Come al solito, qualunque recensione di incoraggiamento, di critica costruttiva o per chiedere chiarimenti è graditissima. |
PROFEZIE
Riassunto delle puntate precedenti
Elyon si ripresenta a trovare le sue amiche ad Heatherfield. Appare cambiata, esuberante, e racconta del suo progetto di far sviluppare la sua città anche copiando tecnologie terrestri. In un attimo di sconforto, racconta di essere angosciata per una profezia fatta da lei stessa, che la vede nei panni del prossimo tiranno del metamondo. Tempo dopo, Elyon si ripresenta a trovare le WITCH all'uscita da scuola. Incontra anche Matt e si emoziona, con grande disappunto di Will. Le sorelle Grumper immortalano l'incontro imbarazzante scattando foto per il giornalino scolastico. Elyon invita tutto il gruppo in pizzeria, dove porta il discorso sulle gocce astrali, le sosia create dalle guardiane e messe in libertà, con nuove identità sconosciute, più di un anno prima. Matt rivela, a sorpresa, di essere stato contattato dalla goccia di Will, ma di averla allontanata. Durante il pranzo, il gruppo è infastidito da zanzare, che Elyon cattura facendole entrare in un barattolo. Dopo il congedo di Elyon, Irma, incuriosita, vuole seguirla, ma non trova seguito tra le sue amiche. |
Cap.12
Qualcosa di nascosto
Heatherfield, fuori dalla pizzeria
Due occhi attenti, da lontano, guardano Elyon camminare tranquilla per
il lungofiume assolato, ignara di essere l’obiettivo di un pedinamento.
Di tanto in tanto questa si ferma, guardando rapita verso le acque,
i battelli ed i bei ponti che, in distanza, sembrano sorretti da ragnatele.
Anche i gabbiani che volteggiano leggiadri e, di tanto in tanto, si
tuffano a pescare il loro cibo in poetici cassonetti sembrano degni di
ogni attenzione, per quella pittrice in erba.
Maledetto uccellaccio! Non volare in questa direzione! Irma si defila
dietro un passante giaccravattato proprio in tempo per evitare lo sguardo
di Elyon.
L’uomo si volta, stranito, a vedere chi ha sfiorato le falde della
sua giacca. “Ma… signorina!”.
Un’ idea… uno straccio di idea… ecco! “Signore, guardi avanti,
la prego! Stiamo facendo una gara di nascondino”. E’ così incredibile?
Perché la guarda come se non capisse? Irma fa gli occhioni più
grandi che può. “Non mi sveli, la prego!”.
Qualche luce si accende dietro gli occhi dell’uomo. “Ah!”. Tutto chiaro.
Torna a camminare nella direzione di prima, ma di tanto in tanto butta
qualche occhiata furtiva all’inseguitrice defilata dietro di lui.
Elyon… dov’è Elyon? In mezzo alla gente non… ah, eccola là.
Se almeno ci fosse Will con lei… Irma è a disagio senza l’aiuto
della Custode del Cuore. Ma ora lei sarà fin troppo occupata a custodire
il cuore di Matt, interrogandolo su ogni dettaglio del suo incontro con
la goccia astrale.
Accidenti, pensa Irma l’investigatrice. Le altre non sanno proprio
capire quando qualcuno merita di essere seguito. Come fanno ad essere così
zuccone? E’ chiaro che Elyon ha qualche progetto strano in mente.
Bene, la ragazza dei misteri non ha sospetti. Dopo un’ultima occhiata
carica di rimpianto al fiume, si dirige verso una zona residenziale. Non
è difficile capire qual’è la sua destinazione.
Heatherfield, davanti a casa Portrait
Dopo un quarto d’ora, Irma vede Elyon superare l’ingresso nel muro di
cinta ed entrare nel cortile della sua antica abitazione.
L’elemento più caratteristico della villa a due piani è
il portico, sovrastato dal grande abbaino che ora, agli occhi di Irma,
fa somigliare la costruzione ad una testa di ciclope sonnecchiante.
Spostandosi di lato, l’investigatrice segue con gli occhi la padrona
di casa mentre percorre il vialetto, misteriosamente libero dall’erba alta
e dai cespugli cresciuti in due anni di abbandono, finché scompare
oltre l’ingresso, sulla sinistra.
