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Autore: Princess Kurenai    23/07/2012    0 recensioni
[Coppia Hemsworth/Hiddleston]
Non da poco si era reso conto di quel suo interesse nei confronti del suo migliore amico.
Poteva chiamarlo istinto protettivo o affetto, ma non era certo fosse uno di quelli il termine giusto.
Si sentiva quasi attratto da Tom, non solo fisicamente - necessità che sfociava in tutti gli abbracci e le carezze che gli donava in ogni istante -, ma anche spiritualmente...
[Hiddlesworth | Chris Hemsworth/Tom Hiddleston]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: When forever Begins
Titolo del Capitolo: 3. Chiudi gli occhi
Fandom: Cast The Avengers
Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 1271 (FiumidiParole)
Note: 1. Partecipante alla challenge indetta da 500 Themes Italia con prompt: 38. Chiudi gli Occhi
2. La storia si ispira, o meglio “parte” da questa dichiarazione di Chris Hemworth.
3. Dedicata ovviamente alla persona che amo. Solo grazie a te scrivo ancora<3 Grazie! Ti amo<3


{ When forever Begins ~
- 3. Chiudi gli occhi -




Il ritorno al set era stato particolarmente traumatico per entrambi.
Più si allontanavano dalla casa, più sentivano il peso delle loro azioni gravare sulle spalle.
Avevano deciso di non parlarne, al fine di non rovinare né l'amicizia che li univa, né ciò che stava nascendo - anche perché nessuno dei due sarebbe stato in grado di dare un nome o una spiegazione a quel che era successo -, ma tuttavia non potevano negare di avere bisogno chiarirsi in qualche modo.
Avevano viaggiato quindi in silenzio, aprendo bocca e richiudendola poco dopo senza lasciar uscire neanche un suono.
Erano... le conseguenze a spaventare entrambi, Tom forse più di Chris.
Era sempre stato più emotivo dell'amico - lui stesso si definiva un piagnucolone -, e immancabilmente si ritrovava a pensare a quanto fosse stato pericoloso quello che avevano fatto e alla carriera dell'australiano.
E se qualcuno li avesse visti?
Non era difficile immaginare i titoli dei giornali, né la fine che avrebbero fatto.
Il mondo dello spettacolo non era mentalmente aperto come poteva apparire ai più. Era un'intricata ed infinita rete di vanità e malizie, dove il più forte - quello che meglio sapeva vendere la propria immagine - aveva successo e finiva per schiacciare gli altri.
Aveva spesso sentito certi attori raccontare come la loro carriera fosse finito dopo aver deciso di rivelare la loro sessualità. Alcuni erano stati tenuti alla larga dai colleghi, altri finivano per essere rilegati in produzioni minori fino a scomparire dagli schermi e, talvolta erano condannati ad interpretare sempre lo stesso ruolo del personaggio gay, come se non fossero in grado di interpretare altri ruoli.
Non che lui o Chris fossero realmente omosessuali - c'erano stati solo dei baci e delle carezze che non erano sfociate in niente di sessuale -, ma quello bastava per creare il dubbio, farlo fomentare dai giornalisti e rovinare le loro vite.
Tom sentiva di poter sopravvivere - aveva tanti interessi, come il teatro che era molto più aperto del cinema -, ma Chris ci sarebbe riuscito?
La sua carriera stava prendendo proprio in quegli ultimi tempi il volo...
Era lui la prima preoccupazione di Hiddleston.
Chris, la sua carriera e... la moglie - si era sposato, da poco certo... ma era impegnato con qualcun'altro.
Che cosa aveva fatto?
Non riuscì a non emettere un sospiro simile ad un rantolo, puntando gli occhi sulla familiare strada del set illuminata dai fari della macchina.
Chris ovviamente non si lasciò sfuggire quella reazione e non faticò a comprendere quali fossero i pensieri dell'altro.
Anche lui stava pensando ad Elsa e a come avrebbe reagito nello scoprire... cosa doveva scoprire alla fin fine?
Niente.
Si erano solo baciati, non avevano fatto altro.
Se proprio doveva scoprire qualcosa era meglio fare qualcosa di più... consistente.
Si diede dello stupido per quel pensiero.
Stava realmente pensando di tradire Elsa?
Lui amava davvero tanto sua moglie, ma amava anche Tom e di quello ne era certo.
Ovviamente sapeva di non poter amare entrambi allo stesso modo e per quel motivo doveva 'scegliere'.
La via più sicura era Elsa, un matrimonio perfetto e magari qualche figlio - desiderava davvero essere padre.
Ma Tom... non se la sentiva di scegliere la sicurezza e di rinunciare all'inglese.
Parcheggiò l'auto nel suo posto riservato e si voltò verso l'amico, deciso a mettere fine a quella scomoda situazione.
Dovevano chiarire. Non sapeva come ma ci sarebbero riusciti.
" Ti accompagno fino alla roulette.", dichiarò.
" Non è necessario."
Freddo.
Solo in quel modo poteva essere definita la risposta dell'inglese.
