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Autore: 8giusy8    28/07/2012    4 recensioni
Inviti a cena accettati e rifiutati, sguardi silenziosi e teneri seguiti da veloci fughe...
Non era pronta....
Non era ancora pronta ad abbandonarsi a lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi con un nuovo capitolo... non vi ho fatte aspettare troppo questa volta...
spero come sempre, che vi piaccia e non deluda le vostre aspettative...
Prima di lasciarvi, volevo ringraziarvi per essere sempre presenti e per le vostre recensione...
e adesso......Buona lettura:)

 
CAPITOLO 23: BACK TO LIFE...
 
Era passato un mese da quando Lucia venne dimessa dall’ospedale, un mese per niente facile per lei.
Era tornata a casa con Orlando che faceva di tutto per non farla stancare e non farle mancare mai le attenzioni ma nonostante questo Lucia sembrava spenta, inattiva e un velo di tristezza le copriva perennemente gli occhi.
Era tornata al Ris dopo una settimana, ma non era il super capitano di sempre.
Neppure Daniele con le sue mille battute riusciva a farla star bene, sorrideva sì… ma non si illuminava come sempre, Orlando cercava in ogni modo di starle accanto comunque ma spesso non ci riusciva, Lucia si isolava e si chiudeva sempre più in se stessa.
 
Orlando era sempre più preoccupato, sapeva che la stava perdendo e non sapeva più che armi utilizzare, era seduto in sala relax con un caffè in mano, perso a guardare il vuoto, quando Daniele lo vide e decise di andare a parlargli.
D: Non mollare amico.. – bisbigliò sedendosi accanto a lui.
O: Non mollerò… mai, ma è che lei che sta mollando Ghiro….e io non so più che fare… - rispose, con un  velo di tristezza.
D: Io vorrei parlarle, ma questi giorni non fa altro che scappare… ha paura di affrontare i suoi sentimenti e le sue sensazioni, e lo capisco…. Dopo quello che ha passato è normale, ma tu devi riuscire a farla capire che non è sola, che ci sei tu e tutti noi… - disse, con estrema convinzione.
O: Io lo so… so che ci siete, e so che può farcela, ma spesso la notte si sveglia urlando e piangendo, il ricordo e troppo nitido… devo riuscire a farlo allontanare, a farle riaffiorare solo quelli più belli…
D: Esatto… vedi, puoi farcela…. Falle rivivere dei momenti particolari, delle emozioni piacevoli…
O: Grande Ghiro… ho avuto un idea… ma ho bisogno del fine settimana, posso assentarmi?
D: Certo che puoi..!! Vai….e riportami la mia amica. – disse, sorridendo mentre Orlando usciva di corsa dal Ris.
Lucia se ne stava nell’andito con dei documenti in mano, quando lo vide sfrecciare di corsa verso le scale, non capendo il perché di tanta fretta.
Tornò alla sua scrivania, aprendo il suo portatile per mettersi a lavoro, ma non appena vide la foto sul monitor si perse tra i ricordi. Quella foto ritraeva lei e Orlando in un bellissimo ristorante di Ostia, erano entrambi molto belli e si scambiavano un tenero bacio..
Si sentiva terribilmente in colpa per come si stava comportando con lui, si sentiva ingiusta ad averlo a suo fianco e si sentiva vuota Pensava di non meritarlo, di non essere all’altezza di un uomo così buono, così presente e attento come orlando, soprattutto ora che si sentiva denudata, sporca e terribilmente in colpa, non riusciva a farsi sfiorare, non riusciva più a farsi amare e ad amarlo a sua volta.
I suoi pensieri furono interrotti dal suono di ricezione di un messaggio:
“Passo a prenderti al Ris alle 18.00…c’è una sorpresa per te… un bacio.”
Lucia sorrise, non sapeva come mai fosse uscito di corsa, ma sapeva che tramava qualcosa per lei…quel pensiero la portò con la mente a tutte le bellissime sorprese che Orlando le aveva fatto, l’aveva portata a pattinare solo per vederla sorridere come una bambina nonostante la sua assoluta incapacità di pattinare… quante cadute aveva fatto, una più buffa dell’altra… ma nonostante questo aveva continuato a pattinarle affianco.
Prese il cellulare e rispose ad Orlando.
“Non riuscirò a tenere a bada la curiosità fino a quell’ora… nessun’indizio? “
La risposta arrivò poco dopo.
“Una sorpresa è una sorpresa…. Non ti dirò niente di più”
Lucia scosse la testa per poi mettere a posto il cellulare, e continuare a lavorare.
Erano le sei in punto, e Lucia era in laboratorio con Bart ad analizzare dei campioni, quando il suo cellulare iniziò a squillare..era Orlando, era nei parcheggi e l’aspettava.
L: Pronto…
O: Ti sei dimenticata di me? – chiese.
L: No… cioè quasi, sono in laboratorio, ne ho per una mezz’ora, sto esaminando dei campioni con Bart… Sali?
Orlando non fece in tempo a rispondere, che Lucia lo bloccò, Bart le faceva cenno di andare, avrebbe finito lui con i campioni.
L: Arrivo subito….aspettami nel parcheggio.. – disse soltanto prima di chiudere la conversazione.
L: Sei sicuro di poterlo fare tu? – chiese, a Bart.
B: Certo… vai tranquilla, tanto non ci metterò molto! – rispose, sorridendole.
L: Grazie… allora, ci vediamo Lunedì.- disse, rispondendo al sorriso.
B: Buon week-and! – rispose, Bart.
 