In questo momento, le sue immagini dei pomeriggi felici di quattro
ragazzine sono offuscate da un’altra consapevolezza. Questo edificio nascondeva
un passaggio nascosto verso un mondo sconosciuto e minaccioso.
Le tre ampie finestre sotto il portico hanno le saracinesche quasi
completamente abbassate. Le fessure che restano scoperte le sembrano minacciose
come le feritoie di un bunker.
Cosa fare? Irma si ferma incerta sul marciapiede, fuori vista.
E’fin troppo facile che chiunque entri nel giardino passando dall’ingresso
venga notato.
Non è facile sbirciare oltre il muro di cinta, alto quasi due
metri. Ancora meno facile è farlo senza dare nell’occhio
ai passanti.
Ma forse c’è un’alternativa. Irma ha ancora con sé il
suo zaino scolastico. Vediamo cosa può offrirle… Ecco, una stecca
di plastica lunga trenta centimetri. Nastro adesivo. Uno specchietto, poco
usato perché abituato a riflettere un viso che non la esalta. Una
confezione di chewing-gum… E’ impossibile dimenticarne il diabolico potere
adesivo sulla suola delle scarpe.
Bene, forse c’è anche l’idea.
In pochi minuti, il colpo di genio prende forma, apparendo al mondo
come uno specchietto traballante su un supporto di fortuna.
Sì, cosi! Dando le spalle al muro e tenendo lo specchio sollevato
sopra la testa, riesce a vedere l’interno del giardino. Irma, sei un genio!
Le prime immagini mostrano solo i cespugli che chiudono la visuale
sui lati della casa. Non può andare così! Ci sarà,
uno spiraglio…
Infatti c’è. Spostandosi di lato, lo specchietto traballante
mostra qualcosa della parete laterale, seminascosta dal garage.
Piuttosto improbabile che succeda qualcosa di interessante proprio
lì…
Invece succede! Una delle finestre laterali si apre!
Irma cerca di tenere fermo lo specchietto. Vede Elyon che si sporge
e guarda in giro. Accanto a lei, alla finestra, c’è una ragazza
più grande.
Le sembra che Elyon abbia parlato. Cos’ha detto? ‘Le troveremo’?
Vede la ragazza grande appoggiare sul davanzale esterno un barattolo
aperto… come quello che Elyon aveva portato in pizzeria! La finestra viene
richiusa.
Oh, no, non cedere proprio… AHI! Lo specchietto le cade sul viso, e
si infrange ai suoi piedi con un suono secco.
Quattro frammenti di Irma la guardano da sotto il marciapiede con una
smorfia di disappunto.
“Sette anni di guai”, ridacchia un postino che le passa accanto, portando
a mano una bicicletta.
Da quanto la stava osservando, questo qui?
Non c’è tempo per vergognarsi. L’ultima immagine che Irma ha
percepito prima del crash era uno strano tremolio sopra quel vasetto. Troppo
strano!
Se potesse mettersi in contatto mentale con Taranee…
Sì, funziona. ‘Taranee, ti prego, venite presto davanti a casa
di Elyon. C’è qualcosa di strano… No, non ha la coda verde… Come,
non puoi? E Will? ... Come, Matt si arrabbia? ... Come, Cornelia dice che
… lasciala dire! … E’ una cosa seria! … Va bene, le aspetto ’.
Un quarto d’ora dopo, una Will sbuffante e una Hay Lin eccitata si avvicinano
dall’altra parte della strada.
Irma si sbraccia a fare dei gesti. Di là, di là…
Le amiche non capiscono, e si avvicinano incuriosite.
Hay Lin precede l’amica di qualche passo. “Irma, cosa volevi dirci
con quei gesti?”.
“Volevo farvi capire di non attirare l’attenzione…”.
“Brillante!”.
“… e non di attraversare la strada in vista dalle finestre”.
“Ormai…”.
“Ma cosa succede?”, chiede Will.
“Ho visto una cosa strana”, cerca di spiegarsi Irma, eccitata. “Elyon
è in casa con un’altra ragazza…”.
“A me è sembrato che tirasse gli occhi dietro ai maschietti”,
commenta Hay Lin ridacchiando e guardando Will di sottecchi. Per un attimo,
le si legge sul viso: A qualcuno più che ad altri!.
