Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Princess of Dark    23/07/2012    11 recensioni
Incontrare Johnny Depp è il sogno di tutte noi donne, o almeno era il sogno di Denise.
E lei credeva di stare veramente sognando quando lo incontrò.
Denise ha un lavoro noioso, una migliore amica un po' pazzerella, una vocina maligna nel suo cervello, un "fidanzato" e un sogno nel cassetto. Johnny sarà lì per renderlo vero.
ATTENZIONE:Johnny Depp dovrebbe essere illegale, ma visto che non lo è, va preso come minimo preso a piccole dosi. E' veramente rischioso per la vostra salute una meraviglia così!
Se anche voi lo amate, questa è la ff giusta per voi...aspetto le vostre recensioni!!
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=rLHOJc3yhPM
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di iniziare, sappiate che non potete osare uccidermi (credetemi, vorrete farlo dopo aver letto questo capitolo xD) perchè sono armata! *guarda la penna blu nella mano destra e il giravite in quella sinistra* (?) Non vi arrabbiate tanto eh, ^^'
Ho inserito anche una novità! Date il benvenuto al POV DI ORLANDO *-*

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Aprii gli occhi, disturbato dalla luce del sole. Ma c’era qualche altra cosa che mi aveva svegliato: la musichetta infernale del mio cellulare. Sbuffai, tirando via le coperte e mi alzai per afferrarlo.
<< Hello?>>
<< Orlando! Ma dove cavolo sei?! Avevi detto che saresti passato a prendere tuo figlio!>> sbraitò una donna, più furiosa di un cane quando gli togli l’osso da bocca, così forte che dovetti allontanare un po’ il cellulare dall’orecchio.
<< mi hai svegliato.>> borbottai sbadigliando.
<< Sei un irresponsabile! Ma come ho fatto a fare un figlio con te?! Muoviti! >> Miranda staccò la chiamata.
Se il buon giorno si vede dal mattino, questa sarà una giornata di merda.
Guardai l’orologio: segnava le otto e cinque. Ma cosa cavolo voleva quella a quest’ora?!
Mi feci una doccia e mi vestii, poi mi piombai subito a casa della mia ex moglie, se così si poteva definire. Guardare quella donna furiosa che mi aveva aperto la porta mi spinse a farmi una domanda: perché l’avevo sposata? Dovevo essere ubriaco, talmente ubriaco da aver fatto affogare il mio stomaco nell’alcool: non c’era altra spiegazione.
<< finalmente il signorino si è deciso. >> ringhiò, porgendomi mio figlio. La guardai storto, poi fissai il suo mini abito nero super scollato. << dove diamine devi andare?>> le chiesi curioso. Lei sbuffò, porgendomi con insistenza Flynn tra le braccia. Un uomo spuntò dalla porta e si affacciò.
<< Miranda? Possiamo andare ora?!>> l’uomo, poco più basso di me, dai capelli rasati e occhi neri, tutto muscoli e niente cervello, mi fissò abbastanza spazientito. Sembrava Mastrolindo: quello della pubblicità dello sgrassatore. Vedendolo, i miei occhi si velarono dall’ira.
<< cosa cazzo ci fa questo nella stessa casa di mio figlio?!>> ringhiai. L’uomo si fece avanti minaccioso, ma Miranda lo fermò. << Aron, ci penso io. Tu va di là.>>
<< gli spacco la faccia a quello.>> borbottò, prima di scomparire. Adesso Miranda mi guardava un po’ turbata, nulla a vedere con la mia furia.
<< mi hai chiamato perché dovevi sbarazzarti di Flynn?>> dissi amaro.
<< ma che dici?! Solo che se non arrivavi in fretta, non potevo scendere.>>
<< giusto, perché ora i figli sono d’intralcio, vero?>> borbottai, afferrando lo zainetto con l’occorrente per il bambino.
<< fate attenzione!>> urlò la donna.
<< non sprecare fiato, Mir: ti servirà per urlare quando sarai a letto con quello lì.>> ringhiai, salendo in macchina. Misi in moto e andai il più lontano possibili da quella casa: avrei voluto tanto non portarcelo più mio figlio. Non ce la facevo neanche solo a pensare che lei sarebbe stata a letto con quel Mastrolindo, non che mi interessasse cosa facesse. Quella non era una donna, era solo una macchina del sesso. Ecco perché l’avevo sposata. Il piccolo Flynn mi guardava perplesso, seduto sul sediolino con un espressione impaurita sul volto, forse a causa delle nostre urla. Gli sorrisi.
