Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _sakurakiss_    23/07/2012    1 recensioni
Saaaaalve, questa è la prima storia che pubblico, completamente inventata, spero che possa piacervi. La trama è abbastanza scorrevole e con li passare del tempo ci saranno tantissimi colpi di scena.
In breve la storia racconta di Sarah, una ragazza la cui vita sarà scombussolata a causa di una caduta, si perché proprio grazie a quest'ultima, conoscerà una persona che le sconvolgerà la vita, facendole capire per la prima volta il vero significato della parola AMORE.
Buona lettura :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Non sparire. Non dopo questo.” 


Mi svegliai senza sapere che ora fosse. Ero stanchissima, avevo tutti i muscoli intorpiditi. Mi ritrovai a pensare agli avvenimenti della sera precedente e ricordai di aver dormito da Alex. Non si trovava vicino a me, probabilmente stava dormendo nella sua stanza. Presi il cellulare: 20 chiamate perse da parte dei miei genitori, 13 di Lucy e un paio di messaggi di entrambi i mittenti. Mi sentivo in colpa: dovevano essersi preoccupati davvero tanto. Inviai loro un messaggio veloce per tranquillizzarli, al resto avrei pensato più tardi. Mi alzai e scesi le scale. Le ringhiere erano in legno pregiato, lisce al tocco. Non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto fosse grande quella casa, i soffitti erano esageratamente alti. Poggiai il piede sull’ultimo gradino, quando arrivai nel salone e lo vidi. Sembrava un dio greco. Era a torso nudo, dormiva con la schiena verso il divano, e aveva un braccio posato a fianco alla testa. Non potei fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato fantastico toccare quegli addominali scolpiti. Mi avvicinai. Da vicino era ancora più stupefacente: il profilo perfetto, le labbra carnose al punto giusto, la pelle candida, niente stonava in quel quadro, avrebbe facilmente potuto fare il modello, sempre che non lo fosse stato già.
‘Ha l’espressione tranquilla di un bambino a differenza di quando è sveglio.’
 Mi sedetti a terra con la schiena contro il divano, accanto a lui. Non volevo svegliarlo, erano le 9.00, così aspettai giocando un po’ con il telefono. Non riuscivo a superare uno stramaledetto livello del mio gioco preferito. Mi arresi dopo circa dieci minuti. Lo sentii emettere un gemito, mi morsi il labbro inferiore.
“Ehi.” Disse con la voce impastata dal sonno.
“Ehi.” Risposi di rimando.
“Che ore sono?”
“Le nove circa.”
Si mise seduto e strabuzzò gli occhi, poi si alzò.
“Da quanto sei seduta qui a terra?”
“Ehm, sono arrivata poco prima che tu ti svegliassi.”
“Capisco… Comunque puoi fare una doccia se vuoi, se hai bisogno posso darti qualcosa da indossare.” Mi spiegò un po’ imbarazzato, grattandosi la testa.
“Si grazie, ne avrei bisogno.” Risi.
“E’ bello rivedere il tuo sorriso dopo tanto tempo.”
Distolsi lo sguardo. “Dopo tanto tempo? Non sono nemmeno passate 24 ore.”
“Beh, evidentemente uno ne sente subito la mancanza perché è troppo bello.” Disse.
“Stai flirtando con me, Alex?” Sorrisi maliziosa alzando un sopracciglio.
Si avvicinò parecchio. “Se anche fosse, Cooper?”
“Beh, sarebbe meglio se prima indossassi qualcosa.” Lo presi in giro.
Mi bloccò tra il piano della cucina e sé, mettendo le mani ai lati.
“Ti metto forse in agitazione?”
‘Ecco di nuovo quel sorriso dannatamente bello: in confronto al mio è niente.’
Poggiai un mano sul suo petto per spostarlo indugiando un po’ più del dovuto.
Lui mi lasciò andare, mostrando i suo solito mezzo sorriso da bad boy. Salì sopra e riscese con una asciugamano.
“Il bagno è di sopra in fondo a destra.” Mi spiegò.
“Grazie.” Dissi e l’afferrai.
Mi diressi a passo svelto verso le scale.
“Aspetta!” Mi sentii dire.
Mi voltai. “Si?”
“E’ tutto ok?”
La mia espressione serena presto cambiò. “Certo.”
Si avvicinò e afferrò delicatamente la mia mano percorrendo con il pollice i lividi che quell’aggressore aveva lasciato. La sua mascella si contrasse e guardò quei marchi con rabbia. “A me non sembra.” Ritrassi la mano.
“Hai già fatto abbastanza, anzi, mi dispiace per ieri, la dormita e tutto il resto…”
“Ehi, non preoccuparti, è il minimo che abbia potuto fare, non preoccuparti per ieri, sono restato nel letto solo per una mezz’ora, subito sei crollata.”
A quelle parole il mio viso si colorò, era la prima volta che condividevo il letto con un ragazzo, e anche se non era successo un bel niente, mi sentivo in imbarazzo: a differenza sua che chissà quante volte lo aveva fatto.


