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Autore: marmelade    27/07/2012    5 recensioni
Spin-off della fanfiction "I would love you better now" sulla coppia Lole, alias Louis e Nicole.
**
E non si era reso minimamente conto, di tutte le lacrime che avevo versato per lui sul cuscino, durante la notte,e nemmeno di quelle che versavo ancora.
[...]
Perché mi sembrava impossibile, che una ragazza come Nicole, potesse essere innamorata di un coglione come me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I would love you better now.'
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I want all of you, forever



Nicole.
 

Scesi di casa in fretta e furia, aggiustandomi i capelli alla ben’e meglio, infilando giusto una maglia dalle maniche a tre quarti, incerta del tempo che potesse fare fuori.
Non m’interessavano le condizioni climatiche, le persone che mi sarebbero venute contro non appena sarei arrivata in strada, i cani che cercavano di elemosinare un po’ di cibo saltellando qua e la.
Avevo messo da parte l’orgoglio, la testardaggine, i vari pensieri idioti che da un po’ di tempo a questa parte, si fermavano a giocare a ping pong con il mio cervello, scambiando quattro chiacchiere.
No. Quel pomeriggio non avrei permesso a nessun pensiero idiota di affollarmi il cervello e occuparlo con pensieri ancora più idioti.
Avevo solo un obbiettivo da raggiungere, quel pomeriggio.
Erano due anni che, ormai, il pensiero dei suoi occhi azzurri mi tormentava ogni santo minuto di ogni santissima giornata. Era come se me lo ritrovassi di fronte in ogni situazione, in ogni singola azione che compissi.
Non potevo più andare avanti così, ormai l’avevo capito.
Non potevo più piangere e versare lacrime la notte perché l’unico che avrei voluto sul serio, non era al mio fianco.
Dovevo farmi coraggio e aprirmi totalmente a lui, dovevo mostrargli il mio cuore e cosa voleva davvero.
Perché il mio cuore voleva lui. E sarebbe appartenuto solo a lui, se l’avesse accettato.
Camminai velocemente per le strade di Londra, stranamente calda quel giorno, passando tra la gente che nemmeno si accorgeva di cosa stessi provando io in quel momento.
Perché la gente che passa per strada, è fatta così.
Non si accorge minimamente di chi sei o cosa sei, a cosa stai pensando e se stai pensando, se sei triste, felice, malinconica, innamorata.
Perché è così che sono io, in questo preciso istante.
Un misto di emozioni, ma alla fine l’unica cosa che posso dire con certezza, è che sono innamorata.
Come potrei spiegarlo allora, quel battito del cuore che accelera sempre di più non appena i suoi occhi mi guardano?
Camminai sempre più velocemente verso casa di Harry e Louis, perché sapevo che si trovasse lì, in quell’istante.
Voltai lo sguardo verso la mia destra, per poi scorgere una figura di spalle, vestita con dei jeans scuri e stretti a sigaretta e una maglia dalle maniche blu e il davanti completamente bianco, che parlava con una bella ragazza dai capelli lunghi e rossicci.
Lei sembrava davvero molto bella, e il ragazzo al suo fianco aveva un qualcosa di troppo familiare.
D’un tratto, il ragazzo si voltò sorridente, e allora capii davvero cos’aveva di familiare.
Il suo sorriso, i suoi capelli, i suoi splendidi occhi. Lui.
E, in un attimo, tutto quello che pensavo di aver tenuto da parte, rimontò all’impazzata dentro di me.
Vidi Louis scambiarsi qualcosa con la ragazza, che scrollò i suoi lunghi capelli e risalì sulle scale di quello che doveva essere il suo palazzo, salutandolo con un cenno della mano, che lui ricambiò come inebetito.
Sentii un misto di rabbia e delusione ribollire in me, tanto che strinsi le mani in due pugni, infilando le unghie corte nel palmo della mano, e avviarmi verso la strada di fronte.
Sembravo un toro imbufalito che aveva appena visto del rosso, ma io – invece del rosso – avevo davvero qualcuno da colpire e prendere a botte.
“Che stavi facendo?!” sibilai a denti stretti, tanto da farlo sobbalzare e voltare verso di me.
