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Autore: MaxT    11/02/2007    3 recensioni
Una Elyon esuberante e sorprendente torna a cercare le sue vecchie amiche, che si troveranno presto coinvolte in avvenimenti più grandi di loro. Che spaventosa profezia ha pronunciato la Luce di Meridian? Vera è…vera? Dove sono andate le gocce astrali delle W.I.T.C.H.? E’ una storia dove i personaggi assumono diversi ruoli contrastanti, si muovono nel segreto e nell’invisibilità, e le loro motivazioni autentiche si delineano a mano a mano che la storia si avvicina alla conclusione. Note: qualcuno potrebbe considerare OOC Elyon e le gocce astrali. Da parte mia, penso che siano una evoluzione plausibile dei personaggi visti nel fumetto. Aggiornamento: I primi sei capitoli sono stati riscritti nell'ottobre 2008.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le profezie di Meridian' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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12-qualcosa di nascosto  
  • Eleuthera, grazie per la recensione. Mi ha fatto molto piacere. Come sai già, la risposta alla tua osservazione è sul forum al http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=4642&idd=8397 
  • Melisanna, spero proprio che tu sia guarita. Non vedo l'ora che continui la tua fiction.
  • Kb_master, grazie ancora  per i suggerimenti molto circostanziati. Come puoi vedere, li ho applicati tutti. 
Questa volta c'è una novità. Ho inserito un paio di miei disegni per illustrare ambienti e personaggi.  Spero che piacciano. Se volete vedere le immagini più in grande, cliccate sopra.
Come al solito, qualunque recensione di incoraggiamento, di critica costruttiva o per chiedere chiarimenti è graditissima.

PROFEZIE


Riassunto delle puntate precedenti 
Elyon si ripresenta a trovare le sue amiche ad Heatherfield. Appare cambiata, esuberante, e racconta del suo progetto di far sviluppare la sua città anche copiando tecnologie terrestri. 
In un attimo di sconforto, racconta di essere angosciata per una profezia fatta da lei stessa, che la vede nei panni del prossimo tiranno del metamondo.
Tempo dopo, Elyon si ripresenta a trovare le WITCH all'uscita da scuola. Incontra anche Matt e si emoziona, con grande disappunto di Will. Le sorelle Grumper immortalano l'incontro imbarazzante scattando foto per il giornalino scolastico.
Elyon invita tutto il gruppo in pizzeria, dove porta il discorso sulle gocce astrali, le sosia create dalle guardiane e messe in libertà, con nuove identità sconosciute, più di un anno prima. Matt rivela, a sorpresa, di essere stato contattato dalla goccia di Will, ma di averla allontanata.
Durante il pranzo, il gruppo è infastidito da zanzare, che Elyon cattura facendole entrare in un barattolo.
Dopo il congedo di Elyon, Irma, incuriosita, vuole seguirla, ma non trova seguito tra le sue amiche.

Cap.12

 Qualcosa di nascosto






Heatherfield, fuori dalla pizzeria

Due occhi attenti, da lontano, guardano Elyon camminare tranquilla per il lungofiume assolato, ignara di essere l’obiettivo di un pedinamento.
Di tanto in tanto questa si ferma, guardando rapita verso le acque, i battelli ed i bei ponti che, in distanza, sembrano sorretti da ragnatele.
Anche i gabbiani che volteggiano leggiadri e, di tanto in tanto, si tuffano a pescare il loro cibo in poetici cassonetti sembrano degni di ogni attenzione, per quella pittrice in erba.
Maledetto uccellaccio! Non volare in questa direzione! Irma si defila dietro un passante giaccravattato proprio in tempo per evitare lo sguardo di Elyon.
L’uomo si volta, stranito, a vedere chi ha sfiorato le falde della sua giacca. “Ma… signorina!”.
Un’ idea… uno straccio di idea… ecco!  “Signore, guardi avanti, la prego! Stiamo facendo una gara di nascondino”. E’ così incredibile? Perché la guarda come se non capisse? Irma fa gli occhioni più grandi che può. “Non mi sveli, la prego!”.
Qualche luce si accende dietro gli occhi dell’uomo. “Ah!”. Tutto chiaro.
Torna a camminare nella direzione di prima, ma di tanto in tanto butta qualche occhiata furtiva all’inseguitrice defilata dietro di lui.

