Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Girlfriend    23/07/2012    4 recensioni
Hola, questa è una mia nuova FF, è completamente diversa da tutte le altre e da quella che stavo scrivendo, Justin in questa storia ha due anni in più, ovvero 20 anni.
Spero vi piacerà comunque.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente mi svegliai per colpa del suono del mio cellulare, mi alzai di poco per prenderlo, mi voltai e notai Justin accanto a me, dormiva e potevo confermare tutta la bellezza che aveva quel ragazzo, sembrava un angelo.
Presi il cellulare e guardai l'ora..le otto e mezzo, iniziai ad urlare facendo sobbalzare Justin che dormiva beatamente.
-Che succede? chi era? cosa voleva?- mi chiese preoccupato.
-Chi era chi? che cazzo stai dicendo Justin, dobbiamo partire alle nove e sono le otto e mezzo, mi spieghi come cazzo facciamo ad arrivare in mezz'ora?- dissi alzandomi di scatto dal letto e iniziando a spogliarmi.
-Aaaah.. ma ti fermi? dobbiamo partire oggi pomeriggio, avevano cancellato il volo così mi hanno chiamato e ho prenotato quello per le tre.- disse stiracchiandosi.
-E quando cazzo decidi di dirmelo coglione?.- dissi rimettendomi comoda nel mio letto.
-L'ho dimenticato, devi sempre fare la stronza scontrosa porca puttana Jessica? mi hai rotto le palle con questo tuo comportamento.- disse alzandosi e uscendo dalla camera sbattendo la porta.
Si era arrabbiato ed anche tanto, ma che cazzo me ne fotteva, era un acidone del cazzo, ma vaffanculo anche a te.
 
Decisi di non pensarci e di andare a fare una doccia calda visto che ormai ero bella sveglia, entrai in bagno e mi chiusi la porta alle spalle, dopo una mezz'oretta uscii dal bagno e mi preparai.
Scesi giù e mi ritrovai Justin sul divano, parlava al telefono.
-Amore, tutto bene, partiremo più tardi tranquilla.. ti faccio chiamare dopo.-
Stava parlando con mia madre, quanta rabbia mi faceva quando sentivo pronunciare la parola "amore" ogni giorno che passava mi rendevo conto che forse iniziava a piacermi Justin però purtroppo era impegnato con mia madre, per questo dovevo far di tutto per dimenticare quel ragazzo, anche se era difficile, poiché me lo ritrovavo ogni giorno d'avanti.
 
Mi sedetti e mi preparai un panino con la nutella, iniziai a mangiare quando venne anche lui in cucina, si sedette di fianco a me, ma decisi di non guardarlo neanche.
-Scusa Jes..- 
Non gli risposi e mi alzai, stavo per risalire in camera mia, mi afferrò per un braccio e mi bloccò al muro, iniziò a guardarmi negli occhi.
-Jes, non fare la bambina cazzo.-
-Cosa altro vuoi da me? puoi spiegarmelo? vai a dire "amore" alla tua fidanzata vai.- dissi fissandolo.
-Smettila, è la mia ragazza e la amo mi sembra ovvio che le dica queste cose. Quando ti fidanzerai farai la stessa cosa.- 
 -Si infatti, magari ti farò uno squillo e ti racconterò, adesso se permetti, dovrei partire.- gli levai con forza le mani dal mio braccio e salii le scale.
-Jes, aspetta.-
Non risposi, entrai in camera mia e chiusi la porta a chiave.
Ed eccole, le lacrime iniziavano a farsi sentire, di fronte al quel ragazzo mi sentivo debole, bastava un suo sguardo per rincretinirmi, era una situazione completamente nuova, di solito ero io che facevo rincretinire i ragazzi.
Non potevo permettermi tutto questo, non potevo innamorarmi di lui, anche se un giorno si fosse lasciato con mia madre di certo non avevo campo libero.
 
