April
era rimasta un po’ stranita, dopo l’incontro con
Dylan
Sprouse. Stava camminando sotto le prime gocce di pioggia verso la
stazione
della metropolitana, per tornare a casa, quando un acquazzone le
impedì di
continuare: a malapena vedeva a due spanne dal suo naso. La mora decise
quindi
di tornare ai dormitori di corsa, e cercare una biblioteca o una
caffetteria
per ripararsi. Mentre correva si scontrò –di
nuovo- con qualcuno, che poi
scoprì essere Nathan. “dove vai così di
corsa, con questa pioggia?” “sai,
potrei farti la stessa domanda” April sorrise. “sto
cercando di tornare al
campus, ho bisogno di ripararmi” ammise. “vieni da
me, io devo solo prendere un
cappuccino da Starbucks, poi torno nella stanza.” La mora ci
pensò su: Nathan
non sembrava male, ma non voleva approfittarsi della sua gentilezza.
Passò il
peso da una gamba all’altra, mordendosi il labbro come faceva
sempre quando
esitava. “non esitare, puoi fidarti di me.” Il
ragazzo le sorrise dolcemente.
April acconsentì, e mezz’ora dopo si trovavano
davanti a due cappuccini fumanti
e due enormi biscotti tempestati di gocce di cioccolato, appena
sfornati. “ti
devo una merenda ora” Nathan scacciò quella frase
con un cenno della mano “non
dirlo neanche, April.” Rimasero in silenzio per un
po’, poi Nathan pagò e
tornarono di corsa sotto la pioggia newyorkese. “è
strano- April interruppe il
silenzio, rotto solo dallo scroscio della pioggia- non avevo mai preso
così
tanta pioggia.” “siamo quasi arrivati.”
Disse solo lui. Sembrava pensieroso. “a
cosa pensi?” chiese la ragazza, prima di potersi trattenere.
Il moro le
sorrise, piacevolmente sorpreso da quella confidenza che si era creata.
“stavo
pensando che potresti stare da me fino a quando non smette di piovere,
che
dici?” April annuì soltanto, pensando al casino in
cui si stava cacciando. “hai
il cellulare?” “sì, appena entriamo
chiamo mia madre e le spiego tutto. Magari
ci rimedio pure un passaggio in auto.” Si tastò le
tasche, cercando il
telefono. “cerchi il cellulare?” Nathan la stava
fissando. “non riesco a
trovarlo, è strano..” arrivarono nella stanza del
ragazzo poco dopo, e del
telefono nemmeno l’ombra. “puoi usare il mio per
chiamare i tuoi, non è un
problema.” I tuoi. April si soffermò su quelle
parole con un sorriso amaro: quel
giorno tutto le ricordava suo padre. “certo,
grazie.”
Mentre
Nathan cercava dei vestiti asciutti per entrambi, la
ragazza chiamò sua madre. “un attimo tesoro, Doug
vuole parlarti.” April
sbuffò. “ehi, Ap, mi ha chiamato Dylan. Ha detto
che hai lasciato il cellulare
là a casa sua. Dev’esserti caduto dalla
borsa.” Il rumore della pacca in fronte
che si diede la mora arrivò fino a casa, attraverso il
telefono di Nathan,
facendo ridere il suo fratellastro. “ti veniamo a prendere
appena possiamo,
comunque.” La salutò sua madre. “okay,
ti posso dare questa maglia, non ci sono
pantaloni che ti vadano bene.” April sospettava che Nathan
volesse qualcosa di
più dell’amicizia che poteva offrirgli lei, ma in
quel momento non le importava
più di tanto. “fantastico, il mio cellulare
è a casa degli Sprouse.” “posso
chiamare Dylan o Cole qui, se vuoi.” “non credo mi
convenga uscire in mutande,
quindi l’unica alternativa è che tu chiami
qualcuno.” “posso uscire io, così
non li faccio scomodare, tanto ha smesso di piovere forte,
credo.” Nathan uscì
di casa pochi minuti dopo, lasciando la mora davanti alla televisione.
Giada's corner
ecco il secondo capitolo di questo scempio. Cole non è ancora arrivato ma arriverà, prima o poi lol
è che ho questa mania INSANA per Dylan da quando sono alta un metro e uno sputo, dovevo scrivere su di lui. DOVEVO.
ci tenevo a dirvi che Doug, il fratellastro della mia April, è Doug Brochu -Grady, in Sonny tra le stelle- ed è davvero amico dei gemelli Sprouse, e ha un fratello maggiore che è jfgd.
il capitolo ha ricevuto ventisei visite, dico ventisei o: ma mi fa un po' rabbia il fatto che io non abbia ottenuto nemmeno una recensione, insomma fatemi capire cosa pensate della storia, se vi sembra scontata, se credete che debba ritirarmi e abbandonare l'idea della scrittura.
VI PREGO, DITEMI QUALCOSA AHAHAH anche su twitter, sono @heysprouse
un bacione, Giada.