Capitolo 1
6 Giugno 1940.
“Era
la sera del Luna Park,
Sebastian c’era andato con il suo amico Finn e la sua amica
Sugar, la sera del
6 Giugno 1940, Kurt aveva 17 anni.”
Quel giorno
Sebastian sentiva come
se non facesse parte del mondo, il lavoro era stata la parte
più brutta della
giornata ma in quel momento preferiva non pensarci, dopotutto,
nonostante fosse
abbastanza deprimente essere in un posto con Finn Hudson, allo stesso
tempo era
divertente vedere come era capace di umiliarsi per potersi tenere
stretta la
tenera-se così si poteva definire- Sugar. In un momento non
ben definito di
quella serata, si era trovato a far compagnia a quel tontolone al
“Ring Dong” e
si era quasi accasciato dalle risate quando il suo amico aveva vinto
una
piccola pecora di peluches per la sua donna poiché
–era evidente- non era
abbastanza forte. Chiaramente, Finn aveva tirato fuori la scusa
“I giochi sono
tutti truccati” e quando poi si era girato ed aveva notato
tre belle ragazze
che passeggiavano, aveva sicuramente pensato meritassero molto
più la sua
attenzione di quel gioco. Sebastian camminava senza guardare, guidato
dal suo
amico. Quando finalmente raggiunsero Sugar, la trovarono sugli
Autoscontri,
l’attenzione di Sebastian fu colpita da un qualcosa-o meglio
qualcuno-intento a
sbattere sulla macchina guidata da questa.
“Chi
è il ragazzo con Sugar?” chiese istintivamente.
“Si chiama
Kurt Hummel, passa l’estate
qua con la sua famiglia. I genitori sono pieni di soldi, pare che il padre sia un pezzo
grosso del governo.”
In quel momento, la
piccola Sugar iniziò
a guidare-se così si può descrivere il modo in
cui avanzava con la piccola
auto- verso di loro “Ciao, Finn!!” .
“Ehi tesoro, ho vinto un premio per te.” concluse
lui con un sorriso da ebete,
che ormai stava più che bene con il suo volto.
Sebastian
osservava quel ragazzo che
sembrava essere la persona più tranquilla del mondo
sorridere e quando per un
secondo i suoi occhi verdi incontrarono quelli azzurri e luccicanti di
quella
splendida creatura, che sembrava fosse un angelo, capì che
la sua vita in quel
momento stava per cambiare, per sempre.
Una volta scesa
da quelle macchine
terrificanti, Sugar prese a braccetto il piccolo Kurt e insieme si
incamminarono verso qualche altro gioco che magari avrebbe potuto
soddisfarli
quasi quanto il primo. Con gli occhi era in cerca di Finn, quando una
ragazza
si avvicinò a lei e Kurt.
“Vuoi un po’ di zucchero filato?” chiese
questa, evidentemente non imbarazzata.
“Ehm, si grazie.” Si ritrovò a
rispondere Kurt mentre guardava Sugar.
“Ti fa la corte, eh Kurtie?” Disse Sugar mentre
sorrideva.
Ovviamente, lei e Kurt non si conoscevano da molto ma sembrava che con
Kurt
fosse tutto così perfetto,
così…speciale da farla arrivare al punto di
credere
di aver per la prima volta in vita sua trovato un amico.
Perché si, era vero
che lei, se avesse voluto, avrebbe avuto tutti i pretendenti di Lima ai
suoi
piedi, o tutte le figlie della buona società come amiche, ma
anche una ragazza
come Sugar si rendeva conto che le amicizie non erano sicuramente
quelle, anzi.
Quindi, in quel momento, Kurt poteva essere definito come il suo
migliore
amico. E con i migliori amici non si hanno segreti. Nemmeno quelli che
non si
possono svelare a nessuno, perché è il mondo
stesso a rifiutarli.
Sebastian
camminava in cerca di quel
ragazzo dagli occhi blu che l’avevano così tanto
colpito, quando se lo ritrovò
davanti che camminava con Sugar. Il suo istinto, per
l’ennesima volta, lo
tradì. Ma fu un tradimento che, con il passare del tempo,
sarebbe stato la cosa
migliore della sua vita.
“Vuoi ballare con me?” chiese Sebastian, guardando
Kurt dritto negli occhi.
“No” rispose quest’ultimo, mettendosi
subito sulla difensiva. Cos’era, una
specie di scherzo di cattivo gusto? Come si permetteva quel sudicio
ragazzo di
avvicinarsi così al figlio di Burt Hummel? Era certamente un
bellissimo ragazzo
e i suoi occhi erano la cosa migliore che avesse mai visto ma, ecco,
lui non
poteva, né li, né davanti a tutta quella gente.
“Perché no?”
“Perché non ne ho voglia, ecco. “ Eppure, qualcosa non andava.
Si che ne aveva
voglia, eccome.
“Seb, lui sta con noi.” disse Sam. Sam non era
figlio di uno dei ricchi
proprietari delle case che stavano al centro di Lima, i suoi genitori
avevano
un negozio di alimentari che, però, gli consentiva di far
parte di un ceto in
qualche modo agiato. E lui non si faceva mai mancare
l’occasione per ricordare
a quale classe sociale apparteneva.
