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Autore: ronloveshermione    23/07/2012    2 recensioni
devo ammetterlo: il bello e dannato affascina sempre. rory e dean? troppo comuni. rory e logan? troppo stravaganti.
ho sempre preferito rory e jess.
e se in un'ipotetica ottava serie un incontro riaccendesse in loro la passione?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VIII - Lacrime
 
Ho fatto un bel sogno ieri, di quelli che ti fanno svegliare felice ma con l'amaro in bocca perchè in fondo sai che quello che hai vissuto è solo finzione. 
Nel sogno c'era Jess e c'ero anche io. Lui era diventato l'uomo perfetto, aveva un locale perfetto e io ne ero rimasta incantata. Come suo zio, poi, viveva sopra il suo locale e io avevo cucinato per lui. Avevo assaporato ogni momento in quell'appartamento e quando era arrivata l'ora di andare via Jess mi aveva chiesto di restare: mi aveva mostrato la sua stanza e poi mi aveva baciata e io avevo provato sensazioni che nessuno mi aveva fatto mai provare prima di quel giorno: il cuore mi batteva tanto forte che avrebbe potuto spaccarmi il petto, le nostre labbra erano diventate un'unica cosa e io mi ero lasciata avvolgere da un calore che non sentivo più da molto tempo.
Poi il sogno era diventato meno limpido ed era arrivato, al suo posto, il sonno.
 
Era ora di alzarsi, lo sapevo e anche il mio corpo lo sapeva, ma io non volevo aprire gli occhi. Mi rigiro per un pò tra le lenzuola e premo la faccia contro il cuscino: ha un odore diverso del solito, però è piacevole e ne respiro ancora un pò. Allungo la mano verso il mio comodino per prendere il cellulare, ma non trovo nulla se non una lampada. Qualcosa non va in casa mia oggi e costringo i miei occhi ad aprirsi: mi guardo intorno, non riconosco la camera da letto, ma mi è familiare. Il posto accanto al mio è disfatto e questo significa che ho dormito con uno sconosciuto. O Dio! Mi guardo e mi ritrovo, fortunatamente, addosso gli stessi vestiti di ieri. Fisso la parete di fronte al letto e individuo la libreria di Jess.
"Certo!" Dico, sbattendomi una mano in fronte "Ho bevuto troppo ieri!" scuoto la testa e mi alzo, diretta in cucina. "Jess? Jess!?" lo chiamo più volte, ma lui non risponde. Mi avvicino al frigo per prendere un pò d'acqua e su questo trovo un foglietto con su scritto la risposta alle mie domande: Sono giù. Il lavoro, a differenza tua, mi chiama. Ieri mentre farneticavi hai anche detto che il sabato è il tuo giorno libero. In frigo c'è la colazione. Sorrido: era proprio diventato Luke due la vendetta!
Prendo dal frigo la mia colazione e mi trascino, con una guerra in corso nella mia testa, verso la stanza di Jess. Mi accoccolo nella poltrona vicina alla libreria e poggio la mia ciambella sul tavolino: questa stanza trasmette molte sensazioni e quella più bella è la sua presenza viva. Ci sto bene qui, forse perchè io e lui abbiamo molto in comune...
Addento l'ultimo pezzo di ciambella, triste del fatto che sia già finita, e mi butto sul letto. Con troppa violenza però: infatti faccio cadere i cuscini di Jess. 
"Sono un disastro!" Mi sporgo dalla sua parte e rimprendo i cuscini, ma quando sto per posarli ecco che sbuca una foto, che fino a poco prima questi avevano celato. E sono piacevolmente sorpresa quando scopro che Jess dorme con una nostra foto sotto la testa.
 
