Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Charlie Cleaver    22/07/2012    8 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IV

- Signor Sorriso -








Secondo Alexandra, la cosa fastidiosa delle premiere era esattamente l'orario.

Avrebbe preferito di gran lunga che si tenesse di sera e non che cominciasse il tardo pomeriggio, sotto un sole cocente com'era toccato in quello sventurato giorno.

Era scesa dalla macchina con il suo meraviglioso vestito bianco firmato Elie Saab. Persino il profumo che indossava portava lo stesso nome e suo fratello, nel vederla, era rimasto abbastanza basito.

Le piaceva moltissimo, era molto elegante ma, perché per James c'era sempre un ma, non rispecchiava la personalità chiusa e quasi antipatica di Alexandra.

Tuttavia lei aveva palesemente compreso come a nessun giornalista o fan interessasse il carattere di una donna famosa come lei, quando in ballo c'erano altre priorità che sicuramente riguardavano il suo fisico.

Cominciò a muovere i primi passi, portando il piede sinistro a calpestare il tappeto rosso sotto di lei.

Indossò quella perfetta maschera, fatta di sorrisi appena accennati e occhi soddisfatti da tutta l'attenzione che stava ricevendo.

Riuscì a compiere qualche movimento prima di fermarsi e lasciare che dei fotografi scattassero delle foto, mentre Cat, la sua assistente, finalmente la raggiunse.

« Prego che questa serata si concluda velocemente che sono stanca. »

Ammise Alexandra, avvicinandosi alle transenne per firmare qualche autografo.

« Sei appena scesa dalla macchina e già ti lamenti? »

Cat era, oltre la sua agente, una sua cara amica che l'aveva seguita nel suo percorso cinematografico.

Con lei poteva sentirsi in piena libertà di parlare, quasi fosse una sorella e non vi erano molti segreti tra loro.

« Sono stata informata sull'arrivo di Emma Hiddleston, se ti interessa saperlo. » le disse, rimanendole accanto, mentre l'attrice si fermò a fare una foto con qualche ragazza. « Ed è accompagnata dal fratello. »

Alexandra non poté che sgranare gli occhi, avvicinandosi a passo svelto.

« Stai scherzando? »

Sul suo viso apparve una certa smorfia. La stava forse pedinando? E perché sua sorella era lì? Certo, era risaputo che alle premiere non partecipavano solo gli attori del film, tuttavia quella notizia sembrava averla smontata completamente.

« Ecco, ora hai un motivo in più per rimanere. »

La sua agente sapeva degli ultimi casuali incontri che aveva avuto con l'attore inglese in compagnia di suo fratello e sapeva anche come lei non lo sopportasse, per qualche ragione insolita.

« Hai voglia di fare battute di spirito? » chiese sarcastica Alexandra, abbandonandola per altre richieste da parte dei fotografi, ma poi aggiunse. « E quando arriva? »

« Sono già qui, sei tu ad essere in lieve ritardo. »

E in effetti era così. L'evento era cominciato circa quaranta minuti prima e lei non aveva intenzione di presentarsi puntualmente.

« E' già tanto che non abbia ritardato di due ore, cosa che avrei potuto fare benissimo. Devi ringraziare James per questo. »

Rispose in modo arcigno, scuotendo il capo.

Per i seguenti metri di tappeto rosso, venne sottoposta a diverse interviste riguardo al film e al suo personaggio, tuttavia non prestò davvero attenzione alle domande che le porsero, poiché il suo sguardo vagava tra i presenti, in cerca di SorrisoPerenne Hiddleston e di sua sorella.

E finalmente li vide entrambi. Lui, in un vestito impeccabile nero, con le mani in tasca e una risata fresca stampata sulle labbra e davanti evidentemente sua sorella, che riuscì a riconoscere dall'aspetto.

Non sembrava così propensa alle risate come suo fratello anzi, di primo acchito, pareva persino simpatica. Ma non voleva giudicare un libro dalla copertina, cosa che invece faceva con Tom Hiddleston, senza rendersene conto.

Per una qualche fortuna, Alexandra riuscì a ricongiungersi con altri membri del cast e venne così distratta dall'amico di sua fratello, sottoponendosi a una serie di foto di gruppo.

Cat le aveva detto che prima o poi avrebbe dovuto salutarlo, che sarebbe stata una cosa inevitabile. E invece lei non ne aveva voglia e si sarebbe impegnata per lottare e vincere contro il destino.


***

La proiezione del film era stata fantastica e per Alexandra, che vedeva il montaggio completo per la prima volta, fu una meravigliosa sorpresa, quasi fosse una bambina che andava al cinema con i suoi genitori.

Erano le undici e mezza di sera e ormai la premiere era agli sgoccioli.

C'erano ancora le ultime foto da scattare con altri attori e, secondo Cat, era arrivato il momento di salutare Emma Hiddleston.

Non fece nemmeno a tempo a pensare a quel che la sua agente le aveva detto che si ritrovò davanti entrambi i fratelli.

Si presentò a dovere, con un lieve sorriso sulle labbra, mentre Alexandra lanciò una rapida occhiata a Tom.

« Io e mio fratello volevamo farti i complimenti per il tuo ruolo. »

Disse Emma, rimanendo accanto al fratello il quale, fino a quel momento, non aveva fatto altro che ostentare una di quelle sue solite espressioni che Alexandra non riusciva a sopportare.

« Grazie, davvero. Spero che il film in sé vi sia piaciuto. »

Parlò stranamente con sincerità, ma forse perché sua sorella era lì e non voleva farlo sfigurare davanti a lei.