Louis fece un mezzo sorriso, ma non appena vide la mia espressione super incazzata, la sua espressione si trasformò improvvisamente in una preoccupata.
E faceva bene ad essere preoccupato per le sue palle, che da un momento all’altro, avrei riempito di calci.
“Io... niente! Ho aiutato quella ragazza con le buste della spesa!” spiegò, alzando le spalle, come se per lui fosse la cosa più naturale del mondo aiutare una ragazza a portare la spesa.
Col cuore grande che si ritrovava, lui l’avrebbe fatto volentieri tutti i giorni!
Chiusi gli occhi, facendo un enorme sospiro per calmarmi e alzando il dito indice a mo di maestrina.
“Spiegami perché una ragazza giovane e bella come quella, avrebbe avuto bisogno di aiuto con le buste della spesa...” mormorai, con un tono di voce basso.
“Perché... pesavano?” rispose, come se fosse quasi una domanda.
Aprii di scatto gli occhi dopo quella che lui avrebbe considerato una risposta normale, ma che per me era solo un’enorme presa per il culo.
Le buste della spesa pesano per le vecchiette, Louis, non per le ragazze giovani e forti!” urlai, e lui sobbalzò per quella mia improvvisa reazione.
“Ma...” provò a dire, ma io lo interruppi.
“Ma un corno, Louis! Lasci la tua ragazza non si sa perché, ti ubriachi e poi...? Baci la prima ragazza che incontri e che sappia sculettare?! Sei patetico...”
Sputai quasi quelle parole che a me sembravano vere, talmente tanto da offuscare tutto quello che avevo dentro prima di assistere a quella scena.
Gli voltai le spalle e camminai ancor più furiosa verso la strada che stavo percorrendo precedentemente, sentendo improvvisamente la voce di Louis dietro di me.
“Nicole, aspetta un secondo, io non l’ho baciata!” urlò, mentre arrancava dietro di me.
“Inventati una scusa più credibile, idiota!” urlai a mia volta, guardando dritto davanti a me, cercando di evitare il suo sguardo.
“Dai, Nicole, aspetta!” urlò ancora, e io presi a camminare più velocemente.
“Lasciami in pace!”
“Nicole, ma...”
“Ti ho detto lasciami in pace, coglione!” urlai, voltandomi di scatto verso di lui - che ancora cercava di raggiungermi - e non mi resi conto di essermi fermata sotto casa sua con tutte le vecchiette che intanto, si voltavano a guardare stupite quella scena.
“Ma... ti ho detto aspettami un secondo!” esclamò ancora, arrivando lentamente sotto il palazzo.
“E io ti ho detto... lasciami in pace!” esclamai a mia volta, scandendo per bene le ultime tre parole, in modo che afferrasse il concetto.
“No che non ti lascio in pace!” ribatté lui, battendo un piede per terra, mentre il mio viso si contraeva ancor di più dalla rabbia.
“E sentiamo, perché non dovresti?!” esclamai, alzando le spalle e guardandolo negli occhi.
Lui aprì la bocca per ribattere nuovamente, ma gli uscivano solo dei suono strozzati.
“Beh, perché... beh, insomma, io... io, tu... devo darti delle spiegaz...”
“Louis, Nicole... ma che diavolo succede?” chiese improvvisamente la voce di Maya, ed entrambi ci voltammo verso di lei ed Harry, che ci guardavano sconvolti da sopra gli scalini del palazzo.
Mi voltai nuovamente verso Louis, poggiando le mani sui fianchi e guardandolo con uno sguardo minaccioso.
“Oh, non lo so May, domandalo a quest’idiota che mi ritrovo di fronte! Ha appena lasciato la sua ragazza per dei motivi oscuri a tutti noi, e che fa?! Bacia la prima ragazza che gli capita sotto tiro!”.
Louis si voltò verso Maya ed Harry, con gli occhi azzurri completamente sgranati.
“Non la stavo baciando, la stavo solo aiutando a portare la spesa! Poi lei mi ha chiesto il numero e io gliel’ho dato. Sei paranoica Nicole, e poi che t’interessa di quello che faccio io della mia vita sentimentale?” disse, guardandomi negli occhi.
Ed ecco che la rabbia prese il sopravvento su di me. Questa volta, però, mista alla verità... e ad un pizzico d’amore.
“M’interessa invece! M’interessa eccome, perché io sono innamorata di te da due lunghissimi e fottutissimi anni!!” urlai, per poi portarmi le mani alla bocca.
Non potevo credere di averlo detto sul serio. Non era possibile.
Maledetta boccaccia, maledetta me, maledetto cuore innamorato!
