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Autore: EdenRape    28/07/2012    5 recensioni
'‘E scusami per…tutto.” Cacciò a fatica quelle parole dalle sue labbra, fu come autosabotarsi, autoumiliarsi. E se abbandonare tutte le difese non fosse servito a farla ragionare? E se tutto ciò fosse stato uno stupido modo per sembrare ancora più ridicolo ai suoi occhi? E se lei non fosse andata da lui nonostante abbia dichiarato implicitamente che gli piaceva?'
Una Dramione nata da una fantasia che ebbi su di loro quando avevo ancora dodici anni. Parla di com'è nato l'amore tra i due e dei loro contrasti.
Sarà una storia tormentata ma anche piena di amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Dramione

• Angolo autrice

Saaaalve :3 Questa è una Dramione che avevo in programma da un po’ di tempo(sarò seincera “da un po’ di tempo” equivale a “anni”), non avevo intenzione di pubblicarla poi ho sentito il bisogno di farlo. Nasce da una fantasia che ebbi da piccola (come viaggiava la mia mente senza neanche conoscere questo pairing <3 ) su Hermione e Draco appunto al lago dove nasceva il loro amore.

Buona lettura!

 

Capitolo 1
I had to find you, tell you I need you. Tell you I set you apart.

 

‘Dovresti renderti conto che io non posso più sopportare tutto questo.’

Lo stomaco di Draco fece un balzo, quelle parole significavano l’inizio di un periodo di crisi, di tortura per la sua mente.

‘Non dire così…’

‘E cosa devo dire? Tuo padre non fa altro che  deridermi anche non sapendo della  nostra relazione! E devo anche sopportare te che gli dai ragione! ‘

‘Ma non lo penso davvero!’

‘Mi pare ovvio! Altrimenti non ti ritroveresti più la pelle!’

Hermione amava scagliare uccellini inferociti addosso alle persone, Draco lo sapeva bene.

 

 

Quante volte l’aveva chiamata ‘sporca mezzosangue’, ‘lurida babbana’, al quarto anno Draco rischiò di affogare nel lago ed era solo, per caso anche Hermione era lì e lo tirò via il più velocemente possibile dalle acque del lago. Draco era scombussolato, vedeva tutto sfocato, e la testa gli girava forte, l’acqua gli era andata di traverso e ne aveva inghiottita un bel po’; la ragazza lo strattonò forte per farlo distendere completamente sulla riva e poggiò le sue labbra su quelle dal ragazzo.

Draco in quel momento fu preso da una sensazione che gli travolse l’animo. Hermione continuò a respirare nella sua bocca cercando di liberarlo dall’acqua, dopo quindici minuti Draco tossì forte cacciando tutta l’acqua inghiottita, gli uscì dal naso che bruciava forte e gli occhi lacrimavano, la gola era ruvida e acida. La guardò di sottecchi.

‘Non avevo bisogno di te, mezzosangue’

Strinse gli occhi a due fessure per il bruciore, la testa gli doleva. Hermione sentiva il cuore martellargli nel petto per la rabbia, gli tremava il labbro inferiore, Draco la trovava ridicola, ma si sentiva terribilmente in colpa, ogni volta che la umiliava si sentiva terribilmente in colpa.

Il padre lo aveva come ‘infettato’, era costretto a deridere i babbani, o coloro che non provenivano da una famiglia purosangue, non riusciva a farsi valere agli occhi del padre. Credeva di essere una costante delusione: la scuola non andava a gonfie vele, anche essendo il cocco del professor Piton, il comportamento che assumeva non soddisfaceva il padre, era un ripiego. A volte pensava che anche Dobby fosse migliore di lui. Voleva attenzione, l’attenzione che davano a Harry Potter, un’attenzione piena di devozione, stima ed Hermione era riuscita ad accettarlo così, a scoprire lati  nascosti di Draco. Non poteva perderla, non se lo sarebbe mai perdonato.

 

*

 

Era la sera del ballo del ceppo, era tardi, davvero tardi e Hermione era seduta sulle scale che portava alla torre di Astronomia, Draco era andato prima per controllare il suo Gufo, non poteva farlo tornare alla guferia, il padre gliel’aveva severamente vietato. Scendendo le scale notò Hermione, erano passati dei mesi dal pomeriggio in cui Hermione l’aveva salvato evitandola ogni volta che la incontrava per i corridoi. Hermione abbassò lo sguardo notando la presenza del Serpeverde, rialzandolo notò che stava per parlare. La ragazza sentì montare la rabbia dentro di sé.

