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Autore: ciomez__    25/07/2012    2 recensioni
"Chiedevo solo il tuo aiuto, ricordando la promessa che mi avevi fatto. Non mi avresti mai lasciata sola, ricordi? Invece te ne sei andato."
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena le lezioni finirono tornai nel posto in cui mi ero lasciata con Justin. Era già lì ad aspettarmi. Gli arrivai da dietro coprendogli gli occhi con le mani.
“Chi sono?”
“mh.. fammi indovinare”
“Dai, è facile” risi.
“Una ragazza bellissima con un carattere altrettanto bello?” Arrossii. “Probabile” Risposi togliendogli le mani dal viso. Prima che potessi ritirarle del tutto le prese delicatamente con le sue e si girò verso di me. Lo guardai fisso negli occhi, lui se ne accorse ma lasciò il mio sguardo catturare il suo. Mi accorsi del silenzio che c’era e tolsi i miei polsi dalla sua presa e gli feci cenno di camminare. Mi raccontò un po’ della sua vita, piena di spostamenti e di persone nuove. Ci sedemmo su una panchina.
“Non ricordo più il posto in cui sono nato a causa di tutti gli spostamenti che ho fatto”
“Davvero? Forte” ridemmo tutti e due.
“Raccontami un po’ di te..”
“Cosa vuoi che ti racconti?”
“Non so, hai un segreto, qualcosa che non dici a tutti?”
Pensai ad Emily, non riuscii a trattenere le lacrime.
“Ehi, ehi.. che succede” Mi cinse tra le sue braccia e mi asciugò le lacrime.
Porse le sue mani sul mio volto alzandolo in modo da guardarlo.
“Mi posso fidare?”
Mi sorrise. Percepii la fiducia che avevo trovato in lui e tra le lacrime che mi rigavano il volto gli raccontai tutta la storia.
Non disse niente, mi spinse dalla spalla cosicché io mi appoggiassi al suo petto. Singhiozzavo e non riuscivo a smettere, ma la sicurezza che mi dava accarezzandomi i capelli fu così tanta che poco dopo mi alzai, mi strofinai il viso e fui pronta per tornare a casa.
“Allora io vado” dissi incamminandomi.
“Aspettami arrivo! Abito da quella stessa parte” Sorrisi.
Camminavamo vicini e ad un tratto la sua mano sfiorò la mia. Sentii una strana sensazione. Iniziai a desiderare che lui mi abbracciasse o che mi desse un bacio sulla guancia. Ma come poteva? Erano pochi giorni che ci conoscevamo, o forse erano di più visto che lui sapeva tutto di me. Eppure la scorsa notte alla festa aveva poggiato le sue labbra sulla mia guancia..
Scossi la testa per tornare alla realtà.
“Io abito lì” dissi indicando la casa infondo alla strada.
“Ah ok..” Sembrava che lo sapesse già.
Gli diedi un veloce abbraccio e corsi in casa. Non c’era nessuno e non mi andava di pranzare.
Mi sdraiai sul letto a guardare il soffitto.
Perché Justin mi faceva quell’effetto? Lo conoscevo da pochi giorni ed ero così tanto presa da lui? Come amico era fantastico, non avrei potuto desiderare di meglio. Ma se un amico mi sfiora la mano io non divento paonazza e inizio a desiderare le sue labbra. Lui era di più, mi piaceva molto, ma mai nessun ragazzo mi era piaciuto così.. nemmeno Ryan. Passai il resto del pomeriggio a pensare a Justin e a quando avrei incrociato nuovamente il suo sguardo.
Il cellulare squillò e sul display comparve un numero che non avevo salvato.
“Pronto, chi è?”
“Hope, sono Justin” senza accorgermene sorrisi.
“Ehi, ciao.. come stai?”
“Bene bene.. senti volevo chiederti una cosa”
“certo dimmi”
“Ti andrebbe stasera di uscire? Di andare a cena insieme.. che ne pensi?”
“Che ne penso?” non riuscii a continuare.
“Hope ci sei?” Chiese Justin.
“Si, va bene! Usciamo”
“Ti passo a prendere alle 8:00.. fatti trovare pronta”
“Ovviamente” Rise.
“Ci vediamo dopo” disse.
“A dopo Bieber” attaccai.
Cercai di trattenermi ma iniziai a sclerare all’idea di andare al primo appuntamento proprio con lui.
Frugai nell’armadio alla ricerca di qualcosa di carino da indossare e provai decine di abiti. Facevo avanti e indietro dallo specchio all’armadio, ma la mia corsa fu bloccata dall’arrivo di un messaggio. Era di Justin.
“Non metterti vestiti o cose varie, voglio che tu sia te stessa stasera”.
Ok, come faceva a sapere che mi sarei messa un vestito? Lasciai perdere e indossai una canottiera, un paio di shorts e degli stivaletti. Mi misi poco trucco seguendo il consiglio di Justin.
Mancava qualche minuto alle 8:00 e il campanello di casa squillò. Mi spruzzai un po’ di profumo, misi il cellulare, le chiavi e tutto ciò che mi serviva nella borsa e scesi al piano di sotto. Vidi Justin in piedi vicino la porta con un mazzo di fiori.
“Ciao Hope”
“Ehy ciao” Mi avvicinai a lui e gli diedi un abbraccio.
“Prima di andare vuoi vedere la casa?”
“Si, mi farebbe piacere” rispose sorridendo.
Gli mostrai prima il piano di sotto, poi salimmo le scale e gli mostrai il piano superiore fino ad arrivare alla mi camera.