<< hai ragione, non ti ho neanche dato un bacio, ometto!>> gli stampai un grosso bacio sulla guancia e lui sorrise, iniziando ad agitarsi. Gli allacciai meglio la cintura.
<< non ti muovere. Oggi dovrai venire al lavoro con me: se tua madre mi avesse avvisato prima, avrei potuto prendermi un giorno di festa. Ma quando finiamo ti porto a mangiare un gelato, ok?>> gli dissi, guardandolo con la coda dell’occhio.
<< va bene. >> mormorò con la sua voce squillante. Sorrisi ancora.
<< ti farò conoscere le persone meravigliose con cui lavoro.>>
<< già lo conosco zio Johnny.>> disse lui. Risi.
<< non mi riferivo a lui.>> sospirai. << si chiama Keira. È una ragazza molto simpatica e divertente, ed è anche molto bella. Sono sicuro che ti piacerà.>> mormorai. Lui restò a fissarmi.
<< bella?>>
<< sì, è bellissima. Ma tu sei ancora troppo piccolo per capire queste cose.>> ridacchiai, scompigliandogli i capelli. Flynn rise.
<< poi c’è anche Denise: è perfetta, vedrai.>>
<< è bella anche lei?>> mi chiese ad un tratto. Lo guardai sorpreso e sorrisi. << sì, è bella pure lei.>> mormorai.
<< e chi è la tua fidanzata?>> ridacchiò malizioso. Gli rivolsi lo sguardo, fissandolo perplesso prima di scoppiare a ridere. << ehy, che cosa ne vuoi capire tu?>>
<< voglio sapere chi piace al mio papà!>> ribatté. << nessuna, amore mio. Ci sei solo tu nel mio cuoricino, ok?>>
<< ok. >> sorrise Flynn. Arrivai di corsa agli Studios: tra Miranda e il traffico avevo un ora di ritardo sulle spalle.
<< scusate il ritardo! Ho avuto un imprevisto. >> dissi con il fiatone, facendo cenno a Flynn di non muoversi. Robert con gli operai si voltarono a fissarmi. Denise sorrise e mi venne vicino mentre sistemavo le mie cose.
<< chi è questo bambino?>> chiese lei, guardandolo. << è mio figlio. >> risi. Lei sgranò gli occhi.
<< ma quant’è cariiiino!>> esclamò, andandogli vicino. Si inginocchiò per raggiungere la sua altezza e gli sorrise.
<< ciao! Io sono Denise. Tu devi essere Flynn, vero?>> il bambino annuì imbarazzato. Keira spuntò dalla porta con un occhio mezzo truccato e l’altro no.
<< Flynn!>> esclamò lei andandogli incontro. Mio figlio la guardò in modo strano ed io mi divertii ad osservare la scena da lontano. Keira lo conosceva già, ma lui non poteva ricordarla: aveva solo un anno allora.
<< ciao.>> mormorò imbarazzato. << mamma mia quanto sei cresciuto! Bello come il papà! >> sorrise.
<< grazie.>> sussurrò Flynn. << non ti ricordi di me? Sono Keira.>> si presentò.
<< papà ha detto che sei bellissima.>> esclamò ad un tratto, come se ebbe avuto un’illuminazione a sentire il suo nome. Tutto il cast del film, compreso gli operai, scoppiarono a ridere: mi aveva appena fatto fare una figura di merda. Tossii imbarazzato e Keira mi rivolse uno sguardo, come a ringraziarmi. Abbassai il capo e Denise mi venne vicino ridendo. << i bambini sono la bocca della verità, Orlando. >> sghignazzò. Flynn corse verso il suo papà. << dov’è zio Johnny?>> mormorò, come se avesse tanta voglia di vederlo. Già, Johnny, mi aveva fatto preoccupare parecchio ieri sera: di solito fa sempre stronzate quando si incazza e ieri non era dell’umore giusto per andare a dormire sobrio. Robert tossì.
<< i tecnici hanno sentito dei rumori provenire dalla sua cabina: sarà già arrivato prima di noi.>> ipotizzò Robert. Speravo fosse così, ma cosa ci faceva nella sua cabina?