‘PER UNA BUONA VOLTA LASCIAMI IN PACE E NON PRENDERMI IN GIRO PER OGNI COSA! HO PASSATO UNA SERATA ORRIBILE PERCHE’ LA GENTE NON SA GUARDARE IN FACCIA LA REALTA’ E FARSI AVANTI NEI MOMENTI GIUSTI! ORA SE NON TI DISPIACE LASCIAMI QUI A DISPERARMI  E VAI NELLA TUA SALA COMUNE A DERIDERMI DAVANTI A TUTTI TUOI AMICI PUROSANGUE, E NON QUI PERCHE’ POTRESTI TROVARTI AL SAN MUNGO NEL GIRO DI CINQUE MINUTI!’

            Draco voleva andarle vicino e abbracciarla, scusarsi per tutti i mesi passati a farla soffrire, per le brutte cose che le aveva detto insieme al padre. Hermione chinò la testa sulle ginocchia piegate, sospirò aspettandosi qualche insulto. Draco con la bacchetta fece apparire una rosa sulla sua mano e nel scendere le scale la fece cadere accanto a lei.

‘Che resti fra noi..’ disse pacatamente.

‘E scusami. Per…tutto.” Cacciò a fatica quelle parole dalle sue labbra, fu come autosabotarsi, autoumiliarsi. E se abbandonare tutte le difese non fosse servito a farla ragionare? E se tutto ciò fosse stato uno stupido modo per sembrare ancora più ridicolo ai suoi occhi? E se lei non fosse andata da lui nonostante abbia dichiarato implicitamente che gli piaceva?

 

Oh Hermione.

Scendeva le scale lentamente sperando che Hermione si alzasse e corresse da lui, ma la ragazza rimase accasciata sulle scale con la fronte poggiata sulle ginocchia avvolte dalle braccia e le lacrime che scendevano dai suoi occhi. Spostò lo sguardo affianco a lei notando il fiore.

Sospirò sentendo la confusione nascere dentro di sé, colse il fiore e aspettò che Malfoy andasse via per prendere il passaggio segreto più vicino e arrivare alla torre di Grifondoro. Si tolse le scarpe liberando i piedi doloranti, sentì il marmo freddo entrare in contatto con la pelle facendole provare un piccolo brivido e zoppicando ogni tanto per il dolore si avvicinò al quadro. La Signora Grassa la guardava con un certo disappunto, a sorrise divertita.

«Non mi aspettavo di trovarti ancora in giro per il castello, signorina.» Disse guardando la rosa cercando di non farsi notare, ma la goffaggine della donna non le permetteva di comportarsi in modo discreto.

«Avevo voglia di stare da sola..» buttò lì Hermione. La Signora Grassa stava per aprire bocca quando la strega la interruppe di proposito «Ora invece ho tanto sonno e i piedi doloranti.»

«Prego.» Disse.

Hermione sorrise appena e dopo aver detto la parola d’ordine corse dentro la sala comune per sfuggire a ulteriori domande. Si guardò intorno prima di entrare. Non c’era nessuno così si lasciò cadere sul divano di fronte al camino spento. La luna illuminava la sala comune e Hermione guardava la rosa tra le sue mani, l’accarezzava riflettendo. La portò alle bocca sentendo i petali vellutati accarezzarle le labbra e chiuse gli occhi stringendo la mano destra attorno allo stelo, fortunatamente senza farsi male.

Malfoy ma cosa ti sta succedendo?

Avevo vergogna nel provare felicità per quel gesto, di aver sentito finalmente delle scuse provenire da Malfoy, ma non avrebbe potuto reggere tante domande per una rosa, non avrebbe potuto reggere le domande di Ron in preda alla gelosia, così con un colpo di bacchetta accese il camino e lentamente staccò i petali, uno ad uno e li buttò nel fuoco.

I petali si contorcevano nelle fiamme quando Hermione sentì dei passi. Frettolosamente si alzò dal divano raccogliendo il vestito fino a sopra le ginocchia e prendendo le scarpe da terra. Buttò il resto della rosa nel fuoco e di corsa andò verso il dormitorio femminile, si voltò notando il camino ancora accesso, buffò spegnendolo e sgattaiolò nel suo dormitorio.

Affacciandosi notò che era Harry e portava con sé l’uovo. Di solito non ci avrebbe pensato due volte ad aiutarlo, ma questa volta non poteva, era distrutta, confusa, debole. Per la prima volta Hermione Grenger non era nelle facoltà mentali e fisiche per mettere in atto il suo ingegno.

 

Ri-salve, se siete arrivati fin qui vuol dire che avete letto tutta la fanfiction e ne sono contenta, spero vi sia piaciuta e che lasciate una recensione. Non so quando aggiornerò di nuovo, spero presto e spero anche di riuscire a scrivere molto di più di questo.

E arrivederci!

EdenRape :3

   
 
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