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Autore: Faraxdipanda    08/02/2007    2 recensioni
Questa è la storia del ragazzo che diverrà cavaliere del Panda, personaggio già citato in un'altra fanfic non mia; ovviamente riferita a me ^^ Vi sarei immensamente grato se receensiste dopo aver letto (se c'è qualcuno a leggermi ovviamente :D), non per il gusto di sapere quanti di voi mi hanno letto, ma per inserire consigli, critiche che possano migliorare e affinare le mie (scarse) abilità nella scrittura! Inoltre annuncio che cercherò di postare un capitolo alla settimana, per regolarizzare l'opera. Grazie mille a tutti!!! ^_^
Genere: Azione, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il respiro regolare, il cuore quieto, Farax si preparava alla lotta con i cinque "ragazzoni" del gruppo. Il capo era dall’altra parte della piazza, e si preparava a godersi l’incontro, fin troppo sicuro che i suoi avrebbero vinto. Ecco che il più veloce dei cinque briganti si stava avvicinando; non un movimento, né un’esitazione da parte di Farax. L’atmosfera era tesa e non soffiava un alito di vento sul villaggio. Gli abitanti erano tutti accantonati in un angolo della piazza, impotenti ed impauriti, nemmeno i più forti erano riusciti a scacciare la banda, e temevano per la sorte loro e del ragazzo. A pochi istanti il loro destino sarebbe stato deciso.

Farax, in posizione di difesa, attese quei pochi secondi che sembravano ore; il tempo, che fino ad allora sembrava essersi congelato, si sbloccò, continuando a scorrere normalmente, e l’individuo, con una grossa cicatrice sulla gola, spiccò un balzo in aria, proteso in avanti con la gamba caricata a colpire Farax alla testa; ma il ragazzo era più veloce, si abbassò in una frazione di secondo e, mentre l’uomo, sbigottito per la mossa dell’avversario, era sospeso sopra di lui, Farax caricò il pugno dal basso, andando a colpire l’altro alla spina dorsale, facendolo cadere a terra poco lontano, dolorante alla schiena.

Niente riposo, ne preparazione, arrivava il secondo, poco più slanciato degli altri, e quindi più veloce del primo; Farax si rialzò per prepararsi, ma fece appena in tempo a pararsi il viso con il braccio sinistro dal pugno micidiale dell’altro, tirando immediatamente un calcio destro verso l’addome dell’altro, scansandolo e facendolo arretrare dolorante, piegato in due a terra, vicino al compagno. Farax aveva un fastidioso dolore al braccio col quale si era parato il colpo precedente, ma non poteva preoccuparsene, in quanto il terzo e il quarto arrivavano, pronti ad attaccarlo insieme. Sembravano gemelli, stessa corporatura, e capelli neri e corti. I due caricarono i pugni adiacenti, uno il destro e l’altro il sinistro, molto probabilmente agivano sempre in coppia, e questa era la loro tecnica infallibile. Ma Farax, dopo aver atteso che i due si fossero avvicinati il più possibile, spiccò un balzo verso l’alto ed atterrò dietro di loro, colpendoli entrambi alla nuca con il taglio della mano. Ecco l’ultimo, gli arrivava alle spalle; si voltò e lo vide: era il più grosso, quasi quanto il capo, aveva capelli neri e lunghi legati dietro a codino; diresse il suo destro, dall’alto verso il basso, rivolto verso l’addome di Farax, che fece appena in tempo a saltare di lato per vedere gli effetti devastanti del colpo sul terreno, la sua forza era proporzionale alla corporatura, ma era lento e si era stancato subito con quell’attacco, e adesso era indifeso, così Farax lo colpì con un calcio al retro delle ginocchia, facendolo cadere ginocchioni a terra, dolorante. I cinque non ce la facevano a rialzarsi, Farax si voltò verso il capobanda, ed una goccia di sudore scorreva sul suo viso in conseguenza della lotta, ma era pronto a fermare anche l’ultimo, e sicuramente era il più forte.