Vidi Louis guardarmi scioccato, per poi continuare a boccheggiare qualcosa e farsi sempre più vicino a me.
“Nicole... io...” provò a dire, ma bloccai tutti i suoi tentativi di formulare la frase con uno schiaffo in pieno viso, facendo sussultare tutte le vecchiette presenti a quella scena.
“Zitto! Tu devi stare solo zitto! Perché non ti sei mai accorto in questi due anni che io sono innamorata di te, che faccio di tutto per starti accanto, che piango la notte sul mio cuscino perché so che non posso averti, che cerco di fare la dura con te ma in realtà non ci riesco, perché l’unica cosa che vorrei fare davvero è stringerti tra le mie braccia e baciarti!” urlai ancora, mentre sentivo gli occhi riempirsi di lacrime che volevano solo scivolare via.
Louis continuava a guardarmi e a stare zitto, massaggiandosi la guancia che gli avevo colpito.
Feci un lungo sospiro, per recuperare tutte le parole che, in quei due anni, mi ero sempre tenuta per me stessa.
“Non ti sei mai accorto che, quando stavi con Eleonor, andavo via, chiudendomi in un’altra stanza?! Forse l’avrai notato, ma non hai mai davvero notato il dolore che avevo dentro, la rabbia che mi divorava viva e la voglia di saltarle addosso e strapparle tutti i capelli da testa, perché stava abbracciando praticamente tutta la mia felicità, senza rendersi conto di cosa sei sul serio, l’unica cosa che ho sempre voluto, l’unico che io abbia sempre amato... no, Louis... tu di queste cose non te ne sei mai reso conto...” sussurrai, mentre ormai le lacrime bagnavano il mio volto pallido.
Volevo solo scappare via e rinchiudermi in casa per sempre, perché il silenzio che si era creato tra me e Louis, era diventato troppo pesante oramai.
D’un tratto, sì aprì in un enorme sorriso,forse il più bello che potesse mai rivolgermi, mentre si avvicinava ancor di più a me, che ormai ero quasi in preda ai singhiozzi.
“Sono le stesse, identiche cose che provo io quando tu sei con Alan... sei stata così cieca da non accorgerti che sono due lunghissimi e fottutissimi anni che sono innamorato di te”.
Alzai ancor di più lo sguardo dopo quelle sue parole, e lo guardai sorridente, mentre lui prendeva il mio viso tra le sue mani e asciugava le mie lacrime con il suo pollice.
“Tu appartieni a me... solo e soltanto a me...” sussurrò Louis, con la voce piena d’amore, e non potei fare a meno di sorridergli ancora e perdermi nell’immenso dei suoi occhi azzurri.
Si avvicinò lentamente alle mie labbra, sfiorandole dolcemente, per poi posarvi un bacio.
Ma non un bacio. Quello era il bacio. Quello che desideravo tutte le notti da due anni a questa parte, quello che mi avrebbe fatto amare sul serio.
Volevo solo quel bacio da quelle sue labbra e solo da lui. Louis.
Allacciai le mie braccia alla sua vita, e lui fece lo stesso con le sue intorno al mio collo.
Lo amavo. Lo amavo da sempre, e lo avrei amato per sempre.
Gli applausi delle vecchiette rimbombavano intorno a noi, e sorridemmo entrambi durante quel bacio lungo e morbido, che attendevo da due anni.
Lo guardai negli occhi non appena ci staccammo, e appoggiai la mia fronte alla sua, sorridendo ancora.
“Davvero non ti eri accorta che ero innamorato di te?” domandò, e io scossi il capo.
“E tu davvero non ti eri accorto che ero innamorata di te?” chiesi a mia volta, facendolo sorridere, per poi scuotere il capo anche lui.
“Beh, allora siamo veramente due idioti!” constatai, facendolo ridere sonoramente e ricevendo un buffetto sulla guancia dalla sua calda mano.
“Due idioti che hanno aspettato troppo tempo per dirsi la verità...” sussurrò, sempre più vicino alle mie labbra.
Poggiai una mano sulla sua bocca, guardandolo scettica.
“E quale sarebbe la verità?” domandai, e vidi Louis sorridere, per poi togliere la mia mano dalle sue labbra.
Fece un lungo sospiro chiudendo gli occhi, per poi aprirli e sorridermi.
“La verità, Nicole Miller... è che io ti amo”.
Sorrisi anche io dopo quelle sue parole, stringendolo forte a me e continuare a guardarlo nei suoi occhi immensi come il mare.
“Anche io ti amo, Louis Tomlinson... anche io”.

