Capitolo 14
“Le strade si riuniscono”
I nostri eroi rimasero a bocca aperta dalla bellezza del
luogo. Davanti a loro vi era un magnifico tempio in marmo bianco circondato da
un giardino.
Alla struttura principale si accedeva mediante un’enorme
scalinata al cui inizio erano state poste due statue raffiguranti delle tigri.
Il gruppo seguì luce lungo la scalinata. Una volta arrivati
in cima si trovarono davanti un’altra porta, questa volta d’argento, ai cui
lati c’erano due statue che raffiguravano entrambe due ragazze inginocchiate
che avevano in mano una spada ciascuna. La dea rimase ferma davanti alla porta.
“Aprite.”disse Luce.
Le due statue si alzarono e con un gesto sincronizzato
fecero ciò che la dea aveva detto.
“Carine queste statue. Ne vorrei anch’io una così.”disse
Kagome.
“Quando ero ancora in vita non erano statue ma persone vere.
Sono diventate di pietra dopo la mia morte ma continuano ancora a svolgere il
compito che era stato assegnato loro. Difendono la sala centrale.”disse Luce.
Il gruppo proseguì fino ad arrivare nella sala centrale del
tempio. Ad un cenno della dea al centro della stanza comparve un altare. Sopra
esso una spada fluttuava nell’aria e sopra la spada era visibile una sfera
luminosa.
La dea afferrò la spada poi si girò verso gli altri e disse
“Mettetevi attorno al tavolo e appoggiateci tutti una mano sopra.”
Il gruppo fece quanto la dea aveva detto e subito sentirono
tutti una grande energia pervaderli.
“Bene ora avete qualche possibilità di battere Victor. Avete
assorbito il potere della luce ma finchè ci sarò io in circolazione vi impedirò
di usarlo per i vostri scopi personali e, dopo che me ne sarò andata, i poteri
scompariranno con me. Ora possiamo anche andarcene da qui.”disse la dea.
“A cosa ti serve la spada?”chiese Kagome.
“A sistemare una questione in sospeso.”rispose la dea.
“Come dobbiamo fare per utilizzare il potere della
luce?”chiese Ryo.
“Ho fatto in modo che possiate usarlo nel modo che vi è più
comodo. Per quanto riguarda te e Sagara il potere della luce è concentrato
nelle vostre armi. Quando sparerete i proiettili saranno un concentrato di
potere e lo stesso vale per le altre armi. Per quanto riguarda Kagome il potere
è nelle frecce, per Inuyasha è in tessaiga, per Miroku è equamente diviso tra
il vortice e il bastone, per Sango è nell’hiraykotsu, per Kaname è
nell’harisen, per Kaori è nei martelli e per Shippo è nel fuoco di volpe.
Se volete usarlo in un altro modo vi basterà concentrarvi e
il potere farà ciò che vorrete voi.”disse la dea.
I nostri eroi uscirono dal tempio e tornarono all’esterno e
ripresero il loro viaggio.
La notte passò tranquillamente e il gruppo si godette un
meritato momento di riposo.
La mattina seguente il viaggio riprese e le sorprese non
tardarono ad arrivare.
“Il dannato lupastro è nei paraggi.”disse Inuyasha.
“Sta arrivando Koga?”chiese Kagome.
“Che te ne importa? Non è che muori dalla voglia di
vederlo?”chiese Inuyasha.
“Ecco che ricominciano…”disse Shippo.
“Non muoio dalla voglia di vederlo e anche se fosse così non
sarebbero affari tuoi!”urlò Kagome.
“Dannata! Se vuoi stare con il lupo perché non vai da
lui?”urlò Inuyasha in risposta.
“Potrei anche farlo!”rispose Kagome.
“E allora fallo!”disse Inuyasha.
“Inuyasha, a cuccia!”disse Kagome.
“Gli sta bene.”disse Shippo che era diventato
improvvisamente coraggioso vedendo che Luce era alle sue spalle e contando sul
fatto che la dea lo avrebbe difeso.
“Con tutta la fatica che ho fatto per fargli fare
pace…”disse la dea sospirando.
Nel frattempo il demone più veloce della terra arrivò come
preannunciato e si mise davanti a Kagome.
“Dolce Kagome mi sei mancata molto in questi giorni. Sono
felice di vederti.”disse Koga.
“Lascia immediatamente le mani di Kagome dannato lupo!”urlò
Inuyasha scagliandosi contro Koga che ovviamente si difese. La dea si chinò
verso il piccolo demone volpe e gli disse qualcosa.
“Signore e signori ecco a voi l’ennesimo litigio!”disse
Shippo ripetendo ciò che gli aveva detto Luce.
