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Autore: wendynoh    26/07/2012    3 recensioni
[Glee x Skins]
Kurt Hummel ha sempre desiderato una vita perfetta: una carriera invidiabile a Broadway come attore protagonista, un ragazzo stupendo, pieno di talento e follemente innamorato di lui, un ragazzo come Blaine Anderson. Sembra andare tutto per il verso giusto, fino a quando non arriverà a Lima una compagnia di giovani attori inglesi pronti a prendergli il posto da superstar.
**
Maxxie Oliver sta finalmente per dare una svolta alla sua vita, Lima sarà il trampolino di lancio per la sua futura carriera e non può di certo farselo scappare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2.
'Cause hey, I could be a superstar.

« Su in piedi, un salto all'indietro, piroetta eeee stop! » Mike Chang guardò soddisfatto i ragazzi alle sue spalle, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori. Non solo Finn, Kurt, Puck e Mercedes stavano migliorando a vista d'occhio, ma si erano aggiunte alle lezioni anche Tina e le due cheerios, e Brittany stava dando una mano al ragazzo asiatico per i balli di coppia.
« Se continuiamo di questo passo le nazionali non saranno più un problema! State andando alla grande tutti quanti! »
« Ora ci serve solo qualcuno che aiuti te a migliorare nel canto, non trovi Mike? » aggiunse Tina sorridendo. « A quel punto saremo davvero invincibili, manderemo a casa persino i Vocal Adrenaline! »
« Ragazzi » annunciò Kurt avvicinandosi a Mike e richiamando l'attenzione di tutti. « Credo di essermi preso qualcosa, la mia gola è in fiamme e faccio fatica a cantare. Ieri sera stavo provando in camera mia per la parte del protagonista nel musical di Osama e non sono riuscito ad arrivare al fa naturale! Sarà un disastro, non posso continuare con questi allenamenti! Oh, e penso che presto si unirà al Glee Club un nuovo membro. Credo sia un nuovo studente, l'ho visto ieri che ballava nell'auditorium e, cavoli, se sa ballare! Mike, supera persino te! Con lui vinceremo sicuramente, ne sono certo. »
I ragazzi non ebbero il tempo di rispondere che Blaine si avventò come una furia nell'auditorium, saltellando per l'emozione e con il sorriso stampato in volto. « Avete presente Osama, vero? Il musical che si terrà al teatro comunale venerdì e che noi abbiamo intenzione di riprodurre al Glee Club? »
« Oh, quello dove io sarò il protagonista, certo. » aggiunse Kurt come per rimarcare l'importanza del suo ruolo all'interno di quel musical.
« Sempre se non ti sarà andata via la voce. » sussurrò Santana sogghignando.
« Si, quello. Beh, tenetevi forti. Cercano delle comparse per la serata di venerdì, oggi pomeriggio al teatro comunale si terranno le audizioni e tutti i ragazzi di Lima che abbiano talento musicale sono tenuti a partecipare! »
« Oh Blaine, ma è fantastico! Sai, dovremmo andare entrambi, saremmo perfetti per quel musical, e sappiamo tutte le canzoni a memoria! » esclamò Kurt guardando il suo ragazzo, ma tutto quello che uscì dalla sua bocca fu un suono stridulo che aveva tanto l'aria del gracchiare di un corvo.
« Kurt, non credo che con questa voce tu sia in grado di sostenere un'audizione oggi. » rispose Blaine sinceramente dispiaciuto, tentando in tutti i modi di non ferire il ragazzo.
« Hai ragione Blaine, ma accompagnerò te, non posso permettermi di perdere la tua audizione! » sorrise Kurt di rimando, cercando di non far trapelare la tristezza sul suo volto.

**

Quella mattina Tony decise che avrebbe dedicato il suo tempo al relax. Dopotutto era solo, senza alcun tipo di obbligo, senza scuola e soprattutto in America. Certo, non era New York, ma quella piccola cittadina metteva allegria al ragazzo, poiché a detta sua si trovava comunque in vacanza e lontano da casa.
Quando alle 8.00 Michelle si era alzata – e Tony se ne era accorto, si, era impossibile non accorgersi del fatto che alzandosi aveva tirato giù con sé tutte le coperte – gli aveva gentilmente chiesto se voleva accompagnare lei e Maxxie alle prove, così si sarebbe sentita più confortata. Tony valutò l'idea, ma quando Maxxie aggiunse che ci sarebbero stati solo loro a provare e che le comparse avrebbero fatto le audizioni quel pomeriggio, il moro decise di rimanere in albergo a dormire, per la felicità dei suoi occhi stanchi. Michelle fece un qualcosa come mandarlo a farsi fottere, ma Tony ci era abituato e per questo rispose semplicemente con un “si, ti amo anche io.” prima di riprendere le coperte da terra e affondare il viso nel cuscino sprofondando nel sonno più totale.
Erano le 10.30, e Tony credeva di essersi riposato abbastanza da poter lasciare la sua comoda postazione per darsi una rinfrescata e decidere cosa fare della sua vita. Fece una doccia, si legò l'asciugamano in vita e uscì dal bagno per affacciarsi dalla finestra della camera e vedere cosa lo attendeva fuori. Ciò che vide fu molto meglio di quanto avesse sperato: una schiera di cheerleader intente nei loro allenamenti, che danzavano a tempo di musica facendo volare le loro minigonne in modo da lasciar intravedere tutto. Tony sorrise, aveva appena deciso come avrebbe passato quella prima mattinata a Lima.


