Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Essemcgregor    22/07/2012    4 recensioni
Smythofsky Student/Teacher.
David Karofsky non avrebbe mai creduto un giorno di ritrovarsi dietro una cattedra ad insegnare in una scuola privata maschile, soprattutto non pensava di poter insegnare in QUELLA scuola.
E proprio lì, nella prestigiosa Dalton Accademy, incontra Sebastian Smythe, studente non proprio modello.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

St. Valentine’s Day Part I

 
“San Valentino, la festa di ogni cretino che crede di essere amato e poi rimane fregato.”
 
Dave fece un piccolo sorriso leggendo l’ultimo status di facebook di uno dei suoi studenti, in quei giorni non aveva proprio fatto caso al fatto che fosse febbraio e nemmeno che la festa di San Valentino fosse così vicina. 
La Dalton aveva accettato l’invito alla partecipazione del Festival cittadino che ogni anno, onorava la festa degli innamorati. Il Sindaco aveva ordinato di organizzare il festival al centro della cittadina, nella piazza principale: ci sarebbero stati stand di dolciumi e cibaria di ogni tipo, giostre e intrattenimenti serali. 
I Warblers erano stati richiesti per l’intrattenimento serale ed ognuno di loro, oltre ai pezzi di gruppo, voleva esibirsi con un pezzo da solista, cosa che li portò a litigare spesso durante le ultime riunioni, perché ognuno voleva cantare il pezzo che aveva scelto l’altro: un’opportunità per staccarsi dal gruppo, ed essere protagonista assoluto anche solo per una sera.
Sebastian aveva accolto quell’iniziativa con scarso entusiasmo, Wes, David e Thad avevano appeso una lista sulla porta dell’aula canto, dove ogni membro dei Warblers che desiderava esibirsi, doveva scrivere il proprio nome e il titolo della canzone che avrebbe cantato.
Nonostante Sebastian fosse stato sospeso dalle attività pomeridiane, il Glee era l’unica attività che non gli era stata proibita, il Preside era consapevole che senza di lui, i Warblers non sarebbero stati in grado di vincere le Regionali.
Dave rimase stupito di leggere sulla lista, che la maggior parte di loro si sarebbe esibito, alcuni di loro anche in duetto, come fecero Blaine e Kurt durante le Regionali. 
Ovunque si respirava aria di festa, non era raro vedere alla Dalton, coppiette di ragazzi andare in giro per i corridoi mano per la mano, mentre gli altri era incollati al telefono a parlare con la propria fidanzata, o fidanzato, esterno.
Sebastian non sopportava quella festa e quando Dave la nominò per caso, non poté fare a meno di far finta di vomitare.
- Ma dai come sei tragico! È carino secondo me celebrare una festa del genere. San Valentino è il Santo protettore degli innamorati! Potrebbe essere di buon auspicio festeggiarlo.-
Inutile insistere, Sebastian non era intenzionato a festeggiare e sebbene anche per lui non fosse di certo suo giorno preferito, ci teneva per una volta a festeggiarlo, a comportarsi in modo sdolcinato e assurdo almeno per 24 ore. Con Matt era impossibile, lui odiava San Valentino e per certi versi, Dave lo appoggiava. Il suo ultimo San Valentino era stato orribile: si era vestito da gorilla mandando Gorillagrammi a Kurt, dolce e patetico allo stesso tempo. 
