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Autore: NonSense    28/07/2012    5 recensioni
Sasuke Uchiha non aveva nemmeno avuto il tempo materiale di capacitarsi della situazione che si era immediatamente e irrimediabilmente trovato in un vero e proprio vicolo cieco.
E non c’era nemmeno il muro da scavalcare in questo caso.
- No. – disse fermamente – Non lo farò. –
- Quindi preferisci la penitenza? – gli domandò maliziosamente lo Hyuuga.
Cazzo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Oh, non sei stato tu.

- Sei un bastardo, Hyuuga! – esclamò Sasuke, battendo alla porta del suo carnefice.
Con un andamento non molto dissimile a quello di una lumaca, Neji Hyuuga ce la stava mettendo tutta per scendere dal letto, infilarsi le ciabatte e dirigersi verso la porta.
Quando finalmente ci fu riuscito, non senza fatica però, precisiamolo, andò ad aprire, trovandosi, proprio come il suo subconscio temeva, Sasuke Uchiha sulla soglia.
- Sei un bastardo, Hyuuga. – gli ripeté molto tranquillamente il ragazzo.
- Anche per me è davvero un piacere rivederti, Uchiha. – gli rispose questi molto sarcastico – Quale buon vento di porta a casa mia alle… - e qui diede una rapida occhiata all’orologio – due del mattino? Proprio mentre mi ero appena addormentato dopo essere tornato stanco morto da un’improvvisa missione? – gli domandò mantenendo il suo tono di prima, ma senza celare il rancore per averlo svegliato.
- Sei uno stronzo. – gli disse il possessore dello Sharingan, assumendo un’espressione truce sul volto.
- Vedo con piacere che ti stai impegnando per arricchire il tuo lessico, Uchiha, ma non sono degno di questi altissimi epiteti. Inoltre noto con stupore che ora utilizzi persino delle voci verbali, hai fatto passi da gigante! –
- Sei stato tu. – lo accusò l’Uchiha, sorvolando sulle prese in giro dell’altro ragazzo.
Neji Hyuuga cominciava ad essere stufo della situazione: non solo era venuto a disturbarlo nel bel mezzo della notte, bensì ora non faceva che dire frasi sconclusionate, senza un minimo senso.
O se un significato ce l’avevano, lui comunque, non riusciva a capirlo.
Perché Sasuke Uchiha non poteva sforzarsi di parlare come tutti gli adolescenti complessati e sociopatici della sua età? Perché oltre ai difetti che aveva appena elencato, questi non poteva almeno essere dotato dell’utilizzo della parole in modo che fosse comprensibile?
Questi, probabilmente, sarebbero rimasti gli amletici dilemmi dello Hyuuga fino alla fine dei suoi giorni.
- Illuminami, Uchiha. Cos’è che avrei fatto? – gli chiese, ormai sull’orlo dell’esasperazione.
- Sei stato tu a raccontare a tutto il villaggio che ho baciato Kakashi- Sensei. – lo informò, anche se non ce n’era bisogno, visto che si supponeva che lo Hyuuga lo sapesse già.
Neji spalancò gli occhi sorpreso: lui non aveva mai compiuto un’azione simile. E mai sarebbe stato capace di farlo.
Nonostante fossero molti quelli che lo consideravano un bastardo, lui aveva meglio da fare che andare a raccontare in giro pettegolezzi.
E comunque, non avrebbe in ogni modo avuto il tempo necessario per farlo poiché era subito dovuto partire per una missione veloce ma altrettanto pericolosa.
Ma allora chi poteva mai essere stato?


- Certo che da Neji una cosa simile non me l’aspettavo proprio. – dichiarò delusa Sakura, continuando a mangiare le patatine.
- Già, è stato proprio uno stronzo. – le diede manforte Naruto, piuttosto arrabbiato per le voci che molto rapidamente si erano sparse per tutta Konoha.
Era venerdì: da quando Sasuke se n’era andato, Sakura e Naruto avevano preso l’abitudine di passare almeno un sera della settimana insieme, a fare qualcosa di divertente. Anche dopo il ritorno dell’Uchiha, questa loro tradizione continuava.
Momentaneamente, però, i ragazzi erano preoccupati per quello che si diceva in giro: già su Sasuke se ne dicevano di tutto e di più, ma dopo la storia del bacio, la situazione era andata sempre peggiorando.
- Dire a tutti che Sasuke ha baciato il Sensei è stato davvero scorretto! – esclamò adirata la ragazza.
- Hai ragione, Sakura- chan. Guarda me, io l’ho detto solo a Hinata, Kiba, Shino, Shikamaru, Choji e Ino. Quello stronzo invece doveva proprio andare a raccontarlo a tutti. – sbuffò, del tutto contrariato.
La ninja medico si voltò verso il ragazzo sbalordita. - Tu hai fatto… COSA!? -
Era risaputo da tutti, persino al di fuori di Konoha che, se un’informazione passava alle orecchie della Yamanaka, si poteva star certi che in meno di un’ora questa si sarebbe sparsa non solo per il villaggio in questione, bensì anche in quelli vicini.
Esattamente; oltre a delle efficaci capacità ninja, Ino era dotata anche di questa abilità.


- Senti Uchiha, te lo dirò chiaro e tondo: io non ho fatto assolutamente nulla. – asserì lo Hyuuga.
Sasuke però non gli credette: era sicuro, anzi, sicurissimo che fosse stato lui.
Era persino disposto a scommetterci la sua dignità.
Beh, quello che era rimasto della sua dignità.
Dopo che tutti erano venuti a conoscenza dell’accaduto, Sasuke Uchiha era passato dall’essere Quello stronzo, ma figo, che aveva tradito il villaggio e che stanco di cazzeggiare era ritornato a Konoha alla Puttanella di Konoha.
E non un gran miglioramento, questo bisognava riconoscerlo.
Ma il fatto che l’aveva disturbato di più era che persino l’anziana signora, proprio quella che mesi addietro l’aveva molestato, incrociandolo per strada il pomeriggio, gli aveva rivolto un’occhiata di disappunto, borbottando un qualcosa che assomigliava molto ad un Comunque non si fa così, proprio no.
- Se non sei stato tu, allora chi l’ha fatto? – gli domandò serio.
Voleva solo sapere chi era stato a spandere la voce, così l’avrebbe con molta tranquillità riempito di botte finché non si fosse messo in ginocchio, pregandolo affinché lo risparmiasse. Neji si passò una mano tra i capelli, afflitto dalla situazione.
- Mi spieghi come faccio a saperlo eh, Uchiha? – gli chiese cominciando ad alterarsi – Sono stato fuori tutto il pomeriggio in missione. -
- Tsk, figuriamoci. – - E comunque piantala di lamentarti, Uchiha, poteva anche andarti peggio. – gli ricordò il possessore del Byakugan, evitando di rimembrargli anche che era stato lui in persona, con grandissima astuzia a non rendersi conto che era una semplice beffa, solo per non infierire di più in una, già tragica di per sé, situazione.
- E come? – lo sfidò Sasuke. Non vedeva davvero come le cose sarebbero potute andare peggio di così.
- Vuoi scommettere, Uchiha? – gli domandò con malizia Neji.
- Certo. –
-Avresti il coraggio di baciare me, Uchiha? –



Note dell'Autrice

Eccomi con un altro capitolo! Purtroppo non penso che aggiornerò presto perché la fanfiction non sta avendo grande successo e darò la precedenza alle altre ancora incompiute ._..
Sorry :(.
  
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