Purtroppo non riuscì ad ottenere una risposta, giacché venne chiamata per scattare altre foto.

Pregò fossero le ultime, poiché era sinceramente stanca e l'unica cosa che voleva fare era sdraiarsi sul suo letto e farsi una bella rigenerante dormita. Probabilmente avrebbe dovuto sottostare alle domande di James, ma avrebbe potuto sistemarlo con una cuscinata, cosa che in realtà non poteva fare contro i fotografi, benché avrebbe voluto. Anzi, pensare di poter lanciare loro solo un cuscino era anche un pensiero piuttosto clemente...

Quando finalmente si liberò da quei piccoli obblighi formali, credette di tornare a parlare con Emma Hiddleston, ma il fato, almeno così Cat avrebbe pensato, la portò al cospetto del Signor Sorriso.

« Devo cominciare a pensare che mi stai pedinando? »

Ora che l'aveva davanti, poteva constatare con i suoi stessi occhi quanto fosse alto e quanto lei si sentisse un esserino inferiore.

« Ho solo accompagnato mia sorella. Ma chissà, potrebbe anche essere! »

Esclamò portandosi le mani in tasca e ridendo.

Ma perché doveva farlo sempre?

Alexandra scrollò le spalle, alzando gli occhi al cielo.

« E comunque stavi meglio in Henry V con la barba » simulò il gesto di toccarsi il mento « che senza. »

Perché quella confessione improvvisa? Che le era passato per la mente?

Ecco, era palese che fosse stanca e per questo non sapeva cosa diceva. La spiegazione logica a tutto quanto!

« Oh immagino. Quindi adesso che sono senza sto male? »

Chiese lecitamente Tom, imitandola nel movimento precedente. Si stava divertendo, evidentemente, poiché gli si leggeva negli occhi una luce compiaciuta.

« Esatto! »

Rispose Alexandra con tono quasi lunatico, imbronciando appena la sua espressione. Se desiderava essere lodato, lei era l'ultima persona che avrebbe potuto soddisfare il suo desiderio.

In realtà non lo pensava davvero. Oggettivamente Tom Hiddleston era un bell'uomo e anche senza barba stava bene. Era elegante, fine e, a quanto pareva, divertente: peccato che ad Alexandra questa sua ultima caratteristica non andasse a genio.

James, come se fosse una piccola adolescente in preda ad un attacco ormonale, fantasticava su di loro e su quanto in realtà insieme avrebbero formato una bella coppia.

Alexandra non poteva che essere in disaccordo e poi detestava quando suo fratello desiderava mettersi in mezzo. Qualche volta dimenticava persino come si era conclusa l'ultima relazione sentimentale della sorella, scordandosi della sua terribile ricaduta. Ma in cuor suo sapeva che James non aveva trascurato quell'avvenimento, poiché lui era stato il primo a consolarla.

Non avrebbe ignorato così facilmente l'esperienza che aveva avuto con Peter Argent, uno scrittore di origini francesi, che aveva provato una certa soddisfazione nel vederla soffrire quando si erano lasciati.

E il fatto di ripensare a lui in quel momento le ricordò di quanto continuasse a sorridere, come faceva Tom.

Era forse quella la chiave della mal sopportazione che aveva nei suoi confronti?

Probabile, dato il carattere abbastanza scontroso e permaloso di Alexandra.

Stava incolpando l'attore inglese di qualcosa che non aveva fatto e di cui era all'oscuro. Infantile, da parte sua, in effetti.

« James mi ha detto che presto partirai per New York. »

Fortunatamente Tom la risvegliò da quei ricordi che in realtà non avrebbe più voluto affrontare ma che, prima o poi, sarebbero stati nuovamente risvegliati.

« Sì, le riprese per il nuovo film cominceranno ad Agosto e le mie apparenti vacanze stanno per finire. »

« Spero, allora, che potremmo rivederci. »

Tom ostentò un altro sorriso e per l'ennesima volta Alexandra storse le labbra.

« Tanto sappiamo entrambi che prima o poi ti presenterai a casa mia, complottando con mio fratello... »

Ed effettivamente era vero. Con James nulla era certo!

Qualche minuto più tardi lo salutò, insieme a sua sorella e poi si ricongiunse con Cat, verso la strada di casa.

Alexandra era stanca, si massaggiò gli occhi, facendo sbavare di poco il trucco.

« Alla fine vi siete parlati... »

La sua agente buttò lì la frase, attendendo una risposta.

« Possiamo evitare di parlare di Tom Hiddleston per un attimo?! »

Sbottò Alexandra, abbassando il finestrino per respirare un po' d'aria fresca.

Almeno per un solo secondo non voleva sentire parlare di lui, non chiedeva poi così tanto.

« Almeno ammetti che avevo ragione! »

Lei non rispose, ma effettivamente era così.





Hiddle's corner:

Oh miei cari lettori... spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!

Dalla grande ondata di recensione dei primi due capitoli, mi sono ritrovata a tre con lo scorso: ma come, mi avete abbandonata così?
Immagino che le vacanze vi stiano prendendo. Le mie sono alquanto noiose, perché la connessione al pc non funziona e mi devo limitare al telefono (sì, sono riuscita a inserire esattamente dal cellulare il capitolo, trasportandolo dal computer... mi sento un dio *
autostima che dura qualche attimo*)
Mi piacerebbe conoscere l'opinione di molti lettori silenziosi, tanto per capire se questa storia è una schifezza o posso continuarla tranquillamente.
Spero di poter aggiornare in fretta, almeno qui in montagna non ho nessuno che mi assilla ogni due secondi e posso scrivere in pace!

A presto miei lettori,


Charlie

   
 
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