Scese di corsa le scale, dopo aver salutato la squadra e avere augurato a tutti un buon fine settimana, per poi dirigersi di corsa verso il parcheggio.
Orlando era in piedi fuori dalla macchina che guardava Lucia arrivare, nel frattempo, aprì lo sportello dell’auto per farla entrare e le sorrise dolcemente, mentre lei forse per la prima volta dopo tempo, rimase incantata nel vedere il suo sorriso così vero.
Salirono i macchina e partirono.
Dopo circa un’ora di auto, Lucia iniziò a capire dove stavano andando, riconosceva i viali, i profumi e perfino i colori…. Orlando la stava portando alla casa sulla spiaggia dove viveva la nonna materna di Lucia, una delle persone più importanti della sua vita… da quando era morta, cinque anni prima, Lucia non era più riuscita a tornare in quella casa, troppi ricordi, troppe emozioni….. tutto parlava della nonna Rosa.
Appena Orlando parcheggiò di fronte al vialetto di casa, guardò Lucia, aveva uno sguardo radioso, ed era visibilmente emozionata. Le poggiò delicatamente una mano sulla sua, per poi guardarla nuovamente.
O: Te la senti? – le chiese dolcemente.
L: Si…. credo di si…- rispose, asciugando una lacrima.
Arrivarono alla porta di ingresso, Lucia stava qualche passo indietro e guardava quel giardino, quel vecchio dondolo e quel gazebo bianco che si affacciava sul mare… Orlando la guardò prima di aprire la porta ottenendo uno sguardo di approvazione da Lucia.
Una volta entranti in casa, Orlando posò la valigia che aveva preparato per passare quei due giorni lì con Lucia, e andò verso di lei.
O: Va tutto bene? – le chiese, vedendola un po’ spaesata.
L: Si… va tutto bene… è passato un po’ di tempo… ma è tutto come lo ricordavo. – rispose.
O: vado a portare la valigia di sopra.. – disse, voltandosi.
L: Aspetta…. – Lucia lo bloccò per un braccio, costringendolo a voltarsi.. – grazie….hai fatto un gesto molto bello…. sono contenta di essere qui…. con te… - bisbigliò, afferrandogli la mano.
O: Ne sono felice… e sono felice di vedere questa luce meravigliosa nei tuoi occhi… - disse prima di darle un bacio sulla fronte.
Lucia si strinse a lui, per la prima a volta dopo tanto sentì le sue braccia forti avvolgerla e stringerla a lui con dolcezza e fermezza, potendo assaporare a pieno in suo profumo e il suo calore.
Quel momento era perfetto per lasciarsi andare, per tornare a vivere per ricominciare ad amare, ma non era pronta…. Senza sembrare indelicata posò la sua mano sul viso di lui per poi allontanarsi, Orlando le sorrise,
riconoscendo per un attimo la sua donna… quell’abbraccio, quel contatto, valevano più di mille parole.
Quando Orlando tornò dalla camera da letto, trovò Lucia seduta sul dondolo a guardare il mare.
Quant’è bella pensava… mentre il vento le scompigliava leggermente i capelli..
O: Ehy…. – bisbigliò, distraendola dai suoi pensieri.
Lei gli sorrise, spostandosi i capelli dal viso.
O: vado al supermercato qua all’angolo… altrimenti non avremo niente da mangiare… - disse, guardandola.
L: Vengo a darti una mano? Chiese..
O: No… non preoccuparti.. stai pure qui a riposare… ci penso io. – le rispose.
L: va bene… ti aspetto qui. – sorrise.
 
