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Autore: PiccolaNeko    25/07/2012    3 recensioni
Andrea e Nathalie sono due innamorati, due ragazzi che volevano godere al massimo ogni attimo passato insieme. Ma qualcosa li divide, qualcosa più grande di loro ed eccoci qui, dopo alcuni anni: Nat ,fidanzata da due anni con Matteo, presto scoprirà che il mondo cambia sempre, quando meno ce lo aspettiamo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Nathalie - Sei  anni dopo



Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Il famoso sì detto alla proposta di Andrea.
Chissà dov'è lui, ora.
Già perché da quel giorno sono cambiate molte cose. Ci sposammo, questo è vero. Fu uno dei matrimoni più belli a cui io avessi mai partecipato - forse perché ero la sposa -, il mio vestito era come l'avevo sempre sognato. Andrea era con me e nostro figlio era venuto alla luce solo un mese prima. Il mio bellissimo Christian. Il primo anno passò come se tutto fosse circordato da rose e fiori.. ma i problemi ritornarono più veloci del previsto. Andrea prese lentamente il vizio di assentarsi spesso da casa, a volte per lunghi periodi.
"Ho bisogno di spazio." mi diceva. "Questa vita mi soffoca."
Lo lasciai libero di scegliere la sua felicità, mentre Christian cresceva e mi continuava a chiedere dove fosse il padre. La notte piangeva ed io cercavo Andrea nel dormiveglia per andarlo a controllare... ma poi mi accorgevo che non era rientrato. Mi stavo logorando lentamente, ma per mio figlio non avrei mai mollato. Mina e Stefano venivano a trovarmi regolarmente a casa, anche se Andrea non c'era. Oramai la cosa era evidente e non mi meravigliai quando mi giunse una lettera per il divorzio. C'è da dire però che piansi e mi disperai. Rifiutai perfino di vedere mio figlio per alcuni giorni e poi finalmente mi ripresi.
Christian scoppiò a piangere tra le mie braccia. Aveva appena tre anni ma capiva più di quanto dovesse per la sua età.
Non mi chiese mai del padre, né perché non si fece più vedere in giro. Mandò Michele a raccogliere la sua roba mentre Eliana lo minacciava per farsi dire dove fosse. Non si venne mai a sapere e tanto meno io cercai di rintracciarlo. Aveva distrutto la mia fiducia e il mio cuore, non gli avrei permesso di distruggere anche quelle di mio figlio.
Mia madre e mio padre, ovviamente, non vollero sapere ragioni e a volte si trasferiscono - ancora oggi - da me per qualche mese. Soprattutto quelli estivi, dove non hanno niente da fare e vogliono veder crescere il loro nipotino. Non mi sono mai opposta: rallegrano l'atmosfera ed anche io mi sento meno sola.
Lavoro ancora per il giornale ed ho aperto una rubrica tutta mia che si chiama "Cuore di Mamma".  Riscontra parecchio successo e ne sono felice, anche perché con i soldi in più che guadagno riesco a garantire a Chris un futuro migliore.


"Maaaammaaa!" strilla il mio piccolo ometto, scaraventandosi nella mia camera.
"Chris, dannazione, ti farai male!" lo sgrido, ma non riesco a reprimere un sorriso nel vedere i suoi occhi scuri e vispi scrutarmi.
"Mamma, sei bellissima!" mormora, girandomi intorno. Mi guardo allo specchio ma non trovo nulla di particolare. I capelli lunghi e mossi li ho raccolti per metà in alto, lasciandoli scendere lungo le spalle semi scoperte. Il vestito nero mantiene il seno in una fascia, per poi scendere lungo e morbido sul resto del corpo. Spicca in bella mostra la collana argentata che mio figlio mi ha regalato. Ma oggi non è il mio compleanno, bensì quello di Christian, al quale i nonni hanno regalato una serata di lusso.
"Mami, mi aggiusti il fiocchetto?" borbotta, armeggiando con il papillon. Ridacchio e l'aiuto. Si specchia vicino a me e sorride soddisfatto. "Mamma, oggi sarò io il tuo acco..accoppagnatore." afferma, incespicando un po' con le parole. Trattengo le lacrime affinché il trucco non sbavi ed annuisco, scendendo a baciargli una guancia.
"Andiamo, altrimenti arriviamo in ritardo." lo affretto, prendendo la borsetta argentata ed aprendo la porta di casa. Lui mi segue a razzo e in pochi minuti siamo entrambi in macchina.