« Tu non fai parte delle cheerleader? » esclamò Tony guardando la ragazza che aveva puntato, Quinn Fabray.
Lei era bella, bellissima. Aveva un corpo esile, era magra ma non scheletrica. Indossava un vestitino color panna, stretto in vita da un cinturino leggermente più scuro e abbinato alle scarpe. I capelli biondi corti e fluenti, tenuti indietro da un cerchietto anch'esso color panna, le incorniciavano quel visino dolce dai lineamenti delicati. I luminosi occhi verdi celavano tutta la sua vita e la proteggevano dal mondo esterno, le labbra sottili ma morbide che Tony non riusciva a smettere di fissare.
« Sei nuovo qui a scuola? » chiese la ragazza senza distogliere lo sguardo dai Cheerios.
« Non sono un nuovo studente, vengo da Bristol e sono qui... con degli amici. » rispose evasivamente lui, continuando a guardare insistentemente la ragazza. Non desiderava altro se non portarla a letto con lui, era decisamente troppo bella per lasciarsela scappare.
« E posso sapere cosa vuoi esattamente da me? »
« Vorrei invitarti ad uscire, credo che saremmo perfetti insieme. Insomma guardati, tu sei bellissima, io sono indubbiamente meraviglioso, siamo entrambi liberi e desiderosi di stare insieme. Non trovi che sia fantastico? »
« Io trovo solamente che tu abbia una fervida immaginazione, e non ho mai detto niente che possa averti fatto intendere che io sia libera. »
« Oh, ma io intendo libera... Stasera. » Tony sfoderò quel suo sorriso sghembo che qualsiasi ragazza aveva sempre trovato irresistibile. Era così che Michelle era caduta ai suoi piedi, qualche anno prima.
« Ok, senti. Io non ho voglia di uscire con te, e ora se vuoi scusarmi c'è... il mio ragazzo che mi sta aspettando. » Quinn si diresse alla velocità della luce verso un ragazzo alto e con la cresta, che indossava la divisa da football. Tony rimase a guardarla, e quando si accorse che Quinn non baciò quel ragazzo si rese conto di averla in pugno.
Tony Stonem aveva ancora l'intera giornata da passare lì a Lima senza Michelle e Maxxie, che lo avrebbero raggiunto solo la sera terminate le prove del musical. Per questo non si diede per vinto e, sorridendo in direzione di Quinn che adesso si era voltata a guardarlo e i suoi occhi dicevano esattamente il contrario di quello che era uscito poco prima dalla sua bocca, si incamminò in direzione delle Cheerios, la squadra delle cheerleader. Aspettò che finissero la coreografia e che l'insegnante si allontanasse per andare a parlare con tutte quelle ragazze.
Tony era innamorato di Michelle, e forse aveva provato anche qualcosa per Maxxie quella volta in Russia, ma era sempre dannatamente attratto dalle belle ragazze tanto da non poter farne a meno. Erano come il miele per le api, Tony Stonem aveva un costante bisogno di soddisfare i suoi piaceri sessuali.
Fu per questo motivo che non appena una delle cheerleader gli si avvicinò Tony decise che non sarebbe stata la biondina ad impedirgli di spassarsela quella mattina.
« Ok senti, non ho idea di chi tu sia, ma diciamo che quel tuo sorriso da carciofo ti rende abbastanza carino da stare sopra la media di questa scuola, ed essendo stata a letto con la maggior parte dei ragazzi del McKinley non riesco a capacitarmi del fatto che io e te non l'abbiamo ancora fatto. »
Tony rimase sconcertato dalle parole di quella ragazza. Era bellissima, aveva un fisico perfetto, magra come tutte le altre cheerleader ma con un seno decisamente abbondante, i capelli scuri e mossi raccolti in una coda di cavallo, le labbra rosse e due occhi scuri e luminosi. Doveva avere origini latine, Tony ne era certo. Ciò che aveva affascinato il ragazzo non era però il suo aspetto, bensì il suo modo di parlare, il tono di voce con cui si era rivolta a lui e ciò che gli aveva appena detto. In effetti, Tony non era del tutto sicuro che lei avesse pronunciato proprio quelle parole.
« Allora? Ci vieni a letto con me o no? » ripeté Santana Lopez rivolta al ragazzo che aveva di fronte.
Tony Stonem non se lo fece ripetere ancora, prese la mano della ragazza e si avviarono all'interno della scuola, il suo sguardo rivolto sempre in direzione della biondina.
«Quindi, sei inglese giusto? » chiese ancora una volta Santana.
« Che importanza ha? » Tony sorrise, quel suo sorriso sghembo che piaceva alle ragazze.
« Sei carino, quindi... Nessuna. » Santana spinse il ragazzo verso una delle panche, i giocatori di football erano a lezione a quell'ora e gli spogliatoi sarebbero rimasti vuoti per un po'.
Tony non perse tempo e in men che non si dica i loro corpi erano avvinghiati l'uno all'altro, le loro mani si toccavano, si sfioravano, le loro bocche assetate, ogni singola parte del loro corpo desiderosa dell'altro. Movimenti frenetici, passionali, di chi non riesce a farne a meno. I vestiti di entrambi a terra accanto a loro, i gemiti dei due come unico suono udibile nell'arco di 200m.