Gli occhi aggrottati di Will le fanno capire che l’argomento non le
è gradito.
“Sciocca!”. Irma tenta di farsi prendere sul serio. “Erano alla finestra
dietro il garage. Ha detto qualcosa tipo ‘le troveremo’.” Irma indica
oltre il muro. “Ha messo fuori dalla finestra il barattolo che aveva in
pizzeria. Voglio andare a vederlo da vicino!”.
“Perché non vai?”, chiede ancora Hay Lin.
“Da sola?” chiede Irma, roteando l’indice contro la tempia.
“Va bene”, interviene Will. “Ormai che siamo qui, togliamoci il dubbio.
Rendiamoci invisibili”.
In un momento in cui nessuno guarda, le ragazze svaniscono alla vista
ed entrano nel giardino di casa Portrait.
Aggirano il garage sulla destra, passando tra l’erba alta.
Si sente qualche suono sommesso di spine che graffiano un tessuto,
e un lamento soffocato. Pazienza. È un po’ tardi per ricordarsi
che Hay Lin porta la gonna.
Arrivate vicino alla finestra, non ci sono più dubbi. Dal vasetto
aperto continuano ad uscire migliaia di zanzare che si disperdono nell’aria.
Will sente un paio di schiaffi risuonare dietro di lei. Nella sua testa
risuona qualcosa come ‘maledette bestiacce ’.
Da dentro il vetro della finestra chiusa, una figura guarda fuori.
Non è Elyon. E’ una ragazza più grande. Apre i battenti,
chiude il barattolo con un tappo e lo ritira dentro la casa.
Prima di richiudere la finestra, scruta nella loro direzione, come
se le guardasse negli occhi.
Will è rimasta di stucco. Ha riconosciuto quella ragazza. Anni
prima la credeva un’amica: Vera, la sua istruttrice di nuoto.
Invece era un inganno di Elyon, perpetrato secondo le istruzioni di
Cedric.
La delusione provata per quel bel viso, che sembrava così aperto,
le brucia ancora.
Elyon la sta ingannando di nuovo?
Voglio guardarla negli occhi. Voglio parlarle e sentirla parlare. Non
posso restare con questo dubbio!
Will fa tornare visibile tutto il gruppo. “Ora andiamo a suonare. La
conosco già quella faccia!”.
“Chi è?”, chiede Irma.
“E’ Elyon trasformata!”.
“Non è possibile”, risponde scuotendo la testa. “Mezz’ora fa
le ho viste assieme alla finestra!”.
“Dovrà spiegare!”. Will si dirige decisa verso l’ingresso, sul
lato opposto della casa.
Suona il campanello. La porta si apre quasi subito.
Davanti a loro c’è la ragazza. Dimostra venticinque anni,
è bionda, con occhi azzurri obliqui. Ha un sorriso un po’ indispettito.
“Eccovi di nuovo”. La voce è quella che Will ricordava: più
matura di quella, acuta e un po’ infantile, di Elyon. “Avete delle curiosità,
nevvero?”.
“Come dobbiamo chiamarti questa volta?”. La voce di Will è tagliente.
“Elyon, Vera o come?”.
“Entrate!”.
Mentre la ragazza fa strada verso il soggiorno, la porta si chiude
alle loro spalle.
Heatherfield, soggiorno di casa Portrait
“Per i vicini, io sono Vera Portland, la nuova inquilina della casa”.
Davanti ai loro occhi, la ragazza prende le sembianze della loro amica.
“Ma per voi sono Elyon”.
“Ma come!”, protesta Irma. “Vi ho viste assieme!”.
Elyon risponde con un’occhiata scettica. “Non credo proprio!”.
“Sì, mezz’ora fa, mentre mettevate quel barattolo fuori dalla
finestra!”.
Irma va decisa verso le stanze interne, fino alla cucina sull’angolo
opposto della casa. Le altre la seguono. “Quella finestra!”.
La padrona di casa fa spallucce. “Avrai visto un riflesso sul vetro.
Questi battenti ruotano verso l’interno.” Accenna ad aprirli. “Ho aperto
la finestra con le mie sembianze, le ho cambiate subito dopo per non farmi
vedere dai vicini”.
“Ma quando sei entrata in casa apparivi come sei adesso”, insiste Irma.