-Ahahaah…bravo, i miei complimenti; ma cosa pensi di fare contro di me, semplicemente saltellando come un grillo di qua e di la? Ti spezzerò le ossa; te la farò pagare, a te e poi a tutta la gente del villaggio. Forse questa è la volta buona che ci dovremmo cercare un altro villaggio da saccheggiare…eheheh!-

-Beh, dopo che ti avrò sconfitto avrai ben altro a cui pensare…eheh- rispose a tono Farax.

Il ragazzo non era mai stato così attaccabrighe e violento, ma qualcosa si era risvegliato in lui, ed era la situazione in cui si trovava ad averlo fatto diventare in tal modo.

-Continuerai a fare lo sbruffone anche dopo che ti avrò fatto in tanti pezzettini, ragazzino?-

-Beh…vediamo…prima provaci…bambinone!-

Al suono di queste parole il capo della banda dei "Ratti del Bambù" si lanciò furioso all’attacco del ragazzo con il pugno caricato, e in pochi secondi attraversò la piazza; il colpo stava per abbattersi sul viso di Farax, che spostò velocemente la testa verso il lato opposto per evitarlo, ma improvvisamente sentì una fitta di dolore allo stomaco: il boss lo aveva colpito col sinistro inaspettatamente, e Farax indietreggiò con una mano sullo stomaco, dolorante. Il ragazzo alzò la testa, e vide che un calcio si stava dirigendo verso di se; dimenticò per un attimo il dolore allo stomaco, schivò l’attacco, rimettendosi in posizione di difesa.

-Devo dire che te la cavi bene bestione…-

-Anche tu piccoletto, ma non sopravviverai per molto….muahahaha!!-

Farax era sudato, dolorante ed affaticato, mente il suo avversario era ancora fresco. Eccolo che ritornava, la sua carica sembrava quella di un bisonte, ma la sua velocità era di molto maggiore a quella dell’animale a cui somigliava; riuscì ad evitare un pugno rivolto all’addome, semplicemente arretrando con il corpo, ma con lo stesso trucco di prima il capobanda lo colse di sorpresa, prendendolo per il collo ed alzandolo con una sola mano. Questo era il suo attacco segreto, confondeva l’avversario con un attacco veloce, ma lo sorprendeva con uno a sorpresa. La potenza della stretta aumentava, e Farax quasi non riusciva a respirare:

°Non può finire così…Cosa posso fare? Cosa???°

-Nooo…lascialo stareeee!-

Farax spalancò gli occhi…riconobbe quella voce…era Lin!

-Vai via Lin, non dovevi venire qui! Ti avevo detto di rimanere nascosta nella boscaglia!- disse il ragazzo col poco fiato che gli rimaneva-

-Hai ragione…Lin scappaaaa; non ti immischiare anche tu in questa storia, te ne prego!- era un signore abbastanza anziano che aveva parlato, un abitante del villaggio. Aveva i capelli grigi legati a codino sul dietro, e aveva un grembiule bianco alla vita.

-Padre…non posso permettere che ciò accada…lo amo! E non voglio che lui mi lasci!- disse Lin a quello che era suo padre.

Un leggero alito di vento soffiò sul villaggio, e i lunghi capelli neri di Lin, che teneva sempre legati, vennero carezzati da quella brezza.

-Mi dispiace bellezza, ma dopo toccherà anche a te e a tutti i tuoi cari amici di questo sgradevole villaggio. Intanto questo ragazzo farà proprio una brutta fine-

Il capobanda aumentò al presa, Farax non ce la faceva più, e inoltre era spaventato per tutta la situazione. Ma gli venne in mente che ancora non aveva provato tutto. Capì che era l’occasione per testare le sue vere capacità, e se davvero i suoi allenamenti erano serviti a qualcosa.

°Mi dispiace, ma questo accadrà a te, e molto presto°- pensò Farax; chiuse gli occhi, richiamò dentro di se, dal profondo della sua anima, il flusso verde brillante del suo cosmo; arrivò subito, sentendo il bisogno del ragazzo, e lo pervase immediatamente, infiltrandosi in ogni atomo del suo corpo, mentre un’aura verde lo circondava.