Accarezzò piano la rotellina del mouse, scorrendo la timeline di facebook continunando a sbirciare gli ultimi aggiornamenti degli altri contatti. Aveva aggiunto solo i membri del Glee, evitando di aggiungere i suoi colleghi di lavoro e a parte i suoi vecchi amici di scuola, non aveva nessun altro. La sua lista contava 50 contatti totali. 
Sospirò abbassando lo schermo del portatile fino a chiuderlo, decise che era ora di scendere in cucina e aiutare suo padre per la cena. Il rapporto con lui non poteva essere più freddo di come lo era adesso, non per colpa dell’uomo, ma per colpa sua. Dalla notizia dell’imminente matrimonio, aveva smesso di parlare con lui, se non per lo stretto necessario. Il rapporto con Melina si era raffreddato ed entrambi cominciarono a sentire il peso di quella scelta. 
Kurt e Blaine cercarono in più modi di far ragionare Dave, suo padre non voleva sconvolgerlo con una notizia del genere, era giusto tutto sommato, che aspettasse di parlargliene, ma il supplente non volle sentire ragioni. 
Quando scese le scale, trovò suo padre e Melina intenti a parlare fitto tra di loro, mentre erano seduti in poltrona. La donna sedeva con le mani in grembo, la schiena rigida e l’aria di essere molto arrabbiata. 
- Io te l’avevo detto, dovevamo dirglielo subito.-
Paul sospirò posando una mano sulla sua spalla.
- Non potevo dirglielo, mi avrebbe odiato. Ho divorziato da poco con sua madre, come avrebbe preso una notizia del genere tornando a casa? Si era anche lasciato con il suo ragazzo…-
Melina si voltò verso di lui, furibonda. 
- Sarebbe stato felice per te, forse non all’inizio, ma con il tempo lo avrebbe accettato. Paul, non trovo giusto che Dave mi debba odiare per questo motivo. Non lo sopporto.-
L’uomo rimase in silenzio per alcuni secondi, nessuno dei due aveva avvertito la sua presenza lungo le scale. 
- Avrei dovuto ascoltarti e forse sì… lo avrebbe accettato. Non so cosa fare davvero, ho sbagliato tutto con lui fin dall’inizio, è stata colpa mia se è scappato a New York, non ho avuto il coraggio di proteggerlo da sua madre quando ne aveva bisogno e ora che è tornato… non ne combino una giusta.-
Fu il turno della donna di posare la mano sulla spalla dell’altro. 
- Si sistemerà tutto vedrai. Ti do soltanto un consiglio: smettila di chiederti come devi comportarti con lui e cerca di conoscerlo meglio.-
Le parole della donna fecero sorridere Dave, che ne approfittò per fare un po’ di rumore e annunciare la sua presenza. I due si voltarono di scatto, entrambi chiedendosi da quanto fosse lì e quanto avesse sentito del loro discorso, l’altro li salutò con indifferenza, camminando velocemente verso la cucina. Non diede loro tempo di domandargli nulla, entrò in cucina e chiuse la porta poggiandosi contro di essa. Nonostante le parole di Melina, non riusciva a smettere di portare rancore nei confronti di suo padre. 
Appoggiò le braccia contro il bancone della cucina, si stava comportando in modo immaturo e lo sapeva, poteva dimenticare, passare oltre ed essere felice per suo padre, invece no, si ostinava a mettere il broncio. Quando i due entrarono, rivolse loro un sorriso forzato, si sedette a tavola e sperò che l’ora di cena passasse il più in fretta possibile.
 