Mentre parlava, Mercedes, che aveva portato lo zucchero filato promesso
a Kurt
si sporse verso di lui ed a fior di labbra gli disse “Hey
Kurt, ti va di fare un
giro sulla ruota panoramica?”
“Mi sembra un ottima idea.” rispose
quest’ultimo, prendendo la mano della
ragazza. Mentre diceva questo, però, non aveva interrotto il
contatto visivo
con Sebastian che si era spostato per fargli passare ed aveva indossato
un
ghigno alquanto sospetto.
Sugar, si sporse in avanti per sussurrare all’orecchio di
Kurt “Sebastian
Smythe, lavora al deposito di legname con Finn. Mi stupisce che si sia
avvicinato a te, devi di sicuro piacergli un sacco.”
L’unica cosa che Kurt poté fare fu sorridere,
perché infondo avrebbe voluto
davvero ballare con quel ragazzo, forse anche per tutta la notte.
Sebastian era
sconvolto dalla piega
che la situazione aveva preso. Lui era un gay dichiarato, nonostante si
rendesse conto che non rendeva sicuramente onore né a suo
padre, né tantomeno a
sé stesso. Il problema era che pensava di interessare a quel
ragazzo. O
perlomeno, pensava gli sarebbe interessato. Dopotutto, lui era
Sebastian
Smythe. Kurt rideva con i suoi amici e lui si stava facendo mille
torture
mentali per capire se quella risata non fosse riferita a lui. Lui, che
si era
appena umiliato davanti a tantissime persone. Lui, che stava iniziando
a correre
per afferrarsi al sedile della ruota panoramica in cui era seduto Kurt.
Kurt stava ridendo di gusto per la battuta appena fatta da Mercedes, ma
non
riusciva a smettere di guardare quel ragazzo che poco prima gli aveva
fatto la
proposta più interessante della sua vita. Ad un tratto,
quest’ultimo iniziò a
correre verso di lui, si infilò tra lui e una Mercedes
urlante e gli porse la
mano.
“Mi chiamo Sebastian Smythe.”
“E allora?” rispose Kurt in preda ad un attacco di
panico. Veramente un ragazzo
era disposto a tanto pur di metterlo in difficoltà? O era
davvero interessato a
lui, come Sugar gli aveva accennato?
“E allora piacere di conoscerti, no? Mi piacerebbe uscire con
te.” disse
Sebastian, tutto d’un fiato.
“Ehi, bello, ti dispiacerebbe piantarla?” si
intromise Mercedes, dopo aver
colpito Sebastian in testa.
In quel momento, la ruota panoramica si bloccò. Il ragazzo
che la comandava
continuava a ripetere a Sebastian di scendere, che il sedile non
avrebbe retto
il peso dei tre ragazzi. In quel momento, egli sorrise, rendendosi
conto dello
stato fisico di Mercedes e si sporse in avanti, afferrando il ferro
davanti al
sedile, per poi restare appeso senza nessun sostegno.
“Vuoi uscire con me?” chiese ancora.
“Cosa? No!” rispose Kurt. Gli sembrava di essere
sempre allo stesso punto, di
ripetere sempre la stessa scena, ma questa volta Sebastian era appeso
come una
scimmia a quel ferro e poteva cadere. In un attimo, il suo cervello
smise di
funzionare. Non poteva essere vero.
“No?”
“No!”
“No.” disse infine Sebastian, palesemente deluso
dalla decisione presa da Kurt.
“Senti, caro, te l’ha già detto che non
vuole uscire con te. Lui, beh, non è
malato come te. “
Dopo aver preso un respiro profondo, Sebastian guardò di
nuovo Kurt, notando
con piacere che non smetteva di fissare le sue mani che fingevano di
perdere il
controllo.
“Perché no?”
“Non lo so, perché non ne ho voglia ti ho detto. E
te l’ho detto circa 30 volte
da quando ci siamo conosciuti, e sono più o meno 5 minuti
quindi per favore-
Ah! Che stai facendo??!?”
Sebastian aveva appena mollato il ferro con una mano ed era rimasto
attaccato
soltanto con l’aiuto di una. Un ghigno beffardo si
impadronì del suo viso,
pensava sarebbe stato molto più difficile far cadere Kurt in
quel tranello. “Non
mi lasci altra scelta. Per l’ultima volta, vuoi o non vuoi
uscire con me?”
Sotto il sedile di Kurt e Mercedes, c’era quello di Finn e
Sugar. Quest’ultima,
continuava ad urlare a Sebastian di tenersi e di non fare sciocchezze
mentre il
suo ragazzo continuava a ridere divertito. Era chiaro che Sebastian non
si
sarebbe mai realmente mollato e, per quanto lo conosceva, sapeva anche
che
aveva tutte le forze necessarie per stare lì appeso. Era
così fiero di avere un
amico del genere, e non si vergognava affatto del fatto che lui fosse
gay,
anzi.
“Dai, Seb, finiscila.” disse infine, visibilmente
non interessato.
