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Autore: KyahSuzumy    28/07/2012    3 recensioni
Sono tornata, spero di non aver fatto una schifezza. ;;
Uhm... Cosa dire...
Heechul ha scoperto tramite una litigata con Kyuhyun che Hangeng si è sposato e si, credo ne succederanno delle belle. *si nasconde*
Buona lettura -w-
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Han Geng, Heechul, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Bruttissimo stronzo,
Si, lo sai chi sono e non ho intenzione di dirti che hai fatto bene.
Non ti dirò che desidero solo il bene per te e, sicuramente, non darò la mia benedizione a te e a quella
sgualdrina che hai preso in moglie anzi, ti consiglio di non farmela MAI incontrare oppure potresti ritrovarla in ospedale
con qualche ossicino rotto.

Ma passiamo alle cose importanti:

Come hai potuto? L'hai sempre saputo che tu per me non sei mai stato solo un amico.
Credevo l'avessi capito durante il Super Show 2, quello a Beijing, in cui ho pianto come un deficiente solo per colpa TUA.
Ho sempre dovuto sopportare la tua assenza in silenzio, nessuno degli altri membri ha mai capito che io ti amavo ancora,
che non passava notte in cui non ti sognassi e non mi svegliassi in lacrime, con un peso nel petto e la terribile voglia di chiamarti,
di rincontrarti.

Non ti ho mai cercato perchè pensavo che anche tu ci stessi male per la nostra separazione e avevo il presentimento che se ti avessi fatto sentire troppo in colpa avresti iniziato a nutrire una specie di rancore nei miei confronti.
Non so da dove mi fossi tirato fuori tutte 'ste stronzate.

Ora me ne fotto di tutte quelle stupide fisime che ho accumulato nel corso di questi quattro anni e, sai cosa ti dico?
Torna, fatti sentire, mi manchi da impazzire e... Si, ti voglio dare l'ultimo 'addio' guardandoti in faccia.

 

                                                                                                                                     Heenim

 

Piego quel maledetto foglio e lo infilo nella busta.

Non so davvero se mandargliela o no, quella lettera, prendendo in considerazione il fatto che
io non dovrei sapere niente del matrimonio tra Hankyung e una tizia di cui mi rifiuto di sapere anche solo il nome.
Non riesco a non ripensare a qualche giorno fa, alla litigata tra me e Kyuhyun.

Quel ragazzo è sempre stato un po' troppo irriverente verso i suoi Hyung e, come sempre, tra me e lui era iniziata una lite.
Una cosa stupida, ci stavamo solo stuzzicando.

 

FLASHBACK

 

-Il nostro Kyu è mestruato, oggi, lasciamolo in pace.- Ridacchio, continuando a fissarlo.

-Mestruato sarai tu, Cinderella.-

 

Mi arriva un assorbente dritto in faccia. Nonostante non sia la prima volta che in questa casa volino oggetti simili
continuo a non capire da dove provengano.
Infondo siamo solo ragazzi e donne, in casa, non ne entrano praticamente mai.

 

-Non permetterti Maknae.-

-Perchè, sennò cosa mi fai?-

-Ti lancio Heebum dritto dritto sugli attributi.-

-Almeno io ce li ho, a differenza tua.-

-Porta rispetto Maknae, mi stai facendo innervosire.-

-Oh il povero nonnetto si sta arrabbiando?- schiva prontamente il libro che gli lancio e ghigna.

-Hee, comunque, lo sapevi che...-

 

Continua, guardandomi fisso negli occhi.

 

-Hankyung si è sposato?-

 

Eccole lì, le poche parole che non avrebbe mai dovuto pronunciare, che nessuno avrebbe mai potuto lasciarsi sfuggire nemmeno per gioco.

 

-C-Cosa?- Mormorai, stringendo entrambe le mani a pugno così forte da farmi quasi male. Non aspettai una sua risposta, iniziando a lanciare qualsiasi cosa mi capitasse.

-COME- vola un soprammobile.

-CAZZO- vola un joystick.

-HA- vola un libro.

-POTUTO- vola l'ultima cosa che mi capita a tiro, il mio piccolo Heebum che, con un miagolio terribilmente simile ad un ultrasuono, finisce aggrappato alla maglietta del Maknae che, a sua volta, lo lancia via, facendolo cadere perfettamente sul divano.

 

Continuo ad urlare e lanciare qualsiasi cosa mi capiti a tiro, soffocando le lacrime e battendo i piedi per terra, come fossi un bimbetto al quale non hanno dato il pupazzo che desiderava.

 

Purtroppo, nel dormitorio, è presente anche il piccolo Taemin che, impaurito e tremante, si nasconde dietro a Kyu e con voce flebile come un sussurro mi prega smetterla.

Per sua sfortuna non posso, il mondo è come se fosse completamente disintegrato, non ha più senso vivere senza la persona che, per quei lunghi sei anni, ho amato e amo ancora.

 

Una donna.