 
 
Dave era più che sicuro di voler festeggiare San Valentino, voleva che quel giorno non fosse più dominato dai fantasmi del passato, voleva smettere di ricordare il 14 e il 15 febbraio come i giorni più brutti della sua vita. Nonostante mancasse ancora una settimana al fatidico giorno, già si respirava romanticismo ovunque, la febbre d’amore si era sparsa a macchia d’olio colpendo studenti e professori, nonché Warblers. Non era raro vedere alcuni membri del Glee, andare in giro per i corridoi cantando qualsiasi canzone sdolcinata venisse loro in mente, aveva anche beccato Wes e David cantare un duetto lungo il corridoio, attorniati da una piccola folla di studenti che li ascoltava incantati. 
Era incredibile come i Warblers riuscissero ad essere così popolari alla Dalton, il Glee al McKinley era considerato il club degli sfigati, era come vivere in un mondo parallelo. 
Jeff e Nick improvvisarono una dance session lungo il corridoio, incitati da un altro gruppo di studenti, Dave sorrise guardandoli, dopo la rissa al campo di Lacrosse, i due sembravano ancora più uniti.
- Allora… ho pensato alla tua proposta.-
Era talmente sovrappensiero che sobbalzò sentendo la voce di Sebastian vicina al suo orecchio. 
Il ragazzo lo fiancheggiò, in mano aveva il libro aperto di Storia dell’Arte, sembrava un comune studente che chiedeva delucidazioni riguardo un argomento in particolare. 
- Se proprio vuoi festeggiare San Valentino, ti accontenterò.-
Dave guardò lo studente inarcando un sopracciglio, da quando in qua Sebastian cedeva così facilmente? Mise le mani in tasca appoggiandosi contro il muro mentre l’altro spostò il libro sotto il suo naso indicando un punto a caso sulla pagina, che Dave fece finta di guardare, interessato. 
- Tu sai che il giorno di San Valentino, anzi la settimana che comprendeva il giorno di San Valentino, si svolgevano dei festeggiamenti chiamati Lupercali?-
Il supplente si passò una mano sul viso, non sapeva dove volesse andare a parare, ma di certo dalla mente malvagia e perversa di Sebastian Smythe, non poteva uscire nulla di buono. 
Fece cenno lui di proseguire mentre girava la pagina e indicava un altro punto a vuoto del libro, l’altro sorrise appoggiandosi contro il muro, mentre il professore faceva finta di leggere. 
- Sarebbe carino andare in giro completamente nudi, cosparsi di olio…-
Il supplente lo interruppe con un gesto della mano, diventando rosso come un pomodoro. 
- Per prima cosa, avevano il pube coperto con pellicce di animali sacrificati e seconda cosa, non mi pare di essere nell’antica Roma e terza cosa… sbaglio o in quei giorni facevano cosacce per una settimana?-
Le ultime parole le disse in un sussurro udibile solo a lui, Sebastian si avvicinò sempre di più al supplente con aria complice.
- Si chiamo orge prof… Usi i termini tecnici.-
Dave arrossì ancora di più, tossicchiò mentre girava pagina con mani tremanti alzando la voce e leggendo un passo del libro, mentre un paio di studenti li guardavano incuriositi. 
Spesso e volentieri rimproverava i propri studenti per il mancato uso dei cosiddetti “termini tecnici”, era stufo di sentir parlare di “pilastri decorati di ghirigori” o “statue sataniche”. 
- Possiamo cambiare discorso? Ti ricordo poi che il giorno di San Valentino i Warblers sono impegnati con il Festival.-
Lo studente agitò la mano, come se fosse cosa di poco conto. 
- Abbiamo solo qualche pezzo di gruppo, per il resto canteremo da solisti ed insieme a noi si esibiranno anche le ragazze del Glee della Crawford. Poi penso sia scortese lasciare un professore girovagare per la festa, tutto solo.-
Dave lasciò il libro tra le mani di Sebastian che lo chiuse con uno scatto, si allontanò da lui stando bene attento che l’altro avesse una buona visuale del suo posteriore, cosa che lo fece ridacchiare. Il suo sguardo si spostò poi da Sebastian a Jennifer, che in quel momento passò accanto allo studente. I due si scambiarono uno sguardo gelido, sguardo che la donna addolcì quando vide il supplente.
Dave non aveva proprio notato il piccolo cuore di carta che l’altro aveva infilato nella sua mano, lo rigirò tra le dita e sorrise nuovamente, sorriso che scomparve quando vide Jennifer dirigersi a grandi passi verso di lui. 
- Hey! Ho saputo della tua rottura con Mike… mi dispiace. Proprio sotto San Valentino!-
Si era quasi dimenticato di Mike, con tutte quelle novità, gli era passato per la testa. Lo aveva incrociato un paio di volte per i corridoi, ma aldilà di un semplice saluto, non erano mai andati oltre. 
- Oh… già. Non amo molto San Valentino quindi… me ne farò una ragione.-
La donna annuì perplessa e quando la seconda campanella suonò, si affrettò a salutarlo per raggiungere l’aula dove doveva tenere lezione, Dave la lasciò andare con un sorriso, felice che quella conversazione fosse terminata in quel modo e quando fu sicuro che la donna fosse entrata in classe, aprì nuovamente la sua mano: il piccolo cuore era stropicciato, lo distese sul palmo con cura, cercando di far sparire le pieghe, e lo infilò nella tasca della giacca.
Da quando c’era stata quella riunione con gli insegnati, aveva cominciato ad evitare sia Jennifer che Samantha, sebbene le due donne cercassero in tutti i modi di chiarire quella spiacevole situazione. 
Le accuse contro Sebastian erano pesanti e lui non era ancora riuscito a fare chiarezza in quella matassa, Mike non gli era di aiuto e l’unico a cui potesse chiedere informazioni era Simon, ma non aveva mai avuto nessun tipo di rapporto con lui, era solo il miglior amico di Mike e dopo la loro rottura, dubitava che l’uomo fosse propenso a parlare con lui. Decise di risolvere un problema per volta e la sua priorità ora, era andare in classe e cercare di andare avanti con il programma di Storia dell’Arte.
 
