Capitolo
4
"Quando
gli dei si ritrovano"
A |
rrivò l'alba di un
nuovo giorno.
Il sole splendeva alto nel
cielo, non cera una nuvola e tutto sembrava tranquillo, il santuario era
avvolto in un surreale silenzio, e Temi ormai si era rassegnata, aveva smesso
di lamentarsi e ora attendeva ancora il suo verdetto, ormai l'ombra della morte
le sembrava così vicina, presto sarebbe tornata nel tartaro, eppure ieri
sera l'aveva sentita anche lei quell'aurea famigliare, le sembrava proprio di
suo fratello Iperione, avrebbe voluto andare a vedere se si trattava di lui,
sarebbe stato magnifico sapere, che era vivo, ma non poteva farlo, non poteva
andarsene.
La ragazza sembrava proprio
essere molto giù, ma poi qualcosa accadde, infatti, la porta della cella
si aprì, e ne uscì un uomo ammantato fino alla testa, che non
lasciava intravedere il suo volto, Temi si mise subito sulla difensiva.
"Che cosa vuoi da
me?"
La ragazza aveva risposto
con ira, ma poi si calmò vedendo che l'uomo le faceva segno di uscire,
lei non sapeva se fidarsi o meno, però non sembrava avere intenzione, di
ingannarla, e poi aveva addormentato tutte le guardie, forse voleva aiutarla
veramente, ma chi era costui?
Uscirono quatti e furtivi
dalla prigione, Temi seguì tutto quello che faceva quell'uomo, ma stava
sempre attenta a non fidarsi troppo.
Arrivarono fuori dal
Santuario, erano ben lontani e quindi, sembrava essere andato tutto bene per
Temi, anche fin troppo, la ragazza si insospettì.
"Allora si può
sapere chi diavolo sei? E poi perchè mi hai aiutato a uscire di
prigione?
Disse alla fine rivolta
all'uomo che ora era di spalle, e non sembrava aver voglia di rispondere.
"Ehi parlo con
te..."
Nulla, Temi non ebbe
riposta, sbuffò avidamente, e visibilmente, alterata, per il
comportamento dell'uomo, che la ignorava, voltò le spalle anche lei.
"Devi andartene"
Una sola frase alle spalle,
poi lei si girò.
"Perchè? Anche
se lo facessi, non mi salverei"
"Invece sì che
ti salverai, perchè scapperai lontano da qui.”.
"Dove pensi che possa
scappare un titano di Crono?"
"Qualsiasi posto del
modo, andrà bene purché tu te ne vada da qui!”
Temi non sembrava tanto
convinta, l'uomo si girò, poi si avvicinò e mostrò il su
volto, la ragazza non credeva ai propri occhi, "Tu non può essere,
che cavolo ti è saltato in testa? Lo sai che questo..."
Non fece in tempo a dire
questo che un dito le arrivò alle labbra, e poi un sussurro,
"Schhh, non c'è tempo per parlare, loro non sanno ancora niente di
te, perchè io non glielo ho detto, quindi sei ancora in tempo, scappa
lontano dalla Grecia, oppure sarà la fine per entrambi.”.
Temi lo guardò negli
occhi "Shura, perchè?" sussurrò ancora leggermente,
l'altro si allontanò da lei e volse lo sguardo altrove.
"Non lo so, sento solo
che non posso vederti giustiziare come una ladra, non voglio che ti succeda
niente.”.
"Io ho cercato di
distruggervi, insieme ai miei fratelli, ti rendi conto di quello che stai
facendo? Sei proprio sicuro che mi vuoi far andare così?"
Shura annuì con il
capo, ormai aveva preso la sua decisione, tuttavia Temi, non avrebbe accettato
la sua pietà, e poi capì che non era giusto immischiare qualcun
altro in mezzo ad una questione, in cui doveva pagare solo lei.
"Questo è
tradimento lo sai? Guarda che non voglio mettere in mezzo nessuno, non ho
bisogno della tua pietà, se sono destinata a morire, allora che sia, non
ho bisogno che tu mi salvi il culo.”.
La ragazza parlò
senza peli sulla lingua, una cosa che ha sempre odiato era essere compatita,
quindi non ebbe timore di dire ciò che pensava.