Una fottuta donnetta mi ha rubato l'amore di sempre, l'unica persona per cui io non avessi mai provato astio o apatia, l'unica persona per la quale avrei potuto dare la mia vita.

 

Dopo vari minuti, o forse anche ore, crollo. Sono troppo stremato per continuare a lanciare oggetti e la testa mi pulsa insistentemente; mi sfugge un singhiozzo e cado per terra in ginocchio, quasi senza rendermene conto, e le lacrime iniziano a scorrere.

 

FINE FLASHBACK

 

-Heechul, aprimi, per favore.- Donghae bussa insistentemente alla porta della stanza che ho rincominciato ad utilizzare da quando sono tornato dal servizio civile, qualche mese appena.

 

Mi alzo dalla poltroncina e raggiungo la porta, spalancandola di colpo e facendomi quasi cadere addosso il mio 'saeng.

Gli rivolgo un sorriso che, nonostante sia forzato sembra lo rincuori, lasciandomi poi abbracciare.

 

-Hae, devo fare una cosa, prometti che non lo dirai a nessuno?- sciolsi l'abbraccio, fissandolo.

 

Quel ragazzo era l'unico ragazzo di cui mi fidavo davvero.

Mi guardò con aria interrogativa, alzando un sopracciglio.

 

-In quali altri guai ti devi cacciare, Kim Heechul?-

-Povero piccolo Donghi, sempre con questo pallino fisso.- Rido, posandogli una mano sul capo.

 

Sempre davanti ai suoi occhi mi cambio velocemente, rendendomi presentabile per le telecamere presenti al piano di sotto e prendo la lettera dalla busta viola; non so perchè ma sci spruzzo sopra un po' del mio profumo, per poi tornare dal ragazzo con i capelli color rame che mi sta fissando.

 

-Per chi è quella lettera?-

-Non sono cazzi tuoi, piccolino.- Adoro sfotterlo, sopratutto per la sua altezza. Le sue labbra si schiudono, come se stesse cercando il modo di rispondermi, ma da esse non esce alcun suono. Sorride esasperato e si volta, uscendo dalla mia stanza con me al seguito.

 

Come avevo intuito, all'uscita del palazzo della SM ci sono due o tre telecamere di paparazzi. Non capisco se siano loro a non essersi nascosti bene o io troppo abituato a scovarli in qualunque nascondiglio.

 

Beh, facciamo qualcosa per le nostre care ELF.

 

Prendo per mano Donghae e ci dirigiamo verso le poste, chiacchierando. Non c'è molta fila e riesco a spedire la lettera, assicurandomi che arrivi nel minor tempo possibile; sento un brivido percorrermi la schiena se penso che domani a quest'ora il /mio/ Han starà leggendo quella lettera.

 

Deduco che la mia agitazione sia ben visibile perchè Hae è silenziosissimo, al mio fianco, e mi fissa insistentemente. Quegli occhi mi irritano, sembra quasi che voglia entrarmi nei pensieri.

 

-Donghae, smettila di fissarmi o farò felici quei fottuti paparazzi infilandoti la lingua giù per la trachea.

 

Ghigno, vedendolo distogliere immediatamente lo sguardo, e allungo il passo.

Voglio solo tornare a dormire.

 

******

Il suo respiro sul viso, la sua mano delicata che carezza il mio fianco, il suo sguardo addosso, carico d'amore, di sentimenti che si era da sempre ripromesso di soffocare. Ero sbagliato e lo sono tutt'ora ma chi se ne importa. Lui mi è accanto e questo è l'importante.

 

-Heenim.

 

Mi chiama dolcemente, il suo accento cinese lo riuscivo anche ad identificare con una parola. Il mio nome. Mi giro verso di lui, coricandomi lateralmente su uno dei divani in pelle del salotto, e incontro i suoi occhi, bellissimi come la prima volta che li ho visti.

 

-Ti amo, troveremo una soluzione, il mio matrimonio è...- si sfila la fede nuziale dal dito e la lancia con rabbia, facendola finire dall'altro lato della stanza.

 

-Voglio essere solo tuo, per sempre.

 

A quelle parole le mie labbra si increspano in un sorriso raggiante, forse per la prima volta dopo anni, e alzo un braccio, sfiorandogli la guancia con il dorso della mano.

La differenza di temperatura notevole, la mia mano e gelida e mi accorgo del suo lieve singulto a contatto con essa ma poco gliene importa; chiude gli occhi, sorridendo appena e lasciandosi trasportare dai ricordi che lentamente riaffiorano nella sua mente.

 

Le sue labbra sono davvero morbide come sembrano?

Con questo pensieri mi ritrovo a fissarle, avvicinandomici lentamente fino a sfiorarle con le mie.

I nostri nasi si sfiorano, i nostri respiri sembra quasi che si fondano, e le sue labbra sono esattamente come me le ricordavo; calde, forse bollenti, morbidissime e lievemente umide. Dio quanto sto impazzendo.

