Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: amanda91    22/07/2012    4 recensioni
Dal prologo: La luce … poi un ritorno al buio. Elena dischiuse gli occhi ritrovandosi d’un tratto strappata al paradiso. Un lungo sonno, estraneo alla vita, e poi … tutto era svanito. Si trovò distesa su un rettangolo d’acciaio, respirò a fatica ingurgitando con prepotenza l’aria tutta intorno, che entrò feroce in lei, come se fosse respirata per la prima volta. Che fosse il paradiso? Una sorta di ritorno alla vita?
Non aggiungo altro, se non l'augurio di una buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era trascorsa un’intera, intramontabile settimana da quel giorno. Le sue visite a casa Gilbert erano state dimezzate fin da subito. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore avrebbe potuto dire, ma sapeva fin troppo bene di sostenere una bugia. Non c’era attimo in cui non l’aveva pensata, in cui non si era preoccupato di chiedere di lei, non si era dato del patetico per aver pensato di farle visita di nascosto, solo per assicurarsi che stesse bene.
Sprofondò nella poltrona reclinando il capo stanco all’indietro, tra le mani il suo inseparabile bicchiere di bourbon, del quale inalava un bisogno viscerale. In quell’attimo ne aveva bisogno più che mai, di sentirlo bruciare tra la gola e lo stomaco, di percepirlo alleviare il dolore.
Si accorse d’improvviso del rumore sordo del portone della tenuta che si apriva.
“Fratello” mormorò quando percepì Stefan muoversi alle sue spalle.
“Damon” rimandò piazzandosi davanti a lui. Si guardarono seri per qualche minuto, poi l’espressione del maggiore cambiò tramutandosi in un mezzo sorriso ironico.
“Chi hai ucciso questa volta?”
“Damon come stai?” chiese lui a sua volta ignorando la sua ironia.
“Alla grande!”
“Lo sai che non ci credo”
Il vampiro si fece serio. Sapeva che il fratello si riferisse al suo ritorno con Elena, e dal canto suo era ormai inutile mentirgli.
“ Non importa come sto… lei ha scelto, e noi abbiamo fatto un patto che intendo rispettare. Andrò via non appena si sarà ripresa e non avrà più bisogno di entrambi”
Detto questo sparì, lascando il fratello immobile al centro del salone, senza dargli modo né di domandare altro, né di obiettare in qualche modo.

POV ELENA

Aveva dimenticato quanto fosse dolce il sapore dell’aria, o intenso il soffio del vento sulla pelle. Aveva smesso di contare i giorni, o le ore, o addirittura i minuti che aveva trascorso  rinchiusa tra le mura di casa, soffocata da aria viziata, stordita dal battito melodioso e ritmico del cuore di Jeremy.
Quando era prossima ad un esaurimento Stefan le aveva proposto di trasferirsi nella tenuta per qualche tempo, resosi conto che l’esperimento in casa non aveva funzionato come dovuto. Lei aveva acconsentito con qualche esitazione, troppo stanca anche per obiettare in qualche modo.
“Pensi che tenermi lontana da qualsiasi forma di vita sia il modo migliore per abituarmi a conviverci?” chiese stizzita,  sdraiata ormai da ore sul soffice materasso del letto del vampiro. Sentiva di non riuscire più ad esprimersi come avrebbe voluto, o più semplicemente le sembrava che lui dovesse ascoltare anche ciò che non riusciva a dirgli, ma non era in grado di farlo. Come avrebbe potuto… era consapevole che lui, come tutti gli altri, stesse facendo del suo meglio per comprendere ciò di cui aveva bisogno, ma era lei a sentirsi come ingabbiata in una rete di sentimenti amplificati, sete e irrequietezza.
Stefan si voltò a fissarla porgendole un bicchiere ricolmo di sangue.
“Eri un pericolo per Jeremy, non potevi restare lì”
“Questo l’ho capito da sola! Ma non credi dovremmo cominciare ad uscire? Dovrei tornare a scuola, alla mia vita … sono stanca di tutto questo!” concluse implorandolo stremata. Si mise a sedere facendo spazio anche a lui sul letto al suo fianco.
“Si – borbottò pensieroso – forse hai ragione”
“Ascoltami, io so di essere un pericolo e non pretendo che mi lasciate sola per le strade della città, voglio che mi restiate accanto mentre mi reinserisco e che mi aiutiate a superare la sete” prese il bicchiere dalle sue mani, e quando ebbe finito di parlare né svuotò il contenuto. Sentì la sete placarsi, e quel senso di agitazione, forse semplice desiderio, placarsi.
