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Autore: Dark soul_    26/07/2012    0 recensioni
"Alexi? Voleva un bene dell'anima a quel ragazzo, lo amava ... ma come fratello... sì era come se Alexi fosse il suo fratellino e lui dovesse proteggerlo dalle insidie del mondo."
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carry me away from my pain

Onnelliset yhdessä

Janika mise a letto la sua sorellina e scese in cucina riportando la tazza di latte vuota che sua madre aveva preparato per la piccola Anja; la posò nel lavello, il silenzio venne interrotto da un sospiro di sua mamma:
- Come sta?-
La ragazza si morse un labbro, sapeva quanto questa situazione facesse stare male sua madre, sapeva che avere una figlia malata di leucemia non era affatto facile, ma anche per lei dover pensare a quel fagotto avvolto nelle coperte di nove anni che pesava meno di trenta chili era una tortura, e si era sentita una merda quando l'aveva lasciata sola in ospedale per andare a fare colazione e ora si sentiva ancora più una merda perché lei l'aveva pregata di stare ancora un po' con lei ... certo se avesse avuto il numero di Janne l'avrebbe chiamato dicendogli che si era presentato un imprevisto e che non si sarebbero potuti incontrare, ma sua madre le aveva ripetuto che la vita doveva continuare e che doveva uscire con gli amici e cercare di non pensarci troppo:
- Male, mamma... sta malissimo. Il latte l'ha tranquillizzata un po' ma oggi i dottori hanno detto che le possibilità che possa farcela stanno diminuendo giorno dopo giorno.-
Sputò fuori tutto, poi si sedette su una sedia e premette le mani contro al viso per cercare di scacciare le lacrime, la donna si sedette accanto a lei e le accarezzò la schiena:
- Dai, dobbiamo essere forti ... da quando papà se n'è andato siamo rimaste noi due e dobbiamo fare di tutto per dare forza a Anja, lo sai, su non piangere ... ora esci e divertiti, vai fuori con quel ragazzo e non pensare, almeno per una sera, che devi curare tua sorella. Le vogliamo bene e non smetteremo mai di farlo, ma devi vivere la tua vita. -
Janika annuì e si alzò, infilò le scarpe e il cappotto e uscì di casa. Il bar si trovava a pochi metri da casa sua e le piaceva l'idea di fare due passi a piedi per prendere una boccata d'aria.
Arrivò pochi minuti più tardi; Janne l'aspettava già sull'entrata e l'accolse con un caloroso sorriso che riuscì a malapena a contraccambiare:
- Ehi, hai pianto? -
Lei cercò di negare ma i suoi occhi sembravano volerla tradire, una lacrima le rigò il viso sferzato dal gelido vento invernale:
- Vuoi parlarne? A volte sfogarsi serve ... se vuoi ti porto a casa mia così non siamo proprio in pubblico -
Cercò un'altra volta di fare cenno di no con la testa, doveva calmarsi ma non ci riusciva, le lacrime si fecero più insistenti e non poté fare a meno di buttarsi sul corpo del ragazzo che l'accolse teneramente e che la strinse a se:
- Dai non fare così .. non piangere, andrà tutto bene vedrai -
- No.. n-non an-ndrà ben-ne... -
Janne la condusse sulla sua macchina e lasciò che si sfogasse sulla sua spalla, quando ebbe finito cercò di ricomporsi in fretta, ma Janne sembrava più preoccupato di lei:
- Ehi, dai, parlamene, ti aiuterà, vedrai! -
Janika sospirò e si asciugò le lacrime con un fazzoletto che aveva in tasca:
- Non ci conosciamo neanche, ho paura di scaricarti addosso un peso troppo grande-
Janne negò e le accarezzò la spalla:
- Tranquilla con me puoi parlare -
La ragazza singhiozzò cercando di riacquistare il controllo del suo corpo:
- E' la mia sorellina -
- Non sta bene? -
-N .. no, lei ...-
Le lacrime cominciarono di nuovo a rigarle violentemente le guance:
- Lei h..ha l la l euc..ce..mi..ah -
Janne la strinse a se, si sentiva sempre protettivo verso tutti. Sia che fosse Alexi sia che fosse una perfetta sconosciuta voleva consolarla:
- Vedrai che ce la farà e starete tutti bene -
- I medici l..le d..dan..no men..no di un mes..se d..di vit..a -
Il ragazzo non sapeva cosa dire, non gli era mai capitato di trovarsi in queste situazioni, era abituato alle sfuriate del suo cantante che era stato scaricato dall'ennesima ragazza, non a cose così grandi, non a questo tipo di problemi. Mise in moto l'auto e si diresse verso casa sua, lì avrebbe potuto darle un bicchiere d'acqua e magari farle fare una doccia o un bagno per farla rilassare.