Il posto scelto dai miei genitori è davvero lussuoso. Anche troppo. Gli amici di Chris sembrano però apprezzarlo così come i genitori che si avvicinano e chiacchierano tranquillamente. Noto Eliana e Michele e corro verso di loro.
"Ditemi che l'avete portata!" li supplico e loro mi porgono il pargoletto avvolto in un lenzuolo bianco. La loro figlia  di appena un  anno. E' bellissima.
"Alice, questa è zia Nat." mormora Eliana, sorridendomi.
"Ti trovo in gran forma!" esclama Michele, guardandosi intorno nervoso. Non capisco il suo modo di fare, ma lo ringrazio. Chris mi raggiunge poco dopo, salutandoli ed accettando con entusiasmo i regali. Sto per dire che non dovevano disturbarsi quando il grido entusiasto di Christian fa zittire tutti.
"PAPA'!"
Nello stesso istante mi volto ed incontro il viso di Andrea. Bello come sempre, con una giacca elegante e dei pantaloni di jeans. Ha i capelli più corti di quanto mi ricordassi e il viso è ornato da una leggera barba. Prende il figlio in braccio e lo stringe forte.
Teoricamente non sarebbe più suo figlio perché mi ha ceduto tutti i diritti dopo il divorzio. Infatti Chistian possiede anche il mio cognome. Non mi muovo di un solo passo, fino a quando non è lui ad avvicinarsi.
"Nat.." mormora, lasciandomi un bacio sulla guancia. Gli sorrido tristemente e noto che mio padre chiede ad un cameriere chi l'ha fatto entrare. Evito di preoccuparmene.
"Come stai? E' da tre anni che non ci vediamo, oramai." commento. Mi chiedo come Christian si sia potuto ricordare del padre e mi volto perplessa verso Eliana e Michele che hanno un'aria colpevole.
Ma certo.
"Non arrabbiarti con loro.. non c'entrano nulla. Sono io che li ho costretti.." si affretta a spiegare, mentre Chris torna saltellando verso di me.
"Mamma, hai visto cosa mi ha regalato papà?" domanda, mostrandomi un bracciale in argento. Gli sorrido ma la sua fronte si cruccia. "Mamma perché sei triste? Papà è tornato.. no?" chiede poi, spostando lo sguardo da me a suo padre. Mi abbasso al suo livello e tento di non piangere.
"Tesoro, papà è tornato solo per poco tempo. Presto andrà via di nuovo." affermo, ma non ne sono sicura, così alzo lo sguardo su Andrea in cerca di una conferma. Sembra desolato quando deglutisce.
"In realtà sono venuto qui per presentarvi una persona." mormora e la testa mi gira. Dalla porta sbuca una donna con un pancino da gravidanza. E' bionda con dei bellissimi occhi verdi. "Lei è mia moglie: Luciana."
Trattengo un conato di vomito e mi alzo di botto, sentendo nuovamente la testa girare.
Christian sembra non capire perché si gira verso Andrea e gli chiede cosa significhi.
"Significa che hai due mamme, tesoro." gli sorride Luciana. La frase ghiaccia la stanza e sono pronta a tirarle un pugno ed a dirle che lei non ha nessun diritto su mio figlio quando Chris inizia a ridere. Si tiene la pancia e tutti noi lo guardiamo perplesso mentre indica la donna.
"Senti balena, la mia sola e unica mamma è quella bella donna là. E questo è mio papà. Tu per me non sei nessuno." dice, con decisione ma incespicando a volte. Mi commuovo alle sue parole e mi copro la bocca con una mano per nascondere il fremito delle mie labbra.
Dal canto suo Andrea è ghiacciato e guarda sua moglie che è visibilmente offesa dalle parole del figlio.
"La tua ex non gli ha insegnato un po' di educazione?" borbotta. A questo punto mi avvicino con passo di carica e la indico.
"Senti qua bella mia, prendi il tuo culone e buttalo fuori dalla festa di mio figlio, va bene? E spera il signore che la pazienza mi trattenga altrimenti me ne infischio anche del fatto che sei incinta e ti riempio di botte." sibilo, velenosa.
Combattiva, come un tempo.
Christian batte le mani e fischia compiaciuto.
Luciana gira i tacchi e se ne va, dicendo al marito che l'avrebbe aspettato sta sera a casa.