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Sinceramente, preferisco che ci rimanga nella sua cabina.
Non ti è ancora passato il malumore, eh?
E’ quando sento pronunciare il suo nome che mi viene il malumore.
Tutti fecero finta di niente, preparando ciò che occorreva per girare la prossima scena. Ormai mezzo film era stato girato, ora toccava alla scena in cui Lucas si dichiarava ad Helen. La scena d’amore. Ma come avrei potuto realizzare una scena d’amore che avrei voluto trasformare in una scena di violenza? Ci starebbero bene il commissario Rex e Montalbano qui: l’assassino sono io, la vittima è Johnny. Tutto è perfetto!
Nicoletta mi truccò.
<< Charlene è scomparsa … dovevo sistemarle il trucco pure a lei!>> sbuffò la ragazza, passandomi un velo di rossetto. Deglutii e lei mi guardò sorridendo.
<< con Johnny tutto…>>
<< male.>> terminai, alzandomi dalla sedia per vestirmi. Nicky non osò chiedermi di più, o ci sarebbe scappato un morto in più, a giudicare dalla mia espressione furiosa. Indossai gli abiti giusti e finalmente eravamo pronti. Stavo chiacchierando con Keira della nuova moda dei colori fluorescenti, quando Johnny uscì dal suo camerino in uno stato pietoso. E dietro di lui c’era Charlene, altrettanto malridotta. E c’era poco da intuire lì: li guardammo tutti basiti. Lui aveva una camicia stracciata addosso, capelli scombussolati e delle borse che parevano valige sotto i suoi occhi rossi, Charlene aveva i capelli tutti arruffati, la bretella del reggiseno fuori posto, il trucco sbavato. Piombò il silenzio totale in scena: nessuno si aspettava questo né da Johnny né da lei. Johnny ci fissò.
<< cosa c’è?>> mormorò ad Orlando, perplesso. Sembrava essere sceso dalle nuvole!
<< sei uno stronzo. >> sussurrò Orlando, incredulo.
<< papà …>> mormorò Flynn spaventato, tirandolo per un braccio. Keira lo afferrò.
<< vieni con me…>> accennò, sottraendolo dalle mani di Charlene che volevano abbracciarlo.
<< sei una puttana.>> ringhiò Keira, allontanandosi per evitare di far assistere il bambino alla scena.
Ok, Orlando e Keira li avevano insultati ed io … come dovevo sentirmi ora?! Johnny mi fissò, come ad aspettare che gli andassi vicino: cosa pretendeva ora? Ma in realtà mi avvicinai, abbastanza da sentire il profumo forte di Charlene sui suoi vestiti.
<< hai ancora in suo rossetto sul collo. Mi fai schifo. >> ringhiai, poggiando un dito sul collo e mostrandogli la macchia rossa di rossetto. Lui mi fissò e scoppiò a ridere. I miei nervi non sono mai stati così saldi ma … ora erano proprio a fior di pelle: odiavo quanto la gente mi rideva in faccia e Johnny sembrava proprio divertirsi. Un operaio, che non aveva assistito alla scena, si avvicinò a noi.
<< è tutto pronto per girare la scena.>>, informò. Robert, ancora scosso, annuì impercettibilmente e ci provammo. Ma Johnny era fuori di sé, Charlene in uno stato “post-sesso sfrenato”, io mi ero rifiutata di continuare a recitare con lui, tutti non erano del giusto umore. Ad un tratto Robert interruppe tutto.
<< Charlene, Johnny … andate a casa a riposare, siete ubriachi fradici. Non possiamo girare in questo stato.>> borbottò scoraggiato, togliendosi le cuffie e alzandosi dalla sua sedia rossa sbiadita. Sbuffai, afferrando le mie cose e andai a cambiarmi gli abiti. Nicoletta mi venne vicino.
<< che schifo … Charlene è proprio …>>
<< non m’interessa, Nicky. Spero solo che Johnny se ne sia andato: sono incazzata nera.>> ringhiai. In quel momento, subito dopo Keira, entrò Charlene che mi guardò con aria di superiorità e sorrise maliziosa, uno di quei sorrisetti compiaciuti.
<< perché hai quella faccia, Denise?>> rise lei. Cosa voleva fare? Provocarmi?
<< vaffanculo.>> ringhiai, passandole accanto. Lei mi afferrò per un braccio.