Finii di sistemare le altre cose, si fece ora di pranzo, avevo fame, così prima di scendere giù andai in bagno a sciacquarmi il viso. Mi truccai e scesi giù.
-Jessica.- disse avvicinandomi.
-Dimmi.- dissi sedendomi.
-Scusa..-
-Non sai dire altro che "scusa"? puoi anche starti zitto se ogni giorno devi fare gli stessi sbagli per poi scusarti ogni volta..sai cosa me ne faccio delle tue scuse se continui a comportarti così? sai dove me le ficco?.-
-So che ho sbagliato.-
-Facciamo una cosa, facciamo che ci parliamo meno possibile, quindi entrambi evitiamo di innamorarci..-
-Innamorarci? ma chi si vuole innamorare di te Jessica? ma che cazzo hai capito, io sto con tua madre e sono innamorato di lei, non ho nessuna intenzione di innamorarti di te, anche perché non mi frega un cazzo di te.- 
 
Rieccole, le lacrime, mi aveva spiazzata così mi alzai e risalii sopra, mi buttai sul letto e iniziai a piangere come non avevo mai fatto prima d'ora.
Presi il cellulare che era appoggiato sul letto e guardai l'ora, erano le due così mi alzai dal letto e mi sistemai nuovamente il trucco, poiché era colato tutto a causa delle lacrime, ero pronta così presi le ultime cose e le buttai nella borsa, presi il cellulare e la valigia e scesi giù.
Justin stava prendendo le chiavi dell'auto e mi guardò qualche istante, gli passai d'avanti ed uscii fuori, mi misi gli occhiali così avrei fatto di tutto per non incrociare il suo sguardo, aspettai che chiudesse tutto e poco dopo mettemmo tutto il macchina, salimmo e ci avviammo all'aereoporto.
Per tutto il tragitto nessuno dei due spiccicò una sola parola, dopo una mezzoretta arrivammo ed io scesi, parcheggiò l'auto e mi avvicinai per prendere la valigia.
 
-Tranquilla faccio io.- 
Non lo ascoltai e presi la mia valigia.
-Non capisci proprio?.-
-Non credo di averti chiesto un aiuto Bieber.- dissi entrando.
Justin mi raggiunse e mi si affianco, poi si allontanò e andò a fare il Check-in.
Aspettai poco più di cinque minuti, arrivò e ci imbarcammo, salimmo sull'aereo e ci sedemmo, non avevo proprio voglia di parlargli così presi il mio iPod e iniziai ad ascoltare la musica fin quando non mi addormentai.
 
-Jessica..- 
-Mhh..-
-Jessica siamo arrivati, sveglia.-
Aprii gli occhi e mi stiracchiai, mi alzai e fece lo stesso Justin.
Uscimmo fuori e chiamammo un taxy.
-Non voglio che sei arrabbiata con me.-
-Non lo sono.-
-Ti conosco bene.-
-Non credo proprio. Evita di fare il bravo ragazzo quando poi non sei altro che un bastardo.- dissi guardandolo.
Poco dopo un quarto d'ora arrivammo all'Hotel che Justin aveva prenotato, pagò il taxy ed entrammo, era meraviglioso, mi guardai intorno quando Justin mi prese per il polso e ci avviammo alla reception, ci diedero le chiavi della nostra stanza e salimmo.
Entrammo in camera e guardai, c'era un letto matrimoniale. Che bella vacanza mi aspettava.
-Ah non solo una sola camera, anche il letto matrimoniale, stupendo.- dissi sbuffando.
-Eh già, ci divertiremo.-
-Eh? cosa? in che senso?.- dissi buttandomi sul letto.
Iniziò a ridere e mi guardò.
-Dai piccola scherzo.-
-Meglio per te, non ci vuole niente e darti un calcio e mandarti via.-
-Mi abbracci?.- mi chiese ad un tratto guardandomi.
-No.-
-Dai.-
-No.-
Si avvicinò piano al letto e mi presi le braccia e mi fece alzare, mi abbracciò forte e mi baciò i capelli.
-Sono uno stronzo, mi manchi.-
-Sono qui.- dissi guardandolo.
-No, mi manca il nostro rapporto, mi manchi tu, i tuoi abbracci, i tuoi baci.-
Sorrisi e lo strinsi a me. 
-Ti mancano i miei baci? non farmi ridere, smettila di fare il bravo ragazzo quando non lo sei affatto.-
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Ciao a tutte, scusate se non ho pubblicato prima ma non avevo proprio ispirazione, non sapevo cosa scrivere.
So perfettamente che questo capitolo fa schifo e se non lo cagate proprio vi capisco. ahahahah.
Ma vabbe' alla fine vi amo sempre e grazie mille per le visualizzazioni, se volete recensire e dirmi cosa ne pensate mi fareste felice troppo, mi sta bene anche una critica.
Un bacio Ylenia.

P.s se ci sono errori perdonatemi, ho dovuto pubblicare senza leggere il capitolo visto che sto di fretta. :(
  
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