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Autore: starwort    25/07/2012    4 recensioni
E se non fossero stati Katniss e Peeta a vincere la 74esima Edizione degli Hunger Games? E se a vincerli fosse stata quella ragazza dal viso volpino di cui si sapeva poco o niente? E se la furbizia avesse prevalso su tutto? Come sarebbero andate le cose se quelle bacche non l'avessero uccisa?
-FAN FICTION SOSPESA-
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Faccia di Volpe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I
 

Mi girai su un fianco tentando di ignorare la luce del sole mattutino che mi incoraggiava ad alzarmi. Riuscii a combatterla per un po’ ma ora della fine la sua alleanza con la consapevolezza del pericolo sempre presente ebbe la meglio. Erano ormai giorni che una mandria di stupidi cittadini imbellettati mi aveva spedito in quest’arena ad ammazzarmi con altri 23 ragazzi e la situazione incominciava a essere snervante. Mi alzai dal mio nascondiglio in mezzo ai cespugli e ripresi il mio posto sull’albero, quello da cui potevo vedere gran parte del bosco che mi circondava. Eravamo rimasti in 2: io e Cato, il ragazzo dalla forza bruta.
Odiavo quel luogo, quello in cui ero finita. Capitol City voleva spettacolo e per questo non le importava di trasformare dei ragazzi in assassini. Alcuni, è vero, venivano addestrati sin da piccoli nell’arte di uccidere ma io non ero tra di loro. Io non mi ero macchiata con l’omicidio e intendevo uscire da quell’arena pulita, per quanto mi era possibile. Li avrei lasciati morire, questo mi avrebbe tormentato a vita ma dovevo tornare a casa. Per i miei genitori, per tutti i sacrifici che avevano fatto per me.
In quel momento mi tornò per la mente un ricordo e mi sembrò di essere a casa, di nuovo.
-Ivy!! Sono ormai le 5.30, devi alzarti immediatamente!-
-Sì, mamma, arrivo.- Come un automa mi alzai e mi vestii, sempre la stessa cosa, ogni santa mattina. Nel distretto 5 eravamo specializzati in energia e più o meno tutto il territorio era occupato da centrali elettriche. Fin da piccoli venivamo istruiti su come gestire i vari tipi di energia e a 12 anni venivamo distribuiti nelle varie centrali. Bello, eh? Quando io compii 12 anni venni mandata nella centrale nucleare in cui lavoravano i miei genitori. Sì, non ho fratelli né sorelle e posso dire di abitare in una delle case più piccole e squallide del distretto. La mia famiglia non navigava certo nell’oro e quello che guadagnava lo spendeva in cibo per vivere e lo metteva da parte per il mio ”futuro”, che poi futuro è sempre una parola relativa.
-Ciao tesoro!- quando entrai nello stanzino che attribuivamo a cucina i miei genitori mi accolsero con un sorriso un po’ tirato. Inizialmente non capii le loro espressioni ma un improvviso lampo mi ricordò che quello non era un giorno come gli altri, era il giorno della Mietitura. Un ragazzo e una ragazza di ogni distretto sarebbero stati costretti a partecipare ali Hunger Games, in sostanza venivano mandati al macello. L’avevo scampata per 5 anni, potevo farcela ancora una volta. Così però non fu. Quando dalla boccia venne estratto quel pezzetto di carta pregai con tutto il cuore che non ci fosse scritto il mio nome e quando dagli altoparlanti la vocina stridula di Candy –colei che avrebbe scortato i due tributi a Capitol City- squittì:
-Ivy Temple. Sul palco, vieni a farti acclamare.- il mondo mi cadde addosso.
Da quel giorno vissi in una sorta di trance, mi vestirono e manovrarono come una bambola, non riuscii nemmeno a fare buona impressione sugli strateghi che mi diedero un misero 5 come voto ma non mi importava. Sapevo che sarei stata spacciata.
Quando dalla camera di lancio venni sparata nell’arena, in quel momento capii che avrei fatto di tutto per sopravvivere, sopravvivere con la coscienza pulita, dimostrare alla superficialità di Capitol City che non mi avrebbe cambiata, no.
Il mio cervello elaborò velocemente un piano e sempre velocemente lo misi in atto. Individuai nella Cornucopia uno zainetto appartato che non avrebbe fatto gola a nessuno e una volta preso mi rifugiai tra i boschi, dove mi sarei ritirata fino a quando sarei stata obbligata a cambiare strategia.
Chissà chi sarà il prossimo… Mi ero ritrovata ad immaginare come i miei avversari erano caduti. Le morti si erano susseguite rapide e le ultime erano state davvero terribili: la ragazza del 12 era stata tagliuzzata da Clove, la maniaca di coltelli del distretto 2 che a sua volta era stata fatta fuori da Thresh, il bestione dell’11 che poi Cato aveva ammazzato. Il ragazzo innamorato era morto per un’infezione alla gamba e sentivo che il momento di uno scontro tra me e Cato era vicino. Molto vicino. Le mie meditazioni furono interrotte da alcuni rumori, la corsa di qualcuno. Quando focalizzai tra il fogliame vidi Cato correre come un forsennato, gli occhi pieni di terrore, nella mia direzione.





 

Eccomi qui! :)

Allora, in questo primo capitolo mi sembrava giusto inserire una panoramica "generale" della situazione in cui la nostra Ivy si trova. Come vedete lo scontro faccia a faccia tra lei e Cato è imminente e tutti gli altri tributi sono morti, in un modo o nell'altro. Spero di riuscire ad introdurre presto l'altro mio personaggio preferito della saga, Gale (<3) ;)
Ho già sviluppato un'idea su come la storia proceda e termini ma devo ancora affinare i dettagli ;)
Ho aggiornato in fretta perchè domani devo partire :) e non so quando potrò pubblicare il secondo capitolo (che per altro non ho ancora scritto -.-) ma non sarà sempre così, di solito i miei tempi sono di un capitolo a settimana... (Sono lenta, lo so!)
Se avete critiche o suggerimenti vi prego di farmeli sapere, in ogni caso spero di riuscire ad interessarvi :D
#TeamFoxface

starwort 

 
  
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