 
 
 
Louis.
 

“Da quanto porti gli occhiali?”.
Voltai lo sguardo verso Nicole dopo aver infilato le lenti, trovandomi di fronte la sua espressione scioccata.
“Da qualche anno, perché?” risposi, e lei sgranò ancor di più gli occhi.
“E perché io non te li ho mai visti?!” esclamò, per poi buttarsi sul letto accanto a me, con la pancia rivolta verso il materasso.
“Beh... perché forse non li ho mai messi in tua presenza” constatai, iniziando ad accarezzare la schiena coperta da una maglia lunga e vecchia.
Posò lo sguardo su di me, con un’espressione scettica sul volto.
“Perché, volevi fare il figo in mia presenza e quindi non li hai mai messi?” domandò, facendomi scoppiare in una risata fragorosa.
Smisi di accarezzarle la schiena e mi feci più vicino al suo viso, incontrando i suoi occhi verdi.
“Forse perché li indosso solo quando mi sento gli occhi stanchi” dissi, per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
Nicole corrugò la fronte, storcendo le labbra.
“Mmmh, sarà pure così, ma per me rimane il fatto che volevi fare il figo!” disse, lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra e rigirandosi con la pancia all’aria.
Scoppiai nuovamente a ridere, per poi posizionarmi sul fianco sinistro per ammirarla.
Mi sembrava impossibile che, adesso, lei fosse mia. Adesso che potevo considerarla la mia ragazza.
“E comunque, stai bene con gli occhiali. Non so, ti donano un’aria più... intelligente, ecco...” disse all’improvviso, guardando il soffitto della sua stanza.
Le rivolsi uno sguardo scettico, che però lei non notò.
“Stai dicendo che sono stupido?” domandai, e Nicole annuì col capo, tenendo sempre lo sguardo rivolto verso il soffitto.
“Proprio così. Infatti, credo che quando usciremo insieme dovrai portare gli occhiali... sai, non vorrei fare brutte figure!”.
Aprii la bocca come sconvolto, e lei si voltò verso di me, scoppiando a ridere.
“Adesso me la paghi, Miller, ma per davvero!” esclamai, scaraventandomi su di lei e prendendo a muovere le mie mani sui suoi fianchi, facendola agitare e ridere allo stesso tempo.
“Lasciami stare, coglione! Ti tiro un calcio in bocca se non la smetti!” urlò tra le varie risate, mentre le mie mani continuavano a farle il solletico.
“E tu allora non dire che sono uno stupido!” esclamai, e lei scosse il capo.
“Non p-posso! Non riesco a d-dire le bugie...!”
Scoppiai a ridere anche io, mentre continuavo il mio lavoro sui suoi fianchi. Era bella anche quando sparava cazzate su cazzate, quando imprecava, quando si contorceva dalle risate.
Era bella sempre. E adesso, potevo finalmente dire che fosse mia.
Smisi di torturarla e mi rimisi sul fianco, mentre lei faceva un sospiro di sollievo.
“Comunque, sembri un nerd con questi occhiali, però sei carino!” disse con il respiro affannato, guardandomi negli occhi.
“Oh, grazie” risposi, fintamente offeso.
Nicole ridacchiò, per poi mettersi seduta tra le lenzuola e darmi un pizzico sulla guancia.
“Già è tanto che ti ho detto carino, di solito sei un cesso!” esclamò, e io sbuffai.
“Quanto sei dolce, Nicole...!” risposi, e lei ridacchiò ancora.
Si alzò nuovamente dal materasso, che cigolò leggermente, per poi mettersi in piedi e stiracchiarsi, alzandosi sulle punte e guardandosi allo specchio.
L’ammirai per un po’, poi sorrisi. Ero stato davvero fortunato ad innamorarmi di lei.
“Tu non sei una ragazza dolce” dissi improvvisamente, e vidi il suo riflesso assumere un’espressione stranita.
“Come, scusa?” domandò, guardandomi dallo specchio.
Le feci un sorriso, alzando le spalle.