 

Apre gli occhi e vi ci leggo nostalgia, forse la stessa che sta riempiendo i miei.

 

Mi sorride, posando le labbra sulle mie e muovendole lentamente; schiudo le labbra, in un sospiro, e lui ne approfitta per infilarmi la lingua in bocca. La carezzo con la mia, giocandoci e assaporandola, lasciando che la nostra saliva si mischi.

 

-KIM HEECHUL, PORCA PUTTANA, SVEGLIATI.

 

Il salotto scompare, lasciando posto solo ad un buio opprimente.

Dovrei aprire gli occhi ma non ci riesco, ho ancora le immagini di noi due, mi sembra ancora di sentire il suo sapore.

Qualcuno pi da' un pizzicotto e sgrano istantaneamente gli occhi, chiunque si sia permesso di farlo me la pagherà carissima.

 

-Oh, cielo, ti sei svegliato finalmente. Mi è arrivata una telefonata dal manager, dobbiamo iniziare il tour e la prima città è Macau.

 

Leeteuk, il mio 'fratellone', mi guarda preoccupato e attorno a lui una decina di giovani uomini, se ancora si possono definire tali dei ventisettenni.

 

Mi stropiccio gli occhi e, decisamente in ritardo, mi arriva alle orecchie il nome della prima cttà e il mio cervello fa in pochi secondi tutti gli ovvi collegamenti.

 

Macau – Cina – Hangeng – moglie – famigliola felice – disperazione assoluta.

 

-CHE COSA? Io non mi muovo da questo fottuto letto, dovessi morirci.

Sbraito, in preda al panico.

Hae è l'unico che probabilmente ha capito tutto e chiede agli altri di lasciarci soli, 
per poi sedersi nel bordo del mio letto e guardarmi con compassione.

Che me ne faccio di quella merda di compassione?
Meglio non dirglielo oppure metterà un tenerissimo broncio e se ne andrà offeso,
è uno dei pochi che mi disturba vedere irritati.

 

-Heechul, davvero, la devi superare questa storia. Trovati una ragazza. Han non è più... tuo.

-Hankyung non è piu' mio? Ma che stai dicendo? Mi appartiene. Mi apparterrà per sempre.


Sospira e mi scosta un ciuffetto di capelli che da vari minuti mi dondola fastidiosamente davanti agli occhi 

ma gli sposto la mano con un colpo.

-Non mi toccare.

Sibilo irritato ed esco dalla mia camera con ancora indosso la maglietta di Tom & Gerry che uso la notte.
Quella che mi ha regalato lui.

Mi immagino Hae, poveretto, ancora seduto sul mio letto con gli occhi sgranati, sconvolto dalla mia reazione degna di una zitella mestruata, ma poco m'importa.

Mi dirigo a passo svelto verso il salotto, il pavimento è quasi ricoperto di valigie, tra le quali scorgo anche le mie quattro Louis Vuiton;
mi hanno fatto anche le valigie.
Dobbiamo solo partire.

E così mi ritrovo ad affrontare il passato.
Nascosto da tempo nei meandri della memoria.

Difficile, o forse impossibile è evitare di crollare nel momento in cui tutta la vita si rimanifesta davanti ai propri occhi.
I momenti di allegria, ormai impossibili da rivivere.
Quello stramaledetto calore che si propaga in tutto il corpo, partendo dalla mano posata sul tuo viso.
Un sorriso che contagerebbe chiunque, che ti fa sentire protetto. A casa.

È tutto finito.

 

Poggio la schiena contro al muro, scivolando lentamente verso terra.

Non voglio soffrire ancora. La testa mi pulsa, porto le mani sul capo, premendo due dita sulle tempie cercando di sopprimere quella vocina maledetta che mi urla di tornare da lui, poter essere solo suo un ultima volta; fargli capire che senza di lui non valgo niente.

Mi allontano da quel gelido sostegno e vado in bagno a prepararmi.
Mi infilo, anche se con difficoltà immane, i miei jeans più attillati;
neri e con strappi in punti strategici, e ovviamente non può mancare la mia cara maglietta a rete 
che lascia intravedere la canottiera nera.

Mi guardo allo specchio:
sono bello, decisamente, ma non mi sento per niente in grado di dissuadere Han che valgo più della sua puttana.




-Angolino dell'autrice...

Perdonate per gli errori ma l'ho riscritta(?) velocemente e qualcosa probabilmente me la sono persa per la strada(?).
Questo è tipo solo il primo capitolo ma non credo che ne scriverò più di tanti perchè io e le longfic non andiamo molto d'accordo. ç_ç
Detto questo, avviso che i prossimi capitoli li inizierò a postare tra dieci giorni perchè devo andare in vacanza al mare.
-Angolino.-
Non sono abituata a mettere foto o cose simili comunque se ne desideraste qualcuna chiedete e vi sarà dato. -Ondeggia.-
Bene, addio--

  
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