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Autore: angel_87    06/02/2007    0 recensioni
Ci sono momenti, in cui bisogna parlare con franchezza. Anche se stai fumando in un bosco silenzioso...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Patience- Capitolo 0

Patience. Side A.

 

Il tuo profumo pervade le mie mani, quando ti accarezzo gentile.

Parla, parla amore mio… Io indugio sulle tue labbra piene. Morbidissime e atletiche. Dimmi, cosa mi attende. Come mi devo aspettare dal tuo infinito amore?

Tutto… Se solo avessi il coraggio di lasciarmi andare…

Immersa nel lago della vita.

Ho ancora il cuore un po’ congelato. Senti che si scioglie al sole. Il tuo sole, caldo. Brucia.

Prendi l’acqua fra le mani.  Bevila a piccoli sorsi, troppo veloce potrebbe ferirti.

Avvelenarti, con il dolore e odio che la colora di nero.

Amore è nell’aria, questo pomeriggio, per me e per te.

Ci tiene compagnia.

Sulla collina, sotto di noi, la città che vive. Anche senza di noi.

Sembriamo presenze inquiete.

Agli occhi destiamo qualche sospetto. Siamo troppo felici, per il resto del mondo.

Ti ricordi cosa mi dicesti, citando Prevert, mostrandomi quel libro acquistato nella città più bella del mondo?

Gli amanti non ci sono per nessuno…

Si chiudiamo le finestre sul mondo. Tiro io le persiane della tua anima… creo la dolce penombra.

L’alcova per gli amanti, ignari  del fatto che la luna con te, giungerà in un tempo imprecisato.

Mia fortuna.

Se non ti avessi incontrata, sarei stata vinta.

Vinta, dagli errori, sbagli… rimorsi.

Semplicemente.

Potrei descriverti in un altro modo. Magari, più chiaro, e semplice.

Non mi va, qui ci sono le sfumature che solo tu puoi cogliere. E mi piace così.

Qualcosa che sia solo per te.

Non ti dico mai, infatti, che sei importante. Non ti dico mai troppo spesso che ti amo, tanto che tu continui forse a dubitarne. Anche se non me lo dici.

Mi piace non sprecare… parole.

Fonte infinito di fraintendimento. Non voglio correre… Lascio che queste parole ti giungano, con aria tiepida di primavera, anticipata.

Pazza e un po’ malata. Come siamo noi due.

Mi piace pensarti mia compagna.

Mi piace pensarti donna… Mi piaci.

Luna piuma di città. Tu mi turbi il cuore.

Mi rendi inquieta, con certe fasi di assoluta crudeltà.

E’ ora di farti un regalo che sia solo tuo.

Asciuga, il mio cuore. Aumenta e regola i raggi dritti sull’anima.

< Mi ascolti?>

Dici che vedi nei miei occhi infiniti turbamenti per te. Diventano ancora più neri.

Hai ragione. Infatti, sorridi senza più chiedermi nulla.

Capisci, che sto pensando a te.

Sto imprimendo nella memoria, ogni tuo gesto.

Come se dovessi, scomparire nel momento stesso in cui dovrò salutarti.

Ecco, ora sto morendo davvero. Ho un fremito, lo stomaco si chiude. Non riesco a respirare… i miei occhi si chiudono. Atterro in una dimensione separata, fatta solo di noi.

Carne e anima.

Solo di te.

Le tue labbra. Hanno un sapore che dire dolce è riduttivo.

Forse è la prima ed unica volta, che non so descrivere, la sensazione che provo.

Ti sembra così strano che viva solo per poterti abbracciare? Stringerti, scaldarti, ripararti, come in questo momento, da una folata di vento non attesa.

< Pazienza amore….>

I tuoi capelli mi risvegliano. Senza volerlo, ti stavo trascinando in una dimensione ancora più profonda.

Sospiro in assenso.

Tu mi hai ridato gli occhi, mi hai aggiustato il cuore.

Niente è perduto, dicesti, stringendomi quando ti baciai senza pensare.

< Tu lo sapevi?> ti chiedo

< Cosa?>

< Che sarebbe andata a finire così…>

< No, ma l’ho sempre sperato dentro di me…>

Scusa amore, se salgo in piedi su quella panchina. E respiro a pieni polmoni. Vorrei gridare di gioia.

Sono felice.

Inquieta, ma felice.

< Come stai?> dici serena

< Ringrazio il cielo, non lo so > ti sorrido < Ho sogni nel vento >

 

Quando tornai a casa, era notte. La città era addormentata. Alcuni erano fuori come me. A cantare.

A bere. Festeggiare, chissà quale occasione.

Ma l’amore era nell’aria.Sta con me. Sta con te.

E’ l’amore che torna. E non va via. Non è più un riflesso.

E’ radicato, e non nascondo, quanto mi terrorizza.

Se ora dovessi cadere, dall’altezza che ho raggiunto in un colpo d’ali, ne morirei.

Mi hanno riscontrato una sorta di malattia psicologica: ipersensibilità.

Ogni emozione, dentro di me, risuona come milioni di frammenti affilati.

Ho chiesto se era rara. Estremamente.

Non so se andarne fiera, o cominciare a pensare ad una cura.

Ma tu mi ami per come sono.

Non vuoi nulla di più. Non ti imponi, sorridi ad ogni espressione, affronti la vita in modo diverso da me.

Nulla ti ferma, se ci credi. Non ti importa.

Non ragioni.

Mi chiedo, cosa penseresti di me ora. Mentre alzo un bicchiere con altri quattro frammenti della mia vita.

L’amore che torna…. Non va più via.

Mi dice uno guardandomi con sincero affetto.

Posso dirlo, mi piace… questa compagnia.

Per me e per te.

 

 

 

 

 

 

  
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