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Autore: SheilaPhoenix    23/07/2012    0 recensioni
Ginger destinata a cambiare molte città a causa del lavoro del padre pensa che non si ambienterà mai alla nuova vita , una ragazza le farà cambiare idea , amori e amicizie saranno protagoniste della nuova storia .
Storia che ho già scritto , probabilmente posterò i capitoli molto velocemente .
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi trovavo da un paio d’ore seduta in macchina , guardavo la strada che velocemente mi lasciavo indietro , ora non era facile capire se è la macchina che camminava o ora la strada , non vi è mai capitato per esempio di vedere il vostro treno che camminava ma in realtà voi eravate fermi ? era il secondo treno a camminare , a me si tante volte , ho passato un’itera vita a viaggiare a causa del lavoro di papà , non ho un posto fisso e amici non ne ho tanti ‘’ Questa volta ti prometto che rimarremo per sempre ‘’ è quello che dice mio padre prima di partire per una nuova città , ma non è mai così .
New York era la nostra destinazione , per precisione l’sola di   HYPERLINK  a Manhattan , questa sarebbe stata la mia nuova casa , è una città bella , pulita , qui andrò in una nuova scuola , nuovi amici ecc..  sarà difficile ma mi dovrò adattare alle nuove condizioni che mi darà la società , più volte sono rimasta chiusa in casa perché avevo difficoltà a trovare nuovi amici , o nuovi Hobby nella nuova città , la casa nuova mi chiedevo come sarebbe stata , ho vissuto in diversi appartamenti , sono stata in un condominio dove erano tutti anziani o morti , poi mi sono ritrovata in un palazzo di psicopatici e maniaci , la ogni sera avevo paura a rincasare , ed infine in un pianterreno , quello era stato il peggio , la casa puzzava di muffa e io non ne potevo più , la notte mi sentivo soffocare << Eccoci , la nostra nuova casa >> la voce di mio padre mi risveglia dai miei pensieri << Ah si >> dico io sorridendo a sforzo , lo sguardo mi cade fisso sul nuovo appartamento , era come un grattacielo , il piano a cui eravamo stati assegnati era l’ultimo , sarebbe stato come toccare le nuvole , sorrido al pensiero , una cosa positiva c’era , sarei stata più vicina alla mamma .
L’appartamento numero 20 era il nostro , appena aperta la porta sembrava di stare in una suite , l’ordine era impeccabile , vi era un lungo corridoio che portava al solone e la cucina , poi il bagno posto alla mia destra e le due stanze da letto , con per di più il bagno personale , era bella si , ma per quando tempo sarebbe durata ?? << Tesoro vai a mettere le tue cose in camera >> mio padre è un uomo daffare molto ricercato nel settore , forse lui mette in primo piano solo ed esclusivamente il lavoro , per questo non mi conosce affatto , è un uomo bello , occhi azzurri e capelli castani chiari , non ha nulla fuori posto , i denti sono perfetti , le mani da uomo ti danno sicurezza se ti toccano , allora perché gli piace vivere come lo scapolo d’oro ? la mamma è morta quando avevo sei anni e ora ne ho diciotto , in fondo sono già passati dodici anni dalla sua scomparsa , no che voglia sostituire la mamma per carità , ma vorrei vederlo felice , lui non sa , ma molte volte l’ho visto piangere in camera sua
<< Dove vai papà ? >>
Chiedo  fissandolo con il portatile , già a lavoro ? aveva promesso di passare un po’ di tempo con me appena arrivati qui << Vado a mettere a posto il mio studio di lavoro >> dice entusiasta << Come ? non vai in ufficio a lavorare ? rimani in casa ? >> chiedo felice , per lo meno non sarei dovuta rimanere sola per molto tempo come al solito
<< No , è solo che quando torno a casa da lavoro , voglio fare qualcosa per la società anche mentre sono al riposo >>
scuoto la testa
<< Insomma , fai il lecca culo al capo >>
mio padre mi fissa come se avessi detto una parolaccia
<< Lo faccio per te lo sai >>
detto ciò me ne vado in camera mia , meglio mettere le cose al posto , anche se so che servirà a poco , chissà tra una o due settimane dovremo ripartire di nuovo.
Il pomeriggio rimasi chiusa in camera , mi stavo annoiando a morte , decisi di farmi una passeggiata nella zona , presi la giacchetta e scesi in ascensore , mentre scendevo era possibile vedere attraverso i vetri , era l’unica cosa bella che mi aveva colpita da quando ero arrivata qui.
Scesi in strada con le mani in tasca , la nuova casa mi piaceva e anche la nuova città , ma non mi volevo affezionare a nessuno , e a niente , sapevo che presto sarei dovuta ripartire , era questa la mia vita , sembravo quasi padrona di un circo , non avevo una casa , non avevo amici , solo me stessa e il lavoro che svolgeva mio padre , spesso la notte rimango sola quando lui esce di casa e si intrattiene all’ufficio , chissà se davvero questa volta rimarrà con me più spesso , come promesso , ma mio padre non mantiene mai le promesse .

  
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