 
 
- Karofsky sei un’idiota. E lo ripeto. I – D – I – O – T – A !-
Adorava la sincerità di Kurt. Sia lui che Blaine erano tornati da New York per passare il San Valentino a Lima, si erano incontrati nel solito pub per la solita cena a base di hamburger e patatine. Dave li ragguagliò velocemente sugli ultimi avvenimenti, su come aveva troncato la sua relazione con Mike e della riunione organizzata da Jennifer e da Samantha. Blaine ascoltò con attenzione mentre Kurt passò il tempo a borbottare cose incomprensibili. 
- Grazie Kurt, mi mancavano i tuoi complimenti.-
Bevve un po’ della sua birra e guardò l’amico in tralice, Kurt picchiettò le dita sul tavolo in legno e guardò l’altro scuotendo il capo. 
- Si vede che non ti ho insegnato nulla. Cosa ti ho detto fin dall’inizio? Cerca negli archivi. Sai quante cose ho trovato su Blaine quando ero alla Dalton?-
L’altro quasi si strozzò mentre beveva la sua coca cola, visto che Kurt e Dave avevano voglia di bere, Blaine si era offerto di rimanere sobrio e di fare l’autista di turno. 
- Tu cosa? Kurt Hummel finirai mai di stupirmi?-
Dave sorrise dando un morso al suo panino. 
- Parlando d’altro, Finn è da Rachel?-
I due annuirono. 
- Rachel ha tanto insistito, ma se fossi stata in lei, avrei preso il primo aereo per Los Angeles.-
Cominciarono perciò a parlare di San Valentino e quando Dave parlò loro della festa a Westerville, entrambi decisero che sarebbe stato carino andare soprattutto per vedere le esibizioni dei Warblers. Il supplente cercò di dissuaderli, non sapeva quali fossero i programmi di Sebastian, ma con loro due in giro sarebbe stato difficile dileguarsi insieme allo studente. 
- Non ti lasciamo solo il giorno di San Valentino, non dopo che hai appena rotto con Mike.-
Blaine annuì dando man forte al suo ragazzo. 
- Davvero ragazzi non dovete. Non ero così preso da Mike e come ben sapete, non vado pazzo per questa festività. Per me sarà un giorno come un altro.-
I due non vollero sentire ragioni e Dave sapeva benissimo quanto fosse difficile far cambiare idea a Kurt. Accettò controvoglia la loro proposta, rinunciando al San Valentino con Sebastian. 
Alzò lo sguardo quando la porta del locale si aprì, soffermandosi a guardare un ragazzo dal volto famigliare, i suoi capelli scuri attirarono la sua attenzione, erano corti e pettinati all’indietro, incrociò il suo sguardo, tuffandosi in quegli occhi scuri che non rivedeva dal giorno di Capodanno. Ora era tutto chiaro, era spiegato il motivo per cui Blaine e Kurt erano tornati a Lima e al motivo per il quale avevano deciso che avrebbero passato con lui il giorno di San Valentino. 
Sorrise ai due ragazzi che lo guardavano perplessi. 
- Mi chiedevo… è strano che vogliate passare il San Valentino qui, mentre so che New York danno feste strepitose.-
Kurt agitò la mano ridendo. 
- Siamo stufi di quelle feste, volevamo goderci la pace e la tranquillità di Lima.-
Dave alzò un sopracciglio, quelle parole dette da Kurt erano proprio strane. Proprio lui che si lamentava sempre che Lima fosse un mortorio. Blaine sorseggiò la sua coca cola evitando di rispondere. Proprio in quel momento Matt intravide il gruppo seduto al tavolo, Dave incrociò le braccia al petto e non disse nulla fino a che il ragazzo non li raggiunse. 
- Ciao ragazzi! Che bello vedervi.-
Blaine quasi non sputò la sua coca cola, Kurt invece sbiancò, la sua espressione mutò velocemente quando si voltò di scatto, sorrise radioso a Matt, come se non si aspettasse di vederlo lì. 