“Questo lato è proprio come me lo immaginavo” sussurrò.
“Cosa?”
“No, niente.. andiamo?” annuii.
Mi porse la mano. Gliela diedi e mi lasciò passare davanti a lui. Ci dirigemmo verso la porta e la mia mano si taccò dalla sua alla vista di mio padre.
“Ciao papà”
“Ciao tesoro” iniziò a squadrare Justin.
“Lui è un amico”
“Piacere, Justin” Si presentò.
Papà si tranquillizzò subito.
“Dove andate?”
“Andiamo a cena fuori” Risposi con una voglia sempre più grande di uscire da quella casa.
Mentre la mia mano si era poggiata sulla maniglia della porta mio padre ci fermò di nuovo.
“Trattala bene e riportala a casa tutta intera”
“Certamente” Justin rispose con uno dei suoi sorrisi da togliere il fiato.
La serata trascorse molto bene. Con lui non mi sentivo in imbarazzo, tra noi ormai non c’era più tensione.. eravamo due amici, ma io più guardavo le sue labbra, più le desideravo.
In un batter d’occhio si fecero le 2:00 ed io dovevo assolutamente tornare a casa sperando che i miei fossero già andati a letto da un pezzo.
Pagammo al ristorante e ci incamminammo verso casa.
“Sai Hope..” Mi disse appoggiando il braccio sulla mia spalla.
“Cosa?” Lo guardai e allungai la mano sul suo fianco.
“Penso che tu sia davvero una persona fantastica.. mi piace stare insieme a te, sono felice”
Iniziai a sentire la sensazione che provai quella stessa mattina quando le nostre mani si sfiorarono.
“anche per me è così..” dentro di pregai che cambiasse discorso.
Ci fu un istante di silenzio, subito rotto dalla calda voce di Justin.
“Tu mi vuoi bene, vero?”
“Certo che te ne voglio, che discorsi sono?” Sorrise e io ricambiai.
Continuammo a camminare fin quando non ci trovammo di fronte casa mia. Nessuna luce era accesa quindi i miei erano già a dormire.
“Se ti va possiamo rimanere qui fuori ancora per un po’”
“Si che mi va”
Certo, avevo paura di stare lì al buio, ma se c’era Justin con me che mi dava sicurezza niente mi faceva paura.
Ci sedemmo a cavalcioni su un muretto. Io di fronte a lui.
Iniziai a guardarlo sotto la luce della luna che lo rendeva ancora più bello. Osservai le mani che erano possenti e gentili, osservai le braccia rigate da quelle vene che arrivavano fino al collo e aiutavano a delineare il suo perfetto viso. Guardai le labbra, che si aprirono lasciando spazio alla lingua che le bagnò. Rabbrividii. Amavo quel gesto. Poco dopo il mio sguardo si pose sui suoi occhi e mi accorsi che lui mi aveva guardata tutto il tempo.
Continuammo a guardarci, senza accorgerci del momento imbarazzante che si era creato. Cercai di romperlo buttandomi tra le sue braccia. Rimanemmo così per diversi minuti e avrei voluto che quel momento non finisse mai. Mi sentivo protetta tra la sue braccia, mi rendevano più forte.
Justin mi accarezzò il viso e poco dopo mise il suo davanti a me iniziandomi a fissare. Non si staccava dai miei occhi verdi.
“Sei tu?” mi chiese.
“Justin, sono Hope, certo che sono io” risposi preoccupata.
“No Hope, non intendevo quello.. sei tu la ragazza della maschera?”
Non risposi.
“I tuoi occhi, il tuo sguardo, sono uguali ai suoi. Mi sono innamorato di quei occhi Hope”
“Cosa?” alzai il tono di voce e mi alzai di scatto dal muretto.
“Si Hope, mi sono innamorato di te.”
“Ma è impossibile, ci conosciamo da pochissimo tempo!” gli diedi le spalle.
“No, io ti conosco da molto di più”
Non riuscivo a capire, ma poi pensai al fatto che Justin era nuovo a scuola. Pensai che la casa davanti la mia finestra aveva cambiato proprietario da qualche mese, che Justin sapeva come mi sarei voluta vestire e che conosceva già un lato della mia stanza.
Mi voltai verso di lui.
“Tu sei il ragazzo della finestra?”
“Si Hope, sono io. So praticamente tutto di te.”
In quel momento lo odiai. Non riuscivo a concepire che lui mi avesse ‘spiato’.. ma poi guardai i suoi occhi. Il suo sguardo era così puro e innocente. Lui mi amava. Mi resi conto solo ora che ogni volta che ci vedevamo non mi toglieva gli occhi di dosso, e io facevo lo stesso con lui. Forse lo amavo pure io. Si alzò dal muretto e con passo lento di avvicinò a me porgendomi la mano sul fianco per avvicinare il mio corpo al suo. Mi prese il viso tra le mani e mi guardo dritto negli occhi e provò a dire qualcosa, ma uscì solo un sospiro che mi fece raggelare. Provo di nuovo e la voce uscì dalla sua bocca.
“Io.. ti amo. Non ce la faccio più a nasconderlo. Ogni volta che ti vedo, che ti penso, o oppure che semplicemente mi sorridi mi viene voglia di renderti mia”
“Cosa intendi?”
Di colpo avvicinò le sue labbra alle mie.
“Io non..” sfiorai la sua bocca.



Ciao a tutte :)
Scusate se ci sono errori ma ho scritto di fretta e non ho avuto il tempo di rileggerlo.. spero vi piaccia comunque *-*



  
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