**

Il teatro era gremito di gente di tutte le età, dagli uomini trentenni ai ragazzi di appena 16 anni, provenienti da tutte le scuole di Lima. C'erano alcuni ragazzi della Dalton, tra cui gli usignoli e un ragazzo che Blaine non aveva mai visto, alto e magro, che dimostrava più o meno l'età dei due del McKinley. Kurt e Blaine erano infatti in mezzo a loro, in attesa che qualcuno pronunciasse il cognome Anderson. Anche se Kurt non lo dava a vedere, il suo problema alla voce gli stava impedendo di realizzare uno dei suoi sogni, e questo lo rendeva triste e alquanto irritabile.
« Blaine Anderson. » risuonò nei camerini la voce del regista.
« Fammi un in bocca al lupo Kurt! »
« Andrai benissimo. » sorrise il ragazzo.
Blaine prese posto sul palco, si presentò alla giuria e senza aggiungere altro iniziò a cantare.

Today will be better, today will be the one, today's no where lighter, it's out there to be one,
today my sun is shining, the day is somewhere new, today a silver lining, today will see me through,
today you'll know I love you, today you'll see it's true, today's the day of saying I love you


« Va bene così signor Anderson, può accomodarsi fuori e aspettare i risultati. »
Blaine scese dal palco e andò a lamentarsi con Kurt, convinto di non aver fatto una bella audizione. « Kurt ho fatto davvero pena, ci saresti dovuto essere tu su quel palco, ti avrebbero sicuramente preso! »
« Blaine, sei stato fantastico, e se non ti prenderanno sarà solo perché essendo inglesi non ci capiscono nulla dei veri talenti. » affermò deciso Kurt, che anche se si era emozionato sentendo il ragazzo cantare era ancora risoluto a voler protestare, spinto dal suo spirito patriottico.
« Così sei tu Blaine. » disse una voce alle spalle del ragazzo, che non dando peso alle parole di conforto di Kurt continuava a lamentarsi e a preoccuparsi dell'esibizione appena eseguita.
« Si, sono io. E tu devi essere nuovo alla Dalton immagino. » disse Blaine, incuriosito da quel ragazzo alto che indossava la divisa della sua vecchia scuola.
« Mi chiamo Sebastian, è un onore conoscerti. Speravo davvero di incontrarti, tutti parlano del famoso Blaine Anderson lì alla Dalton. E devo dire che le voci non si smentiscono, sei davvero favoloso come tutti dicono. » sorrise il nuovo acquisto degli Usignoli.
« Oh si, il mio ragazzo è davvero favoloso, è per questo che sta con me. » si intromise Kurt improvvisamente geloso del ragazzo che parlava con Blaine. « E ora, se devi scusarci dobbiamo proprio andare, stanno per uscire i risultati delle audizioni. » Kurt prese sotto braccio il ragazzo e lo allontanò da Sebastian prima che i due potessero scambiarsi un minimo cenno di saluto.
I produttori del musical uscirono nel corridoio dove si trovavano tutti i partecipanti e affissero un foglio scritto a mano sulla bacheca: i nominativi per le comparse di Osama.
Kurt vide che Blaine non riusciva a muovere mezzo passo, la tensione lo aveva letteralmente immobilizzato, così gli strinse la mano e poi si avvicinò al suo posto alla bacheca per vedere i risultati. Blaine sorrise e rimase indietro ad aspettare che Kurt tornasse, non voleva vedere quel foglio se per caso non ci fosse stato il suo nome. Kurt tornò dopo pochi minuti e tutto quello che fece fu abbracciare il proprio ragazzo, poi gli sorrise e gli diede un leggero bacio sulle labbra.
« Ce l'hai fatta Blaine. »
L'ex usignolo tirò un sospiro di sollievo e si buttò tra le braccia di Kurt, felice come non mai.
« Sembra proprio che reciteremo insieme, Blaine Anderson. » esclamò Sebastian a pochi passi da loro con un ghigno sul volto, prima di voltarsi per uscire dal teatro.

**

Okay eccomi qui con un nuovo capitolo. Fino ad ora è il più corto di quelli che ho scritto, ma spero vi piaccia ugualmente! :)
Non ho molto da dire, a parte il fatto che come avrete notato in questo capitolo ho inserito altri personaggi e spero di esser riuscita a caratterizzare bene anche loro. Fatemi sapere che ne pensate!
Ps: anche la canzone di questo capitolo è presa dal musical di Osama, è quella che cantano tutti insieme. :)

Wendy.

   
 
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