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Autore: _1DBoy_    23/07/2012    3 recensioni
Questo è il sequel -inventato da me- di Once Upon A Time.
La storia comincia riprendendo la fine dell'ultimo episodio della 1^ stagione (l'episodio 22; "A Land Without Magic") se non l'avete ancora visto vi consiglio di guardarlo.
SPOILER! Tremotino ha portato la magia nel mondo Reale. Ora Regina, ha ancora il potere su tutta Storybrook. E farà di tutto pur di essere felice, pur di sconfiggere una volta per tutte Biancaneve, ed Emma.
Storybrooke diventerà un luogo oscuro e triste. I personaggi delle fiabe dovranno impegnarsi per sconfiggere Regina e riavere una volta per tutte il tanto sognato e cercato "lieto fine".
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Piccola Nota d'autore: Ciao, vi prego LEGGETE.
Allora, innanzitutto vi ringrazio per essere arrivati al 7° capitolo.
Allora: Tutti i capitoli di questa fanfiction ricevono molte visite ma poche recensioni, vi prego, lasciatemi anche una piccola recensione, di 11 paroline almeno, non sapete quanto mi fareste felice.
Poi, allora, questo capitolo è il più lungo che abbia mai scritto (per ora).
Volevo ringraziare tutte le persone che hanno messo questa storia tra le Preferite/Ricordate/Seguite.
E, ovviamente, tutte quelle che la recensiscono.
Spero che questo capitolo vi piaccia. 
Recensite!
Un bacione.
Niko


Once Upon A Time 2


Capitolo 7
 
The Return

 
«Co… Cosa?» chiese l’uomo confuso.
«Zitto. Lascia parlare me.» gli ordinò la donna.
«Ho deciso di darti un’altra opportunità. Non dovrai far del male a nessuno. Dovrai solo mangiare questa mela.»
L’uomo eseguì l’ordine, portò la mela alle labbra e l’addentò. Era buonissima.
«Bene… mi raccomando mangiala tutta.» disse la donna mentre si girava e usciva dalla stanza.
La porta di metallo pesante si chiuse, poi un rumore di serrature invase la stanza.
L’uomo sgranò gli occhi. Era in trappola.
 
 
«Bentornato»
«Bentornato»
Tutti gli abitanti di Storybrooke lo circondavano.
Pinocchio non riusciva più a muoversi.
La tavola calda era stata decorata per l’occasione: c’erano palloncini Arancioni, neri e bianchi appesi con dei fili ai bordi dei tavoli. E, sopra la porta, c’era uno striscione:
“Bentornato Pinocchio”
«Propongo un brindisi» disse Cappuccetto salendo in piedi su un tavolo e alzando la tazza di cioccolata che teneva in mano.
«Giù subito dal tavolo!» la rimproverò Granny.
Cappuccetto sbuffò e scese da tavolo.
«Dicevo» riprese «Prima che qualcuno interrompesse» sussurrò «Che vorrei proporre un brindisi… Al ritorno di Pinocchio!»
«Al ritorno di Pinocchio!» la seguirono tutti gli altri.
Pinocchio era leggermente arrossito, teneva stratta a se Emma –che era ancora più rossa di lui-.
Geppetto aveva stritolato suo figlio per venti minuti, riempiendolo di complimenti, su com’era diventato bello, su com’era diventato alto. Poi iniziarono a parlare di cose che solo dei falegnami potrebbero capire.
Emma, nel frattempo, aveva parlato con Henry.
«Ti piace tanto vero?» le chiese.
«Si…»
«Più del mio papà?»
Quel uomo. Che l’aveva abbandonata.
«Si Henry. Pinocchio mi piace di più che di tuo padre…»
«Vorrei dire due parole» annunciò Pinocchio «Innanzitutto voglio ringraziarvi tutti per il caloroso bentornato» tutti applaudirono «E poi, volevo dire pubblicamente una cosa ad una persona» si girò verso Emma «Emma, ti ringrazio tanto, per esserti preoccupata per me, per avermi salvato, per aver salvato tutti noi. Emma... Io… Io ti amo»
Emma si avvicinò a lui. Tutti erano in silenzio. L’attenzione era puntata su di loro.
Emma stava per unire le loro labbra.
Mancava poco.
«Posso avere anche io un bicchiere d’acqua?» tutti si girarono di colpo.
Emma perse un battito cardiaco, anzi no, forse ne perse due.
Graham.
 
La donna scoppiò in una risata malvagia «Preparati alla confusione signorina Swan.»
 
«Scusatemi» disse Emma incamminandosi verso Graham, lo prese per il braccio e, di forza, lo trascinò fuori dalla tavola calda.
«Hai cinque minuti per spiegarmi come mai Gesù cristo ti ha graziato e ti ha fatto resuscitare» gli ordinò Emma.
Graham la guardò disorientato.
«Non lo so… Quando mi sono svegliato stamattina ero a Troll River»
Emma sapeva quando una persona diceva una bugia, e quello, non era il suo caso.
«Non stai mentendo.» Non era un domanda, era un’affermazione.
«No.» confermò serio lui.
«Va bene. Rientriamo. Ne parliamo più tardi.»
 
 
La festa per pinocchio era finita da più o meno mezz’ora.
Ora Emma, Cappuccetto, Granny e Graham stavano riordinando.
Emma e Pinocchio durante tutto il resto della festa non si erano parlati si erano scambiati solo qualche sguardo.
Le tre donne avevano aggiornato Graham- il cacciatore- su tutto quello che era successo dalla sua morte.
«E’ un piacere riaverti con noi.» gli disse Cappuccetto.
«Devo parlare con Regina. Se c’è qualcuno che sa qualcosa, quella è lei.» annunciò Graham dirigendosi verso l’uscita.
«Buona fortuna.» dissero le tre donne in coro.
 
