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Autore: Pervinka    28/07/2012    2 recensioni
Un paio di occhiali da sole dimenticati sul tavolo di un bar con vista sul mare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 14

 

Dato che c'ero, tanto ormai con Steph ci ho già litigato, mi sono presa anche una giornata libera.

Chi se ne frega se lo dice al capo e mi fa licenziare! Adesso voglio pensare solo ed esclusivamente ai preparativi per il mio matrimonio. Perciò, questa mattina, sono venuta da Eve, a fare un po' di chiacchiere tra donne con lei ed Emma.

Dove pensi di prendere il vestito?” Mi chiede Emma.

Ecco, su questo sono piuttosto indecisa, qui avete dei negozi molto forniti e mi piacerebbe prendere un bel vestito di quelli ampi, con lo strascico, ma ho paura che si rovini durante il viaggio in aereo.”

Secondo me non ci saranno problemi. Basta che lo fai confezionare bene, in una scatola bella robusta.”

Sì, ma poi quanto mi costerà il biglietto?”

Ti preoccupi per questo?”

No, ma...”

Forza Re, “ mi fa Eve, “invece di pensare al biglietto dovresti pensare a come vuoi l'abito.”

Sì, forse hai ragione.”

Perché non ci muoviamo ragazze, e non andiamo a veder subito?” Propone la madre di Eve.

Non sono pronta.”

Non si è mai pronte, tesoro.” Mi guarda teneramente.

Bene, allora direi che possiamo andare.” Eve agita le chiavi della macchina.

Mentre ci rechiamo verso il negozio, Emma ci racconta di come ha conosciuto Donald.

A quei tempi non si andava a ballare senza la propria madre al seguito, almeno per noi ragazze, e a mezzanotte si tornava a casa.”

Una Cenerentola moderna insomma!”

Noi però eravamo molto più avvantaggiati rispetto a voi giovani moderni.”

E cosa ci sarebbe di vantaggioso nel portare la propria madre a ballare?”

Eravamo avvantaggiati perché c'erano molti più lenti da ballare, durante i quali noi ragazzi ci tenevamo mooolto stretti, ehm, non so se mi spiego.”

Eve rabbrividisce. “Brrr, non ti ci vedo proprio a strusciarti con un ragazzo.”

Oh bella! E come pensi che siete venuti al mondo tu e tuo fratello?”

Non riesco a trattenere una risata.

Siamo arrivate. Eve ci mette un po' a trovare parcheggio, ma alla fine riesce a mettere l'auto sotto l'ombra di un grande albero.

Improvvisamente il cuore inizia a battermi all'impazzata, mi prende la tremarella e non riesco a muovere un passo.

Avanti Re!” Mi sprona Evelyn.

Faccio un respiro profondo ed entro nel negozio.

Buongiorno!” La commessa o forse la proprietaria ci accoglie con un gran sorriso.

Posso esservi utile?”

No!” Sbuffo.

La mia futura suocera e anche la mia futura cognata, mi lanciano un'occhiataccia.

Sì grazie, signora.” Interviene Eve. “La nostra amica qui ha intenzione di portasi a casa il mio bel fratellone.” Mentre lo dice mi stringe le spalle. “E vorrebbe un vestito di tutto rispetto.”

Ma certo, accomodatevi nel salottino.” Continua a parlare mentre ci accompagna. “Che genere di vestito voleva?, gliene porto alcuni.”

Finalmente prendo coraggio e mi faccio avanti. “Vorrei un abito non troppo ricco, che però sia un po' vaporoso che dia un'idea di leggerezza...”

La signora mi sorride accondiscendente. “Troveremo quello che fa per lei.

Quanti vestiti da sposa si possono provare in due ore? Non lo so, ma io ne ho provati davvero tanti. Per fortuna trovo quello che fa per me.

 

In questi mesi, ho lasciato crescere un po' i capelli e adesso mi incorniciano il viso quando li lascio sciolti.

Non oggi.

Oggi i miei capelli sono tirati all'indietro acconciati con delle roselline bianche. Le mie spalle sono nude, ricoperte solo da una leggera porporina.

Il bustino, ricamato con delle roselline che richiamano quelle che ho sui capelli, mi fascia stretto il corpo; e la gonna ampia, soffice, di vari strati che si sovrappongono, mi fa sembrare una rosa in boccio.

Davanti a me, Gary, bello come il sole nel suo tight color avorio, la cravatta regimental e la camicia bianca.

Cammino verso di lui con mio padre al fianco, lo so perché i miei piedi si muovono e sento una leggera pressione al braccio.

Vedo solo Gary. E lui vede solo me. Adesso so di essere meravigliosa, lo specchio dei suoi occhi è eloquente, e il desiderio che ci leggo dentro, ancora di più.

Non riusciamo a smettere di sorriderci.

Tutto è come in un sogno.

Sento la voce del sacerdote come se provenisse da un altro mondo.

Pronuncio i voti a voce quasi impercettibile per non far sentire il tremore.

Bacio con passione mio marito. Il prete tossicchia un po' in imbarazzo, gli invitati applaudono.

E poi, riso, riso, riso a volontà.

Oggi è il giorno più felice della mia vita, sono la moglie di Gary.

 

Per il pranzo, visto il caldo che fa, abbiamo scelto un ristorante con piscina. Quando gli invitati l'hanno vista ci si sono tuffati tutti dentro. Io e Gary, ridevamo a crepapelle, finché qualcuno non ha preso di mira anche noi e ci ha buttati in acqua coi vestiti e tutto.

Ci siamo baciati lì in acqua, davanti a tutti, tra fischi e schiamazzi di finta protesta.

Dopodiché tenendosi per mano, cosa che mi ha stupito non poco, si sono tuffati sia mio padre che Donald, in segno di solidarietà.

Infine Gary, non so come, è riuscito a tirarmi fuori dall'acqua e mi ha portato nella nostra camera.

Mi ha aiutato a levarmi il vestito bagnato accarezzandomi le spalle. “Sei bellissima, quasi non riuscivo a respirare quando ti ho vista.”

Mi bacia il collo. Sento sulla mia schiena i suoi vestiti ancora bagnati, rabbrividisco, mi giro verso di lui, lo bacio, mi scalda...

  
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