<< Johnny scopa da Dio.>> sussurrò al mio orecchio, prima che me la scrollassi di dosso con un gesto brusco. Passai accanto ad Orlando, ignorandolo.
<< Deni…>>
<< questo è troppo.>> ringhiai, ignorando anche Johnny che se ne stava a fumare la sua sigaretta in uno stato di ebbrezza molto elevato. Ma quanto aveva bevuto?!
<< Den, aspetta!>> esclamò Keira, correndo. Orlando la guardò.
<< vado io, non preoccuparti.>>
<< ma papà! Mi avevi promesso che mi avresti comprato un gelato.>> mormorò Flynn deluso. Orlando guardò Keira confuso, non sapendo che fare. La donna sorrise.
<< infatti papà adesso ti comprerà un gelato a quattro gusti, come piace a te. Orlando, vai con tuo figlio: ci penso io. >> disse la ragazza, porgendogli il figlio.
<< grazie.>> sussurrò Orlando. Dopo uno scambio di occhi dolci, Keira si precipitò da Robert per chiedermi se mi avesse vista.
Charlie mi aspettava già con la sua macchina: io entrai furiosamente e sbuffai.
<< vai al Night, per favore.>> dissi con un tono autoritario che non era da me usare. Charlie mi guardò perplesso, ma non osò chiedere nulla e mi accontentò. La prima cosa che feci, arrivata alla discoteca, fu di sedermi al bancone bar. Il barista, un uomo tutto piercing con due occhi azzurri che spiccavano in mezzo a quelle luci colorate, mi sorrise.
<< cosa ti do, bellezza?>> sussurrò. Lo fissai. << qual è la cosa più forte che hai?>>
<< sicuramente il Crazy Aperol. >> rise maligno. Una ragazza si avvicinò.
<< oh, no, te lo sconsiglio: l’ultima volta che l’ho bevuto ho ballato nuda sui tavoli. E’ peggio della droga quella roba!>> esclamò, accendendo una sigaretta. Guardai l’uomo in segno di sfida.
<< dammene uno doppio.>> mormorai. L’uomo mi guardò perplesso, prima di obbedire. Mi guardò buttare giù quella roba e sorrise.
<< questa deve essere per forza una delusione d’amore.>> ipotizzò. Risi, mentre notavo che la musica assordante mi stava letteralmente facendo scoppiare in cervello, come se l’udito si fosse amplificato.
<< delusione d’amore? Ok, Johnny Depp mi ha baciata, ma non esageriamo.>> borbottai, fingendo. La stessa donna di prima mi guardò e scoppiò a ridere.
<< mi sa che sei già sotto l’effetto dell’alcool. Vieni a ballare? >> rise lei.
<< mi dispiace, non mi reggo neanche in piedi. Magari bevo un altro di questo e ti raggiungo.>> mormorai, mentre la vista si annebbiava già al secondo bicchiere. Quella volta in hotel con Johnny mi ero ubriacata con un po’di rum, figuriamoci ora! Sentii due braccia morbide che sfiorarono le mie, strappandomi il terzo drink dalle mani. Cercai di voltarmi per vedere chi fosse e la testa mi girò: a stento riuscivo a tenere gli occhi aperti.
<< Denise, dai, torniamo a casa.>> sussurrò Keira preoccupata. Scossi il capo, tornando ad afferrare il bicchiere. Il barista ci fissò.
<< ehy, io ti conosco… tu sei…>>
<< sssh, per favore! Sì, sono io ma non dirlo a nessuno.>> mormorò Keira allarmata. L’uomo sgranò gli occhi e posò i bicchieri, facendo il giro del bancone per venire da noi.
<< sono onorato di incontrarti! Sei molto brava a recitare e …>>
<< sì, ok, ma non sono nei momenti migliori per fare conoscenze…>> disse seccata, cercando di sorreggermi.
<< ti aiuto. Hai una macchina?>>
<< Sì, è parcheggiata fuori.>> Il barista mi prese tra le sue braccia e mi condusse fino alla macchina dove Keira e Robert mi aspettavano. Lei dovette fargli un autografo e pagarlo per il silenzio: sarebbe stato uno scandalo, soprattutto all’uscita del film, sapere che erano in quella discoteca. Di sicuro avrebbe compromesso il mio futuro come attrice. Ma anche Johnny si ubriacava, e lo pagano ancora milioni di euro.
