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Autore: ally99    24/07/2012    1 recensioni
Prima storia che scrivo, anche se ne ho lette tantissime. Maggie e Tom, amici da sempre, inseparabili. Sono legati da un affetto superiore a quello di due semplici amici, ma non sono una coppia, al contrario di quello che si potrebbe immaginare vedendoli insieme. Almeno questo è quello che credono loro, fino ad un pazzo, pazzo capodanno in cui....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-hey, sono io- disse parlando a voce piu alta del solito contro il citofono malridotto, per riuscire a coprire il rumore della pioggia scrosciante. Era giovedi, la serata della pizza e dei film in TV, e, anche se in ritardo come al solito, lui era li a rispettare uno dei loro appuntamenti settimanali, che si ripetevano in inverno, sotto la pioggia ininterrotta, come in quel caso, in autunno, fra il vento e le foglie che cadevano al minimo fruscio, in primavera, fra le belle giornate che cominciavano a riscaldarsi e il profumo dei fiori che sbocciavano, e in estate, sotto il sole cocente e l'aria bollente.
-si,sali- rispose lei, che non avrebbe neanche avuto bisogno che lui parlasse per  Sapere chi fosse. Solito orario, solito giorno, solita persona. Maggie e  tom erano migliori amici dai tempi dell'asilo. Ora avevano rispettivamente 20 e 23 anni e non si erano mai persici vista da quando, quel caldo giorno d'estate di circa 15 anni prima, in cui, mentre una graziosa bimba dai capelli color oro e le iridi color del cielo giocava da sola nel proprio giardino, vide un bimbo qualche anno più grande di lei, dalla chioma scurissima, ma con degli occhi verdi color del mare, che la fissava dal dondolo della casa accanto alla sua, che fino al giorno prima era disabitata, ma che da quel giorno in poi avrebbe ospitato una numerosa famiglia. Si alzo, corse dal bimbo e gli chiese se volesse giocare con lei; lui accettò subito,  speranzoso di crearsi qualche nuova amicizia. Divennero subito amici, e ,da quel giorno, nessuno li riuscì più a separare. Mentre aspettava che il suo migliora amico salisse le sei rampe di scale, dato che l'ascensore era rotta,Maggie ripensò a quel giorno in cui, come diceva lei, aveva trovato il più grande dei tesori. Persa ne suoi pensieri, appoggiata allo stipite della porta aperta, non si rese conto che tom era arrivato, con i cartoni di pizza un po' umidi, i capelli appiccicati alla fronte a causa della pioggia, e che la stava fissando con aria un po' sconcertata. 
-terra chiama Maggie, ripeto, terra chiama Maggie. Maggie ci sei?- le chiese lui con una finta faccia preoccupata, palesemente divertito dalla situazione e dal sorriso ebete della sua amica.
Lei si riscosse dai suoi pensieri in maniera brusca, saltando per lo spavento non avendo sentito arrivare il suo amico. Lui scoppiò a ridere, e lei gli diede un pugno sul braccio, rischiando di far cadere i tre cartoni di pizza. Tre, si, perché,  usando le stesse parole di Maggie, tom mangiava più di due maiali messi insieme, mentre lei mangiava poco, pochissimo.
-attenta, scimmietta, che rimaniamo senza cena!- 
Lei fece per rispondergli a tono, ma lui la precedette, capendo già cosa lei volesse dire: 
- lo so che per te non sarebbe una grossa perdita, ma per me sarebbe un dramma, visto che dovrei mangiare quello che cucineresti tu,  prospettiva alquanto disgustosa, per  Non parlare del fatto che ti lamenteresti del fatto che ti ho svuotato il frigo!-
Lei si arrese con un sospiro, sapendo che anche se gli avesse risposto, lui avrebbe comunque trovato un modo per controbattere, quindi si decise a lasciar passare l'amico, con un'espressione rassegnata.
- vatti ad asciugare i capelli, che intanto io apparecchio, prendo da bere e scelgo il film-
- agli ordini, capo!- disse ridacchiando lui, e si avviò verso il bagno, mentre lei, sempre ridacchiando, preparava tutto l'occorrente per la serata.
