Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Coccolotti_spray    25/07/2012    0 recensioni
- E se Sebastian avesse una sorella? -
"Voglio smetterla di cullarmi nel grigiore…ho bisogno di un solo colore…il verde…per imparare a coltivare la perseveranza…e accogliere un raggio di sole nella mia vita…
Anche la rugiada riuscirà a nuotare nel mare…deve solo imparare… non è così?”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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15. I'm the writer and I can change the story


Rosemary iniziò ad avanzare lungo il passaggio creato dalle due file di demoni ammassate per vedere la sposa; nessuno l’accompagnò, ma mise un piede davanti all’altro da sola, perché il suo unico parente si trovava nelle prigioni probabilmente, stremato e privo di forze.
Sospirò. Un sospiro lungo e cercò di cancellare la paura che l’avvolse come in un caldo abbraccio, “Questo è il mio incubo…quel terrore  è vivido…è qui…
Lei si guardò i piedi, completamente macchiati di sangue, spostò lo sguardo velocemente, verso Claude, ecco il ragno, poi le spine, che non erano reali come nel sogno, ma erano più profonde, all’interno del suo corpo. Si voltò.
Posso ancora guardarmi indietro, nessuno mi spinge, sto camminando da sola…camminerò da sola…Atemis…” il potere le fece salire la pelle d’oca.
Sono pronto…” Rosemary annuì e raggiunse l’altare.
 
Asmodai le strinse le mani, pronto a pronunciare il suo giuramento, preparato a stringere una nuova catena attorno al collo della ragazza.
«Io, Lucifer, in questo giorno gioioso unisco questa giovane, mia figlia…! » enfatizzò l’ultima parola «…con uno dei miei più fedeli alleati, con un mio amico…affinché possa occupare un posto al mio fianco…» tutti applaudirono e Asmodai sorrise, senza guardare Rosemary «…Asmodai, vuoi prendere come tua moglie la qui presente Rosemary, figlia di Lilith, madre dei demoni? » lui annuì e, utilizzando una delle sue unghie, si ferì, per poi macchiare Rosemary con il suo sangue. Lei non si mosse, era troppo concentrata.
«Ora tu mi appartieni!» Lucifer sorrise e la guardò, ora era il suo turno.
«Rosemary, vuoi prendere come tuo sposo il qui presente Asmodai? » la ragazza esitò e, prima che potesse ferirsi per completare la cerimonia, una freccia ferì Lucifer, facendolo accasciare al suolo.
«Signore! » esclamò Asmodai.
«Contiene un frammento di spada …» Lucifer cercò di estrarsi la freccia e, mentre era impegnato, Rosemary  cercò di evocare Artemis, ma prima che potesse riuscirsi, si sentì mancare il terreno sotto piedi, alzò il viso e vide che si trovava fra le braccia si Sebastian, che, con naturalezza, abbatté un paio di demoni per farsi strada.
«Cosa ci fai tu qui? » Sebastian le arruffò i capelli.
«Credi seriamente che mi sarei fidato di Claude? Avevo pianificato tutto… voglio far terminare tutto questo una volta per tutte…voglio che ti venga restituito il posto che ti appartiene…» Sebastian si riferiva al trono, “Regina dei demoni…e che altro?”, Rosemary abbassò il capo «…So che hai dei sentimenti Rosemary e non li calpesterò come hanno fatto tutti gli altri, somigli molto più a una creatura umana che a un demone e quindi so bene che non puoi fare a meno di ascoltare il tuo cuore…» Rosemary arrossì «…alza il viso e guarda chi è venuto per te…» lei obbedì e vide Ciel che stava impugnando Artemis.
«Cosa ci fa lui qui? » esclamò agitata Rosemary «E’ umano Sebastian
…Lucifer…ma per favore!…Metterà in pericolo la sua vita! » Sebastian la guardò perplesso.
«Ti sei proprio innamorata, eh? » sentir pronunciare quella parola dal suo stesso fratello le imporporò il viso e la face sentire imbarazzata.
«Si…» ammise quasi in un sussurro.
«Rosemary non devi preoccuparti, lui non è più umano» informò amaramente il perfetto e impeccabile maggiordomo.
«Com’è accaduto? » Sebastian accelerò la corsa.
«Alois ha fatto un patto con Hannah…Il suo desiderio mi impedisce di sottrarre l’anima del signorino…per l’eternità…» Rosemary sentì il cuore riempirsi di gioia, “Sono un’egoista…”; cercò di cancellare quella felicità, ma senza successo, poiché la sua mente continuava a ripetere: “Potremo stare insieme…ora potremo!...ma lui? Come si sentirà? Mi odierà?” Rosemary scosse il capo e Sebastian sorrise.
 