Era il loro primo scambio di parole da quando avevano lasciato la casa, ed era come se Tom volesse mantenere le distanze.
Che fine aveva fatto le poche ma rassicuranti parole che si erano scambiati mentre mangiavano?
" Insisto.", tagliò corto Hemsworth, uscendo dalla vettura e reagendo di conseguenza alla risposta dell'altro.
Tom sospirò preoccupato, abbandonando a sua volta la macchina.
Temeva seriamente di aver perso Chris e non poté non sentire l'ansia montargli dentro. Doveva risolvere la situazione, chiedere scusa all'australiano e... sperare che tutto tornasse come prima.
Silenziosi percorsero il breve tragitto dai parcheggi alla roulotte di Hiddleston.
Solitamente Tom avrebbe invitato Chris ad entrare senza alcuna remora, ma quella sera il nervosismo era tale da temere la troppa intimità con l'altro.
" Grazie per la compagnia.", esordì l'inglese, cercando almeno di sembrare il più naturale possibile.
" Dovremo parlare.", ribatté subito Chris, facendolo sussultare.
" Lo so.", mormorò.
" Inizia.", lo fissò l'australiano nel sentire la risposta affermativa dell'altro.
Lui non sapeva da dove iniziare.
" I-io?", Tom sgranò gli occhi. " Sei tu che hai detto che dovevamo parlarne!"
Ed ovviamente neanche l'inglese sapeva cosa dirgli.
" Ma tu sai che dobbiamo parlare! L'hai detto!", si difese Chris, e davanti a quella buffa situazione di stallo entrambi non poterono non ridere, sentendosi subito meglio.
Solo dopo che le risate si spensero, Tom riuscì ad aprir bocca.
" La verità è che ho... paura di perderti. Tengo troppo a te per... per non averti più accanto a me...", lentamente la sua voce si spezzò. Era quasi semplice parlare dopo aver detto la prima frase... la parte complicata stava nel riuscire a continuare tra le lacrime che combattevano per uscire dai suoi occhi.
" ... n-non puoi chiedermi di... allontanarmi da te...", concluse agitato.
" Non te lo sto chiedendo... come puoi pensarlo?", esclamò incredulo l'australiano, ma Tom parve non volersi fermare.
" Sarebbe corretto lasciarti andare. Tu hai la tua vita e... tua carriera e... questo la rovinerebbe..."
" Tom.", Chris tentò di fermare il fiume di parole dell'altro che, sempre più agitato, sfogava tutto il suo nervosismo.
" Anche se non so che cosa sia 'questo'..."
" Tom..."
" Però se si venisse a scoprire tu saresti nei guai... ed è l'ultima cosa che voglio! Perderesti il lavoro! E... e la tua famiglia? Cosa penserebbe?"
" Tom.", si appoggiò sullo stipite della porta della roulotte, senza trattenersi dal sorridere.
Sapeva che ciò che l'inglese stava dicendo era giusto, ma... dietro tutto quello sentiva l'affetto dell'altro uomo e non poteva non essere sollevato.
Tom teneva a lui - lo amava - e il resto non contava.
" Ed Elsa... lei..."
La mano di Chris volò sulle labbra di Hiddleston, facendolo tacere.
" Va tutto bene.", sussurrò l'australiano fissando Hiddleston negli occhi. " Siamo soli. Io e te."
Un verso di disapprovata preoccupazione abbandonò la gola di Tom, ma Chris non si fermò.
" La mia carriera non è tutto. Ci sono cose ben più importanti. Tu sei importante. E anche se non so cosa significa tutto questo... ma mi va bene se lo faccio con te."
Tom lo guardò con gli occhi gonfi di lacrime, emozionato dalle parole dell'amico.
" Finché siamo qui... cerchiamo di capire che significa, okay?"
L'inglese, placato il nervosismo, annuì sorridendo timidamente contro il palmo di Chris.
" Ora... chiudi gli occhi.", mormorò Hemsworth, e quando Tom ubbidì, spostò la mano per poterlo baciare.
Al contrario degli altri che si erano scambiati, quello era salato a causa delle lacrime che scivolavano sul viso di Hiddleston, ma non per questo Chris lo gradì di meno.
Era come se tutta quella situazione si stesse gradualmente evolvendo.
" Dici che... posso auto-invitarmi nella tua roulotte?", propose Hemsworth una volta separati, strappando una risata a Tom che, asciugandosi il viso con il palmo della mano, annuì.
" Come sempre, no?"
Chris allora lo spinse delicatamente fin dentro la roulotte e, chiudendo la porta con un calcio, i loro corpi si cercarono di nuovo per un altro bacio.
" Quindi… se restassi qui a dormire non succederebbe niente di male?", domandò l'australiano sulle labbra dell'altro.
" Non sarebbe la prima volta.", assentì Tom abbracciandolo e chiudendo ancora gli occhi e rilassandosi gradualmente grazie alle carezze che Chris iniziò a donargli.
Anche se alla fine non avevano chiarito granché, entrambi in un modo o nell’altro sapevano di amarsi e finché potevano godere della reciproca compagnia non si sarebbero ribellati.
Avrebbero atteso pazientemente di riuscire a dare nome e forma a quei sentimenti, sperando che niente cambiasse per davvero nella loro amicizia.

   
 
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