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Autore: Doherty21    26/07/2012    1 recensioni
Ancora non mi capacito di come sia potuta finire così. Il destino ci aveva legati, io ci credo nel destino. Perché mi fa questo ora? Perché inseguo il mio sogno più grande per la seconda volta, ma non lo raggiungo mai?..
"Siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore" Subsonica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo in clinica da una mattina e un pomeriggio interi. L'aria condizionata a palla mi ha fatto venire mal di testa, un altro caffè non basterà a tenermi su.
Il corridoio chiaro si prolunga da una parte all'altra della vasta sala d'attesa dove mi trovo da solo, a pensare.
Chissà come stanno le mie piccole donne. Chissà come staranno.
"Jared" una mano calda mi stringe leggermente la spalla.
"Ti ho portato delle patatine, non hai mangiato nulla oggi"
Shannon si siede accanto a me. Mi porge la mano.
"Cos'hai fratellino?"
"Ho un brutto presentimento"
Mi abbraccia forte, riempendomi di pacche la schiena.
"Andrà tutto bene ragazzi", Julia sbuca quasi dal nulla.
Shannon si alza di scatto per andare da lei.
Ha subito anche lei un piccolo intervento stamattina presto, donare il midollo non è una cosa da tutti i giorni.
Ma si è ripresa subito, sta benone e si vede.
Le prende la mano e la porta lentamente a sedere su una poltroncina.
Rimaniamo tutti in silenzio, tutti assorti nei nostri pensieri più intimi.
Nell'aria riecheggiano le vibrazioni forti della tensione che abbiamo addosso.
Non vedo l'ora di poterti riabbracciare, Zora.
Mi manchi.
A pensarci bene, mi manchi da un po'. Da quando aspettiamo la piccola qualcosa è cambiato.
Incosciamente siamo diventati entrambi maturi e responsabili, pronti ad essere genitori, ad accudire e crescere un figlio e dare tutti i buoni insegnamenti.
Ma vorrei tanto tornare indietro nel tempo, dove le notti erano fatte di divertimento e alcol, lenzuola sudate e un dolce stuzzicarsi, per poi riprendere a mangiarci come animali selvaggi.
Mi manca la mia bitch, la stronza che era capace di non farsi ne sentire ne vedere tutto il giorno, per poi spuntare a casa come se niente fosse, ed al minimo broncio che mettevo mi spogliavi, ti spogliavi e cominciavi a farmi male. Finché non ti prendevo e ti sbattevo su qualche angolo, improgionandoti col mio corpo, facendoti mia per tutto il tempo che volevo.
E non dicevi mai basta, non lo dicevi mai. 
Ho una voglia pazzesca di svegliarmi accanto al tuo corpo caldo e pieno di baci, svegliarti dolcemente e tenerti stretta al mio petto per ore interminabili. 
Mi mancano le giornate di pioggia chiusi in casa da soli, i pomeriggi grigi stesi sul salotto, di fronte la vetrata, l'acqua a catinelle che illuminava il giardino e rendeva tutto più magico, le serate in cui accendevi incensi e candele sul pavimento ed erano le uniche luci oltre a quelle dei lampi, io che suonavo la chitarra e tu il pianoforte.
Mi mancano le passeggiate a Venice Beach, mi manca vederti rientrare la mattina dopo con Shannon sfatti a livelli estremi, mi manca vedere il vostro barattolo d'erba sulla mensola del soggiorno.
Mi manca persino rientrare in casa e trovarci quell'odioso cappone di fumo che mi combinavate ogni volta.
Mi manca la Zora indecente e dura che conobbi anni e anni fa, la persona che mi fece completamente perdere la testa.
Ancora non l'ho ritrovata la mia testaccia, lo sai questo amore?
E mai la ritroverò.
Sembra passata una vita ed io ancora ho le farfalle nello stomaco quando ti penso anche solo un attimo, mi fai impazzire. Vorrei gridartelo.
T'amo.
Sono le otto di sera e finalmente il medico è uscito dalla stanza.
Chiude lentamente la porta alle sue spalle e si volta a fissarmi. Mi alzo di scatto e lo raggiungo.
"Tutto bene signor Leto? Mi sembra pallido" senza nemmeno il tempo di chedere come stai mi prende per un polso e mi porta nel suo ufficio, facendo cenno a Shannon e Julia di seguirlo.
"Signori, il trapianto è andato alla perfezione, abbiamo monitorato Zora per scorgere un eventuale rigetto, ma a quanto pare sarà impossibile vista l'eccellente compatibilità con la sorella"
Julia sorride, si sente soddisfatta. Deve essere una sensazione magnifica sapere di aver salvato il sangue del proprio sangue ad una morte certa.
Una lacrima di gioia le riga il viso, scoppia a ridere quasi imbarazzata. L'abbraccio forte. Sono orgoglioso di lei.
Nel frattempo è arrivata anche Emma.
"Pensavo di trovare Zora fuori.." dice al medico quasi delusa.
"A tal proposito, visto che ci siamo tutti quanti, posso dirvi che Zora non uscirà dalla sala operatoria sino a domattina."
"E perché? Posso almeno vederla?" chiedo. 
"Mi dispiace signor Leto, c'è stata una complicanza..."
Il volto del medico si incupisce un attimo. Sfila gli occhiali dal suo viso e abbassa la testa, prendendosi le tempie con una mano.
Il cuore mi batte a mille. 
Sento che avrò uno svenimento.
Io coi brutti presentimenti non sbaglio mai.
"Purtroppo sono spiacente di darvi questa raccapricciante notizia. Abbiamo fatto di tutto per evitare che impedisse, ma come voi sapete il trapianto ad una donna in stato di gravidanza è un'operazione più delicata del solito. Nel settanta percento dei casi il feto non riesce a sopravvivere."
Mi alzo di scatto con gli occhi annebbiati dalle lacrime. Shannon mi prende per un braccio.
"E' così. Leni non ce l'ha fatta. Non può sapere quanto io sia vicino al suo dolore signor Leto."
Un lampo mi squarcia in due il petto.
Cado in ginocchio in balia delle lacrime. 
I singhiozzi riecheggiano per tutti i corridoi isolati assieme alle urla.
Dolore allo stato puro.
Una parte di me è andata via per sempre senza darmi nemmeno l'opportunità di conoscerla.
Addio mio piccolo cuore.



 
   
 
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