Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xkissmenow    26/07/2012    0 recensioni
Infinity è una storia che parla dell'amore di una fan per il suo idolo. Infinito è come l'amore che ha per lui. Infinito è l'amicizia che ha con lui. La storia parla di una ragazza, Sam, che si è dovuta allontanare dal suo migliore amico, a causa del lavoro di suo padre. Ma lo rincontrerà molto presto, cambiato, con nuovi interessi e con una nuova "amica"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«MUOVITI SAM! » urlò mio padre dal piano di sotto.
«ARRIVOO! FAMMI PRENDERE IL CARTELLONE » risposi urlando.
Ero diventata sua fan. 
Di chi? di Justin naturalmente. 
Io avevo trascorso questi 10 anni in Italia, tranquilla, senza diventare nessuno e rimanendo sempre nell'ombra, aldilà della droga e preservativi di cui i miei compagni facevano uso tranquillamente. 
Io no, c'erano delle mie compagne di classe che mi giudicavano "pazza" solo perchè non avevo mai avuto dei rapporti con qualcuno. Non mi interessavano quelle cose, non sono una ragazza da "una botta e via" la mia prima volta deve essere speciale, con qualcuno che amo. 
Magari lo pensassero tutte come me, sarebbe un mondo senza troie. 
Justin oggi sarebbe stato in Italia per un concerto, ed io da perfetta fan sarei andato a vederlo. 
Avevo una canottiera viola con scritto 'bieber fever' sopra, dei pantaloncini corti ed un cartellone gigantesco con scritto in inglese 'HI JUSTIN CAN YOU REMEMBER ME?' con un'enorme freccia sotto che mi avrebbe indicata.
Non ero in cerca di soldi come altre donne che hanno provato a incastrare Justin dicendo che erano incinte di lui, perchè prima cosa mi sembrava stupido e la seconda perchè non ne avevo il motivo. 
Spensi lo stereo, dove stavo ascoltando My world di Justin e corsi in fretta le scale, facendomi trovare pronta per partire davanti alla porta.
«cosa hai scritto alla fine nel cartellone?» chiese mia madre facendo capolino da dietro la porta della cucina. 
«HI JUSTIN CAN YOU REMEMBER ME?» risposi trionfante. 
«tanto non ti riconoscerà nemmeno» balbettò mio padre
Mi girai di scatto mandandogli una occhiata minacciosa.
«ok, sto zitto sennò mi uccide»
Entrammo in macchina e mi esaminai allo specchietto che avevo in borsa, per controllare che fosse tutto apposto. 
Sulla guancia destra avevo scritto Justin e sulla sinistra Bieber, ovviamente in viola. 
Mi guardai attentamente allo specchio, ero diversa dall'ultima volta.
Non avevo l'apparecchio e i miei capelli biondo chiaro si erano allungati e scuriti, quasi sul castano chiaro. 
Non ero più una bambina, ero alzata e avevo messo su le tette. 
Non ero più io. 
«siamo arrivati belieber» disse mio padre con un sorriso in volto. 
L'arena era gigantesca, corsi subito dentro e mi sedetti per terra per prendere posto, così che sarei stata nelle prime file. 
«hei ciao » disse una ragazzina che era vicina a me.
«ciao » risposi sorridendo.
«non sto più nella pelle » era emozionatissima, si abbracciò le gambe e dondolava a destra e a sinistra per l'emozione. 
«io non riesco ancora realizzare, cazzo sono qua, al concerto di Justin! » balbettai guardandomi attorno, cercando di notare ogni piccolo particolare dell'arena.
«come ti chiami? » mi chiese, interrompendo la mia perlustrazione della zona.
«Samanta, ma tu puoi chiamarmi Sam » le sorrisi «e tu? »
«io mi chiamo Deborah » rispose, mettendosi a gambe incrociate davanti a me «piacere! » tese la mano davanti a me. 
«piacere » dissi stringendogliela con un sorriso
«da quanto tempo sei una belieber? » chiese giocherellando con le punte dei capelli, ma senza mai smetterla di guardarmi.
«beh.. da molto molto tempo » sospirai «e tu? »
«da più o meno tre anni, ma cosa volevi dire da molto molto tempo? » chiese incuriosita.
«è da tanto che conosco Justin, come persona intendo, non come celebrità..» mi interruppe.
«vuoi dire che lo conoscevi anche prima? » disse avvicinandosi sbarrando gli occhi.
«beh.. si, prima io abitavo in Canada, eravamo vicini di casa, poi sono dovuta partire per l'Italia» 
Tutte le ragazze presenti alla parola "Canada" si girarono verso di me e Deborah.
«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH » urlò deborah portandosi le mani alla bocca per cessare l'urlo.
«ssshh » dissi mettendo le mani davanti alle sue «senti, mi aiuteresti a farmi notare da lui? è da dieci anni che non mi ha più vista » le sussurrai
«certo! cosa devo fare? » 
«devi aiutarmi a tenere questo cartellone »lo aprii e glielo mostrai.
«sei proprio diretta vero?ahah » disse toccando la porporina viola che ci avevo attaccato sopra.
«si » accennai una risata
«tranquilla, ti noterà » mi abbracciò
«lo spero davvero tanto » la strinsi, affondando nei suoi capelli che sapevano di fragola.
  
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