Ciel intanto fece un cenno a Sebastian, affinché lo seguisse, così uscirono di corsa da quell’immensa sala per raggiungere un infinito corridoio.
Sebastian fece scendere Rosemary.
«Fate come se non ci fossi» esclamò il maggiordomo divertito, ma la ragazza lo ignorò e in un primo istante rimase a guardare il Conte dagli occhi vermigli che le si trovava davanti, solo dopo un attimo di esitazione corse ad abbracciarlo.
Ciel non era rigido, forse un po’ imbarazzato, ma la strinse forte ugualmente.
 
«Nessuno ti porterà più da nessuna parte…» le sussurrò all’orecchio e lei gli baciò una guancia, sentendo il cuore improvvisamente vivo.
«Sei un demone adesso…mi odi per questo? » Ciel la guardò perplesso.
«Perché dovrei odiarti?...Credo che sia la prima volta che devo ringraziare il Conte Trancy... »
«Come sei riuscito ad usare Artemis…? » Ciel non seppe dare una spiegazione, così intervenne Sebastian.
«Vedi l’anello che porti alla mano Rosy? Quello gli ha permesso di usare il tuo potere…l’ho capito attraverso il contratto che c’è fra me e il signorino…» i tre sentirono delle voci alle loro spalle.
«Asmodai…andiamo da questa parte…» disse Rosemary indicando la stanza dove venivano risposti gli arnesi di tortura.
«Dobbiamo uscire» contestò Sebastian, ma Rosemary non lo ascoltò.
«No, dobbiamo uccidere Lucifer…» il maggiordomo rise.
«Con cosa Rosemary? Sai anche tu qual è l’unico punto debole di mio padre…ho potuto scalfirlo perché avevo conservato una scheggia della Spada, ma…» Rosemary annuì ed estrasse dal corpetto un paio di chiavi «Cosa sono? » la ragazza iniziò a correre in direzione della porta, poiché la voce di Asmodai si stava avvicinando.
«Le chiavi degli scrigni…» Sebastian strabuzzò gli occhi.
«Dove le hai prese? » lei scosse il capo cercando di cancellare l’immagine di Claude che cercava di approfittare del suo corpo.
«Le ho prese a Claude» nessuno le fece domande, così lei aprì la porta ed entrò.
 
All’interno della stanza trovarono una delle Lamie che aveva vestito Rosemary.
«Regina…vi stanno cercando…» lei si mise dinanzi a Ciel, temendo che il fantasma potesse attaccarlo.
«Rosy sto assistendo a una scena di gelosia? » domandò il fratello «E’ un demone adesso, non lo toccherà…» la ragazza si sentì stupida, ma tirò ugualmente un sospirò di sollievo.
«Ascoltami…» disse alla Lamia «…Se mi chiami Regina devi rispettarmi…almeno un po’, non è così? » il fantasma dal viso pallino annuì «…Allora spostati e facci passare…»
«Ma il Nuovo Re ha detto…»
«Il nuovo Re è dinanzi ai tuoi occhi, quindi se rispetti e obbedisci ai tuoi sovrani spostati…per favore…non voglio considerarti mia nemica…» la donna annuì chiudendo gli occhi e facendosi da parte «…Ti ringrazio» dopodiché la ragazza si precipitò alla Spada temuta da ogni creatura demoniaca. «…Ho un piano ragazzi…» informò Rosemary  impugnando l’arma e riferendo ciò che aveva in mente ai suoi compagni, che rifiutarono entrambi
«Potresti morire…! » esclamò Sebastian.
«Non posso Rosemary, non l’ho mai fatto, morirai…» Rosemary scosse il capo, ormai niente poteva farle cambiare idea.
«Se mi volete bene…se mi amate…fidatevi di me…» Ciel si voltò.
«Non posso farlo…»
«Si che potete my lord, ma dovete credere in voi stesso» Ciel guardò Rosemary ancora incerto, ancora spavento, ma sospirò e si lasciò convincere.
«Eccoli! » esclamò Asmodai con un gruppo di demoni spalancando la porta.
«Qui ci penso io! » esclamò Sebastian togliendosi l’ingombrante giacca del frac «Voi occupatevi del resto! » Rosemary strinse la mano di Ciel, che si lasciò trascinare.
«Stai attento Sebastian! » gridò mentre si allontanava.
«Naturalmente» replicò l’elegante maggiordomo.
 
