Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Pervinka    23/07/2012    3 recensioni
Un paio di occhiali da sole dimenticati sul tavolo di un bar con vista sul mare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo nono.

“Dovevi vedere l'espressione di tuo fratello ieri sera!” Dico divertita rivolgendomi a Evelyn.

“Smettila di prendermi in giro.” Mugugna Gary con la bocca piena.

“Oh, su Gary, sembravi un temporale in arrivo.”

Ingoia il boccone. “Non sapevo se prendere a pugni lui o prendere a schiaffi te.”

“Oddio, e perché?”

“Hai osato mettere un vestito del genere per qualcuno che non ero io.”

Sbuffo. “Sai quanto ero contenta.”

Evelyn segue la conversazione guardando una volta me, una volta suo fratello. Siamo tutti e tre a pranzo al loro Hotel.

“E poi?” Fa lei.

“E poi cosa?”

“L'altro, cos'ha detto?”

Le racconto tutta la scena, tralasciando la parte in cui ho gridato di amare Gary. E' stata una fortuna che non mi abbia capito, non voglio che pensi di me che sono una mammoletta sentimentale.

“Non potevo credere ai miei occhi quando l'ho visto.” Parlo con lei, ma guardo lui.

“Nemmeno io quando ti ho vista insieme a lui.”

“Volevo farti una sorpresa, invece l'hai fatta tu a me.”

“Avrei preferito sorprenderti in un altro modo...”

“No,no, così è stato perfetto! Con quel vestito...”

“Questo l'hai già detto.”

“E allora? Continuerò a ripeterlo all'infinito se mi va.”

“E certo, perché tu da bravo ometto non hai fatto caso all'abbinamento con le scarpe.”

“E cioè?” Chiede Evelyn raddrizzando la schiena.

“Alessandro ha voluto fare le cose in grande, ma, per dirla in parole povere, non aveva il budget. Quindi: a) mi ha comprato il megavestito rosso fuoco da 'Winx gran galà', ma mi ha detto che dovevo metterci i sandali fuxia che avevo già; e b) mi ha portato nel ristorante più chic della città, ma ho dovuto fare la mia parte con il conto. A sua discolpa posso dire che ho mangiato come un lupo.

“Puhahaha! Non ci credo!” Evelyn si sta piegando in due dal ridere.

“E tu perché hai accettato di uscire con lui?” Mi chiede Gary in tono scocciato.

“Non avrei voluto, ma si è coalizzato con i miei genitori.”

“A proposito, vorrei conoscerli.”

Rimango con la forchetta a mezz'aria. “Gary stai scherzando vero?”

“Mai stato più serio.”

“Ma questa è una cosa che si fa da fidanzati, almeno dalle mie parti...”

“Perché, noi cosa siamo?”

Sgrano gli occhi e poi guardo prima il suo bicchiere, mezzo pieno di vino rosso, e poi la bottiglia, anch'essa mezza piena.

“Non ho bevuto, se è questo che stai insinuando.”

Poso la forchetta e guardandolo a bocca aperta mi lascio andare sullo schienale. Lui mi fissa con espressione soddisfatta.

“A mia madre prenderà un colpo.”


 

“Gary, non ti presenterò come fidanzato ai miei genitori.”

“Viviamo insieme Rebecca, cosa gli dovresti dire?”

“No, ho vissuto con te per un solo mese e poi sono dovuta venire via.”

“Ma tornerai, no?”

“Sì, insieme a te fra tre giorni.”

“Non vedrai la tua famiglia per parecchio tempo.”

“Vero, ma se gli dico che siamo fidanzati, mia madre si aspetterà un matrimonio entro la fine dell'anno.”

Guardo con soddisfazione Gary che a sua volta si lascia andare sulla sedia, come me il giorno precedente. Con gli occhi chiusi scuote la testa.

“No, non è possibile, siamo già in agosto e ad ottobre inizio le riprese per il nuovo film. Dovremo rimandare di qualche mese.”

...E la mia espressione cambia totalmente.


 

“E tu? Hai accettato?” Mi grida Evelyn dal bagno della sua camera in hotel.

“Cos'altro potevo fare?” Rispondo mentre me ne sto stesa sul suo letto.

“Lo amo davvero.”