“Tu stai facendo un percorso e sei appena agli inizi, quando sarai pronta faremo un tentativo e vedremo come te la cavi ok?”
Senza accorgersene la vampira si sentì montare dalla rabbia. Scattò in piedi dandogli le spalle.
“E quando secondo te sarà il momento Stefan? Faccio ancora fatica a controllare le mie emozioni, la sete mi divora in ogni momento della giornata, e quando si placa sai cosa resta? Colpa, disgusto, repulsione verso ciò che sono – urlò fuori di sé – se non riesco ad accettarmi come posso pretendere di vivere una vita normale?” esplose, sincera come non lo era mai stata con lui in quell’ultimo periodo. Tutto ciò che sentiva,tutto ciò che era, lo mostrò in quelle poche parole sputate con rabbia. Le lacrime scesero libere lungo le gote arrossate, e quando toccarono le labbra le sembrò che non avessero più lo stesso sapore. Non era più quella dolce e innocente ragazza, ciò che era diventata, ciò che non avrebbe mai voluto essere, venne fuori segnando il suo candido viso. Si coprì il volto imbarazzata, e le sete, un tipo di sete ben diversa da quella fisiologica, una sete di rabbia e di vendetta, una sete che sentì non avrebbe mai potuto placare con una semplice sacca di sangue, le bruciò la gola e le pareti dello stomaco. Ogni fibra del suo corpo si attivò, ogni vena sotto pelle potè scalpitare di desiderio, pompare sangue che le arrivò al viso, iniettando i suoi profondi occhi cioccolato. I canini scattarono, pronti ad attaccare. Era come se avesse perso il controllo del suo corpo. In un attimo la ragione la abbandonò, e prima che Stefan potesse avvicinarsi a lei, lo scaraventò in aria e fuggì via gettandosi dalla finestre lasciata aperta.

POV DAMON

Un’accesa discussione … ne riconobbe i toni e la provenienza, ma non potè, o meglio, non volle ascoltarne il contenuto. Non erano affari suoi, si disse, non gli doveva interessare ciò che si stessero dicendo.
Quando Stefan gli aveva detto che Elena si sarebbe trasferita da loro per un po’ una parte di lui aveva maledetto il fratello per la tortura che gli avrebbe inflitto; l’altra parte però aveva sorriso, e gridato di gioia al solo pensiero di sentirla dormire nella stanza accanto alla sua.
Uno schianto improvviso lo costrinse a correre in camera del fratello. Non appena aprì la porta  vide un comodino sfondato e il vampiro che lentamente si rialzava.
“Che diamine è successo in questa stanza?” chiese trafelato aiutandolo a rialzarsi.
“Ho avuto una discussione con Elena, o meglio ha parlato solo lei… ha perso il controllo e mi ha scaraventato in aria”
“Steso da una femminuccia?” il commento gli uscì dalle labbra spontaneo, ironico e divertito, accompagnato da una risatina sommessa.
“Vaffanculo Damon!”
“Ma ora dov’è lei?”
“Non lo so”
L’espressione nei suoi occhi mutò, l’oceano divenne scuro.
“Che siginifica che non lo sai? È fuggita? Una baby vampira in preda alla collera?”
“Esattamente… dobbiamo cercarla”
“Prima che decapiti qualcuno” aggiunse lui pronto ad uscire.
 
La cercarono ovunque, finchè non fu notte inoltrata. Setacciarono l’intera cittadina in ogni punto, sperando che si fosse calmata, che in qualche modo avesse ripreso il controllo di sé prima  di fare del male a qualcuno.
“Dividiamoci, faremo prima” Stefan gli indicò la via che avrebbe preso lasciando al fratello l’onere di seguire l’altra. Damon obbedì comunicandoglielo con un gesto del capo.
“Stefan – lo chiamò prima che fosse lontano – la troveremo”
Vide un sorriso spuntare sulle labbra del fratello e comprese quanto quelle parole lo avessero calmato. Senza dire altro si allontanò a velocità vampiresca.
In poco più di dieci minuti aveva percorso l’intera strada imboccata, annusando l’aria in cerca del suo odore. Quando lo sconforto l’aveva preso lo sentì, l’aroma vanigliato della sua pelle d’ebano. In lontananza, ma riuscì a percepirlo. Il buio non era un problema per i suoi occhi di cacciatore, e fu così che seguendo la scia arrivò al cimitero.