- Matt! Come mai da queste parti?-
Blaine era meno bravo a fingere, mormorò un saluto e tornò a fissare le sue patatine fritte, Dave osservò la scena divertito per poi intercettare lo sguardo di Matt. 
- Pensavo di venire a trovare un… vecchio amico.-
Nonostante fosse stato sorpreso di vederlo, in quel preciso istante si sentiva anche seccato da quella visita. Qualche settimana fa avrebbe dato di tutto perché accadesse ciò che stava accadendo in quel momento, ma le cose erano cambiate. 
Lanciò uno sguardo ai suoi amici, Kurt sospirò, diede una gomitata a Blaine roteando gli occhi al cielo.  
- Noi andiamo ad incipriarci il naso.-
Il moro lo guardò, la bocca piena di patatine. 
- Andiamo a fare… cosa?-
Dave trattenne una risata, mentre i due andavano via e Matt occupava la sedia lasciata libera da Kurt, rimasero a fissarsi per qualche secondo, fino a che Matt non decise di rompere quel silenzio. 
- Non ti ho più visto poi alla festa di Capodanno.-
Posò le mani sul tavolo allungandole verso Dave. L’altro ritrasse le sue con un sorriso, se solo pensava a cosa era successo quella notte, gli veniva da sorridere: Sebastian che l’aveva praticamente rapito, i loro corpi intrecciati, l’odore della sua pelle. 
- Sono andato via, mi stavo annoiando.-
Matt annuì aggrottando le sopracciglia, a quanto pare le parole di Dave non coincidevano con quello che aveva visto lui la notte di Capodanno, ricordava piuttosto l’intromissione di un altro ragazzo che poi lo aveva trascinato via. Piombarono di nuovo in uno strano silenzio, entrambi si guardarono, quasi a volersi studiare l’un l’altro. Il ragazzone continuava a non capire il motivo della visita di Matt e stava lottando contro se stesso per sopprimere la crescente curiosità. 
- Cosa fai a San Valentino?-
La domanda riscosse Dave dai suoi pensieri. 
- Perché lo vuoi sapere?-
- In tutti gli anni passati insieme, non lo abbiamo mai festeggiato. Non sopporto questa festa lo ammetto, ma visto che siamo entrambi single, passare il San Valentino insieme… non dovrebbe essere strano, no?-
Quella conversazione stava prendendo una strana piega ed era chiaro che gli stava chiedendo di uscire.
- Ah, quindi sei single! Non lo sapevo. Pensavo stessi con… qualcuno.-
Matt scosse la testa. 
- L’unica persona con cui voglio avere una relazione, è scappata il giorno di Capodanno prima che potessi baciarla.-
Prima che potesse rispondere, tornarono Kurt e Blaine, costringendo Matt a lasciare nuovamente il posto al castano. Si alzò di controvoglia tenendo lo sguardo fisso sul supplente, che lo guardò scrollando le spalle. 
- Io, Kurt e Blaine andiamo a Westerville. I miei studenti si esibiranno durante la festa che si terrà in città.-
Matt batté le mani. 
- Splendido! Vengo a farti compagnia, così Kurt e Blaine potranno godersi la festa.-
Sia Kurt che Blaine guardarono Dave impallidendo, dal canto suo il supplente non si sbilanciò, accettò quella proposta con un’altra scrollata di spalle, aggiungendo poi un “ci vediamo là”. Matt annuì e sorrise, salutò Kurt e Blaine e uscì velocemente dal pub. 
Scambiò uno sguardo con i suoi amici, entrambi abbassarono il loro borbottando delle scuse e Dave non poté non sentirsi intenerito dal loro gesto. Erano tornati da New York solo per lui, per tenerlo alla larga da Matt. Non poteva sentirsi arrabbiato nei loro confronti. 
- Bè… vorrà dire che finalmente festeggerò il mio primo San Valentino.-
 