“Sì, credo che lo sappia almeno mezza città.”

Mi tiro su di scatto. “Cosa vorresti dire?!”

Evelyn si affaccia sfregandosi i capelli con un asciugamano. “Niente, solo che... Te ne parlerà lui.”

“Evelyn, di che diavolo stai parlando?” Continuo sempre più curiosa.

“Non posso dirti niente.”

“Tipregotipregotiptrego.” Ci riprovo di nuovo.

“No, questa volta non sono corruttibile.”

“Dannazione!” Urlo pestando i piedi come una bambinetta.


 

“E così questo è il mare italiano.”

Io e Gary siamo seduti sulla spiaggia a fissare l'orizzonte.

“Sì, non è bello quanto l'oceano, ma un po' ci assomiglia.”

“Il tramonto è lo stesso anche qui.”

Mi abbraccio le ginocchia e ci appoggio la testa sopra.

Gary mi accarezza la schiena. “Che c'è Rebecca?”

“Pensavo alla sera in cui sei arrivato.”

“E...?”

“E mi chiedo se...ma no, non è possibile.”

“Cosa non è possibile?”

“Da quanto tempo sei qui, Gary?”

“Lo sai.”

“No, non lo so, dimmelo tu.”

“Ero arrivato un paio d'ore prima. Io ed Evelyn ti abbiamo aspettato a lungo fuori dal tuo appartamento, te l'ho detto no?”

“Sì, me l'hai detto, ma...”

“Non mi credi?”

“No, cioè sì, però c'è una cosa che mi ha detto tua sorella riguardo a...”

“Sono innamorato di te. Amo te.”

Ripete quasi le mie stesse parole, quelle che ho gridato quella sera, a fatica, in italiano con un forte accento americano.

“C-cosa?!” Alzo la testa sorpresa.

“Ho preso qualche lezione di italiano prima di partire.”

“M-ma i-io non te l'ho mai insegnato!” Dico con la voce che mi trema.

“Non sei l'unica italiana che vive in America.” Dice avvicinando il suo viso al mio.

Poi sulle mie labbra sussurra: “Ma sei l'unica che vorrò sempre accanto.”


 

“Potremmo invitare anche la zia!”

Eccola qui, mia madre. Agitatissima davanti allo specchio che si prova un vestito dopo l'altro.

“Quello ti segna troppo mamma.”

“Hai ragione.” Si toglie il vestito che stava provando e lo butta insieme agli altri cinque sul letto.

“Anche Stefania e suo marito.” Continua poi.

“Mamma, hai già fatto l'elenco di quasi tutta la famiglia.”

“Potrebbero venire anche i vicini.”

“La smetti! Non inviteremo proprio nessuno, ci saremo solo noi, Gary ed Evelyn!”

“Non essere stupida Rebecca, stai per sposarti e prima o poi dovrai fargli conoscere la tua famiglia.”

“Sposarmi?! Mamma non siamo neanche fidanzati!”

“Raccontalo a un'altra. Verranno anche i suoi genitori?”

“Ma no! Come te lo devo dire?!”

“Non te li ha ancora presentati? Lo sapevo, questi stranieri fanno tutto per la cittadinanza!”

“No, veramente sono io che andrò a stare là.”

“Ah, già.”

Tutto questo mentre continua a passare in rassegna vestiti che non le stanno più da vent'anni.

“Dovrò farmi un guardaroba nuovo.”

“Solo per una cena?”

“No, non solo per una cena. Ma per una cena con un importante attore americano.”

“E come no, ci mettiamo il red carpet sulle scale?”

“Cosa?”

“Il tappeto rosso.”

“No, quello va bene per la regina d'Inghilterra.”

“Comunque i parenti non li voglio.”

“Sì.”

“No.”

“Sì.”

“Ok, dirò a Gary che non se ne fa niente.”

“Figlia ingrata.”


 

La sera della cena, i miei genitori si presentano vestiti come per la notte degli oscar.

Comunque sia la serata passa abbastanza in fretta, tra un po' di traduzione simultanea, qualche parola buttata lì un po' in italiano stentato, un po' in inglese maccheronico, piano piano si arriva all'ora di andare a dormire. Domani si riparte.


 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Pervinka