Mi diede una sua maglia che a me stava larghissima e dei pantaloncini corti da calcio.
Mi chiusi in bagno e aprii il getto di acqua bollente. Lavai ogni singola parte del mio corpo pensando che in questo modo avrei potuto eliminare gli avvenimenti di ieri sera, ma non era possibile. Ero consolata dal fatto che se tutto questo non fosse successo adesso non sarei stata con Alex.
Uscii dalla cabina e velocemente infilai i vestiti nuovi, avevano il suo profumo e mi stavano larghissimi.
Scesi giù e lo ritrovai con una t-shirt nera addosso e i pantaloni di una tuta. Stava preparando la colazione, e tutto ciò  sembrava renderlo ancora più irresistibile.
“Mmm…Che profumino!” Dissi.
“Uova e pancetta..Ecco a lei signorina!”
Mise una porzione nel piatto e me la diede.
Chiusi gli occhi e assaporai bene. “Mio dio, è la colazione più buona che abbia mai mangiato!” Esclamai.
Lui rise. “Sono lusingato! Sono abituato a fare le cose da solo, almeno quelle essenziali. La signora delle pulizie si occupa del resto.”
'Beh, per averla devono essere molto benestanti.'
Riflettei.
Squillò il cellulare. “Ah, è Lucy, aspetta.”
Lui fece un cenno d’assenso con il capo e premetti il tasto verde.
“DOVE DIAVOLO SEI FINITA!?”
“Buongiorno Lucy!”
“Ti rendi conto di quanto tu mi abbia fatto preoccupare?!” Era isterica.
“Si lo so scusa! Tu come stai?” le chiesi.
“ Si lo so scusa??!! Aaaah, lasciamo perdere! Sto bene, i miei in questo giorni non ci sono, quindi sono riuscita a non ricevere la predica.”
“Botta di culo…E Lucas?” Alex mi guardava divertito e ascoltava.
“Ieri sera è stato con me e dopo un po’ è andato via. Stamattina è venuto a vedere come stavo. Te invece? Mammina e papino ti hanno segregata in casa?”
“No, sono… Sono da Alex.” Dissi con un filo di imbarazzo.
“Cosa??!! Avete… Ehm…  Insomma…”
“No, no, no, assolutamente no!” Urlai. “E’ successa una cosa ieri sera – mi si incrinò la voce – poi ti racconto bene da vicino. Non potevo tornare a casa per come ero conciata, quindi ho dormito da lui.”
“Ah, l’hai per caso visto senza maglia? E’ da sballo vero?” Esclamò eccitata.
“LUCY!” Alex ridacchiò, io arrossii.
“Ok, ok la smetto, l’importante è che adesso tu stia bene! Senti, ti vengo a prendere così vieni un po’ da me, ti sistemi e poi mi dici tutto.” Mi disse premurosa.
“Va bene, grazie.”
“E’ niente per la mia migliore amica! Ti voglio bene.”
“Ti voglio bene anche io, a dopo, ciao.”
Riattaccai.
“Allora?” Mi chiese Alex.
“Niente, ha detto che dopo mi verrà a prendere così posso mettermi qualcosa di suo per non far insospettire i miei…Sai com'è...”
“Capisco… Senti io vado a farmi una doccia.”
“O-Ok.” Balbettai, sembravo una bambina stupida.
Lui salì ed io iniziai a mettere i piatti nella lavastoviglie, che vidi quando lui prese le cose per mangiare.
‘Pensandoci la gente fraintenderebbe subito. Non gli darei tutti i torti. Insomma, in una casa vuota con ragazzo che conosco a malapena, con cui ho dormito, che mi ha preparato la colazione e che mi ha prestato degli indumenti puliti. Ho comunque avuto un comportamento un po’ avventato. Pensavo di sentirmi al sicuro con uno sconosciuto solo perché mi aveva evitato un’aggressione: in fin dei conti anche lui avrebbe potuto approfittarne. Ma è più forte di me. E’ come se in fondo sentissi che non potrebbe mai farmi del male, sarò ingenua, ma è questa la sensazione che mi trasmette. Mi sento attratta da Alex come una calamita, e ovunque io sia nei guai, lui mi trova. E poi se non fosse stato per lui…Se non fosse stato per lui non so cosa sarebbe potuto succedermi. Con molte probabilità sarei stata uccisa.’