Era passata un’ora, il supermercato era vicino ma era pieno di gente e non fu molto facile fare la spesa.
Lucia continuava a guardare l’orologio aspettando il rientro di orlando, mentre preparava la cucina e la tavola al centro della veranda sul mare.
Aveva disposto tante piccole candele nella veranda e aveva apparecchiato il tavolo in maniera molto semplice ma carina.. e si era andata a preparare indossando un abitino color smeraldo corto al ginocchio.
Quando sentì la chiave nella serratura si voltò per vederlo entrare..
O: Ho fatto tardi lo so…. c’era gente…. E con queste buste ci ho messo un eternità…
Non riuscì a terminare la frase, che vide la veranda completamente illuminata da tutte quelle candele e rimase a bocca aperta a guardarla..
L: Volevo invitarti a cena…. Ho preparato tutto tranne la cena, qui non c’era niente di commestibile… - disse, scendendo le scale.
O: Sei bellissima…. – riuscì a dire, vedendola scendere elegante le scale- non preoccuparti per la cena, cuciniamo qualcosa assieme… ok?
L: Si…. va bene...
 
Iniziarono a cucinare insieme, ogni tanto lo sguardo di Lucia si posava su alcune foto sparse su tutta la casa, e non poteva fare a meno di sorridere. Orlando invece non poteva che rimanere affascinato da lei, finalmente accennava dei sorrisi sinceri, uno sguardo diverso e brillante le illuminava il viso.
Quando finirono di cenare… entrambi si trasferirono sul dondolo ad ammirare il mare, i suoi movimenti, la sua brezza e il rumore delle onde sugli scogli.
Lucia sembrava guardare ipnotizzata quei movimenti… ignara di tutto e di tutti…. Quando iniziò a parlare, a bisbigliare….stringendo con forza la mano di Orlando……
“Questo posto parla di libertà… di luce… di forza…. Parla di mia nonna…. Era una donna così forte, non l’ho mai vista piangere, non l’ho mai vista abbattersi…. Mai, nemmeno quando mio nonno è morto, mentre mi asciugava le lacrime mi ripeteva che il nonno non c’era più sulla terra soltanto perché Gesù preferiva averlo al suo fianco, e che comunque avrebbe continuato a guardarmi e a guidarmi dall’alto.
Quando se n’è andata mi ha detto una frase che non ho mai capito fino in fondo, se non adesso… mi disse “anche il dolore più grande può essere superato se hai qualcuno al tuo fianco, io ho superato la morte di tuo nonno solo perché sapevo che lui era lì con me….e lo sarà sempre…… non rimpiangere niente nella tua vita Lucia, ricordati….la vita è una sola, devi viverla a pieno bambina mia… ”
Queste furono le sue ultime parole…e solo oggi ne capisco il vero significato…
Quel che è successo con Pugliese mi ha lasciato un vuoto dentro che spesso mi impedisce di aprire gli occhi, di combattere, di fare il mio lavoro… ma poi, vedo te….e capisco quanto la vita, seppur breve e spesso crudele ci riservi dei momenti speciali, momenti come questo….
Momenti in cui riesco a vedere la mia vita per quello che è: ho un lavoro che mi piace, una bella carriera, una squadra meravigliosa che è la mia famiglia….e soprattutto ho te…. spesso mi rendo conto di non dimostrarti quanto tu sia importante per me, quanto contino i tuoi sorrisi e le tue carezze al mattino, e quanto conti questo week and qui….. non era mai riuscita ad entrare da allora, mi ero sempre fermata sul vialetto senza riuscire a fare un passo avanti…. Ma oggi grazie a te, ho superato questo dolore, e so che li supererò tutti…. Se starai al mio fianco”
Mentre Lucia pronunciava quelle parole delle lacrime silenziose le rigavano il viso, mentre Orlando le stringeva la mano, cerando di trattenere il più possibile la commozione che Lucia in quel momento gli regalava.
Si avvicinò a lei con delicatezza… posando la sua fronte a quella di lei, andando con estrema dolcezza, ad assaporare quelle labbra che tanto gli erano mancate….
Ogni paura era svanita…e ogni senso di colpa era andato svanito….l’unica cosa che voleva era solo abbandonarsi all’amore di quell’uomo.....

  
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