Elyon… dov’è Elyon? In mezzo alla gente non… ah, eccola là.
Se almeno ci fosse Will con lei… Irma è a disagio senza l’aiuto della Custode del Cuore. Ma ora lei sarà fin troppo occupata a custodire il cuore di Matt, interrogandolo su ogni dettaglio del suo incontro con la goccia astrale.
Accidenti, pensa Irma l’investigatrice. Le altre non sanno proprio capire quando qualcuno merita di essere seguito. Come fanno ad essere così zuccone? E’ chiaro che Elyon ha qualche progetto strano in mente.
Bene, la ragazza dei misteri non ha sospetti. Dopo un’ultima occhiata carica di rimpianto al fiume, si dirige verso una zona residenziale. Non è difficile capire qual’è la sua destinazione.
 

Heatherfield, davanti a casa Portrait

Dopo un quarto d’ora, Irma vede Elyon superare l’ingresso nel muro di cinta ed entrare nel cortile della sua antica abitazione.
L’elemento più caratteristico della villa a due piani è il portico, sovrastato dal grande abbaino che ora, agli occhi di Irma, fa somigliare la costruzione ad una testa di ciclope sonnecchiante.
Spostandosi di lato, l’investigatrice segue con gli occhi la padrona di casa mentre percorre il vialetto, misteriosamente libero dall’erba alta e dai cespugli cresciuti in due anni di abbandono, finché scompare oltre l’ingresso, sulla sinistra.
In questo momento, le sue immagini dei pomeriggi felici di quattro ragazzine sono offuscate da un’altra consapevolezza. Questo edificio nascondeva un passaggio nascosto verso un mondo sconosciuto e minaccioso.
Le tre ampie finestre sotto il portico hanno le saracinesche quasi completamente abbassate. Le fessure che restano scoperte le sembrano minacciose come le feritoie di un bunker.

Cosa fare? Irma si ferma incerta sul marciapiede, fuori vista.
E’fin troppo facile che chiunque entri nel giardino passando dall’ingresso venga notato.
Non è facile sbirciare oltre il muro di cinta, alto quasi due metri.  Ancora meno facile è  farlo senza dare nell’occhio ai passanti.
Ma forse c’è un’alternativa. Irma ha ancora con sé il suo zaino scolastico. Vediamo cosa può offrirle… Ecco, una stecca di plastica lunga trenta centimetri. Nastro adesivo. Uno specchietto, poco usato perché abituato a riflettere un viso che non la esalta. Una confezione di chewing-gum… E’ impossibile dimenticarne il diabolico potere adesivo sulla suola delle scarpe.
Bene, forse c’è anche l’idea.
In pochi minuti, il colpo di genio prende forma, apparendo al mondo come uno specchietto traballante su un supporto di fortuna.
Sì, cosi! Dando le spalle al muro e tenendo lo specchio sollevato sopra la testa, riesce a vedere l’interno del giardino. Irma, sei un genio!
Le prime immagini mostrano solo i cespugli che chiudono la visuale sui lati della casa. Non può andare così! Ci sarà, uno spiraglio…
Infatti c’è. Spostandosi di lato, lo specchietto traballante mostra qualcosa della parete laterale, seminascosta dal garage.
Piuttosto improbabile che succeda qualcosa di interessante proprio lì…
Invece succede! Una delle finestre laterali si apre!
Irma cerca di tenere fermo lo specchietto. Vede Elyon che si sporge e guarda in giro. Accanto a lei, alla finestra, c’è una ragazza più grande.
Le sembra che Elyon abbia parlato. Cos’ha detto? ‘Le troveremo’?
Vede la ragazza grande appoggiare sul davanzale esterno un barattolo aperto… come quello che Elyon aveva portato in pizzeria! La finestra viene richiusa.
Oh, no, non cedere proprio… AHI! Lo specchietto le cade sul viso, e si infrange ai suoi piedi con un suono secco.
Quattro frammenti di Irma la guardano da sotto il marciapiede con una smorfia di disappunto.
“Sette anni di guai”, ridacchia un postino che le passa accanto, portando a mano una bicicletta.
Da quanto la stava osservando, questo qui?
Non c’è tempo per vergognarsi. L’ultima immagine che Irma ha percepito prima del crash era uno strano tremolio sopra quel vasetto. Troppo strano!
Se potesse mettersi in contatto mentale con Taranee…
Sì, funziona. ‘Taranee, ti prego, venite presto davanti a casa di Elyon. C’è qualcosa di strano… No, non ha la coda verde… Come, non puoi? E Will? ... Come, Matt si arrabbia? ... Come, Cornelia dice che … lasciala dire! … E’ una cosa seria! … Va bene, le aspetto ’.