Mentre metteva i bicchieri a tavola si sentì chiamare :
- hey, Meg, per caso hai trovato un paio dei miei pantaloni qui in giro? Non riesco più a trovarli, erano i miei preferit, quelli leggermente strappati sulle ginocchia-
- no, ho trovato solo una tua maglia nel mio cesto dei panni sporchi....a proposito la smetti di are finta che tu non lo faccia di proposito? Lo so che lo fai perché ti così ti lavo e stiro i vestiti e tu non devi chiederlo a tua sorella!-
-donna di poca fede! Io non lo faccio di proposito, mi succede quando mi faccio la doccia qui, che per abitudine metto i vestiti nel cesto dei panni sporchi come faccio a casa mia!-
- ma quale casa?! Quello è un porcile! Ci sono vestiti sparsi ovunque E non ci si può sedere!-
-perché scusa non ci si può sedere?-
-perché riuscì di ritrovarti cose di ogni genere spiaccicate sul sedere!- 
- ma va, non è vero!! Sei t che sei la soglia esagerata!-
- e va bene, come vuoi tu!-
- hey, scimmietta, c'è qualcosa che non va?- disse lui comparendo dalla porta del bagno con quei capelli tutti arruffati a causa del phon e della mancanza di gel, e senza maglia, inzuppata anch'essa, lasciando così in bella mostra il suo petto muscoloso e i suoi tatuaggi.
-no, certo che no. Tutto bene- rispose lei, sapendo già, pero che tom avrebbe capito sicuramente che qualcosa non andava. Infatti...
- non prendermi per le palle, meg, lo so che c'è qualcosa che non va. Sputa il rospo, dai, lo sai che mi poi dire tutto, sei la mia scimmietta! - le disse facendola sorridere.
- è che io e lily abbiamo litigato, oggi, e già mi manca un sacco!!- lily era sua sorella, e si volevano un gran bene, anche se spesso e. Volentieri litigavano. Ma poi tornava tutto come prima, infatti Tom non se ne preoccupò:
- oh, ma dai, mi hai fatto preoccupare, pensavo che ti fosse morto il criceto mentre scopava con la criceta!- disse lui scoppiando a ridere. Era sempre il solito. Riuscia a far sorridere sempre tutti con le sue battute stupide a alquanto volgari. Infatti anche Meg scoppiò a ridere e disse:
- ma se nemmeno ce l'ho una " criceta"! Ho solo il criceto!- disse continuando a ridere.
 - allora dobbiamo andare subito a comprare una criceta per il criceto, altrimenti morirà d astinenza! Non puoi essere così cattica da vietare ad un criceto di scopare per tutta la sua vita!! È crudele!- disse scatenando un'altro attacco di  risa  in Meg.
- e va bene, disse lei ormai allo stremo e con i dolori alla pancia per le risate, domani andremo a comprare la criceta. Contento? -
- sarà più contento il criceto sicuramente...aspetta un  attimo: andremo? Perchè andremo?-
- perché tu mi hai detto che devo prendere una criceta e quindi mi accompagni! E non controbattere, domani tu vieni con me!!-
- e va bene, si arrese lui alla sua testardaggine, verro con te. Ora mangiamo? Sto morendo di fame!- lei prese la pizze e le mise sul tavolo, borbottando cose apparentemente prive  di senso di cui tom riuscì solo a capire qualcosa del tipo " maiale insaziabile e mangione" e " pozzo senza fondo".
Mangiarono, o meglio, tom mangiò, mentre Meg si limitava a mordicchiare tre o quattro spicchi di pizza, mentre tom ingurgitava le altre due, e, dopo che Meg si arrese arrivata a circa metà pizza, ingurgitò anche il restante di quella.
Poi si misero comodi sul divano, entrambi sdraiati, tom dietro e Meg davanti, con lui che le cingeva la vita co il braccio per non farla cadere, date le misure del divano e il suo rinomato scarso equilibrio. Arrivati a circa meta film, dopo le reciproche frecciatine sarcastiche e gli insulti scherzosi, si addormentarono sul divano, sorridenti come sempre. Si volevano un bene dell'anima, e nom riuscivano a immaginare la loro vita senza la presenza dell'altro, era stato così sin da bambini, e loro sapevano che sarebbe sempre stato così.
   
 
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