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Autore: perfectbjeber    24/07/2012    14 recensioni
And when you smile,
The whole world stops and stares for a while.
'Cause girl you're amazing,
Just The Way You Are.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4. Così come è iniziata doveva finire.


Ormai la settimana prima del ballo era arrivata e il preside aveva deciso di affidare a me il compito di gestire il comitato studentesco,incaricato di allestire la palestra. Secondo lui ero una delle alunne modello,molto creativa e piena di iniziative,quindi spettava a me gestire tutto. E sperai che tutto andasse liscio come l’olio.                                                                                                                                                           
Arrivata a scuola mi recai direttamente in palestra per affidare i diversi compiti ad ogni componente del comitato. Niall mi pregò fino allo sfinimento di potersi occupare del cibo e siccome di cibo se ne intendeva,accettai e lo misi in coppia con Liam; Harry aiutava Hope con gli striscioni,anche se quei due non me la contavano giusta,troppi sorrisi e sguardi sdolcinati ; Louis e Christine si occupavano dell’impianto di illuminazione;Josh e Nicholas si occupavano di preparare i volantini e i poster da appendere nella bacheca degli avvenimenti scolastici; mentre io dovevo occuparmi dell’impianto stereo.                                                   
Date le direttive,tutti uscirono dalla palestra per andare a comprare l’occorrente,mentre Louis e la sua compagna andarono dal preside per recuperare un paio di scatoloni con le luci.                                                            
Intanto andai a prendere il mio zainetto che avevo poggiato sulla sedia,per prendere i cd che avevo portato. Il preside mi aveva avvisato che,quel giorno,si sarebbe aggiunto un nuovo membro al comitato,e che si sarebbe occupato lui della musica,ma quello era il mio campo e nessuno poteva rubarmi il posto. Così afferrai l’ultimo disco di Bieber,nonché il mio preferito, e misi ‘All around the world’ a palla,così che rimbombasse in tutta la palestra.                                                                                                                                                                         Cominciai a ballare e a muovermi come se fossi in discoteca,siccome nessuno poteva né vedermi,né sentirmi e iniziai a cantare gesticolando con il microfono. Girai i dischi un paio di volte proprio come dei veri DJ,poi la canzone terminò. Dal fondo dell’aula partì un applauso e un paio di fischi,così mi voltai imbarazzata. Era sull’uscio della porta,che continuava a fissarmi con un sorriso malizioso. Gli lanciai un’occhiataccia e cominciò ad avvicinarsi a passo lento,come se stesse sfilando su una passerella. ‘coglione’ pensai.
‘’mm..cosa abbiamo qui? Hai intenzione di ballare sul cubo il giorno del ballo?’’ domandò malizioso.
‘’ti piacerebbe..’’ mi voltai dal lato opposto,per evitare di perdermi nei suoi occhi color cioccolato e fare le mie solite figure di niente. ‘’aspetta ma che ci fai qui?ti prego dimmi che non sei tu il ragazzo che mi ha mandato il preside..’’ risposi sperando in un no.  ‘’Sì zuccherino,sono io. E dovrò occuparmi della musica,quindi togli quel bambino che ti faccio sentire io un po’ di vera musica.’’
Ed eccolo che mi stava sul cazzo,nessuno poteva insultare il mio idolo e chiamarlo in quel modo.
‘’bene,se prima avevo qualche intenzione di collaborare con te,ora puoi anche scordartelo. E non permetterti mai più di insultare il mio idolo,coglione.’’ Dopo di che,afferrai la mia sacca,ci infilai dentro i miei dischi e uscii svelta dalla porta. Nessuno poteva permettersi di insultare la persona per me più importante al mondo,l’unica grazie alla quale avevo continuato a lottare,grazie alla quale non avevo mai smesso di sognare.
Uscita fuori dal portone della scuola,la campanella che annunciava la fine delle lezioni squillò. Pioveva a dirotto e non avevo un ombrello,così cominciai a camminare sotto la pioggia nonostante fossi bagnata fradicia. Amavo la pioggia,anche perché quando ero triste e avevo bisogno di piangere e sfogarmi,lei mi faceva compagnia,in modo tale che non piangessi da sola. La strada era deserta,nessuno era tanto folle da uscire con la pioggia,eppure io preferivo la pioggia al sole. Ero alquanto strana,ma forse era quello che mi rendeva speciale. Continuavo a camminare ripensando al comportamento del pakistano,quando un clacson mi riportò alla realtà.
‘’Hey,sali su,sei tutta bagnata. Ti riaccompagno a casa.’’
‘’vai a farti fottere,malik.’’ Risposi per l’ennesima volta con il mio tono acido,che forse usavo troppo spesso. Continuai a camminare,anche se il buonsenso continuava a ripetermi di fermarmi e salire su quell’auto,non volevo ascoltarlo. Ma all’improvviso qualcuno mi afferrò il braccio,e alzando gli occhi al cielo mi voltai senza neanche guardarlo in faccia,alzò una mano e mi prese il mento,obbligandomi a guardarlo negli occhi. Era di fronte a me,il ciuffo bagnato che gli scendeva sul volto gocciolante,i suoi occhi color cioccolato che tendevano all’oro,quando si morse le sue labbra rosee ormai inzuppate.