Un quarto d’ora dopo, una Will sbuffante e una Hay Lin eccitata si avvicinano dall’altra parte della strada.
Irma si sbraccia a fare dei gesti. Di là, di là…
Le amiche non capiscono, e si avvicinano incuriosite.
Hay Lin precede l’amica di qualche passo. “Irma, cosa volevi dirci con quei gesti?”.
“Volevo farvi capire di non attirare l’attenzione…”.
“Brillante!”.
“… e non di attraversare la strada in vista dalle finestre”.
“Ormai…”.
“Ma cosa succede?”, chiede Will.
“Ho visto una cosa strana”, cerca di spiegarsi Irma, eccitata. “Elyon è in casa con un’altra ragazza…”.
“A me è sembrato che tirasse gli occhi dietro ai maschietti”, commenta Hay Lin ridacchiando e guardando Will di sottecchi. Per un attimo, le si legge sul viso: A qualcuno più che ad altri!.
Gli occhi aggrottati di Will le fanno capire che l’argomento non le è gradito.
“Sciocca!”. Irma tenta di farsi prendere sul serio. “Erano alla finestra dietro il garage. Ha detto qualcosa tipo ‘le troveremo’.”  Irma indica oltre il muro. “Ha messo fuori dalla finestra il barattolo che aveva in pizzeria. Voglio andare a vederlo da vicino!”.
“Perché non vai?”, chiede ancora Hay Lin.
“Da sola?” chiede Irma, roteando l’indice contro la tempia.
“Va bene”, interviene Will. “Ormai che siamo qui, togliamoci il dubbio. Rendiamoci invisibili”.

In un momento in cui nessuno guarda, le ragazze svaniscono alla vista ed entrano nel giardino di casa Portrait.
Aggirano il garage sulla destra, passando tra l’erba alta.
Si sente qualche suono sommesso di spine che graffiano un tessuto, e un lamento soffocato. Pazienza. È un po’ tardi per ricordarsi che Hay Lin porta la gonna.
Arrivate vicino alla finestra, non ci sono più dubbi. Dal vasetto aperto continuano ad uscire migliaia di zanzare che si disperdono nell’aria.
Will sente un paio di schiaffi risuonare dietro di lei. Nella sua testa risuona qualcosa come ‘maledette bestiacce ’.
Da dentro il vetro della finestra chiusa, una figura guarda fuori. Non è Elyon. E’ una ragazza più grande. Apre i battenti, chiude il barattolo con un tappo e lo ritira dentro la casa.
Prima di richiudere la finestra, scruta nella loro direzione, come se le guardasse negli occhi.

Will è rimasta di stucco. Ha riconosciuto quella ragazza. Anni prima la credeva un’amica: Vera, la sua istruttrice di nuoto.
Invece era un inganno di Elyon, perpetrato secondo le istruzioni di Cedric.
La delusione provata per quel bel viso, che sembrava così aperto, le brucia ancora.
Elyon la sta ingannando di nuovo?
Voglio guardarla negli occhi. Voglio parlarle e sentirla parlare. Non posso restare con questo dubbio!
Will fa tornare visibile tutto il gruppo. “Ora andiamo a suonare. La conosco già quella faccia!”.
“Chi è?”, chiede Irma.
“E’ Elyon trasformata!”.
“Non è possibile”, risponde scuotendo la testa. “Mezz’ora fa le ho viste assieme alla finestra!”.
“Dovrà spiegare!”. Will si dirige decisa verso l’ingresso, sul lato opposto della casa.

Suona il campanello. La porta si apre quasi subito.
Davanti a loro c’è la ragazza.  Dimostra venticinque anni, è bionda, con occhi azzurri obliqui. Ha un sorriso un po’ indispettito.
“Eccovi di nuovo”. La voce è quella che Will ricordava: più matura di quella, acuta e un po’ infantile, di Elyon. “Avete delle curiosità, nevvero?”.
“Come dobbiamo chiamarti questa volta?”. La voce di Will è tagliente. “Elyon, Vera o come?”.
“Entrate!”.
Mentre la ragazza fa strada verso il soggiorno, la porta si chiude alle loro spalle.