“E il tuo segreto?”.
“Le strade erano troppo affollate per potermi trasformare prima di
entrare in casa, così ho corso il rischio”. Elyon sembra irritata.
“E io che temevo di vedermi piombare in casa le Grumper o l’Interpol a
spiarmi. Invece sei arrivata tu!”.
Irma ignora la frecciata. “E tutte quelle zanzare che uscivano dal
barattolo?”.
“Uscire? Ti sbagli, quelle zanzare stavano entrando nel barattolo!”.
Poi, con voce meno indispettita: “Nelle ultime ore ne sono apparse parecchie,
ed io ho usato il barattolo sperando di farle sparire. Ma è stato
controproducente, le ha richiamate tutte nel mio giardino, per cui ho smesso”.
“A noi sembrava che uscissero!”, insiste Irma.
Le amiche la lasciano parlare, se c’è da fare una brutta figura
è meglio che la faccia solo lei.
“Se è così, il barattolo non funziona bene”, ribatte
Elyon. “Ma non credo. E’ ancora in garanzia”.
Irma è infastidita da quel sorrisino di sfida. “Come avrebbero
fatto migliaia di zanzare ad entrare nel barattolo senza riempirlo?”.
Il sorrisino resta. “Come avrebbero fatto ad uscire senza svuotarlo?”.
“E cosa significa ‘le troveremo’?. Lo hai detto sporgendoti dalla finestra”.
“Forse significa che ci senti male”.
“Non mi convinci. Sono sicura di ciò che ho visto!”.
“E come lo avresti visto?”. Elyon la scruta per un attimo, poi fa una
faccia incredula. “No! Con uno specchietto traballante, da sopra il muro?
Non ci posso credere!”.
Anche Will e Hay Lin si scostano un po’ da Irma. Quella dello specchio
non l’aveva raccontata.
Irma arrossisce. “Cosa vuol dire? Sono ben capace di guardare uno specchio!”
Elyon sbuffa. “Irma, sono stufa di giustificarmi. Questa è la
casa. Girala, perquisiscila, vedi se trovi un’altra persona o un barile
pieno di zanzare”. Le fa un gesto verso le altre stanze. “ Prego, fallo.
Ti aspetto qui!”.
Irma esita davanti a tanta decisione.
Will cerca di minimizzare. “Elyon, scusa, temo che siamo venute a disturbarti
per un abbaglio. Sai, a Irma capita…”.
“Irma la conosco. Pensavo che anche lei conoscesse me!”.
Irma ora si sente in minoranza. “Non volevo offenderti…”.
Elyon è gelida. “Irma, allora la perquisisci o no la casa? Vuoi
restare piena di dubbi?”. Le apre una porta , mostrandole una stanza impolverata
con un tavolo e alcune librerie.
Will cerca ancora di conciliare. “Elyon, non offenderti, ti prego.
Lo sai che abbiamo un dovere”.
“Sì. E so che cercate di farlo bene. Ma qualcuno ha preso un
abbaglio, qui”.
Hay Lin, a disagio, si schiarisce la voce. “Se posso, Elyon: mi pare
di capire che passi parecchio tempo in questa casa. Credevo che saresti
tornata immediatamente ai tuoi doveri di regina a Meridian”.
“Oltre alle pizze, ho altri interessi a Heatherfield. Cerco libri,
per dirne una”. Apre ancora la porta della stanza, mostrando il computer
portatile appoggiato sul tavolo. “Mi collego a Internet, per dirne un’altra”.
Will sembra convinta.“Beh, Elyon, ti chiedo scusa ancora. Passerai
a trovarci nei prossimi giorni?”.
“Credo di sì, magari dopo essere stata dalle Grumper”, dice
con una scrollata di spalle. “Nel caso tardassi, potrete sempre mandare
Irma a sbirciare dalla finestra!”.
Lo sguardo di Irma è apertamente diffidente. “Andiamo!”.
Heatherfield, fuori casa Portrait
Dopo uscite dal cortile, Hay Lin guarda verso la casa con rimpianto.
“ Irma, l’hai fatta grossa. Mi sembra che si sia offesa. Spero solo con
te”.
“No, ragazze”, dice Irma cupa. “Ci ha mentito. Ha raccontato scuse,
ha creato inganni. Vi ricordate quel computer portatile sul tavolo?”.