°Eh? Ma cosa sta succedendo? Cos’è tutta questa luce verde brillante?°

-Questa è la punizione che ti meriti; hai fatto troppo male nella tua vita, di le tue ultime preghiere, perché io non ti perdono. Non farai del male a questa gente, ne a nessun altra persona. La pagherai…ADESSO!-

Farax aprì gli occhi e la sua aura diventava incandescente. Lentamente alzò le braccia, che fino ad allora aveva tenuto lungo il corpo, e le diresse verso il collo dell’avversario, proprio come l’altro faceva con lui. Nella mente del ragazzo scorsero immagini del suo addestramento nel canneto, e del giorno dell’alluvione, l’esplosione del suo cosmo; di quando osservava i Panda battersi fra di loro, il modo in cui agivano, in cui si contrastavano, e la stretta che utilizzavano per sconfiggere e sottomettere l’avversario al loro dominio.

°Amici…questa è la vostra tecnica di combattimento, per sconfiggere il capo della banda dei "Ratti del Bambù", il peggior nemico dei Panda; io sono uno di voi, e voi siete me;datemi al vostra forza!°

Farax ampliò il suo cosmo fino a bruciarsi dentro, e colpì:

-HANGING PANDA!- il cosmo del ragazzo si concentrò nel palmo delle mani, e da li intorno al collo dell’avversario, che pian piano stava mollando la presa.

°Cosa…succede…?°

La stretta che operava Farax era fortissima, mentre quella del capobanda diminuiva celermente; il ragazzo riuscì a liberarsi dalla morsa dell’altro, e, appena atterrato, lasciò anch’egli la presa, ma solo per sferrare un calcio potentissimo al suo addome mandandolo a fracassare il muro di una delle case che davano sulla piazza.

I sei della banda erano sconfitti, e gli abitanti del villaggio ancora non ci credevano; pian piano si qualcuno si alzò dalla loro posizione, aiutando gli altri a fare lo stesso, dirigendosi poi al centro della piazza, come appena svegli dopo un incubo terminato in sogno, come se fosse la prima volta che vedessero il mondo con una luce di speranza per il proprio futuro.

Farax, conscio che non c’era più nessun pericolo, si lasciò andare, stanco e dolorante cadde a terra; Lin gli corse incontro, lo voltò, e lo sorreggeva.

-Farax…tutto bene? … Sei stato un grande, il migliore!-

Il capovillaggio, arrivato vicino Farax, chiese silenzio e attenzione, dopodiché parlò:

-Cari amici, sono immensamente felici di annunciarvi che questa minaccia è stata annientata, e la banda dei "Ratti del Bambù" è stata sconfitta. Grazie a questo ragazzo di nome Farax. Onore a Farax!-

-Onore a Farax!- urlarono tutti insieme, più e più volte.

Allora il ragazzo, ancora stanco, ma deciso, si rialzò in piedi e disse:

-Sono contento…che siate tutti salvi…-

Poi si voltò verso Lin, la guardò negli occhi, e lei ricambiò lo sguardo; i due si baciarono, sotto gli applausi di tutta la gente del villaggio. Arrivò il padre di Lin, i due ragazzi lo guardarono, e insieme si abbracciarono. Il capovillaggio pregò poi i ragazzi di restare li per la notte, e loro non poterono fare altro che accettare, sarebbero partiti il mattino seguente. Così tutti insieme si diressero verso il resto degli abitanti.

Ad osservare la scena, dall’alto di una rupe, non poteva che esserci Milo, il Maestro che, vestito con la sua sfavillante Armatura d’Oro dello Scorpione, orgoglioso del suo allievo, decise che era il momento che Farax conquistasse una volta per tutte la sua Armatura d’Argento del Panda. Dopodiché voltò le spalle alla valle in cui risiedeva il villaggio, ma un sorriso di soddisfazione rimase sul suo viso.

  
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