Il ragazzo capì
benissimo che cosa voleva dire, il suo orgoglio era ferreo e degno di lode,
avrebbe dovuto fregarsene a questo punto, ma sentiva di non poterlo fare.
"io so ciò che
faccio."
Disse alla fine, poi le
prese una mano "Vieni con me.”.
La ragazza lo
guardò, poco convita, pensando che fosse solo una stupida scenata,
però la luce che vedeva
negli occhi di Shura, le sembrava sincera, forse poteva fidarsi di questo
mortale.
"Dove andremo?"
"Ti accompagno
all'aeroporto, mettiti questo.”.
Disse il ragazzo offrendo
alla ragazza un mantello nero, in modo che se lo mettesse per non farsi
riconoscere, lei se lo mise, e poi lo seguì, ad un tratto i due furono
fermati.
"Temi?"
Un sospiro nell'aria, una
voce famigliare, la ragazza si voltò, e avanti a se vide la figura di
sua sorella, Rea e di Shaina, che riconobbe Shura "Tu sei Shura?".
Shura riconobbe
Le due titanidi si
abbracciarono, non avrebbero mai pensato di potersi rincontrare credevano che
fosse tutto perduto, invece con sommo paciere erano lì ad abbracciarsi,
commuovendosi a vicenda.
Dopo l'incontro tra le
sorelle, Shura ripropose anche a Rea di fuggire dalla Grecia, Shaina era
d’accordo per aiutarle insieme al cavaliere d'oro, tuttavia le due
ragazze non sembravano esserne pienamente convinte, sembrava che sentissero
qualcosa, qualcosa che dovevano fare, prima di fuggire.
"Non possiamo ancora
fuggire.".
Iniziò a dire Temi,
Rea annuì con il capo "Già, ieri sera ho sentito
un’aurea famigliare, e voglio sapere di che cosa si tratta prima di
pensare a noi.”.
L'altra era
d’accordo, nonostante i due santi d'Athena non fossero della stessa idea,
temendo il peggio.
Così si
incamminarono verso la scia d'energia che la sera prima aveva lasciato Iperione.
Intanto nella grotta Iperione
aspettava Lithos come sempre, ma questa volta non venne e lui capì
benissimo il perchè sentendosi sempre più in colpa per la sera
prima.
Il suo cuore era tormentato
e triste quasi di più di quando era nel Tartaro.
Perchè
io...perchè te ne sei andata Lithos? Torna da me...
I pensieri del titano erano
solo per la ragazza che la sera prima aveva spaventato mostrandole il suo
terrificante cosmo, che la voleva solo per se che la voleva trascinare con se
in un baratro senza fine.
Delle lacrime iniziarono a
scendergli dagli occhi, subito dopo poi un cosmo vicinissimo lo portò
alla realtà e si sentì d'un tratto minacciato.
Si alzò in piedi di
scatto già pronto a lottare se era necessario, ma forse non voleva
neppure farlo visto tutto quello che aveva fatto assieme a Lithos, non avrebbe
mai più colpito un uomo.
Quando l'individuo si fece
avanti, Iperione non credette ai suoi occhi e si lasciò andare in
un’espressione di stupore, poi pianse ancora di gioia nel vedere che
avanti a lui vi era Teti sua sorella che si era salvata esattamente come lui,
pianse anche lei chiamandolo.
"Iperione
fratello...".
"Teti
sorella...".
I due si abbracciarono
forte poi iniziarono a farsi domane a vicenda, ma le risposte erano sempre le
stesse, infine poi, mentre stavano chiacchierando anche Rea e Temi li trovarono
e la scena di felicità fu la stessa, mentre Shura e Shaina si sorrisero
a vicenda vedendo quella scena.
"A quanto pare ne sono
sopravvissuti quattro soli.”.
Disse Shaina, Shura
annuì con il capo, anche se era pericoloso lasciare libere quattro belve
del genere, però ormai aveva deciso e vedere Temi felice lo
riempì stranamente di gioia, anche se tuttavia il problema rimaneva.
Così gli dei si
erano finalmente riconciliati.
Continua...