La festa prosegue tranquilla e nello stesso modo finisce.
Andrea continua ad osservarmi mentre mi destreggio tra gli invitati. Alla fine mi chiede se ci può accompagnare lui nel nostro appartamento. Christian sembra entusiasta e non mi va di rovinargli il compleanno perciò accetto riluttante. Ma è tardi e appena si appoggia sul sedile crolla a dormire.
Mi maledico per il fatto di aver accettato di andare a festeggiare in un locale che dista un'ora e mezza da casa.
"Allora? A Chris hai trovato un nuovo papà?" mi chiede, dopo interi minuti di silenzio.
"No." dico soltanto."Ma vedo che tu ti sei dato da fare."
Il commento mi esce senza volerlo. Lui sorride amaramente e non trovo motivo per cui io debba scusarmi.
"Sei diventata ancora più bella.. non credo che nessuno ti abbia fatto la corte." afferma.
"Ce ne sono stati.. ma non sono riuscita io ad innamorarmi." replico.
"Perché? Di chi sei innamorata?"
Siamo fermi ad un semaforo e ci guardiamo negli occhi. Lo sai di chi sono innamorata, penso.
Mi spunta un sorriso e mi do della bugiarda prima ancora di mentire.
"Di mio figlio." lui sorride come se un po' si aspettasse una risposta simile. Arriviamo a casa che oramai sono le undici e mezza. Esce dalla macchina e prende Christian in braccio, perciò sono obbligata a farlo entrare in casa. Non è invadente, poggia il bambino sul divano ed aspetta in piedi. Gli faccio segno di seguirmi in cucina.
Gli offro un po' di the freddo che accetta volentieri.
"Quanti ricordi." soffia, avvicinandosi. Annuisco.
"Io ci annego ogni giorno." borbotto con dolcezza. Non è colpa sua, in fondo. Poggia delicatamente la tazza sul tavolo ed io lo imito. Si avvicina e mi bacia. Dopo anni, sentire le sue labbra morbide di nuovo sulle mie mi fa sciogliere come neve al sole. So che è un bacio d'addio, so che non lo rivedrò più per altri anni.
"Io a volte mi chiedo cosa non è andato bene fra noi due." mormora, leccandomi l'angolo delle labbra. Sospiro di desiderio, ma lo scosto da me. Lui capisce e non mi ferma.
"Non era destino." dico semplicemente e sembra che lui sia d'accordo perché mi segue verso la porta. Ci fermiamo a guardarci di nuovo: io dentro, lui fuori.
Un altro fugace bacio.
Un'altra pecca di tradimento.
Ancora desiderio.
"Staremo di nuovo insieme, un giorno." dice, convinto, mentre arrentra di spalle verso la macchina, senza spezzare il contatto dei nostri sguardi.
"Quando?" domando, quasi con disperazione nella voce o forse semplicemente un po' di speranza.
Lui mi sorride e mi sento come quella sera, sulla strada, con lui alle porte del coma e quel sorriso rivolto alle stelle.
"Quando noi torneremo dal Paradiso." risponde e scompare nella sua macchina, che parte subito, veloce.


La mattina dopo mi sveglio intontita: accanto a me Christian ronfa alla grande. Ho ancora le labbra umide dei suoi baci.
Baci d'un angelo che un giorno,
in un altro tempo,
in un altro spazio,
in un'altra vita...
riuscirò ad incontrare.


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"Ho incontrato un angelo." una frase insensata, fuori luogo. Due occhi che ne cercano altri due.
"Quando?" una risposta ovvia, perplessa.
"Quando tu sei tornato dal Paradiso."

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** Angolino Autrice**

Ed eccoci finalmente arrivati alla fine di questa storia.
Spero di non avervi deluso, mi piacerebbe comunque sapere le vostre opinioni. E spero che non mi ucciderete perché non ho fatto in modo che Nathalie e Andrea finissero insieme.
Grazie a tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.
Grazie anche a chi l'ha letta senza farsi vedere,
Grazie anche a chi mi ha convinta a non interromperla ma a portarla a termine.
Grazie ancora ai miei amici che mi sostengono sempre ed a Lui, che non mi abbandona mai.
Bacioni,
PiccolaNeko.




  
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