“Ho detto che non sei una ragazza dolce. Insomma, sei la prima ragazza che ho che, appena le rivolgo un complimento, mi minaccia di darmi un calcio in bocca e castrarmi contemporaneamente. Le altre ragazze, volevano sempre coccole, fiori, frasi romantiche... tu no. Preferisci che ti dia della rompicoglioni, che altro. Sei strana e... diversa... però è proprio questo che mi ha fatto innamorare di te...”.
Nicole si voltò lentamente verso di me, guardandomi negli occhi per poi sorridere.
“Beh, non mi piace che la gente mi dica le stronzate, ecco perché preferisco essere chiamata rompicoglioni che ricevere un complimento. So di non essere una bellezza, e so di essere una rompicoglioni!” disse, per poi scaraventarsi nuovamente sul letto, buttandosi sul mio sterno, facendomi piegare in due.
Nicole si portò le mani sulle labbra come preoccupata, poi scoppiò a ridere, e io insieme a lei.
“Sei una rompicoglioni... però sei bellissima...” sussurrai, accarezzandole i capelli.
Nicole si voltò verso di me e sorrise, lasciandomi una carezza sulla guancia, per poi avvicinarsi di più al mio viso e lasciarmi un bacio nell’angolo delle labbra.
“Anche tu non sei male... a rottura di coglioni, intendo!” esclamò, facendomi ridere ancor di più.
L’abbracciai, tenendola stretta per la vita, mentre lei muoveva delicatamente le sue dita sul mio petto scoperto.
“Sai... certe volte credo che io e te siamo come Noah ed Allie...” dissi improvvisamente, e lei grugnò qualcosa.
“E chi sono, due amici tuoi?” domandò, e io scoppiai a ridere.
“No... i protagonisti de Le pagine della nostra vita...”  
Vidi Nicole roteare gli occhi al cielo, per poi sbuffare qualcosa.
“Oddio no ti prego, anche tu con quel film?  Vogliono costringermi tutti a vedere quel film, ma io mi rifiuto! Non mi dire che adesso sei diventato una checca che vede i film romantici e piange davanti allo schermo del televisore!” esclamò, facendomi ridere ancor di più.
Le diedi un buffetto sulla guancia e lei sbuffò ancora.
“No, cretina, non sono una checca! Lo stavo vedendo ieri  con Eleonor e...”
“Oh, la cara e dolce Eleonor! L’avevo quasi dimenticata...” m’interruppe, e notai una nota di acidità nel suo tono di voce.
“Ssh, sta zitta e fammi finire!” esclamai, e lei sbuffò ancora, dicendo qualcosa di indefinito.
“Dicevo... Allie da dell’arrogante figlio di puttana a Noah, e lui le da della gran rompicoglioni...”
“Si, fino a qui trovo molte somiglianze...” disse, interrompendomi ancora.
“Ecco. Però, lui l’accetta così e la ama, anche se rompe i coglioni da morire... perché lui vuole tutto di lei, per sempre...”
Nicole rimase in silenzio per qualche minuto, per poi alzarsi nuovamente e mettersi seduta tra le lenzuola scombinate, guardandomi negli occhi.
“E tu?” disse, indicandomi con un cenno del capo.
Le rivolsi uno sguardo curioso e stranito, mettendomi a sedere tra le lenzuola come lei.
“E io, cosa?” le feci eco, e lei imbronciò leggermente le labbra.
“Tu vuoi tutto di me, per sempre?” domandò, guardandomi con quei suoi occhi grandi.
Sorrisi, facendole una carezza leggera, per poi attirarla a me e darle un bacio.
“Io voglio tutto di te, per sempre...”
Nicole sorrise dopo quel mio sussurro veritiero, e mi baciò ancora, infilando le sue mani tra i miei capelli.
Ero felice, perché finalmente la ragazza che amavo da due anni, era con me.
E io, non potevo chiedere di meglio.
“Nicole?” esclamò improvvisamente una voce dal salotto.
Nicole si staccò da me, guardandomi con gli occhi sgranati ed un’espressione incredula e preoccupata sul volto.
“E’ May?” sussurrai, con la sua stessa espressione preoccupata.
Lei annuì col capo lentamente, guardando per un po’ la porta della sua stanza, per poi guardare nuovamente me.
“Adesso siamo veramente nella merda!”.



