Era passato qualche minuto dalla telefonata di Chris, ma il cuore di Tom batteva furiosamente senza accennare a rallentare. Cominciò a chiedersi come sarebbe stato vederlo di nuovo, quali fossero le sue intenzioni e cosa sarebbe successo fra meno di un'ora. Decise che aveva bisogno di una bella lavata. Non si sa mai...

Accese l'acqua della doccia che produsse un piacevole e rincuorante scroscio. Il rumore riempiva il silenzio che c'era in quella casa vuota e piena di solitudine, e Tom si sentì improvvisamente di buon umore.
L'acqua gli scivolava sulla pelle e il calore si espandeva lentamente nelle sue dita fredde. I suoi pensieri cominciarono a vorticargli in mente, ed immaginò le moltissime situazioni in cui avrebbe potuto trovarsi. Poteva per esempio succedere quello che aveva sognato, di cui ora aveva solo un ricordo molto sbiadito e confuso, oppure poteva succedere che Chris avrebbe fatto come se niente fosse stato e e che avrebbero chiacchierato come buoni amici di vecchia data, oppure... Oppure poteva succedere di nuovo. E magari la cosa poteva evolversi e... Centinaia di immagini bollenti gli passarono davanti agli occhi, immaginava situazioni sempre più assurde ed eccitanti, cominciò a sentirsi piacevolmente intorpidito e riscaldato in tutto il corpo, un lieve formicolio a fior di pelle cominciò a risalire le sue gambe e quando riaprì gli occhi diede una rapida occhiata verso il basso e notò che i pensieri avevano fatto il loro effetto. Tom sospirò indispettito e si intimò di riprendere il controllo dei suoi pensieri, non poteva accogliere Chris con un'erezione così evidente.

Entrò in camera e aprì l'armadio. Tirò fuori una t-shirt e un paio di pantaloni scelti senza grande criterio e se li mise addosso. Si frizionò ancora una volta i capelli con l'asciugamano, gettandolo poi sul letto, e rimodellò con le dita i riccioli corti e rossicci.

Uno scampanellio gli fece balzare il cuore in gola.

Guardò la sveglia nel panico, segnava soltanto le 20.50. Afferrò l'asciugamano e lo lanciò in bagno, chiudendo poi la porta. Diede una rapida occhiata nelle varie stanze per controllare che non ci fosse nulla fuori posto, si fermò davanti alla porta e sospirò. Il respirò uscì tremulo dalle sue labbra contratte, strizzò gli occhi e, una volta pronto, aprì la porta.

Chris puntò gli occhi cerulei sul volto di Tom e sorrise. I suoi capelli erano più corti e pettinati all'indietro, qualche ciuffo gli ricadeva sulla fronte. Indossava una camicia scura che aderiva perfettamente alle sue spalle ben modellate e ai fianchi stretti.

<< Ciao, Chris. >> disse Tom emozionato.

Chris si gettò fra le sue braccia e lo strinse entusiasta.

<< Ciao. >> mormorò nel suo orecchio.

Chris si allontanò da lui e lo guardò, pieno di gioia negli occhi. Entrò senza dire una parola, senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Tom, che lo guardavano pazienti. Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a Tom, quasi fino a sfiorarlo. Si guardarono per un lungo istante, in silenzio. Si avvicinarono con uno scatto repentino e, cedendo al pressante desiderio che avevano l'uno dell'altra unirono le loro labbra. Tom spinse le sue dita sulla sua nuca, come per tirarlo a sé, Chris avvinghiò le braccia attorno ai fianchi di Tom e lo strinse possessivamente a sé, mentre le loro labbra si assaggiavano, finalmente, di nuovo, unite.

Tom allontanò le labbra da quelle di Chris e gli toccò la fronte con la sua, respirando quell'alito caldo e dolce, che aveva lo stesso sapore accogliente di qualche mese prima.

<< Finalmente... >> mormorò Chris sulle labbra di Tom. Tom sorrise sentendosi attanagliare lo stomaco dalla gioia, non senza un certo orgoglio e soddisfazione nello scoprirsi ricambiato con gli stessi sentimenti. Le loro labbra si unirono di nuovo, chiuse a malapena a causa dei sorrisi che cercavano di contenere.

Chris lo strinse di nuovo con forza a sé, e Tom si rese conto che c'era un'altra parte del corpo di Chris che sembrava molto “felice” di vederlo. Tom si sentì allo stesso tempo imbarazzato ed eccitato, e all'improvviso venne colto da un'irrazionale e pazzesca voglia di fare sesso con Chris.

Tom fermò le labbra su quelle di Chris, come in attesa della sua prossima mossa, cominciando a sentire il fiato corto. Chris rallentò di colpo, e con fare lento e sinuoso baciò il labbro inferiore di Tom, sfiorandolo con quei denti sottili e perfettamente allineati. Tom, altrettanto lentamente, tormentò a sua volta il labbro di Chris con leggeri e fugaci morsi.

Chris, con un mugugno, appoggiò il palmo della mano sul petto di Tom e lo spinse con delicatezza e decisione sulla parete accanto all'entrata, spingendo tutto il suo corpo contro quello di Tom, continuando a baciarlo con ardore. Le gambe di Tom cominciarono a tremare impercettibilmente e vacillarono, dando l'impressione di non riuscire più a sostenere il peso del suo corpo da un momento all'altro. Sospirava fra un bacio e l'altro, Chris a malapena tratteneva i respiri affaticati che fluivano dalle sue labbra.

Tom si fermò, distante dalle labbra di Chris quanto bastava per poter parlare.

<< Aspetta... >> soffiò Tom con il fiato corto sul viso di Chris.

Chris attese, diligentemente in silenzio, in attesa di sentire ciò che Tom voleva dire.

<< V-vuoi qualcosa da bere? >> chiese Tom, e deglutì.

Chris indugiò sulle sue labbra, indeciso se ignorare le assurde parole dell'inglese o se prendere in considerazione la sua offerta.

Chris esitò, spostando lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi. << O-ok. >>