Tra l’odore di morte e terra, tra tutte quelle lapidi erette verso il cielo e rischiarate dalla luna, la individuò, rannicchiata, di spalle. Riconobbe i lunghi capelli caderle sulle spalle, lisci e ribelli, scuri come quella notte. Le si avvicinò di soppiatto nel tentativo di non farsi sentire, per poterla osservare. Per poter imprimere sotto pelle, nel sangue, quella esile figura di donna. Ma non fu possibile, perché lei aveva già percepito la sua presenza.
“Sto bene Damon”
Sentì la sua voce tremare, e capì che era una bugia.
“Dimenticavo che adesso sei un vampiro, non è più facile sorprendenti alle spalle”
Non udì alcuna risposta, soltanto il soffio di un sospiro perso nel vento. Capì che forse era il caso di lasciarla sola, e stava per allontanarsi quando la sentì.
“Damon – sussurrò – resta qui con me,ti prego”
Rimase come congelato in quell’attimo perfetto. Le si avvicinò lentamente, sedendole accanto. Solo allora notò che le lapidi che aveva di fronte erano quelle dei suoi genitori.
Si voltò e vide il suo profilo fiero, segnato dal pianto e rischiarato dalla luce argentea della luna. Non la toccò, si limitò a sfiorarla con lo sguardo.
“Che fine hai fatto questa settimana?” gli chiese asciugandosi con il palmo le ultime lacrime scivolate lungo gli zigomi. Damon rimase spiazzato, e confuso da quella domanda. Indugiò un po’ troppo, così lei continuò.
“Ho bisogno di sentirti vicino … c’è qualcosa che mi spinge a cercarti, c’è qualcosa tra di noi, un legame che non riesco a spezzare. Ho bisogno di te in questo momento” non lo guardò mentre lo disse, ma pronunciò quella parole con decisione, e rassegnazione. E lui credette di morire in quell’istante.
“Hai scelto Stefan … e lui sta facendo del suo meglio per aiutarti – sapeva che si sarebbe pentito di quelle parole, ma non poteva continuare a struggersi per lei – mi hai lasciato libero Elena. Io ho bisogno di staccarmi da te in qualche modo, ma non riesco a farcela se tu – lei si voltò ad osservarlo con occhi gonfi di lacrime – se tu mi guardi in questo modo” bisbigliò distogliendo lo sguardo. Non sapeva lei cosa volesse, era vulnerabile, e disperata, ma non era giusto tutto quello, quel legame che li univa. Uno dei due avrebbe dovuto reciderlo in qualche modo, per il bene di tutto, ma sapeva che non sarebbe stato lui a farlo. Non ne aveva il coraggio.
La percepì distogliere lo sguardo e rivolgerlo alla luna, e si tranquillizzò.
“Come sarà d’ora in avanti? Le emozioni che sento saranno sempre così forti? Mi controlleranno in questo modo ogni volta?”
“No, sarai tu a controllare loro… ma ci vuole tempo, ed esercizio. Io ho ancora qualche problema a farlo!” sorrisero entrambi senza guardarsi.
“Oggi… loro hanno preso il sopravvento ed io ho perso il controllo. È brutto sai? Non avere il controllo del proprio corpo. Lasciarsi guidare dalla sete, dalla rabbia. Per un attimo mi sono persa”
Lui sorrise appena “Mi sono lasciato guidare dalla rabbia, e dalla disperazione … per quasi un secolo… e ti posso assicurare che semmai accadrà anche a te sarai stata tu a sceglierlo. L’umanità è la nostra più grande debolezza, e anche se non lo volessi lei è sempre qui. È ciò che sei, non è cambiato nulla”
Senza neanche volerlo trovarono un contatto visivo. Si rifletterono l’uno negli occhi dell’altra come se potessero fondersi in un solo corpo. Elena sorrise rassicurata, e Damon rabbrividì dalla perfezione di quell’attimo. La tensione crebbe mentre i loro visi continuavano a scambiarsi la stessa aria.
Fu allora che Elena girò la testa di scatto come se avesse ricevuto una scossa, o si fosse risvegliata da una dolcissimo sogno.
“Damon io berrò sangue, sangue umano – dopo qualche istante di riflessione proseguì – l’ho visto Stefan perdersi nel baratro… io non voglio. Voglio imparare a controllarmi. Berrò dalle sacche comunque”
Fu sorpreso da quella decisione, ma ne fu felice
“L’hai detto a Stefan?”