<< come ci è finita qua dentro?!>>
<< Charlie mi ha detto che aveva chiesto di essere portata qui. Guarda in che stato si è ridotta!>>
<< e ci credo! Oggi è stato uno shock per tutti …>> commentò l’uomo. Ci fermammo sotto il palazzo di Marylin e con l’aiuto di Keira e Robert arrivai alla porta dell’appartamento. Marylin sgranò gli occhi e mi guardò sconvolta e incredula, poi fissò i miei accompagnatori.
<< tu sei …>>
<< Keira Knightley, lui è Robert, il regista.>> si presentò.
<< è un onore conoscervi. Ma … cos’è successo a Denise?>> ora il suo volto era preoccupato. Entrai in casa e mi stesi sul divano.
<< quello stronzo. >> ringhiai, prima di sprofondare nel sonno, anche se sentivo ancora le loro voci. Marylin li aveva fatti accomodare e aveva offerto loro un caffè.
<< Denise mi aveva già parlato del suo litigio con Johnny …>> annuì Mary preoccupata. Keira annuì.
<< lui però l’ha combinata grossa! Ci stavamo preparando per girare la scena del film quando Johnny e Charlene escono dalla stessa cabina –piuttosto malconci e ubriachi- con indifferenza. E lì non ci voleva una palla magica per capire che avevano avuto modo di divertirsi …>> disse amara. Robert scosse il capo.
<< non me lo aspettavo: non è da Charlene!>>
<< NON E’ DA CHARLENE?! Quella è solo una stronza, Robert! E Johnny non è da meno. C’era già stato qualcosa tra loro in passato: Johnny era ubriaco come al solito e Charlene invece si è convinta che da quel giorno lui si fosse innamorato di lei. E lei ha voluto fare un dispetto a Denise perché ne era gelosa.>> borbottò Keira. Aprii gli occhi. << gelosa di cosa?! Io e Johnny non siamo mai stati insieme.>> borbottai, alzandomi. Un giramento di testa mi mise di nuovo a sedere.
<< ehy, Den, ti accompagno al tuo letto …>> accennò Marylin, accompagnandomi alla camera. Ritornò in cucina.
<< grazie per esservi presa cura di lei: non oso immaginare cosa le sarebbe potuto succedere stasera.>>
<< meglio non pensarci! Mi dispiace esserci conosciute in questo modo … spero avremmo occasione di rivederci.>> sorrise Keira, abbracciandola affettuosamente. Robert sorrise.
<< ehy, io sono il regista: posso darti il permesso di assistere a qualche ripresa. E hai un posto in prima fila alla premiere.>>
<< oh, grazie mille!>> esclamò Marylin, poi li salutò. La sentii che mi bagnava la fronte con uno straccio umido e freddo.
<< oh, Denise, perché ti sei ubriacata in questo modo? E per cosa poi? Le persone famose sono così: non tengono conto dei sentimenti degli altri, sono esseri egocentrici e presuntuosi, pensano solo a se stessi.>>
<< Johnny … avrei giurato che non fosse così.>> sussurrai sul dormiveglia, sentendo una lacrima che rigava il volto. Marylin mi abbracciò.
<< coraggio, Den, non puoi affogare nell’alcool tutte le cazzate che fa lui.>> mormorò decisa.
<< avrei voluto affogarci io stessa, Mary.>>
<< non dire così. Ora pensa a riposarti: domani starai meglio.>> mi sorrise e chiuse la finestra, ammazzando l’ultimo spiraglio di vento che mi faceva rabbrividire.
E mai come quella sera, desiderai le braccia forti e calde di Johnny.
Era da masochisti, lo so, desiderare ciò che ti fa male. Io lo odiavo, ero terribilmente arrabbiata con lui, avrei voluto prenderlo a schiaffi eppure … la prima cosa che avrei fatto in questo momento, se ce l’avessi avuto davanti, sarebbe stata di baciarlo. Era durato troppo poco, l’avevo baciato poche volte. Ne volevo ancora. Ma ero ubriaca, per questo dicevo tutte queste sciocchezze, doveva essere per questo.

Sentivo il profumo del caffè che Marylin aveva preparato da pochi minuti, mi alzai dal letto e la testa mi girò.