 

Heatherfield,  soggiorno di casa Portrait

“Per i vicini, io sono Vera Portland, la nuova inquilina della casa”.
Davanti ai loro occhi, la ragazza prende le sembianze della loro amica. “Ma per voi sono Elyon”.
“Ma come!”, protesta Irma. “Vi ho viste assieme!”.
Elyon risponde con un’occhiata scettica. “Non credo proprio!”.
“Sì, mezz’ora fa, mentre mettevate quel barattolo fuori dalla finestra!”.
Irma va decisa verso le stanze interne, fino alla cucina sull’angolo opposto della casa. Le altre la seguono. “Quella finestra!”.
La padrona di casa fa spallucce. “Avrai visto un riflesso sul vetro. Questi battenti ruotano verso l’interno.” Accenna ad aprirli. “Ho aperto la finestra con le mie sembianze, le ho cambiate subito dopo per non farmi vedere dai vicini”.
“Ma quando sei entrata in casa apparivi come sei adesso”, insiste Irma. “E il tuo segreto?”.
“Le strade erano troppo affollate per potermi trasformare prima di entrare in casa, così ho corso il rischio”. Elyon sembra irritata. “E io che temevo di vedermi piombare in casa le Grumper o l’Interpol a spiarmi. Invece sei arrivata tu!”.
Irma ignora la frecciata. “E tutte quelle zanzare che uscivano dal barattolo?”.
“Uscire? Ti sbagli, quelle zanzare stavano entrando nel barattolo!”. Poi, con voce meno indispettita: “Nelle ultime ore ne sono apparse parecchie, ed io ho usato il barattolo sperando di farle sparire. Ma è stato controproducente, le ha richiamate tutte nel mio giardino, per cui ho smesso”.
“A noi sembrava che uscissero!”, insiste Irma.
Le amiche la lasciano parlare, se c’è da fare una brutta figura è meglio che la faccia solo lei.
“Se è così, il barattolo non funziona bene”, ribatte Elyon. “Ma non credo. E’ ancora in garanzia”.
Irma è infastidita da quel sorrisino di sfida. “Come avrebbero fatto migliaia di zanzare ad entrare nel barattolo senza riempirlo?”.
Il sorrisino resta. “Come avrebbero fatto ad uscire senza svuotarlo?”.
“E cosa significa ‘le troveremo’?. Lo hai detto sporgendoti dalla finestra”.
“Forse significa che ci senti male”.
“Non mi convinci. Sono sicura di ciò che ho visto!”.
“E come lo avresti visto?”. Elyon la scruta per un attimo, poi fa una faccia incredula. “No! Con uno specchietto traballante, da sopra il muro? Non ci posso credere!”.
Anche Will e Hay Lin si scostano un po’ da Irma. Quella dello specchio non l’aveva raccontata.
Irma arrossisce. “Cosa vuol dire? Sono ben capace di guardare uno specchio!”
Elyon sbuffa. “Irma, sono stufa di giustificarmi. Questa è la casa. Girala, perquisiscila, vedi se trovi un’altra persona o un barile pieno di zanzare”. Le fa un gesto verso le altre stanze. “ Prego, fallo. Ti aspetto qui!”.
Irma esita davanti a tanta decisione.
Will cerca di minimizzare. “Elyon, scusa, temo che siamo venute a disturbarti per un abbaglio. Sai, a Irma capita…”.
“Irma la conosco. Pensavo che anche lei conoscesse me!”.
Irma ora si sente in minoranza. “Non volevo offenderti…”.
Elyon è gelida. “Irma, allora la perquisisci o no la casa? Vuoi restare piena di dubbi?”. Le apre una porta , mostrandole una stanza impolverata con un tavolo e alcune librerie.
Will cerca ancora di conciliare. “Elyon, non offenderti, ti prego. Lo sai che abbiamo un dovere”.
“Sì. E so che cercate di farlo bene. Ma qualcuno ha preso un abbaglio, qui”.
Hay Lin, a disagio, si schiarisce la voce. “Se posso, Elyon: mi pare di capire che passi parecchio tempo in questa casa. Credevo che saresti tornata immediatamente ai tuoi doveri di regina a Meridian”.
“Oltre alle pizze, ho altri interessi a Heatherfield. Cerco libri, per dirne una”. Apre ancora la porta della stanza, mostrando il computer portatile appoggiato sul tavolo. “Mi collego a Internet, per dirne un’altra”.
Will sembra convinta.“Beh, Elyon, ti chiedo scusa ancora. Passerai a trovarci nei prossimi giorni?”.
“Credo di sì, magari dopo essere stata dalle Grumper”, dice con una scrollata di spalle. “Nel caso tardassi, potrete sempre mandare Irma a sbirciare dalla finestra!”.
Lo sguardo di Irma è apertamente diffidente. “Andiamo!”.
 