D’un tratto Ciel si fermò.
«Cos’hai Ciel…» lui le lasciò la mano.
«Rosemary…te lo dissi quel giorno…chi mi sta vicino muore…non puoi fidarti di me…» la ragazza gli sistemò i capelli con un gesto amorevole.
«Ed io che ti risposi?...»  Ciel la strinse forte, non si era mai lasciato andare in quel modo, si stupì.
«Non è meglio se io…»
«No, Lucifer non è stupido…ma può percepire il potere, quindi forse funzionerà»  Ciel non sembrò convinto «Voglio vederti sorridere Conte e io voglio sorridere con te, quindi sbrighiamoci a risolvere questa faccenda…»
«Ma…la mia mira…io…insomma…» lei gli carezzò una gota.
«Ma ti amo…» e lo baciò, prendendolo alla sprovvista con quelle parole, che sentiva per la prima volta «…ora vado, sai cosa fare»
Rosemary iniziò a correre verso il salone principale.
 
Prima di raggiungerlo chiuse gli occhi e si concentrò.
Artemis…” chiamò il suo potere, che si destò “…ora ti assopirai, perirai sotto la mano di Morfeo agli occhi del mondo…e insieme a te celerai anche i poteri della Spada…racchiuderai tutto in un angolo del mio corpo e scomparirai…” il potere annuì e scivolò lontano, dove non poteva essere percepito, così Rosemary corse nel salone principale dove trovò Lucifer “Non pensavo di trovarlo subito”.
«Hai deciso di tornare indietro…? »  Rosemary si inginocchiò.
«Li lascerai andare se ti assicuro che mi sposerò senza ulteriori interruzioni? » Lucifer parve sorpreso da tanta sottomissione da parte di quello spirito ribelle, così lei scoppiò in lacrime. «…Ti prego, li convincerò ad andarsene, ma non dovrai ucciderli…» insistette lei, Lucifer sospirò.
«Tu non hai ben capito che sono io che detto le regole del gioco, posso ucciderli sciocca, non rappresentano un problema per me…non scenderò a patti con te, perché ti sposerai ugualmente…» lei gli si avvicinò.
«Ti prego…» lui scosse il capo, dopodiché l’annusò, l’odore della ragazza era diverso.
«Il tuo potere…? » lui la scosse «…Non lo sento più…»  sempre più forte, sempre con maggior rabbia.
«Quel potere non mi appartiene più…» il diavolo le guardò la mano e vide un anello, così divenne furibondo e la scaraventò contro un muro «Ora sei inutile…» Rosemary era nuovamente un oggetto «…Cosa me ne faccio di te adesso? » lui estrasse il frammento di spada che si portava sempre dietro «…Ti ucciderò, traditrice…! » Ciel insorse nella stanza e colpì il mostro.
«Sei tu…! Tu gli hai sottratto tutti i poteri…o meglio, li state condividendo! »  Lucifer afferrò Rosemary per la gola «Non puoi salvarla ragazzo, anche se possiedi i suoi poteri…» Ciel colpì il braccio del Diavolo con una freccia unita a un frammento di Spada, così che lasciasse andare Rosemary «Quanti ne aveva conservati Sebastian? » esclamò rabbioso e dirigendosi a fatica in direzione del ragazzo.
«Ora! » esclamò Rosemary e Ciel estrasse la Spada, mentre Lucifer iniziò a ridere.
«Volete farmi arrabbiare o cosa? Pensate che non mi renda conto che è un’illusione…?» Lucifer afferrò Ciel questa volta.
«Colpiscilo! » esclamò disperatamente Rosemary.
«Ho finito i frammenti» rispose il ragazzo rassegnato, così Lucifer rise con maggior enfasi.
La ragazza si alzò a fatica, creando una debole freccia.
«Cosa pensi di fare Rosemary? » era così piccola, ma il suo peso era immenso «Quella freccia non sfiorerà neanche il mio corpo! » la ragazza non lo ascoltò e la scagliò «Ma per favore! » esclamò il Diavolo, che, ridendo ancora, non la evitò.
Un dolore lancinante perforò il suo corpo, che lentamente iniziò a perdere la vita. Lucifer guardò la freccia e vide che era in realtà la Spada, quella vera.
«Come…? » il Diavolo abbandonò Ciel, che cadde a terra.
«L’ho nascosta all’ombra della freccia» lentamente quel sorriso maligno si spense e si sgretolò, ormai distrutto.
 