 
 
Blaine non ricordava che la festa di Westerville, avesse così tanta affluenza di persone. Trovarono parcheggio piuttosto distante dal centro del paese, ma nessuno dei tre si lamentò più di tanto della piccola passeggiata che dovettero affrontare per raggiungere il parco cittadino. La festa occupava tutto il centro di Lima, ma gli stand e il palco dove si sarebbero esibiti i due Glee, erano stati montati nel parco e in parte nella piazza principale. Quando il gruppo raggiunse il parco, furono assaliti dal gruppo di Warblers che sostavano vicino l’ingresso in attesa. 
Dave salutò i ragazzi, ridendo quando si resero conto di chi fossero i due ragazzi che accompagnavano il supplente. 
- Non vedo l’ora di sentirvi cantare!-
Le parole di Blaine furono accompagnate da un sorriso e un cenno di assenso da parte di Kurt, mandando in crisi isterica alcuni elementi del Glee. Jeff e Nick cominciarono a sudare freddo, non volevano fare brutta figura di fronte Kurt e Blaine, altri invece cercavano di sdrammatizzare con qualche battutina. 
I ragazzi si zittirono quando videro un gruppo di ragazze avvicinarsi a loro. 
Tutte loro indossavano giubbini e cappotti dalle quali si intravedevano pezzi di divisa scolastica: una gonna a pieghe sopra il ginocchio, maglia blu con lo scollo a V e una camicia di colore più chiaro. 
Il gruppo di ragazze passò accanto a loro lanciando sguardi maliziosi al gruppo di ragazzi, i Warblers indietreggiarono, la maggior parte di loro rimase incantata a guardare le ragazze, fino a che non sparirono in mezzo la folla. 
- Le ragazze della Crawford Country Day.-
Blaine rispose alla domanda tacita di Dave, che annuì, Kurt lanciò uno sguardo al gruppo di Warblers che ancora si riprendeva da quell’incontro. 
- Pensi che saranno in grado di cantare?-
Blaine e Dave ridacchiarono. 
- Sono proprio questi i momenti in cui ringrazio di essere gay!-
Nessuno di loro si era accorto dell’arrivo di Sebastian, seguito dai tre del Consiglio, il ragazzo lanciò uno sguardo a Dave Kurt e Blaine, salutandoli con un cenno del capo. Batté le mani un paio di volte, facendo sussultare il gruppo di Warblers, poi incrociò le braccia al petto. 
- Cercate di contenervi, le ragazze della Crawford saranno le nostre avversarie per le Regionali e di certo non vinceremo se rimanete a fissarle e sbavare.- 
Sebastian rimase a guardare i tre del Consiglio che cercavano di ricomporre il gruppo, poi si rivolse ai tre giovani di fronte a lui. 
- Professore, signor Anderson, signor Hummel, spero che le nostre esibizioni siano di vostro gradimento. Cominceremo tra poco.-
Dave nascose un piccolo sorriso quando per caso, la mano di Sebastian sfiorò la sua. Kurt e Blaine proposero di avvicinarsi al palco e Dave li seguì in silenzio. 
Quando arrivarono, notarono il gruppo di ragazze viste prime, salire sul palco, mentre una di loro prendeva il microfono in mano per presentare il Glee. 
Blaine rimase sorpreso da quella novità, Kurt ricordava ancora quando incontrò le studentesse della scuola gemella, durante una loro esibizione prova per le Regionali. Ricordava tra l’altro che un paio di loro ci avevano provato spudoratamente con il suo ragazzo. 
Dave guardò le ragazze salire sul palco, avevano addosso solo la divisa, sorrisero ammiccando verso la folla. La base musicale partì e Kurt trattenne il fiato. 
- Credo che … per i Warblers sarà molto dura.-
 
