Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ciomez__    28/07/2012    3 recensioni
"Chiedevo solo il tuo aiuto, ricordando la promessa che mi avevi fatto. Non mi avresti mai lasciata sola, ricordi? Invece te ne sei andato."
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvicinai incuriosita alla finestra che continuava a ricevere colpi. La aprì e qualche sassolino cadde sul pavimento vicino ai miei piedi. Mi affaccia e lo vidi. Justin era lì.
“Ehi, hai deciso di rimanere lì chiusa per sempre?” Chiese.
“E tu hai intenzione di rompermi la finestra?” Ribattei scherzosamente.
“Puoi scendere a fare due passi?” Annuii.
Feci per uscire dalla mia stanza ma mi fermai di fronte lo specchio. Mi guardai. Ero come tutte le altre, cosa ci trovava Justin in me? Anzi, avevo un carattere freddo, non mostravo mai i miei sentimenti, ma nonostante tutto lui si era innamorato di me. Non aveva paura del mio rifiuto, forse sicuro che non glielo avrei mai dato. Era come se riuscisse a leggermi l’anima, a capire i miei soltanto incrociando il suo sguardo. Resami conto che Justin era in strada ad aspettarmi mi diedi una mossa. Afferrai una spazzola e mi diedi una veloce pettinata ai capelli, dopodiché chiusi la porta di casa dietro le mie spalle sbattendola senza preoccuparmi del rumore che avrebbe fatto visto che i miei genitori erano usciti. Iniziai a correre immaginando il mio corpo tra le sue braccia. Prima di girare l’angola cercai di calmare i miei impulsi e rallentai. Appena lo vidi un sorriso si formo sulle mie labbra.
“Ehi Bieber!” Gli urlai perché era ancora imbambolato a guardare la finestra.
Appena sentì la mia voce si diresse verso di me. Mise il suo braccio intorno al mio collo e mi stampò un bacio in fronte. Non mi allontanai dalla sua presa, anzi speravo non finisse mai.
Dopo qualche minuto fece scendere il suo braccio attorno ai miei fianchi e iniziamo a camminare. Mentre parlavamo il suo braccio mi lasciò libera di muovermi, anche se io volevo rimanere attaccata a lui. Mi avvicinavo senza farmi capire, ma subito le nostre mani si scontrarono. Questa volta non la ritirai di scatto, cosa che fece lui visto che credeva che mi mettesse a disagio. Prima che potesse ritirarla del tutto la afferrai del tutto. Ruotò il viso verso di me e il suo sorriso catturò il mio. Subito dopo si girò completamente, ritrovandosi davanti a me e afferrò anche l’altra mano. 
Ci guardammo e pensai che non potevo fare a meno di lui. Mi resi conto di essermi innamorata davvero. Si avvicinò al mio viso e giuro che in quel momento non avrei desiderato nient’altra cosa più di un contatto delle sue labbra con le mie. Mi baciò il naso infrangendo i miei sogni, ma mi bastò. Ogni contatto delle sue labbra con me mi faceva rabbrividire allo stesso modo. Le sue labbra poggiavano sul mio naso, ma quel momento così magico fu distrutto dal rombo di una macchina che passava per quella strada. Maledetta auto. Justin si allontanò dal mio viso, lasciò le mie mani e mi fece cenno di continuare a camminare. Qualche istante dopo ruppi il silenzio che c’era.
“Ti va se andiamo a casa mia? Tanto i miei non ci sono”
Mi guardò e sorrise. Ricambiai e gli feci strada senza ricordarmi che lui sapeva dov’era la mia casa”.
Si mise accanto a mi riafferrò la mano. Attraversammo il vialetto e entrammo in casa. Era diversa da come l’aveva vista la sera prima visto che ora non c’era nessuno in giro a metterci in imbarazzo.
Ci sedemmo sul divano.
“Posso offrirti qualcosa?” Chiesi.
Non rispose. Guardava fisso a terra con le mani sulla testa e i gomiti che poggiavano sulle cosce.
Lo osservai e di colpo si girò verso di me con li occhi lucidi.
“Justin, che succede?” chiesi preoccupata.
Cercò di aprire la bocca per fare uscire la sua voce, ma le lacrime iniziarono a bagnarla.
Mi avvicinai a lui cercando il suo sguardo straziato.
“Puoi fidarti di me.. ti prego, dimmi tutto. Non ce la faccio a vederti soffrire così”.
Le lacrime continuavano a rigargli il volto senza lasciarli respiro. E nemmeno la forza di sfogarsi. Cercai di trovare fine a quel momento.