“Lo farò”
Cadde il silenzio, non uno di quei silenzi imbarazzanti ma piuttosto un contatto di anime, che silenziosamente si scambiarono conforto, e compagnia.
“Sono venuta qui perché avevo bisogno di vederli – con un cenno di testa indicò le lapidi che le erano di fronte – volevo capire che nonostante tutto potessero ancora essere fieri di me. Ti è mai capitato Damon di porti la stessa domanda?”
Lui sorrise amaramente “Ho commesso troppe crudeltà perché qualcuno possa essere fiero di me”
“Tu non sei soltanto il peggio di te stesso… sei molto di più, e lo sai bene. Io sono fiera di te!”
Lui sorrise, perso nella notte, nel freddo e nel vento, trovò conforto nelle parole della donna che gli aveva spezzato il cuore. Fu salvo, almeno per quella notte. Non le rispose, si limitò a guardarla, a scrutarla, a cercarla con gli occhi, a bramarla come mai.
“Posso chiederti una cosa Damon?”
“Tutto quello che vuoi”
“Non mi hai più detto che cosa cerchi, cos’è che vuoi tu?”
Lo vide confuso, ancora titubante. Sapeva che aveva capito, ma forse voleva sentirglielo dire, o forse voleva da lei una conferma.
“Ricordo tutto Damon, tutto quello che mi hai fatto dimenticare… e a proposito: non avresti dovuto” con lo sguardo cercò l’oceano dei suoi occhi, che in quel momento le parvero chiari come mai, sorpresi, sgranati.
“Non sarebbe cambiato nulla” sostenne sulla difensiva.
“Questo non puoi saperlo”
“E’ vero, non posso, ma è tardi per cambiare il passato”
Sapeva che lei prima o poi avrebbe ricordato, e sapeva che quel giorno era già arrivato, ma sperava che invece il momento del confronto avrebbe potuto evitarlo. Aveva già pagato abbastanza le sue scelte sbagliate, aveva messo a nudo se stesso, aveva condannato la sua stessa anima. Si era chiesto innumerevoli volte cosa sarebbe successo se avesse agito in modo diverso, ma ciò che alla fine di quel lungo percorso aveva compreso era che non avrebbe mai potuto cambiare quella lunga lista di errori.
“Volevo solo dire che è stato un errore, tutto qui. Forse le cose si sarebbero potute evolvere diversamente…”
“Se lo pensi davvero perché non fai nulla per cambiarle adesso,eh?” chiese stizzito alzandosi. In questo modo poté allontanarsi da lei, dalla tentazione di toccarla, per imprimere sulla pelle il suo sapore.
“Io … io – faticò a formulare i pensieri, scosse la stessa – io non posso! Amo Stefan!”
“Attenta Gilbert, a furia di ripeterlo potresti cominciare a crederci” sputò inviperito con tutta la rabbia cui quella scelta lo aveva condotto.
Elena sgranò gli occhi incredula, scosse la testa con vigore.
“Non litighiamo ancora Damon! – lo pregò risoluta – chiudiamo il discorso” si alzò anche lei e le distanze si accorciarono di nuovo. La tensione risalì come ogni volta che i loro corpi entravano in contatto e i loro sguardi si incrociavano.
“Stai fuggendo Elena” insistette. Non si sarebbe arreso, non fin quando sentiva il corpo di lei vibrare a contatto con il suo, non fin quando lei avrebbe continuato a cercarlo e a volerlo accanto. Non si sarebbe arreso fin quando non avesse avuto la certezza che era davvero Stefan la persona che lei amava.
Lei non rispose, incrociò le braccia al petto distogliendo lo sguardo.
“Cosa voglio io Elena? Vorrei non essermi dannato in eterno per amore della donna sbagliata”  bisbigliò sincero, voltandosi di spalle pronto ad andar via. Ma non potè farlo perché sentì due esili braccia aggrapparsi ai suoi fianchi, e intrecciarsi all’altezza dell’addome.
Elena lo aveva raggiunto, e abbracciandolo di spalle era scoppiata in lacrime. La sentì poggiare la fronte alla sua schiena e subito dopo un fiato caldo solleticargli la pelle da sopra i vestiti.
L’avrebbe perdonata, e consolata, come sempre. Avrebbe dovuto smetterla di darsi tanti buoni propositi che poi sapeva non avrebbe mai saputo portare a termine.
Le strinse le mani con vigore, e dolcezza, finchè non si fu calmata e senza scambiarsi una parola la riportò alla pensione.
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: amanda91