 
When marimba rhythms start to play
Dance with me, make me sway
Like a lazy ocean hugs the shore
Hold me close, sway me more
 
Like a flower bending in the breeze
Bend with me, sway with ease
When we dance you have a way with me
Stay with me, sway with me
 
Le ragazze erano divise più o meno a coppie e quando la musica partì, una di loro avanzò dal gruppo cominciando a cantare, seguita subito da altre due, nel frattempo le altre si esibivano in passi di salsa, piuttosto sexy. 
La prima era bionda, i capelli lunghi e lisci ricadevano sulla schiena come una cascata dorata. 
I suoi occhi verdi si spostarono per tutta la folla, un piccolo sorriso comparve sulle sue labbra quando una ragazza mora avanzò accanto a lei. 
 
Other dancers may be on the floor
Dear, but my eyes will see only you
Only you have that magic technique
When we sway I go weak
 
I can hear the sounds of violins
Long before it begins
Make me thrill as only you know how
Sway me smooth, sway me now
 
La ragazza mora aveva i capelli mossi, la pelle chiara, sembrava quasi una versione moderna di biancaneve, gli occhi scuri come carbone. La terza invece aveva fluenti capelli rossi, gli occhi azzurri e carnose labbra rosee. La coreografia era perfetta nonché provocante, cosa che preoccupò non poco Dave. Se loro erano le avversarie alle regionali, sarebbero state difficili da battere.
Si defilò nella folla cercando di raggiungere il retro del palco, mentre Kurt e Blaine avevano gli occhi fissi sul Glee femminile, come il resto della folla d’altronde.
 
Sway me, take me
Thrill me, hold me
Bend me, ease me
You have a way with me
 
Sway
 
Lo stato dei Warblers poteva essere paragonato ad una statua di ghiaccio che si scioglie al sole, la maggior parte di loro sbirciava da dietro le quinte l’esibizione delle ragazze, chi sospirando, chi letteralmente sbavando. Sebastian era appoggiato contro una cassa di legno, guardava i suoi compagni sbuffando di tanto in tanto. Wes David e Thad invece, erano riuniti in un angolo, intenti a discutere chi dovesse esibirsi prima. 
Dave si avvicinò allo studente con un sorriso, l’altro si appoggiò meglio alla cassa, allungando una mano e sfiorando quella di lui. 
- Sarebbe più semplice se tutti i Warblers fossero gay.-
Il supplente si sedette su una cassa più piccola, mentre l’altro rimase in piedi. 
- Sono brave, molto brave.-
Sebastian scrollò le spalle sospirando. 
- Lo immaginavo. Devo trovare un modo efficace per tenerli concentrati.-
- Auguri, allora.-
Lo studente fissò il professore sorridendo. 
- Grazie per l’incoraggiamento.-
- Sono solo realista.-
Scese il silenzio tra di loro, rotto solo dal borbottio dei tre del Consiglio. Finita l’esibizione delle ragazze, si alzò un’ovazione dalla folla, che a quanto pare aveva gradito la loro esibizione. Si unirono anche i Warblers, che tra l’altro rimasero fermi sulle scale solo per vedere le ragazze sfilare davanti a loro. 
Sebastian fece per dire qualcosa, ma prima che potesse parlare si fermò, puntando il suo sguardo verso le scale che portavano sul palco, quando i Warblers e le ragazze della Crawford ruppero le file, intravide un ragazzo dal volto famigliare. Dave deglutì lanciando poi uno sguardo allarmato a Sebastian.
- Oh… cavolo!-
Lo studente continuò a fissarlo. 
- Cosa ci fa lui qui?-
Dave si alzò velocemente rivolgendo un cenno di saluto a Matt che fece per raggiungerli. 
- Storia lunga, ora devo andare.-
Prima che potesse muovere un passo, lo studente lo prese per il polso.
- Cosa ci fa lui qui?-
Ripeté la domanda con più veemenza. Dave era sicuro che se si fosse avvicinato, avrebbe riconosciuto in Sebastian il ragazzo che lo aveva rapito il giorno di Capodanno. Non poteva permetterlo. 
Si liberò dalla stretta di lui, allontanandosi velocemente mimando un “ci vediamo dopo” con la mano. 
Non aveva bisogno di voltarsi per sapere che aveva gli occhi puntati su di lui. Matt lo raggiunse zigzagando tra gli studenti, sorridendo quando Dave lo raggiunse. 
- Kurt e Blaine non sapevano dove fossi, così sono venuto a cercarti.-
Il supplente si sforzò di sorridere, infilò le mani in tasca e lo invitò con un gesto a tornare dagli altri due. 
- Con chi stavi parlando?-
- Un mio studente.-
Matt si voltò a guardarlo e Dave insieme a lui, ma per sua fortuna, Sebastian sembrava sparito. Tornò da Kurt e Blaine che si erano spostati avanzando verso il palco, entrambi fecero un cenno di saluto a Matt per poi tornare a guardare il palco. Il presentatore stava per introdurre i Warblers, e mentre aspettavano, ascoltò con finto interesse ciò che Blaine aveva da dire sul Glee club della Crawford Country Day. Matt passò un braccio sui fianchi di Dave, gesto che fece irrigidire il ragazzone. 
Gli studenti della Dalton Accademy salirono sul palco, stupendi nella loro divisa scolastica, alcuni saltellarono sul posto per scaldarsi prima di prendere posto in formazione come loro solito. 
Il presentatore spiegò la particolarità del loro coro, ossia che cantavano a cappella, aggiungendo che per quella sera, diversi membri si sarebbero poi esibiti in assoli accompagnati però, da basi musicali. 
Quando il coro cominciò a cantare, Dave puntò il suo sguardo su Sebastian chiudendo il resto del mondo, fuori. 
 