Heatherfield, fuori casa Portrait

Dopo uscite dal cortile, Hay Lin guarda verso la casa con rimpianto. “ Irma, l’hai fatta grossa. Mi sembra che si sia offesa. Spero solo con te”.
“No, ragazze”, dice Irma cupa. “Ci ha mentito. Ha raccontato scuse, ha creato inganni. Vi ricordate quel computer portatile sul tavolo?”.
“Sì. Era un’allucinazione, secondo te?”, chiede sarcastica Will.
“Un attimo prima non c’era”. La frase di Irma è una ulteriore doccia gelida. “Sono sicura, il tavolo era vuoto”.
Approfitta dello stupore delle amiche per ribadire: “Come sono sicura che c’erano due persone diverse, presenti assieme alla finestra”.
Segue un lungo silenzio.
Will si volta verso Hay Lin. “Tu di solito riesci a capire quando qualcuno mente”.
“Ragazze, questa volta non ho percepito niente, Né menzogna, né verità. In effetti è strano’.

Will si incammina, seguita dalle altre. “E secondo te, Irma, perché Elyon dovrebbe mentirci?”.
“Potrebbe non essere Elyon”. Irma riprende un po’ di foga. “Magari è la sua goccia. Se no, perché tutte quelle domande sulle nostre sosia in pizzeria? Perché tutte quelle letture sulla creazione di persone a Meridian? Perché passerebbe tutto questo tempo ad Heatherfield trascurando il suo trono?”.
“E cosa starebbe facendo, secondo te?”, chiede Hay Lin, meno sarcastica di prima.
Irma pensa a lungo. Quando le amiche hanno ormai perso la loro attenzione, si ferma e spalanca gli occhi. Si riconosce la sua espressione delle idee geniali. “Manda nugoli di zanzare per il mondo a cercare le nostre gocce astrali”.
Will si volta indietro verso di lei. “Cosa? E perché proprio zanzare?”.
Irma la guarda convinta. “Perché hanno succhiato campioni del nostro sangue”.
Hay Lin si stringe nelle spalle. “Chissà cosa ne dirà Cornelia…”.
 

Heatherfield, Ye Olde Bookshop

“Irma, solo tu potresti concepire una sciocchezza così !”, sbotta Cornelia. “Solo tu sei capace di andare a fare una figura del genere davanti alla mia migliore amica. Spero che non se la prenda con tutte, sennò…”.
La minaccia resta in sospeso. Cornelia torna a sedere prima di proferire parole di cui potrebbe pentirsi lei stessa, ma dal suo sguardo stretto e dalla mano davanti alla bocca si capisce quanto potrebbero essere taglienti.
Le altre guardiane, riunite nella antica libreria, sono defilate.
Irma cerca di leggere la loro espressione, ma non vede né un appoggio, né una condanna. Sono tutte piene di dubbi.
Ma come fanno a non capire? E’ tutto così logico…
E’ stanca di sentirsi rimproverare. Decide di non dire più niente sull’argomento, finché non potrà dimostrare che ha ragione.
 

Heatherfield, casa Lair

Quella sera stessa, Irma guarda il sole tramontare dalla finestra della sua camera.
Si fa coraggio.
“Mamma, vado a fare un giretto. Forse passerò da Elyon”.
“Porta un telefonino, tesoro. Non fare tardi”, risponde Anna dalla cucina.
Appena uscita, Irma si dirige a grandi passi verso la casa dei misteri.
 

Heatherfield, davanti a casa Portrait

Ormai è arrivata.  La grande casa bianca si intravede attraverso l’ingresso aperto del giardino. Le fessure sotto le saracinesche fanno trasparire le luci accese, ed a momenti si indovina il movimento di una persona nel soggiorno.
Irma sa che non può restare davanti all’ingresso senza essere notata. Purtroppo è venuta senza una buona idea per un punto di osservazione. Si guarda in giro. Forse un cassonetto appoggiato al muro…
Un’automobile rallenta. Elyon riceve visite?
Irma cerca di scrutare al disopra della luce dei fari.
Quando la macchina le è quasi di lato, Irma trasale accorgendosi che il guidatore fissa proprio lei.
Gli volta le spalle ostentatamente, allontanandosi di qualche passo. Nell’oscurità, nessuno la vedrà arrossire.
L’auto riparte sgommando con disappunto.
Quando è lontana, Irma torna ad alzare lo sguardo verso la casa…Come! Tutte le luci spente?
Le sembra di sentire come una finestra che viene aperta.
Scruta nell’oscurità. Qualcosa di pallido si sta silenziosamente alzando in volo.
 

  
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