Film > Thor
Ricorda la storia  |      
Autore: NakamuraNya    28/07/2012    2 recensioni
La sua mente per lui era tutto la sua forza, ma anche la sua debolezza.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Odino, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Roccaforte


La sua mente era la sua roccaforte, il suo punto di forza inattaccabile dall'esterno. Le malelingue dei consiglieri di corte, degli amici del suo sciocco fratello e anche dei servi; mai avrebbero potuto distruggere la sua mente piena di formule oscure e insidiosi piani. Come ogni roccaforte però, anche la sua mente era debole di fronte all'attacco della sua parte irrazionale ancora troppo attaccata a stupidi sentimentalismi. Perché, se non crollerà per un attacco esterno allora sarà per uno interno.
Cerchi di attaccare tuo fratello così intento a distruggere il Bifrost con Mjollnir, è sempre così avventato nelle sue azioni e decisioni, ma è troppo tardi il ponte arcobaleno si rompe creando una luminosa esplosione piena di schegge cangianti che vi fa cadere.
E' la fine, pensi mentre la tua mente viene attaccata di nuovo dal seme della pazzia, che ti conduce in un tempo lontano.
Il vento gelido ti lambisce il corpo, mentre tu urli disperato sperando che qualcuno senta il tuo pianto, perché piangere e urlare è l'unica cosa che un neonato può fare, ma chi potrà sentire mai le urla di un essere piccolo come te quando là fuori impervia la guerra?
Ricordi? Impossibile che sia così è solo la pazzia che si diverte a giocare con i pezzi della tua mente.
Una figura maestosa entra nel tuo campo visivo, è Odino ma molto più giovane di ora, dalla palpebra chiusa, lì dove l'occhio è mancante, il sangue scorre ancora fresco. Si avvicina cauto a te mentre ti guarda con sorpresa e forse anche timore.
Ritorni alla realtà.
Non stai cadendo, ma allo stesso tempo i tuoi piedi calciano l'aria. Devi esserti aggrappato a qualcosa, volgi lo sguardo in alto vedendo gli occhi di tuo fratello tesi per lo sforzo di tenere lo scettro a cui ti sei aggrappato inconsciamente. Thor, sempre così ingenuamente buono che cerca di salvarti nonostante tu abbia anche tentato di ucciderlo. I tuoi occhi però si posano su Odino; la persona che hai sempre considerato come un padre e che purtroppo consideri ancora come tale, ti odi perché dovresti odiarlo per averti nascosto la verità facendoti credere di essere come Thor, ma preferendo sempre lui a te.
I capelli sono bianchi e molte sono le rughe sul suo volto, eppure con una sola mano tiene il peso di entrambi, già perché lui è forte come Thor, perché loro sono asgardiani e tu sei solo un aborto di un gigante di ghiaccio, troppo piccolo per difenderti con qualcosa di diverso dalle parole e dai tuoi stupidi trucchetti, come amano chiamarli i guerrieri asgardiani.
-Ci sarei riuscito Padre. Ci sarei riuscito. Per te. Per tutti noi. - Urli queste parole con voce leggermente incrinata mentre nella tua testa senti il pianto del te neonato che cerca calore in una terra gelida.
-No Loki. - La voce di Odino è autoritaria e i suoi occhi sono delusi.
La roccaforte infine cade sotto il peso di un dolore troppo forte per essere ignorato.
In quei falsi ricordi, Odino ti volta la schiena invece di prenderti in braccio e il freddo e sempre più insistente sul tuo incarnato bluastro.
-No, Loki. - Urla tuo fratello in una preghiera.
Si è reso conto che hai allentato la presa sullo scettro, ma non puoi farci nulla è troppo faticoso reggere i loro sguardi ancora pieni d'amore, questo amore non se lo può meritare la divinità delle malefatte, perché tu sei l'ombra che si cela dietro la luce e sei stanco di questo ruolo.
Ti lasci cadere nel nulla.
Non senti il "No" disperato del dio dei fulmini perché viene sovrastato dalle urla nella tua mente.
Il corpo si fa sempre più freddo, ma il vero freddo ora è nel tuo cuore e sulle macerie della tua roccaforte.
Gli occhi rossi di un neonato che divengono vitrei e un cuore che si ferma insieme al pianto.
E mentre lo spazio ti sfreccia intorno vorresti che qualcuno ti raccolga, ma sai di essere solo ormai e ti domandi se non sarebbe stato meglio lasciarti morire su quell'altare.

Va bene lo ammetto non so neanche io cosa diavolo ho scritto o come la mia mente abbia partorito questa one-shot, ma l'ho fatto e lo pubblico anche. Non so mi piace il fatto che la mente di Loki lo abbia portato al giorno in cui Odino lo salvò da morte certa e questo parallelismo con la sua sconfitta.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: NakamuraNya