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Autore: Pervinka    27/07/2012    1 recensioni
Un paio di occhiali da sole dimenticati sul tavolo di un bar con vista sul mare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 13

La sera della prima finalmente ่ arrivata. Il film di Gary ่ stato un successone.

Tutti vogliono abbracciare Gary e fare una foto con lui anche vicino al cartellone promozionale del film.

La ressa ่ impressionante e ci sono dei momenti in cui temo di perderlo.

Fra i giornalisti, purtroppo c'่ anche quello che mi aveva teso il tranello.

Tra un sorriso e l'altro, mentre ci scattano centinaia di foto, riesco a indicarlo a Gary.

“Guarda ่ lui.”

“Pronta?”

“Pronta.”

Dopo un breve sguardo di intesa ci voltiamo entrambi verso la persona che ci sta di fianco, la partner che ha nel film nel caso di Gary e per quanto mi riguarda, verso il suo affascinante 'acerrimo nemico' e fingiamo entrambi di dare loro un bacio appassionato. Ted mi fa fare anche una specie di casquet.

Ovviamente lo shock ่ generale.

I giornalisti non scattano nemmeno una foto.

“Marck!” Chiamo a voce alta.

“Beccati questa!” E con molta poca signorilitเ gli faccio anche il dito.


 

“Ma avete visto che faccia ha fatto?”

Mariah, la partner di Gary sta bevendo un drink analcolico al pub, dove siamo andati a festeggiare con tutto il cast e la troupe.

“Tutto merito vostro ragazzi.” Dico rivolgendomi a lei e Ted e alzando il mio bicchiere per fargli un brindisi.

“S์, grazie mille anche da parte mia per l'aiuto.” Dice anche Gary.

“ stato un piacere, quel bastardo ่ stato la causa del mio divorzio da Jane.”

Mariah si fa interessata. “Oh, davvero Ted? Mi dispiace...” Le sue guance si fanno un po' arrossate e le brillano gli occhi.

Ted la guarda con un sorriso da ebete.

Do di gomito a Gary. “Credo che potremmo lasciarli soli...”

“Wow, durante le riprese non me ne sono mai accorto... s์ ่ meglio se andiamo.”

Lasciamo l์ i due piccioncini a raccontarsi le loro disavventure e noi ce ne andiamo abbracciati verso il nostro mare.

“Ho telefonato a mia madre.”

“Allora il momento ่ giunto...”

“Credo proprio di s์.”

“Gary, voglio sposarmi in Italia, nella piccola chiesetta vicino casa mia.” Faccio un passo all'indietro tenendogli entrambe le mani.

“Voglio una cerimonia semplice, con solo i parenti pi๙ stretti e gli amici pi๙ intimi. Ti chiedo solo questo.”

Lui fa un passo verso di me. “Per i miei genitori, sarเ come una seconda luna di miele.”


 

“Dai Steph, solo per questa volta.”

“No, davvero, proprio non posso.”

“Ma perch้? Scusa. Sai che per me ่ importante...”

“Se ่ per questo anche per me ่ importante uscire col mio ragazzo.”

Getto nel lavandino la spugna con la quale stavo pulendo il bancone. Poi vado nello spogliatoio a togliermi il camice e la cuffietta.

Steph mi segue. “Che diamine stai facendo Rebecca?! Non puoi andartene!”

“E invece s์, me ne vado Steph, e grazie tante!”

Prendo la borsa al volo e lascio l์ la mia 'cara' collega.

Mentre cammino cerco il cellulare e chiamo Gary, sperando che ancora non siano arrivati. Le avevo chiesto dieci minuti, cazzo!

“Pronto?” Mi risponde una voce di donna.

Oh, merda!

“Ehm, pronto, c'่ Gary?”

“S์, ่ in casa, ma in questo momento non pu๒ venire, sono la madre, vuole lasciare detto a me?”

Ehm, s์ grazie gli pu๒ dire che ho fatto tardi e che arrivo appena posso?”

“Oh cielo! Cara, ma sei proprio tu? Mio Dio, io e mio marito non vediamo l'ora di conoscerti.”

Mi scappa un sorriso.

“Mi scusi davvero signora, se la far๒ aspettare ancora, ma ho avuto dei problemi al lavoro.”

“Niente di grave spero...”

“No, niente che non si possa risolvere.”

Arrivo a casa in super ritardo; mi sarebbe bastato uscire dieci minuti prima per evitare il traffico. Sono stanca, sudata e spettinata.

Gary ่ sulla porta che mi aspetta. “Steph?”

“Giเ.” Gli rispondo digrignando i denti e andando dritta verso la porta.

Mi blocco di colpo.

“Oddio Gary, mi dispiace cos์ tanto, come l'hanno presa i tuoi genitori?”

Mi posa un braccio sulle spalle. “Ho spiegato loro la situazione, tranquilla. Hanno compreso perfettamente e apprezzano.”

“Apprezzano cosa?”

“Entriamo, ne parlerai con loro.”

Appena apro la porta, vedo Eve che parla con un uomo, non troppo anziano, ma nemmeno nel fiore degli anni. Lo tocca sulla spalla per fargli sapere che sono l์. Lui mi sorride e mi viene incontro. Gary mi stringe un po' di pi๙.

“Rebecca...fatti abbracciare.” Mi stringe forte in un abbraccio caloroso.

“Sono cos์ emozionato...”

“Anche io, lei non sa quanto.”

Il padre di Gary si volta indietro. “Lei? Lei chi cara? Non c'่ nessuno a parte Eve...” Mi sorride ancora.

“Ah! Donald, non incominciare subito.” Sbuffa una signora bionda dal viso aperto e simpatico. La loro madre.

Mi volto anche verso di lei e l'abbraccio. Ha un buon profumo di rose.

“Puoi chiamarmi Emma, mia cara. Fatti vedere. Sei cos์ carina, ma perch้ Gary ti ha tenuto tanto nascosta?”

“Ehm, non saprei...”

“Volevo tenerla per me, mamma!”

Ci mettiamo a ridere.

“Mi dispiace di non essere stata qui al vostro arrivo.”

“Non preoccuparti, Gary ci ha spiegato tutto. Non puoi nemmeno immaginare quanto saremo orgogliosi io e Donnie di averti come nuora.”

“Forse ่ ancora presto per dirlo.” Dico parecchio imbarazzata.

“No, il fatto che tu non sia una donna che approfitta della fama e del denaro di nostro figlio ti fa onore.” Interviene il marito.

Abbasso lo sguardo e mi rendo conto solo in quel momento di indossare ancora gli zoccoli bianchi che uso per il lavoro.

“Hiiii, che figura! Scusate...sono mortificata, presentarmi in questo stato, Dio che figura...”

“Smettila di scusarti, Re, non ่ colpa tua.” Mi rassicura Gary.

“Ma non ho nemmeno preparato niente...”

“Non preoccuparti di questo Gary mi ha chiamato ci ha pensato io. Perci๒ , ti vai pure a riposarti, i nostri genitore staranno benissimo.

“Davvero, non vi dispiace? Sono stanchissima.”

“No, non ci dispiace, lascia solo che ci godiamo ancora un po' nostro figlio.”

“Non devi neanche chiederlo, Emma. Dove dormirete stanotte?”

“Evelyn ha una stanza in pi๙, staremo benissimo da lei.”

“Allora ci vediamo domani.”

Crollo nel letto dopo essermi fatta la doccia pi๙ lunga della storia. Sono talmente stanca che non sento nemmeno Gary venire a letto.

  
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