Writer's Corner! :)
Buuuonasera, dolci pulzelle! :D
Ecco a voi il quarto capitolo di questa mini FF, non che spin off della FF I would love you better now.
Okay, non so perchè ho fatto tutto questo mini sproloquio, però vabbè u.u 
CCCComunque, dovete sapere che questo capitolo l'ho finito tipo oggi pomeriggio, però poi dovevo vedere Glee e quindi non l'ho pubblicato!
Si dichiarano *-*
Owww, ma quanto sono teneramente stupidi e diabetici! *u*
Anyway, la parte di Nicole, come ben sapete, è il giorno dopo l'ubriacatura di Louis u.u 
e la parte di Louis, è il giorno dopo la dichiarazione, quando Maya entra in casa e li sgama! HAHAHAH
pppoi, come avrete notato, mi sono ispirata molto a Le pagine della nostra vita...
Sinceramente, non l'ho mai visto HAHAHAHHA
però ho visto un video su youtube e mi ha ispirato molto per questi due :)
il video è questo: Noah & Allie - Per sempre.
boh, credo che gli si addica tantissimo!

bbbene, io credo aver finito qui, anche perchè devo andare a vedere la cerimonia di apertura delle olimpiadi *-*
eeeh, vi lascio con questa gif, fatta da me, che esprime proprio il momento della dichiarazione, secondo me :)


picasion
picasion

aaaawwww, i miei LOLE! *-*

per chi volesse seguirmi su twittah, sono @Marypuuff :)

CCCCCCCCCCCCCCCCiao Belleeee! :D 

 

 

  
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