“Sì. Era un’allucinazione, secondo te?”, chiede sarcastica Will.
“Un attimo prima non c’era”. La frase di Irma è una ulteriore
doccia gelida. “Sono sicura, il tavolo era vuoto”.
Approfitta dello stupore delle amiche per ribadire: “Come sono sicura
che c’erano due persone diverse, presenti assieme alla finestra”.
Segue un lungo silenzio.
Will si volta verso Hay Lin. “Tu di solito riesci a capire quando qualcuno
mente”.
“Ragazze, questa volta non ho percepito niente, Né menzogna,
né verità. In effetti è strano’.
Will si incammina, seguita dalle altre. “E secondo te, Irma, perché
Elyon dovrebbe mentirci?”.
“Potrebbe non essere Elyon”. Irma riprende un po’ di foga. “Magari
è la sua goccia. Se no, perché tutte quelle domande sulle
nostre sosia in pizzeria? Perché tutte quelle letture sulla creazione
di persone a Meridian? Perché passerebbe tutto questo tempo ad Heatherfield
trascurando il suo trono?”.
“E cosa starebbe facendo, secondo te?”, chiede Hay Lin, meno sarcastica
di prima.
Irma pensa a lungo. Quando le amiche hanno ormai perso la loro attenzione,
si ferma e spalanca gli occhi. Si riconosce la sua espressione delle idee
geniali. “Manda nugoli di zanzare per il mondo a cercare le nostre gocce
astrali”.
Will si volta indietro verso di lei. “Cosa? E perché proprio
zanzare?”.
Irma la guarda convinta. “Perché hanno succhiato campioni del
nostro sangue”.
Hay Lin si stringe nelle spalle. “Chissà cosa ne dirà
Cornelia…”.
Heatherfield, Ye Olde Bookshop
“Irma, solo tu potresti concepire una sciocchezza così !”, sbotta
Cornelia. “Solo tu sei capace di andare a fare una figura del genere davanti
alla mia migliore amica. Spero che non se la prenda con tutte, sennò…”.
La minaccia resta in sospeso. Cornelia torna a sedere prima di proferire
parole di cui potrebbe pentirsi lei stessa, ma dal suo sguardo stretto
e dalla mano davanti alla bocca si capisce quanto potrebbero essere taglienti.
Le altre guardiane, riunite nella antica libreria, sono defilate.
Irma cerca di leggere la loro espressione, ma non vede né un
appoggio, né una condanna. Sono tutte piene di dubbi.
Ma come fanno a non capire? E’ tutto così logico…
E’ stanca di sentirsi rimproverare. Decide di non dire più niente
sull’argomento, finché non potrà dimostrare che ha ragione.
Heatherfield, casa Lair
Quella sera stessa, Irma guarda il sole tramontare dalla finestra della
sua camera.
Si fa coraggio.
“Mamma, vado a fare un giretto. Forse passerò da Elyon”.
“Porta un telefonino, tesoro. Non fare tardi”, risponde Anna dalla
cucina.
Appena uscita, Irma si dirige a grandi passi verso la casa dei misteri.
Heatherfield, davanti a casa Portrait
Ormai è arrivata. La grande casa bianca si intravede attraverso
l’ingresso aperto del giardino. Le fessure sotto le saracinesche fanno
trasparire le luci accese, ed a momenti si indovina il movimento di una
persona nel soggiorno.
Irma sa che non può restare davanti all’ingresso senza essere
notata. Purtroppo è venuta senza una buona idea per un punto di
osservazione. Si guarda in giro. Forse un cassonetto appoggiato al muro…
Un’automobile rallenta. Elyon riceve visite?
Irma cerca di scrutare al disopra della luce dei fari.
Quando la macchina le è quasi di lato, Irma trasale accorgendosi
che il guidatore fissa proprio lei.
Gli volta le spalle ostentatamente, allontanandosi di qualche passo.
Nell’oscurità, nessuno la vedrà arrossire.
L’auto riparte sgommando con disappunto.
Quando è lontana, Irma torna ad alzare lo sguardo verso la casa…Come!
Tutte le luci spente?
Le sembra di sentire come una finestra che viene aperta.
Scruta nell’oscurità. Qualcosa di pallido si sta silenziosamente
alzando in volo.