«Come il mio incantesimo non ha funzionato?!» sbraitò Regina verso lo specchio.
«Non lo so…» le rispose lo specchio «Il cacciatore non è morto…»
«Come non è morto?! L’ho ucciso io!»
«Lo so… Ma Il cacciatore non è morto…»
Il campanello suonò.
«Non muoverti da lì!» ordinò Regina allo specchio dirigendosi verso l’entrata.
«Come se potessi…» bofonchiò lui in risposta.
«Come scusami? Ti ricordo che hai espresso tu il desiderio di stare sempre con me!» Gli urlò lei dall’entrata.
Il campanello suonò un’altra volta.
«Un attimo!» Sbraitò lei.
Regina aprì la porta e rimase stupefatta.
«Buonasera.» la salutò Graham.
«Buo… Buonasera» salutò confusa Regina.
«Posso entrare?»
«Prego» rispose Regina spostandosi per far entrare l’ospite inaspettato.
«Graham?!» Henry era in cima alle scale.
«Oh, ciao Henry! Non dovresti essere con la tua mamma?» gli chiese Graham.
Regina stava per ribattere, ma Henry la anticipò.
«Lo sono.» Il bambino corse verso la madre e l’abbracciò.
Regina era stupefatta, stupefatta ma felice.
Sorrise mentre una lacrima di gioia le scendeva lenta lungo la guancia.
Graham guardava la scena scioccato.«Henry, io e Graham dobbiamo parlare… in privato. In cucina c’è una fetta della tua torta preferita.» disse Regina accarezzando i capelli morbidi del bambino.
Il bambino corse felice verso la cucina.
«Posso sapere il motivo della tua visita?» gli chiese Regina.
«Sono venuto a chiederti spiegazioni.» rispose lui secco e freddo.
«Riguardo a cosa?»
«Riguardo a tutto: Perché mi hai ucciso e perché mi hai fatto tornare in vita?»
«Seguimi» gli ordinò lei.
Graham seguì Regina nel salotto.
Guardò lo specchio.
«Ciao Mr. Glass» salutò
«Cacciatore» rispose lo specchio a mò di saluto.
«Accomodati prego, i cuscini del mio divano non mordono.» disse Regina.
«Non ancora…» rispose sarcastico Graham a bassa voce andando a sedersi.
Regina ignorò completamente la battutina.
«Sei stato un servo fedele» iniziò Regina «Dopo che ti ho strappato il cuore» continuò.
«Non ho mai sopportato i tradimenti, da parte dei servi, dei soldati e degli schiavi.» continuò facendosi più seria «E tu, mio caro, mi hai tradita, con quella… Swan, la salvatrice, come osate chiamarla voi.» disse con disprezzo «Per questo ti ho ucciso.» disse come se stesse dicendo una frase di poco conto come: “Oggi ho fatto la spesa”.
«E devo dire che stavo pensando di farti tornare in vita ma qualcuno mi ha preceduto.»
Graham rimase a bocca aperta. «Qualcuno… Ti ha preceduta? C’è qualcuno con una magia potente quanto la tua?» chiese sbalordito.
«A quanto pare…» Si poteva notare una punta di tristezza nella sua voce.
«Potrebbe essere Tremotino?»
«No… è furbo… ma non è in grado di far resuscitare le persone… o avrebbe fatto resuscitare sua moglie, e la sua amante quando le ho detto che era morta…»
«Anche se non lo era…» puntualizzò Graham.
«Dettagli…» concluse lei «Semplici dettagli…»
«Quindi… Se non sei stata tu e se non è stato Tremotino… chi?»
«Non lo so…» rispose Regina guardandosi le mani.
«Ho un’ultima domanda: Come hai fatto ad uccidermi?» chiese Graham fissandola negli occhi.«Ho distrutto il tuo cuore.» rispose Regina con noncuranza.
«Quindi… Tu non mi hai più in pugno…»disse Graham.Non era una domanda.
«Non direi. Ho conservato la polvere… quello che è rimasto del tuo cuore dopo che l’ebbi polverizzato nella mia mano.» Rispose «Non mi ci vuole molto per farlo tornare alla sua forma originale. E poterti di nuovo controllare… Quindi, o mi servi di tua spontanea volontà, o lo fai con la forza, la scelta è tua»
«Cosa devo fare?»
«La Swan, tienila sotto controllo e riferiscimi ogni cosa che fa»
«Non credi che si insospettirebbe se mi vedesse venire qui tutte le sere?»
«Non ho detto che devi venire qui.»
«Ma… hai detto che devo dirti ogni cosa che fa. Se ti chiamo al telefono può intercettare la chiamata.»
«Aspetta» Regina si alzò ed andò verso al tavolo.
Prese uno oggetto di rame e glielo porse.
«Questo è uno specchio incantato»
Graham aprì l’oggetto.
Nella parte superiore c’era uno specchio, nella parte inferiore c’era una  bussola.
«Quando lo apri pronuncia il mio nome, e io e te potremo parlare. Se invece pronunci, rivolto allo specchio, il nome di qualcun altro lo potrai spiare.» spiegò la donna.
«E la bussola a cosa serve?» chiese l’uomo incuriosito.
«Quando questo strumento è chiuso e lo apri la bussola ha la normale funzione di una bussola, ma se tu appoggi un dito sul vetro della bussola e pronunci il nome di un abitante di Storybrooke essa gira e ti indica dove si trova.»
«Interessante…»
«Già, ricordati ogni sera: Apri lo specchio e pronuncia il mio nome.»
«Sarà fatto mia signora»
Regina sorrise.
Stava tornando al potere.
   
 
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