Believe,Love.
6° Capitolo

 

 

Il taxi si fermò 

-Siete sicuri che è qui che volete andare?- domandò il signore alla guida del taxi

-Si grazie- Peeta consegnò un rotolo di soldi al tassista lui li prese senza fare altre domande e si affrettò ad andarsene, lasciando dietro di lui una nuvola puzzolente di smog che mi fece tossire.

Lo sguardo di Peeta si spostò lentamente dalla strada verso una collina piena di campi di fragole

-Siamo arrivati- disse

-Questo è il Campo Mezzosangue?-

-Oltre quella collina, si-

-Bene, cosa aspettiamo allora? Andiamo- mi incamminai su per la salita lasciandolo indietro, arrivata sulla parte più alta di essa mi ritrovai davanti un paesaggio straordinario.

Campi di rigogliose e succulente fragole si estendono fino a perdita d'occhio e inmezzo a quel prato sorgeva una vecchia casa di legno, che pareva essere più vecchia degli Dei stessi.

-E' la casa grande- disse una voce dietro di me, mi girai di scatto e trovai un ragazzo di fianco a me, come aveva fatto? Non l'avevo neanche sentito avvicinarsi; aveva i capelli  neri corti e gli occhi azzurri più profondi del mare, un fisico slanciato, mi ricordava molto Peeta.

-Scusami se ti ho spaventato, non volevo, tu devi essere Katniss Everdeen giusto? Rachel ci aveva avvisato che saresti venuta- Quel ragazzo sapeva il mio nome ma chi era? Nel frattempo con una corsa Peeta ci aveva raggiunto.

-Ah! Peeta Mellark! Fratellino, c'è nè hai messo di tempo per venire-

-Scusa?- chiese Peeta sbalordito ancora più da me.

-Oh, ma come non mi riconoscete? Daii sono io Percy! Percy Jackson!-

E così era lui il Percy di cui mi aveva parlato tanto Peeta, quel ragazzo che era riuscito a sconfiggere Crono. Me lo immaginavo diverso. 

All'improvviso lui mi abbracciò e poi fece la stessa cosa con Peeta.

-Venite Chirone, Annabeth e gli altri vi stanno aspettando- ci disse facendo segno con la mano di seguirlo.

Ci incamminammo dietro di lui ammutoliti, arrivati alla fine della collina un nuovo mondo si aprì davanti a me, da sopra non si riusciva a vedere, sarà stata magia, ma ora mi trovavo difronte a un grosso arco di pietra con scritto, naturalmente in greco "CAMPO MEZZOSANGUE".

 

Attraversai quella porta gigantesca e non appena lo feci sentii un formicolio lungo tutta la pelle

-E' per la barriera magica- mi disse Percy indicando con un dito il contorno del Campo

-Nessun mostro o mortale può entrare, prima c'era anche il pino di Thalia a rafforzarlo, ma la mia amica era stufa di stare sempre ferma-

-Si lo so- dissi -ci hanno parlato della leggenda di Thalia, ma ci hanno raccontato che era stata trasformata in un albero da un mostro-

-Ma si può sapere chi te l'ha detto? Oh non lo dire in sua presenza se non vuoi essere fulminata-

Continuammo a camminare passando davanti a i campi da pallavolo, a una roccia per l'arrampicata e ai poligoni di tiro, poi arrivammo davanti quella che avevo scrutato da sopra la collina, la Casa Grande. 

Da vicino non era male, aveva tre piani, e sul davanti c'era un'ampio porticato dove due ragazze stavano parlando tra di loro, si avvicinarono non appena ci notarono; una di loro aveva i capelli castani lisci che le ricadevano sulle spalle grosse, aveva la faccia aggraziata ma il corpo era robusto e forte, l'altra sembrava più delicata aveva i capelli biondi e ricci, e un corpo minuto ma forte, un sorriso dolce e degli occhi grigi, sembrava come se mi stessi guardando allo specchio, solo che io ero un poco più bassa da lei e i miei capelli erano castani.

-Benvenuti al Campo Mezzosangue- disse la bionda- io mi chiamo Annabeth Chase e questa è Clarisse La Rue- disse indicado la ragazza al suo fianco.

-Posso bennissimo presentarmi da sola Annabeth!- rispose Clarisse in malo modo, avevo già capito, suo padre doveva essere Ares, il dio della guerra.

-Clarisse, perfavore non facciamoci riconoscere subito!- un'altra voce, e ora chi era questo? Mi girai e dietro di me c'era un uomo di mezza età, ma di mezzo non aveva solo quello, infatti fino al busto era normale ma da li in poi si estendeva un bel posteriore di cavallo, un centauro.

-Tu devi essere Chirone- disse Peeta

-Esatto figlio di Poseidone, e tu sei Katniss, figlia di Atena- disse rivolgendosi a me

-Si- mi accorsi che questa era la prima volta che parlavo dall'incontro con Percy e la mia voce non sembrava molto ferma

-Allora parli! Credevo che il minotauro ti avesse mangiato la lingua- disse Percy, solo Peeta sorrise, forse tra fratelli riuscivano a comprendere le loro battute squallide.

-Annabeth fai fare il giro ai nuovi arrivati, ci rivediamo al falò-  disse Chirone

Annabeth annui, poi ci sorrise e ci fece cenno di seguirla ma io mi fermai

-Chirone, non posso perdere tempo devo salvare mia sorella Prim-

-Lo so mia cara-

-Allora perchè riposare?-

-Perchè anche i Centauri mangiano e perchè senza allenamento non andrai da nessuna parte- mi sorrise e entrò dentro la Casa.

Peeta si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò

"Visto non sono l'unico a pensarlo"

Gli tirai un calcio sulla caviglia e seguii Annabeth.

Come lo odiavo quando faceva così.

 

Fine 6° Capitolo


 

*Angolino di Fra*
Bè in questo capitolo non accade molto, l'ho utilizzato più che altro per descrivere l'arrivo di Katniss e Peeta al Campo Mezzosangue e al loro incontro con Percy e tutti gli altri.
Ma già dal prossimo entreremo nel vivo della storia. Spero in una vostra recensione.
Bacii :)