Certo che stavolta hai esagerato parecchio!!Sul serio, avresti potuto ballare pure tu nuda su un tavolo!
Non ero in me, ieri sera.
Invece sì, prima che tu buttassi giù un Crazy Aperol doppio!

<< come ti senti?>> mi chiese la ragazza, fissandomi preoccupata.
<< una schifezza.>> borbottai, sorseggiando dalla tazzina di caffè che mi aveva offerto. Non ci furono molte parole, anche perché Marylin capiva pienamente ciò che stava succedendo e non intendeva insistere con  le sue prediche e le sue morali. Decisi di fare una bella doccia fredda che mi fece sentire molto meglio, poi  arrivò una chiamata. Marylin, ancora scioccata, mi porse il cellulare.
<< sì?>>
<< Den! Come stai? Keira mi ha raccontato tutto …>> la voce preoccupata di Orlando mi fece sentire meglio.
<< ho fatto la figura dell’alcolizzata.>> mormorai. << capita a tutti. >> rise lui. Dopo una chiacchierata al telefono, anche Keira si interessò a me e mi chiamò. Poi avvisai a Robert che non sarei venuta quella giornata al lavoro: dovevo smaltire la sbornia del giorno prima.
<< tanto non avremmo lavorato comunque: Johnny non si è presentato neanche per ritirare il nuovo copione … come avremmo girato la scena senza che lui avesse imparato le parti?!>>
Passare l’intera giornata a dormire e poltrire sulla poltrona non era il massimo, ma era quello di cui avevo bisogno. Marylin, da buon’amica aveva persino fatto ritardo al lavoro per assistermi e così avevo deciso di ringraziarla con un piatto gigante di lasagne che lei apprezzò molto. Per il pomeriggio, restammo a guardare la tv con un barattolo da cinque chili di gelato sulle ginocchia.
<< ho incontrato Fred per strada stamani …>> accennò lei. Sgranai gli occhi: solo a sentir pronunciare quel nome mi si accendeva dentro uno strano fastidio, misto alla paura e all’ira. Sì, ero ancora arrabbiata anche se non era da me portare rancore. Ma mi sarei aspettato delle scuse.
<< ah si?>> mormorai, fingendomi disinteressata. Marylin annuì.
<< mi ha chiesto di te.>>
<< cosa ha chiesto?>>
<< beh, come stavi, se vivevi ancora con me, se stavi con Johnny, se lavoravi ancora per il film…>>
<< ti ha fatto un interrogatorio! E tu cosa hai risposto?>> chiesi allarmata.
<< come ultima cosa, mi ha chiesto se ora eri felice. Gli ho detto di sì e me ne sono andata.>> mormorò Marylin. Accennai una risatina malinconica. << che grande balla.>> mormorai. Mary mi guardò e mi strinse le mani.
<< dovresti esserlo, Den. Che t’importa di Johnny? Pensa al tuo futuro: hai una carriera straordinaria davanti a te, degli amici famosi che ti vogliono bene e … me.>> sussurrò. La guardai e la abbracciai.
<< ti voglio bene, Mary.>>
<< anch’io. Anche se puzzi ancora di alcool.>> ridacchiò lei. << ehy!>> esclamai, strappandole il gelato dalle mani.
<< restituiscimi il barattolo IMMEDIATAMENTE!>> esclamò, affondando il cucchiaio nel gelato. Ridemmo e con uno sguardo ringraziai Marylin. Aveva ragione: dovevo essere felice, anche se in quel momento ero solo “allegra”: Perché l’allegria dura poco, la felicità molto di più.
La vita dovrebbe essere più come un videogioco:
Accendi la console, e appena il gioco della tua vita comincia puoi scegliere la modalità: facile, normale o difficile. Sarebbe bello, vero?
Poi c'è il tutorial che ti insegna a giocare. Invece nella vita reale impari tutto da solo, impari le regole del gioco a tue spese.
Pulsantiera + per muoverti. Hai campo libero, ti muovi e vai dove vuoi quando vuoi, decidi da subito tu cosa farne del tuo destino. E' così anche nella realtà? No.
Tasto “select” per le opzioni. Cambi la difficoltà, ricontrolli gli obiettivi raggiunti, aggiungi/rimuovi effetti audio e video, in pratica hai il pieno controllo dei tuoi sensi e della tua testa. Solo quando sei un ammasso di pixel succede.
