La notte non era passata facilmente fra
incubi in cui Rachel le venia portata via e sogni in
cui le sue labbra perfette lo baciavano senza sosta, ma almeno era passata.
Schuester aveva deciso la tattica da seguire. Si sarebbe
comportato in modo naturale, come se quel bacio non ci fosse mai stato,
sforzandosi di non fissare troppo quelle rosse labbra che, lo sapeva, avrebbero
provato ad attirarlo da loro.
Sapeva che quello che aveva fatto ero
sbagliato e che lei non avrebbe mai accettato un corteggiamento da lui, da un
professore.
Aveva calcolato bene i tempi. Le prime
due ore sarebbero trascorse tranquillamente con le lezioni di spagnolo in cui
il suo unico problema sarebbero stati gli studenti svogliati che avrebbero
dormito sui banchi.
La 3° ora, quella di canto, era
arrivata.
-Non pensarci, Will. Fa finta di
niente.- Si ripeteva Schuester nella testa, come per
farsi forza da solo.
Quella notte Rachel
aveva dormito come non mai. Coccolata dal calore e dal sapore delle labbra
dell’uomo dei suoi sogni che si era finalmente accorto di lei. Non le sembrava
vero. Non vedeva l’ora di rincontrarlo il giorno dopo per poter assaporare
nuovamente la sua bocca.
Le prime due ore per lei erano stata una
vera tortura sopportabile per quello che poi l’avrebbe aspettata.
Si era seduta in prima fila come suo
solito aspettando l’arrivo del professore.
Sicuramente non l’avrebbe baciata,
appena arrivato, dovevano tenere la relazione più segreta possibile, lui poteva
perdere il lavoro, ma alla fine della lezione, sarebbero potuti stare un po’ da
soli e lì sarebbe successo. Infondo era stato lui ad avvicinarsi a lei per
prima.
L’ora era passata velocemente per
entrambi. La musica li rilassava, gli faceva dimenticare i problemi, era per
questo che tutti e due l’amavano.
In men che non si dica tutti gli
studenti del Glee Club erano scomparsi dall’aula.
Will, girato verso il pianoforte, sul
quale era appoggiata la borsa a tracolla che adesso stava riempiendo di
spartiti, era sicuro che la bella studentessa fosse stata la prima ad
allontanarsi quel giorno. Sicuramente adesso aveva il terrore di lui che per
non farla stare peggio aveva guardato altrove per tutta l’ora anche se lo
sguardo di lei gli era mancato come credeva non fosse possibile potesse mancare
un paio di occhi fissi suoi propri in cui perdersi.
Rachel invece era rimasta seduta ad attendere il suo bacio
che ormai riteneva d’obbligo.
Quando finalmente Schuester
si volta e la vede tutta sorridente non sa che fare.
Per un attimo il suo sguardo cade sulle
rosse labbra di lei e rimane incatenato a quella dolce bocca fino a che non
ritrova la calma che aveva momentaneamente perso.
- Rachel non
dovresti prepararti per la prossima ora? – Chiede lui in tono naturale. Non
solo è un bravo cantante, non è niente male nemmeno come attore.
- Si… - Si limita a dire lei uscendo
dalla porta della sala prove.
Se voleva fingere che quello che c’era
stato, che quello che provavano l’una per l’altra non esista, bene! Fingerà anche lei!
- Ehi, Rachel!
– La voce di Puckerman interrompe i pensieri della
ragazza che camminava a passo di marcia per i corridoi. - Dove vai così di
fretta? -
Rachel aveva sempre trovato attraente Puck, molto più di
quanto non fosse Finn, ma, pensando al suo futuro e
alla bassa reputazione del ragazzo, si era concentrata sul quarterback.
- Stavo cercando proprio te. – Esclama Rachel mentre comincia a pianificare la sua rivincita su
Will.