This town is colder now, I think it’s sick of us
It’s time to make our move, I’m shakin off the rust
I’ve got my heart set on anywhere but here
I’m staring down myself, counting up the years
Steady hands, just take the wheel…
And every glance is killing me
Time to make one last appeal… for the life I lead
 
Sebastian avanzò separandosi dal gruppo che dietro di lui si muoveva secondo la coreografia, Dave notò le ragazze del Glee della Crawford in piedi sotto il palco e come lui, tutte avevano lo sguardo fisso sul solista. 
Sebastian si fermò, cercò il suo sguardo, Dave deglutì ed il suo cuore fece una capriola quando lo studente indicò nella sua direzione, proprio quando cominciò a cantare il ritornello.  
 
Stop and stare
I think I’m moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I’ve become what I can’t be, oh
Stop and stare
You start to wonder why you’re ‘here’ not there
And you’d give anything to get what’s fair
But fair ain’t what you really need
Oh, can u see what I see
 
Matt si muoveva a ritmo di musica, mentre teneva ancora il suo braccio ancorato ai suoi fianchi, Blaine e Kurt sembravano rapiti dalla voce di Sebastian, Blaine azzardò un commento che Dave non comprese, Kurt lanciò uno sguardo a Dave, che l’altro ricambiò con un timido sorriso. Si mosse a disagio staccandosi da Matt e lasciando che il suo braccio scivolasse via dal suo corpo, si fermò poi accanto a Kurt, aveva un piccolo sorriso sul volto. 
- Quel ragazzo… ha una voce stupenda.-
Dave sorrise dandogli un piccolo colpetto spalla contro spalla. 
- Hai ragione… ha una voce stupenda.-




Mi sa che ho fatto un casino con la formattazione xD Beenee

Comunque ragazzi davvero vi ringrazio, chi continua a leggere, chi mi segue su Twitter e Facebook... Siete adorabili! 
Grazie ad Ale e Bianca, mie grandi sostenitrici. Come farei senza di voi >.<
"Dalla mente perversa di Sebastian Smythe"
non vi ricorda nulla? Bene correte a leggere The Last Song di Youmoveme u.u
Grazie ad I love Klaine e a Lussy per i loro commenti. 
Perdonate i ringraziamenti corti ma vado di fretta, pubblico il capitolo per Ale, spero ti tiri su il morale dolcezza ;)

Alla prossima! 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Essemcgregor