“Ora sì che siamo nei guai. Ci mancava solo lui.”disse la
dea spostandosi dove non c’era nessuno.
“Non è così grave. Smetteranno tra poco.”disse Miroku
avvicinandosi a lei.
“Io non mi riferivo a Koga ma a lui.”disse la dea indicando
una figura che si stava avvicinando.
“Hai ragione. Ora sono davvero guai. Se cominciano a
litigare tutti e tre finirà male.”disse Miroku.
“Ehilà Sesshoumaru. E’ un piacere vederti.”disse la dea.
“Sono questi i tuoi compagni di viaggio. Degli umani e un
misero mezzodemone?”chiese il demone.
“Non esagerare. Non è carino criticare i compagni di viaggio
altrui quando si viaggia con un piccolo mostriciattolo verde con una voce
ridicola e con una bambina.”disse la dea che non era per niente intimorita
dallo sguardo glaciale con cui il demone la fissava.
“E tu cosa ci fai qui? Se vuoi combattere ti accontento
subito!”disse Inuyasha sfoderando tessaiga e scagliandosi contro il fratello.
Sesshoumaru guardo Luce e capì che era meglio per lui rimanere immobile se non
voleva farsi male. La dea alzò la mano e, usando i suoi poteri, creò uno scudo
che respinse il colpo di Inuyasha scagliandolo qualche metro più in là.
“Il prossimo di voi che si azzarderà a scatenare una rissa
verrà incenerito all’istante.”disse la dea per poi rivolgersi a Jaken che era
appena arrivato con Rin.
“Ciao mostriciattolo! Ce ne hai messo di tempo per arrivare.
Ti eri perso?”
“Non mi ero perso mocciosa.”disse Jaken.
“Mi ha chiamato davvero mocciosa o me lo sono
sognato?”chiese Luce rivolgendosi a Sesshoumaru.
“Ti ha chiamata mocciosa anche se secondo me ti si addice di
più stupida dea senza cervello.”rispose il demone.
“Che gentile che sei. Il fatto che il tuo padrone mi parli
così non mi stupisce più di tanto ma tu, caro il mio mostriciattolo, da quando
hai così tanto coraggio?”chiese la dea.
Jaken non rispose, evidentemente intimorito dalla ragazza.
Kaori, Ryo, Chidori e Sosuke nel frattempo discutevano tra loro e coinvolsero
anche Kagome. Quando finirono di parlare stavano ridendo tutti. Il primo che
riuscì a riprendersi fu lo sweeper che disse “Il mostriciattolo verde ha la
stessa voce di un puffo! Non credevo che avrei trovato puffo tontolone in
versione verde in quest’epoca.”
La dea scoppiò a ridere. Aveva letto nelle menti di Ryo per
capire a cosa si riferisse e non era riuscita a trattenersi.
“Che cos’è un puffo?”chiese Sango.
“Un esserino blu con un cappello bianco alto più o meno come
un fungo (Se preferite alto due mele o poco più. ndA).”disse Kagome mentre Luce
faceva apparire l’immagine di un puffo per chiarire meglio la cosa. Ora stavano
ridendo tutti tranne Jaken e ovviamente il glaciale Sesshoumaru che però,
nonostante l’apparenza, si stava divertendo.
“Preferisci che ti chiami puffo o mostriciattolo?”chiese la
dea .
“Meglio mostriciattolo.”borbottò Jaken.
“Ehi Sesshoumaru ti ho detto che queste qua avevano fondato
un fan club in tuo onore e che volevano eleggermi come loro capo?”disse la dea.
“Non ne sapevo nulla.”rispose il demone.
“Mi dispiace doverti informare che però il club non ha fatto
molta strada anzi credo che l’abbiano sciolto.”disse Luce la cui ipotesi fu
subito confermata da Kagome e dalle altre.
“Non ci sei rimasto male vero? Se vuoi un fan club ne posso
fondare uno io da sola tanto non ho nulla da fare.”disse la dea.
“Ne faccio volentieri a meno.”rispose il demone.
“Come vuoi. Direi che è meglio riprendere il viaggio.”disse
la dea cominciando a camminare mentre Sesshoumaru si metteva al suo fianco e
proseguiva con lei. Tutti gli altri li seguirono a ruota e tutti insieme
proseguirono il loro viaggio verso nord che presto sarebbe giunto al termine.
Che cosa ne dite? Recensite!
Ora passiamo ai ringraziamenti!
Grazie mille a Wolverina che ha commentato il capitolo precedente.
Grazie a tutti coloro che leggono anche senza commentare.
Baci Sarachan89!