Il viaggio fu immerso nel silenzio e rotto solo dalla voce dolce di Annette Olzon che alla radio cantava "Amaranth", a entrambi piaceva quella canzone perché, in un certo senso, li descriveva. In pochi minuti furono a casa di Janne e, dopo pochi scalini, furono in casa:
- Non è molto, ma è il necessario -
Il ragazzo la fece sedere sul divano e sparì per qualche secondo dopodiché ricomparve con un bicchiere d'acqua:
- Ecco, bevi dai, e rilassati -
Janke bevve lentamente a piccoli sorsi:
- Scusami, è che è la prima volta che ne parlo con qualcuno -
Janne sorrise:
- Non preoccuparti. Non ne hai parlato nemmeno hai tuoi amici? -
La ragazza scosse la testa:
- Non ho molti amici, quelli che ho lo sanno perché mi hanno accompagnata le prime volte in ospedale; Sto sempre con mia sorella perché ha solo me come punto di riferimento -
- Vostra madre e vostro padre? -
- Mio padre se n'è andato quando lei aveva quattro anni e mia madre è vecchia e stanca. Ma fa tutto per renderci la vita facile. -
- Se vuoi puoi farti una doccia o un bagno per rilassarti oppure boh, fai come se fossi a casa tua -
Janika sorrise dolcemente:
- Grazie mille, vuol dire molto per me, l'idea di fare un bagno mi alletta ma non vorrei disturbare -
- Figurati, se fosse stato un disturbo non te l'avrei chiesto, vieni il bagno è al piano di sopra -
Janne la condusse alla vasca e le diede un asciugamano e un accappatoio pulito:
- Hai mangiato? -
Lei scosse la testa:
- Ma non preoccuparti, mangio poi a casa -
- No no. Ordino una pizza? Ti piace la cucina italiana? -
- La adoro. Grazie mille ma davvero, se è un disturbo per te lascia stare -
- Insisto. -
Janika lo abbracciò:
- Va bene dai, però un giorno vieni tu da me -
- Come vuoi ... ti porto qualcosa di comodo da mettere -
Lei annuì e, dopo aver ricevuto una maglietta e un paio di pantaloni della tuta, si immerse nella vasca.
Janne tornò in salotto e si distese sul divano, pochi secondi dopo entrò dalla porta, sudato e con una cassa di birra, Alexi:
- Ehi, Janne, che hai? -
- Sono stanco ... dove sei stato? -
Alexi alzò le spalle:
- Mah, qua e là, posso farmi una doccia?-
Janne si sedette sul divano:
- No, il bagno è occupato -
L'altro alzò un sopracciglio:
- Beh, e da chi? -
- Una ragazza ... -
Alexi si avvicinò al tastierista e si sedette accanto a lui:
- Guarda che sono geloso! -
- Ma no, tu sei la mia troia -
Si abbracciarono e il cantante gli sussurrò in un orecchio:
- Sì, sfondami amore! -
Janne lo scaraventò via:
- Fottiti Laiho! -
Scoppiarono entrambi a ridere e il vocalist prese una birra per se e ne lanciò una all'amico, era questo che adoravano l'uno dell'altro, poter fare i cretini, rompere qualsiasi convenzione e poi scoppiare a ridere e affogare tutto in una birra e in un rutto sonoro:
- Allora, te la sei fatta? -
- L'ho conosciuta questa mattina!! -
- E allora? -
- E allora possiamo diventare amici ... -
Alexi sbuffò sonoramente:
- Fai come ti pare -
Proprio in quel momento entrò nel salotto Janika e si sedette sulla poltrona di fronte al divano:
- Ciao Alexi Laiho -
Il vocalist rimase qualche secondo a osservare la figura che si era seduta di fronte a loro: era magra, forse troppo,  e una cascata di capelli biondo chiarissimo le cadevano dolcemente sulle spalle incorniciandole il viso chiaro su cui risaltavano due occhi viola e delle labbra color ciliegia ... la classica ragazza finlandese. Fece una leggera smorfia:
- Chi ho il piacere di conoscere? -
- Janika, sono un'amica di Janne ... beh, in realtà ci siamo conosciuti questa mattina -
Sorrisero tutti e tre e Janne interruppe un silenzio imbarazzante che sapeva si sarebbe creato in poco tempo:
- Allora, pizza o cosa? -
Alexi si alzò in piedi:
- Pizza, ma la facciamo noi! -
Janne lo fissò perplesso:
- Tu.. sai fare la pizza..? -
- No, ma avrai un libro di ricette! Insomma Wirman ti devo dire sempre tutto .. -
- Che palle che sei Laiho! Certo che ho un ricettario, ma per me viene una cagata e sono già le nove e mezzo di sera, a che ore vuoi mangiare? -
Alexi sbuffò:
- Anche se mangiamo alle dieci ... -
- Poi ti rimane tutto sullo stomaco e ti lamenti per tutta la notte come un deportato! -
Janika si sedette sul terzo posto del divano fra Alexi e Janne:
- Ok, ragazzi, non litigate! Ordiniamola la pizza, così facciamo prima. Poi un giorno di questi ci troviamo e la facciamo noi -
Il vocalist incrociò le braccia e mise un finto broncio:
- Uffa! Ma io la voglio fare a d e s s o! -
La ragazza gli diede un bacio sulla guancia:
- Ti facciamo scegliere cosa metterci sopra -
Lui sbuffò:
- Se tu mi dessi un altro bacino potrebbe anche andarmi bene... -
Janke posò un'altra volta le labbra sulla guancia del vocalist e lo baciò, Janne fu scosso da un brivido di gelosia che gli fece gelare il sangue nelle vene. Odiava quando quel ragazzo si comportava così, sapeva di essere fisicamente il più figo della band e sfruttava questa qualità con TUTTE le fan e le ragazze in generale, ora anche con lei. No. Non andava affatto bene:
- Ehi, scusate se esisto -
Janika si voltò verso il tastierista:
- Ne vuoi uno anche tu? -
Janne rimase interdetto per qualche secondo vedendo la ragazza che si avvicinava a lui e gli posava le labbra sulla guancia ruvida, provò un altro brivido lungo la schiena, più piacevole, come se un cubetto di ghiaccio gli fosse scivolato dentro la maglia. Si riprese arrossendo violentemente:
- Allora, prendo il telefono, che pizza volete? -
Alexi rispose con tono svogliato:
- Pff.. prendine una formato famiglia con sopra tutto -
La ragazza appoggiò sulle gambe del tastierista che aveva afferrato il telefono sul tavolino adiacente:
- Io ci sto -
Lui arrossì di nuovo:
- E sia -
La pizzeria li avvisò che l'ordine sarebbe arrivato circa mezz'ora dopo facendo sbuffare pesantemente il vocalist:
- Che palle potevamo farcela noi! -
Janika si sollevo tornando a sedersi sulla "sua" poltrona e Janne lo rimproverò:
- Dai smettila, non fare sempre il bambino! -
La pizza arrivò puntuale rendendo i tre felici, fu consumata in meno di dieci minuti insieme alle dodici bottiglie di Heineken che aveva portato il cantante.
Alexi si mise a ripulire gettando le lattine e il cartone della pizza mentre Janne si avvicinava furtivamente alla ragazza:
- Vuoi dormire qua? -
Lei, che in genere non avrebbe retto più di mezza bottiglia di birra e che ne aveva consumate ben quattro, guardò il tastierista come se fosse un alieno:
- Certo ... dormo con voi!! -
Alexi, che oltre quelle birre si era tracannato mezza bottiglia di jack daniel's, alzò le braccia tutto contento:
- Shììììì!! Dormiamoooo tuuuuuutti neel lettooone di Janneeee!! -
I tre si misero ad applaudire e a saltellare come deficienti e se ne andarono al piano di sopra, entrarono in camera e si lanciarono sul letto. Dopo averci saltato sopra, aver lottato per le coperte e aver deciso che Janika avrebbe dormito in mezzo, si addormentarono come bambini lasciando la luce accesa.


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SHIIIII tuuuuutti ubriaaaachiii fradiciiiii
xDD dovevo farli ubriacare e poi non fargli fare nulla xD
Spero che anche questo capitolo vi possa piacere, grazie a tutti quelli che leggono!
  
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