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Autore: Amelia De Pulgis    25/05/2004    1 recensioni
La storia di una ragazza di 16 anni,Amelia,che sogna,ama e....ha le solite crisi ormonali come tutte le adolescenti!!!!!!!è la mia prima fanfiction!!!PER FAVOREEE RECENSITEEEEEE....ho bisogno di sapere cosa ne pensate!!!!
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ arrivata la pioggia,è arrivata la grandine ed è arrivata la neve,è arrivato l’inverno

 

E’ arrivata la pioggia,è arrivata la grandine ed è arrivata la neve,è arrivato l’inverno.

Amelia, imbottita come un pinguino come quasi tutti quelli che le passano accanto per strada, con la musica nelle orecchie che rende ovattato qualsiasi suono è rimasta fuori di casa a causa della sua testa perennemente tra le nuvole, si è dimenticata le chiavi e sua mamma tornerà da ginnastica fra un’ora. Le condizioni atmosferiche non sono delle migliori: il vento rende cartavetrata tutto quello che investe (credo di aver reso l’idea),il cielo è grigio e l’aria tutt’altro che umida,ma,a lei tutto questo non importava;era fuori,al calduccio sotto il suo cappottino nuovo e poteva fare quello che più amava:poteva camminare lentamente osservando le particolarità più insignificanti di qualunque oggetto o persona,sorridere per niente,non dover render conto a nessuno per la velocità del passo.Era libera,poteva saltellare,correre,star ferma ad un angolo del marciapiede a salutare i passanti,cantare addirittura.Amelia si avviò andando naturalmente controsenso,si fermò al primo baracchino ambulante per prendere un chupa-chupa e,col vento in faccia che le scompigliava i capelli osservava tutte le persone che le passavano accanto e notò che,come per magia,andavano a tempo con la canzone che stava ascoltando!Le pareva di essere in un film di cui si riuscisse a sentire la colonna sonora,per Amelia quello era uno dei momenti più belli di quell’ultimo periodo;la mente si apriva e faceva uscire tutti i problemi,le ansie,i pianti,tutto e faceva entrare tutte quelle sensazioni che poche persone probabilmente avrebbero potuto avere in quella situazione.Entrò in un negozio e l’improvviso cambio di temperatura la fece diventare di un tipico rosso invernale,non certo da abbronzatura.Si tolse i guanti e toccò tutte le superfici toccabili di quel piccolo negozietto  d’oggetti antichi che conferivano a quell’ambiente un non so che di magico.Uscì e rimase cinque minuti ad osservare la scritta ed il disegno sull’insegna del negozio che erano stati accuratamente intagliati nel legno.Dopo una rapida occhiata all’orologio capì con tristezza che doveva ritornare a casa e che quella splendida passeggiata che avrebbe ricordato per le molte settimane successive,già piene d’impegni,era terminata;i battiti del cuore diminuiscono e l’eccitazione svanisce.Amelia torna coi piedi per terra e si sente schiacciare da quelle poche e semplici responsabilità da adoescente che le paiono troppe e complicate da risolvere.Trascinadosi fino alla fermata pensa che ,per una volta,una dimenticanza le aveva portato piccole e stupende emozioni e non la solita sgridata: “Grazie,non so a chi e non so perché,ma grazie”.

 

 

  
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