Rosemary corse verso Ciel e lo baciò, quasi come per accettarsi che fosse reale.
 
Abbiamo cancellato quell’incubo e lui è qui, sento le sua mani fra i miei capelli… posso abbracciarlo Sage, posso stringerlo…ma non posso ancora raggiungere te… ti avevo promesso che questa notte ci saremmo ricongiunte, ma non è accaduto…non sono brava a mantenere le promesse, eh?
Il mio cuore è così grande in questo momento, sente di avere una casa, una famiglia, di appartenere a qualcuno ed essere libro al contempo…ma nella mia famiglia manchi tu e il tuo violino!
Mi manchi tanto, so che sono stata io la fonte dei tuoi dispiaceri …ma spero che un giorno potrò porgerti le mie scuse nel luogo in cui ti trovi…non so quando, né se ci sarà il sole quel giorno…ma porterò con me il mio sorriso, sperando che possa illuminare ancora il tuo mondo, amica mia….
 
Il viso di Rosemary si bagnò di tristi lacrime, che Ciel asciugò con il dorso della mano, dopodiché rimase in silenzio a guardarla.
«Cosa c’è? » domandò lei.
«Piangi…ridi…poi piangi di nuovo, ti abbatti…però trovi la forza» Rosemary sorrise.
«Siete voi che mi date la forza…» il Conte la strinse di nuovo.
«Ti amo» quelle semplici parole le sembrarono due e mille allo stesso tempo, com’era possibile?
«Resterai qui? » domandò la ragazza per accertarsi che lui non l’avrebbe abbandonata.
«Naturalmente…» lei si mise a sedere.
«Ma l’inferno non è il luogo adatto a Conte…» lui rise amaramente.
«Credo che per un’anima come la mia sia luogo adatto…» Sebastian entrò nella stanza sistemandosi i capelli.
«Concordo signorino» lui si avvicinò alla sorella e le baciò la fronte.
«Sebastian! »
«Ora tutto è finito…sei tu la Regina» esclamò il demone.
«Sono la Regina, ma cercherò di costruire un nuovo regno nel quale le colpe verranno scontate lecitamente…perché deve esistere giustizia anche fra i peccatori…non abuserò del mio potere…almeno, ci proverò…» Sebastian sorrise.
«E ci riuscirai, perché avrai sempre me e il signorino al tuo fianco» lei sorrise e strinse quelli che erano gli uomini più importanti della sua vita.
 
 

“London Bridge is falling down,
Falling down, Falling down.
London Bridge is falling down,
My fair lady.
 
We must build it up again,
Up again, Up again.
We must build it up again,
My fair lady.”

 
Note: Voilà…è finita!
 Finale deludente? A me piace, quindi sono abbastanza soddisfatta ^^ .
Mi spiace di non essermi soffermata a lungo sulla descrizione degli scontri, ma purtroppo non sono capace…
Parlo con te che stai leggendo, se qualcuno leggerà…quando Sebastian deve scontrarsi con Asmodai metti in moto la fantasia, perché io non ci sono riuscita…
Volevo uno scontro cruento, che rivelasse la vera natura di Sebastian…ma dove trovare le parole adatte, gli “attacchi” giusti? D:
Mi auguro di poter migliorare in futuro…detto ciò, spero che questa FF vi sia piaciuta! ^^
 
  
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