detto che tu non saresti venuta con noi, che volevi restare qui >> e segnando Liam << con lui e beh non l'ha presa per niente bene >>. Ora Deborah sembrava terribilmente imbarazzata, e le guance le si erano infuocate, “Ahh merda! “ pensò Shkurta dopo aver capito che cosa non andava.
Liam fissava la sua ragazza sbalordito, faceva tutto questo per Lui, senza riuscire a trattenersi la prese tra le braccia e le diede un bacio profondo, che sembrava non finire mai, poi dopo parecchi colpi di tosse dai altri ragazzi, si allontanò ma non di molto.
A Deborah ormai non interessava più quello che avrebbe detto Ale, aveva deciso sarebbe rimasta. Poi guardò l'amica << Tranquilla Shku, tanto prima o poi sarebbe venuto a saperlo, ma cosa ha detto si preciso? >> le chiese con un certo timore nella voce, quando Ale si incazzava, dovevi stargli lontano, l'unica persona che riusciva a calmarlo era la Shku. Quest'ultima la guardò dritta negli occhi, quegli occhi che lei sapeva leggere come le sue tasche mandavano bagliori di rimorso << Ehhm, le sue esatte parole sono state “cosa?, non se ne parla nemmeno! Quella piccola monella torna indietro con te! Mi hai capito? Anzi vengo a prendervi entrambe direttamente all'albergo e niente ma” sai Debi credo che non era poi così incazzato, non mi ha neanche detto una parolaccia, quindi tranquilla… troveremo una soluzione >> e le sorrise incoraggiandola. Proprio in quel momento il suo cellulare suonò e dalla suoneria capì che era Ale, e dalla faccia che fece la Deborah, capì che l'aveva capito anche lei. Rispose al secondo squillo << Passamela >> le disse senza preamboli.
<< Chi? Guarda che sono la Shku, e chi mai mi parla così? >>intanto fece segno alla Deborah di passarle il suo cellulare, e glielo spense prima di ridarglielo. Le la guardò confusa ma non disse niente. E aspettò che l'amica metteva il vivavoce.
<< Ahh, scusa bellezza, ma prima non ci ho prorpio visto, mi dispiace veramente, sei… sei arrabbiata? >>le chiese lui con timore.
Mentre si sedevano per terra lei sorrise dolcemente in direzione della Debi poi rispose << Tranquillo, non sono arrabbiata, solo non capisco perchè fai tutta questa storia, lei vuole rimanere qui per studiare, e lo sai che è veramente una secchiona >> con quest'ultima battuta strizzò l'occhio verso l'amica che le sorrise, dall'altro capo del telefono si sentì una risata << Ahahahah, senti chi parla quella che per un test si metteva a studiare senza nemmeno un'interruzione, scherzi a parte ti ricordi di quel lavoretto che dovevo fare per te? >> a Shku venne subito la pelle d'oca e senza guardare l'amica chiese con voce quasi strozzata per l'emozione << Ci sei riuscito? Gli hai trovati? >>
<< Tesoro lo sai che sono imbattibile, tutti i video della vita della mia monella al di sotto dei 7 anni sono qui, sai i suoi documentavano tutto, se non mi avessi detto di cercare in Inghilterra non li avrei mai trovati, la casa è ancora in perfette condizioni dovremmo andarci in vacanza ahh e ho anche trovato il testamento, va tutto a lei, non che tu avessi dubbi ho anche avverito l'avvocato, ceh ti aspetta martedì al lavoro, ti saluta e ti aspetta con ansia... ei piccola perchè non dici niente >>Shkurta non riusciva a parlare, poi finalmente si girò verso l'amica che la guardava quasi con timore in qui suoi splendidi occhi arancioni, prese un profondo respiro e disse << Sono solamente senza parole, Ale perfavore porta tutti i video quando vieni, non puoi dirle che fare, e poi cosè, io non ti basto? Lo sai che prendersi cura di me è faticoso, ahh e saluta tutti i ragazzi all'officina e digli che mi mancano tanto >>
<< Certo bellezza, ma per quanto riguarda la monella ne riparliamo, ti mando un bacio >>e riattaccò.
Dopo essersi schiarita la voce Shkurta disse
<< Allora chi ha fame? Io stò morendo >>poi guardando l'amica che non aveva aperto bocca disse << Andiamo a mangiare poi ti racconto tutto, promesso >>.
Si alzarono e andarono verso la macchina che li apettava, Zayn le si mise di fianco e le mise una mano attorno alla vita, lei senza dire niente lo lasciò fare, dio solo sapeva che in quel momento aveva bisogno di tutto l'appoggio possibile.
Quando si furono accomodati Deborah esplose << NO! Me lo dici mentre ci avviamo >> voleva disperatamente sapere che cosa stava succedendo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Diley