‘’Senti Abbey,scusa non volevo offenderti. Mi dai un’altra possibilità?’’ non riuscivo a resistere al suo sorriso,e dire che aveva sacrificato i suoi capelli e i suoi abiti diventando bagnato fradicio,soltanto per accompagnarmi a casa. Così rassegnata annuii,ricambiata da un suo sorriso a trentadue denti. Salii in macchina e partimmo. Quel ragazzo aveva una strana influenza su di me,mi ero ripromessa di non innamorarmi più. Spesso preferivo essere scontrosa con tutti,per nascondere la persona fragile che era dentro di me. Il mio passato non era dei migliori,all’età di quindici anni trovai un ragazzo e me ne innamorai perdutamente. Lui era dolce e gentile,si chiamava M-m-mason.
- Non riuscivo neanche a pronunciare il suo nome senza che cominciassi a balbettare o che un brivido mi percorresse la schiena. -
Aveva un anno in più di me,ma era il ragazzo migliore che avessi mai conosciuto. Amava riempirmi di regali e rendermi felice a qualunque costo,se fosse stato possibile mi avrebbe regalato anche la luna. Per me era la cosa più importante,senza di lui non so cosa avrei fatto. Era solare con tutti e per questo aveva molti amici,amava l’x-box 360,la pizza e la musica. Fu proprio grazie a quest’ultima che lo conobbi,eravamo ad un concerto del nostro idolo,una delle tante cose che avevamo in comune .
Ero seduta in platea e accanto a me notai una chioma bionda intenta a chiacchierare con un altro ragazzo seduto al suo fianco,quando si accorse che ero rimasta a fissarlo. Così si voltò verso di me del tutto e mi porse la mano,presentandosi. Il suo sorriso fu così bello,tanto da contagiare il mio e ricambiai la stretta di mano,presentandomi. Dopo il concerto,mi invitò ad uscire e fu così che ci innamorammo l’una dell’altro.                                   
Ricordo ancora il nostro primo bacio,eravamo in gelateria e con la scusa di voler assaggiare il mio frappè,posò le sue morbide labbra sulle mie. Trascorremmo assieme ben due anni,eravamo la coppia più felice del mondo,tutti i nostri amici ci invidiavano ed io credevo che quel ragazzo fosse capitato nella mia vita di proposito,per rendermi felice dopo tante delusioni. Fin quando,il 12 settembre 2011,il destino decise di dividerci,portandomelo via per sempre.
Eravamo in auto,tornavamo da una giornata in spiaggia,era il suo compleanno. Accendemmo la radio e in quel momento stavano trasmettendo la nostra canzone preferita,’Next 2 you’ di Chris Brown ft. Justin Bieber.
– Al solo pensiero,una lacrima mi rigò il viso,aveva soltanto diciassette anni,cazzo. Zayn preoccupato fermò di colpo l’auto voltandosi verso di me e chiedendomi se andasse tutto bene,annuii ma era evidente che non era così.-                                                        
Il fato,così come aveva deciso di farci incontrare grazie a Justin,grazie a lui aveva deciso di dividerci.                                                                                           
‘Così come è iniziata,doveva finire.’ Sussurrai sotto voce in modo che Zayn non potesse sentirmi.
Certo però non odiavo Justin,odiavo il fatto che lui non ci fosse più mentre io ero ancora in vita.                                                                  
Quel giorno Mason si voltò verso di me per dedicarmi la canzone,cominciammo a cantare insieme,i suoi occhi blu erano fissi sui miei,la sua calda voce che permeava l’aria. Quando un fuoristrada ci tagliò la via,l’auto sbandò,andando a finire contro un albero.
– Scoppiai in lacrime,ma mi girai verso il finestrino così che il moro non potesse vedermi. Odiavo apparire fragile agli occhi della gente e per questo ero sempre fredda e non piangevo mai,forse solo per Bieber. Ed ecco perché prima,quando Zayn aveva insultato Justin,mi ero arrabbiata. Grazie a lui non avevo dimenticato Mason,e dal giorno della sua scomparsa avevo continuato ad ascoltarlo,quando qualcuno al mio posto avrebbe smesso di essere sua fan. Justin mi aveva fatto incontrare il motivo per il quale ogni mattino continuavo ad alzarmi con il sorriso stampato sul viso. -                                                   
Quando mi risvegliai ero sdraiata in un letto d’ospedale,i medici mi dissero che era un miracolo se ero ancora viva,ma non mi importava essere viva se la mia ragione di vita non c’era più. Avrei preferito morire. Da quel giorno in poi mi ripromisi di non innamorarmi più di un altrò ragazzo che non fosse Mason,per paura di perdere un'altra persona importante. Per questo ero fredda soprattutto con Zayn e anche se non volevo ammetterlo,lui mi piaceva.
  
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