Tasti “L” ed “R” per cambiare la visuale: potresti guardare cosa succede dietro di te, se c'è un nemico, provi a vedere le cose da un'altra angolazione. Invece c'è gente che riesce a stento a guardare dinnanzi a sé.
Tasto “start” per mettere pausa. Molte volte ci vorrebbe e personalmente lo userei a dismisura. Per fermarti un attimo, dire "aspetta, ora come vado avanti?", pensare a come agire per non sbagliare, fare la mossa giusta che ti porterà alla vittoria. Fare una pausa, sarebbe necessario ma non ci è concesso. Il tempo scorre inesorabilmente e il cammino si riempie sempre di più di difficoltà che messe tutte assieme sono insormontabili, ci sovrastano.
Tasto “A” per saltare. Già, saltare. Tutte le insidie, i problemi. Premi A e salti, superi tutto, ti lasci quell'ostacolo alle spalle soddisfatto d'essere andato avanti. Prosegui il gioco e ti dimentichi persino che c'era. Invece no, qui sul pianeta Terra quando provi a saltare un tronco, quello si fa più grande e ci inciampi su.
Tasto “B” per la retromarcia. Già, per tornare indietro e rimediare.
Tasto “X” per attaccare. Attaccare chiunque ti faccia del male, qualunque nemico che non ti va che rimanga nel gioco, nella tua vita, e togliertelo per sempre dalla vista.
Infine, tasto “Y” per la mossa speciale. Quella di cui hai bisogno, che è disponibile dopo che hai accumulato una certa dose di energia. Ma risolve tutti i problemi che hai in quel momento, concedendoti di continuare il tuo gioco senza quella preoccupazione che ti attanagliava. Qui esistono solo i miracoli, di simili a questo, e non se ne è ancora verificata l'esistenza certa.
E poi vabbè, quando fai Game Over puoi sempre ricominciare da capo, in poche parole è impossibile che tu perda: hai infinite possibilità di arrivare al tuo obiettivo e tutto il tempo che vuoi per riuscirvi.
E quando il gioco finisce, finisce sempre bene e pace sia. Magari ne cominci uno nuovo.
Ma dico io, il tasto “maledizione, fatemi entrare in questo videogioco!” non c'è mai?!?



Eccomi >.< Quasi quasi ho paura a leggere le vostre recensioni...xD
Se pensavate che Johnny, nel precedente capitolo, era stato cattivone...ora è proprio da insultare >.< Povera Denise!!
E Orly? Che ne pensate della narrazione dal suo punto di vista? Anche Miranda è stata una @###@**!!
Presto mi farò perdonare, vi chiedo solo di non insultarmi così tanto v.v
Passiamo ai ringraziamenti:
Un applauso alla new- entry jekikika96  !! Sono felice che ci siano nuove persone che si interessano alla mia ff *-*
BeccaDaiCapelliRossi  che è ricomparsa *-* credevo di averti smarrita tra un aggiornamento e l’altro xD
E poi a MikiruH , meligarry, Aishia, edge  (che tra l'altro mi ha preceduta con la gif u.u e mi ha dichiarato guerra u.u), _H i k a r u e thegreenlady  ...SIETE STUPENDOSISSIME *Q*
Da notare, oggi è 23-07… questa storia è stata iniziata per gioco il 23-03 ed ora…sono già 4 mesi che scrivo a questa meravigliosa storia *-* sono comossa! Quindi, per il nostro mesiversario della pubblicazione della storia (?) voglio farvi un regalo che serve anche un po’ a farmi perdonare per quello che sta succedendo ai nostri protagonisti….
Grazie per avermi sostenuta già per 4 mesi!! <3



Prendetevi questo meraviglioso Johnny con la sua espressione sconsolata (tipo la vostra dopo aver letto il pasticcio che ha combinato Johnny xD) Image and video hosting by TinyPic

seguita da una stupendosissima risata che pagherei per vederla da vicino *-* Image and video hosting by TinyPic

Scusatemi è che...ora che ho scoperto questo sito zeppo di gif, vi torturerò con le sue immagini in movimento *W*
Ops, quasi dimenticavo... Siete nel mio cuore!! Image and video hosting by TinyPic

E in quello di Johnny!! (le sue mani *-*) <3
  
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