Distolse lo sguardo da me, ma subito dopo tornò alla ricerca dei miei occhi.
“C’è qualcosa che posso fare per farti stare meglio?”
Di colpo si avvicinò a me e poggiò la testa sul mio petto. Gli accarezzai i morbidi capelli biondi.
Stemmo qualche istante così e poi io chinai la testa e lui la alzò. I miei occhi si incontrarono ancora una volta con i suoi. Questa volta però non erano lucidi, ma il color miele che racchiudevano era più splendente che mai. Si mise seduto di fronte a me che appoggiavo la schiena sul bracciolo del divano. Si  mise a cavalcioni appoggiando una mano sul bracciolo, intanto io mi lasciai scivolare sotto il suo corpo. Il suo viso era sopra il mio. Con le braccia cinsi il suo collo e lo tirai verso di me. Lui oppose resistenza.
“Justin..”
No Hope, non posso, non ci riesco..
Lo guardai in cerca di una risposta nelle sue parole.
“Io ti amo, ma so che sei uscita da poco da un’altra storia, e poi non voglio rovinare la nostra amicizia”.
Non credetti alle sue parole. Iniziai a dubitare dei suoi sentimenti.
Lo spinsi lontano da me e mi alzai dal divano. Corsi su per le scale facendo due scalini alla volta e sbattei la porta della mia camera mentre Justin mi guardava incredulo. Mi rannicchiai vicino la finestra. Volevo stare sola.
Sentii la maniglia girare.
“Vai via” Sussurrai, ma lui non mi sentì.
Entrò in camera si accasciò davanti a me. Si fece spazio tra le mie gambe e spostò le mi mani dal viso.
“Hope io..”
“No Justin, hai ragione tu. Non dobbiamo rovinare la nostra amicizia”.
Abbassai la testa. Lui però afferrò il mio viso tra le mani impedendomi di ignorarlo.
“Abbiamo già rovinato la nostra amicizia. Io ho già dichiarato i miei sentimenti, ma quali sono i tuoi?” Stetti in silenzio.
Volevo sentire tutto quello che provava per me.
Io.. io non saprei cosa fare senza di te. Sei diventata come una medicina che riesce a curare le mie tristezze. Il tuo sorriso, i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo carattere.. amo tutto di te e non riesco più a sopportare il fatto di non poter dire di essere tuo.
Rabbrividii alle sue parole e stetti ancora immobile senza dire una parola. Lui si alzo e fece per andarsene quando ti colpo mi alzai e gli afferrai il braccio. Si girò meravigliato. Lo era quanto me. Il mio cuore aveva preso il sopravvento.
Ti amo” sussurrai queste due parole, pregando che non le avevo sentire. Aveva capito benissimo.
Non mi diede il tempo di muovermi che prese la mia testa e la avvicinò al suo viso. Sentivo il suo respiro affannato sul mio corpo.
“Sapevo che prima o poi l’avresti detto” Non feci in tempo a toccare le sue labbra che lui si gettò sul letto che era alle sue spalle. Il suo corpo era sul mio ed io desideravo solo una cosa. Non riuscivo a fare il primo passo, ero come bloccata, ma questo problema si risolse da solo quando Justin posò la sua bocca sulle mie labbra. Cedetti all’impulso.
Le mie labbra toccarono le sue. Stette immobile mentre io continuavo a schioccare baci sulla sua bocca perfetta.
Mi colpì di sorpresa e le sue labbra iniziarono a giocare con le mie, fin quando le nostre lingue non si toccarono.
Mi baciò con una foga indescrivibile. Sembrava che vivesse dei miei baci e che non aveva mai assaporato il sapore di un bacio. Non era il primo che davo visto che ero già stata fidanzata, ma questo era diverso. Riuscivo a catturarne l’essenza. Continuammo a baciarci per molto tempo. Piano piano Justin rallentò i movimenti delle sue labbra fino ad arrivare a darmi teneri baci che sfioravano a malapena le mia labbra. Ci guardammo e sorrisi. Sorrisi come non avevo mai fatto.
Justin mi morse il labbro.
Il mio cellulare squillò per l’arrivo di un messaggio. Iniziai a cercare la borsa che conteneva il cellulare ma mi su impossibile visto che Justin non lasciava in pace le mie labbra




Ciaoooo! 
Spero di farmi perdonare con questo capitolo visto che ieri non ho pubblicato.
Leggete e recensite :)
Ah, una domanda: se andate al concerto il 23 marzo, che posti avete?
Ok, vi lascio, ciao!

- Lia
  
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