"Questa me la devi spiegare!" scendo allegra, sventolando la foto nella mano sinistra e sistemandonomi i capelli con la destra.
"Buongiorno anche a te!" Jess mi saluta da un tavolo vicino all'ingresso. 
"ops!" mi porto una mado davanti la bocca. Avevo dimenticato che qui sotto c'è una parte di New York che fa colazione e che adesso ha gli occhi puntati su di me. Sguscio veloce dall'altra parte del bancone e prendo posto. Jess ride scuotendo la testa e mi versa una tazza di caffè in cui, se fosse possibile, sprofonderei molto volentieri.
"Cos'è che dovevo spiegarti?" senza nemmeno dire una parola faccio scivolare la foto sul bancone, continuando a bere la mia droga quotidiana. "Ah, questa."
"Si, questa."
"Dove l'hai trovata?" Jess comincia a pulire freneticamente il bancone, in cerca di una macchia inesistente. 
"Beh... è scivolata da sotto i tuoi cuscini. Che dolce che sei dormi: con la mia, la nostra foto sotto il cuscino..."
"Non è come sembra!" mi interrompe brusco Jess. 
"Ah..." faccio eco io. E in questo momento regna il silenzio, solo tra noi due. Mi guardo intorno alla ricerca di un appiglio, di qualcosa che possa far nascere una conversazione: cazzo avevamo dormito nello stesso letto e non sapevamo cosa dirci? Grandioso: uno scrittore e una giornalista senza parole. Sembrerebbe un paradosso se non lo stessi vivendo in prima persona. "Bene. Forse è meglio che io vada." Aggiungo in fretta. "Devo solo prendere le mie cose al piano di sopra."
"Va bene." dice Jess, per poi avvicinarsi ad un altro tavolo e prendere velocemente un ordinazione. 
Io sparisco su per quelle scale, che poco fa avevo percorso con la gioia che sprizzava da tutti i pori, adesso con una lacrima che scivola giù per le mie guance e non mi premuro di toglierla, anzi le lascio solcare il mio volto per poi morire sulle mie labbra.
Apro la porta di questo appartamento che mi sembra improvvisamente ostile e raccolgo le mie cose.
"Rory?" Jess entra e mi chiama. Io non rispondo, non ne ho voglia. "Dove sei? Lasciami spiegare..."
"Cosa vuoi spiegarmi?" Mi giro, ho il volto bagnato e ogni lacrima mi ricopre come una cascata. "Ieri io sono rimasta qui e mi sono svegliata felice. Tu mi hai rovinato la giornata e voglio andare via di qui." Prendo la borsa che avevo lasciato sul tavolo della cucina e cerco disperatamente un fazzoletto. "Dannazione!" mi lascio cadere sulla sedia e mi porto le mani davanti il viso per coprire questo scempio.
"Possiamo parlare?" mi chiede lui. Si è accovacciato vicino a me e stringe le sue mani intorno ai miei polsi, che dolcemente attira a sé. Io cerco di nascondere il volto tra i miei capelli e lui mi bacia le mani che sanno di lacrime e sale. "Io non dormo con la nostra foto sotto il cuscino... Io dormo abbracciato a quella foto da qualche giorno. Ieri tu eri qui e non ho avuto la necessità di abbracciare un pezzo di carta." Lo guardo: non importa se le lacrime hanno segnato il mio viso, non importa se il trucco mi cola sulle guance, non importa nulla. Ciò che in questo momento conta sono le sue parole e io mi sciolgo. 
"Non è stato un sogno allora..." dico sorridendo e abbandonandomi contro lo schienale della sedia.
"Cosa?" chiede Jess mentre si solleva e prende posto nella sedia di fronte alla mia.
"Ieri sera abbiamo davvero dormito abbracciati." Lo guardo e lui scoppia a ridere. "Che c'è?"
"Prima ridi, poi piangi. Tu sei pazza Lorelai Gilmore!"
"Hey! Non chiamarmi in quel... Diamine! Mamma!" e scappo in bagno, lasciandolo lì a guardarmi con una faccia da ebete!
 
 
Note d'autrice:
Ringrazio Dreams_queen per aver recensito la mia storia. Sei una fedelissima ormai! Spero che anche questo "Chappy" sia di tuo gradimento.
Ringrazio sincopina e titti90 per aver inserito la mia storia tra le seguite.
Ringrazio FedericaWesley per aver inserito la mia storia tra le preferite.
Ringrazio poi tutti coloro che leggono ogni giorno la mia storia: state diventando davvero tanti e la cosa mi coglie sempre di sorpresa.
  
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