“Non posso Finn, non finchè lui non
accetta.” Sebastian aveva capito che Finn
sapeva. Ed ora il teatrino era retto anche da lui.
“Accetta, Kurt!” disse Finn.
“D’accordo,
d’accordo! Va bene! Esco
con te.” Kurt non poteva credere di aver detto quelle parole.
Chissà cosa
avrebbe pensato la gente importante a sentirlo cedere per un ragazzo
qualunque,
per uno che non conta, che potrebbe benissimo essere uno schiavo. E
quel
ragazzo lo stupì ancora “Non devi farmi un
favore.”
“Ne ho voglia invece, Dio Sebastian attaccati alla
sbarra!!”
“Dillo.”
“Ho voglia di uscire con te!!”
Mercedes si girò sbigottita “Ne hai
voglia?”
“Si-rispose sottovoce-Ho voglia di uscire con te.”
“Non ti sento, mi sta scivolando la mano.”
“Ho voglia di uscire con te!” urlò
infine Kurt, completamente rosso per
l’umiliazione.
“Ok, ok tesoro. Esco con te, rilassati.” disse
Sebastian, riprendendo la sbarra
con l’altra mano e indossando il suo solito ghigno.
Quello che non si aspettava era però la reazione di Kurt a
quella presa in
giro.
“Credi di essere molto furbo, eh?”
sibilò.
Sugar, sotto di loro si fece sentire “Non sei stato
divertente, Seb. Sei uno
stupido.”
“Non importa, honey, ci penso io.” disse Kurt,
sporgendosi in avanti e per
sbottonare i pantaloni di Sebastian e buttarli giù.
“Che stai-No, Kurt! Ascoltami-Kurt!”
Kurt rise di gusto, tutto il Luna Park li stava guardando e la sua
piccola
vendetta era ormai completa.
“Non sei così sicuro di te ora, vero?”
Lo sbeffeggiò Kurt, ridendo seguito da
tutti i ragazzi sulla ruota panoramica. Compresi Finn e Sugar.
“Me la paghi questa.” disse infine Sebastian,
completamente mortificato.
“Mmmh, può essere di si o può essere di
no, vedremo.”
Quello che entrambi non sapevano era che, con il passare degli anni,
quella
notte sarebbe stata il più grande regalo che avessero mai
potuto avere.
“Mamma,
ma perché quella ragazza,
Mercedes, ha chiamato Sebby malato? L’amore non è
mica una malattia, voi non
siete malate.” chiese la piccola Charlie.
“Il
punto è che prima, nel 1940, non
si viveva come si vive oggi. Prima non si poteva amare chiunque si
volesse
perché la gente aveva dei pregiudizi.” Rispose
Rachel.
“Li
ha anche ora, Charlie. Ma è
diverso, il mondo si sta evolvendo e sono sorti altri problemi, pare
che ora si
possa amare chiunque si voglia, che sia maschio, femmina, grasso,
magro, alto,
basso, ricco o povero.” Si intromise Quinn, sorridendo alle
sue due donne.
“Ed
è una cosa bellissima, non è
vero?” chiese ancora la bimba.
“Noi
viviamo nel 2017 e, se pensi
che le cose in 77 anni sono cambiate così radicalmente-la
mentalità, intendo-
si, tesoro, è una cosa bellissima. Sai, quando nel 2011 io
mi sono dichiarata a
tua madre le cose non erano ancora a questo punto.” Riprese
Quinn.
“Ma
quindi, Kurt e Sebastian avranno
delle difficoltà vero?”
“Si,
bambina mia.- Riprese
Rachel- Ma
continuiamo domani, dopo aver
visto Funny Girl, va bene? Si è fatto tardi e tu dovresti
dormire da un pezzo.
Perciò dai un bacio alle mamme e dormi, cucciola.”
La piccola
sorrise e si lasciò
rimboccare le coperte dalla sua mamma per poi dare un bacio ad entrambe
le
donne "buonanotte" disse chiudendo gli occhi.
"buonanotte"
sussurrarono
le due madri prima di uscire dalla camera e chiudere silenziosamente la
porta.
"E a me non dai
la
buonanotte?" domandò con un broncio la bionda che nel
frattempo si era
appoggiata allo stipite della porta della loro camera.
"Quella
è la parte che preferisco della giornata" disse l'altra
raggiungendola e
chiudendosi la porta alle spalle.
Angolo
dell’autrice
E il primo capitolo è
andato anche se con un leggero
ritardo- ma meglio tardi che mai no?- Anyway grazie a tutti quelli che
hanno
letto\dato un’occhiata\messo tra le ricordate, le seguite e
le preferite questa
storia\ e soprattutto a chi ha sprecato un po’ di tempo per
una recensione *w*
Fateci sapere con un commento che ve
ne pare di questo primo
vero capitolo, se vi aggrada uù
Ps CHI VUOLE UN PO’ DI HOT
FABERRY? IO SI!(quello Kurtbastian
è già incluso nella storia e in quel momento
faremo tappare le orecchie a
Charlie lol)
Alla settimana prossima
XO