Asciugai una lacrima che era scesa inavvertitamente col palmo della mano: non facevo altro che piangere.
‘Basta, adesso devi essere forte!’ dissi a me stessa.
Sentii il getto della doccia chiudersi e dopo un po’ vidi lui scendere già vestito con i capelli bagnati che lo rendevano ancora più bello se possibile.
“Allora, nel frattempo che la tua amica arrivi, che ne dici di un po’ di tv?”
“Perché lo fai?”
 Chiesi senza riflettere.
“Fare cosa?” Domandò con un punto interrogativo al posto della faccia.
“Questo.” Proseguii. “Perché dopo avermi salvata mi hai portata qui, hai dormito con me e mi hai preparato la colazione?”
Mise una mano fra i capelli, l’espressione tormentata. “Senti, io..Non lo so okay? Sembravi così spaventata, era come se avessi sentito l’obbligo di dovermi prendere cura di te. Avrei fatto la stessa cosa con qualsiasi altra ragazza nella tua situazione. E se hai avuto un dubbio diverso da questo, sappi che non ho secondi fini.” Mi guardò torvo.
“Oh, io non intendevo certo questo…”
Mi interruppe “Bene, questione risolta allora.” Disse gelido.
‘Non sai chiudere proprio quella boccaccia vero?!’ Mi rimproverai.
Accese la televisione e restò lì, io mi sedetti nel punto più lontano da lui, non ci dicemmo più una parola, non mi lanciò più neanche uno sguardo.
Non passarono neanche dieci minuti che qualcuno bussò al campanello e non dovetti chiedere chi fosse per capire che si trattasse della mia migliore amica. Ero dispiaciuta per quello che era successo e mi ero maledetta per le parole che mi erano uscite di bocca.
‘Guarda quello che hai fatto, di sicuro non l’hai ripagato con la sua stessa moneta.’
Lui si alzò insieme a me. Prima che aprissi il pomello della porta e dopo aver preso le mie cose mi voltai.
“Scusami, non sarei dovuta venire, anzi non avrei dovuto accettare l’invito a quella festa, sono stata solo stupida e scortese. E’ stato tutto un errore. Ti ringrazio ancora una volta per quello che hai fatto.” Conclusi con un “Ciao.”
Lui non disse nulla, lasciò solo che aprissi la porta e che abbracciassi forte la mia amica. Scesi le scale della veranda, ma mi sentii trattenere.
Aveva gli occhi puntati a terra. “Scusa tu, non avrei dovuto dire quelle cose, solo non voglio che tu possa farti un’idea diversa su di me rispetto a quello che in realtà sono.”
“Colpa mia, non l’ho mai pensato …Allora, ci si vede.” gli dissi sorridendo.
“Già, ci vediamo a scuola.”
Mi voltai. “Sarah.”
“Si?”
Si avvicinò e silenziosamente catturò una mia mano con la sua, lasciando un bigliettino. Lo guardai perplessa e mi incamminai verso il motorino.
C’era scritto“Non sparire. Non dopo questo.” e poco accanto il suo numero di telefono.
 Quando l’aveva scritto? Sentivo il cuore scoppiarmi in petto. Lo sentivo, sembrava assurdo, così all’improvviso e precocemente, ma mi stavo innamorando.

                                         
• · . ·  ́  ̄ ` · . · • · . ·  ́  ̄ ` · . · • 

Et voilà! Anche il 4 capitolo è finito! Diciamo che questo è di passaggio, ce n'è bisogno altrimenti le cose sarebbero sconnesse.  Man mano i due protagonisti si stanno conoscendo e Sarah sta iniziando a sentire emozioni mai provate prima. Anche Alex non è indifferente alla ragazza (porco barbagianni le ha dato in numero di telefono!). Come si evolverà la storia tra i due? TA-TA-TA-TA'! Alla prossima puntata (?) o meglio, al prossimo capitolo. Au revoir! xoxo

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _sakurakiss_